poesie nel cielo di piombo

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Messaggioda Titanium » ven nov 25, 2005 21:06 pm

rugge ha scritto:
Titanium ha scritto:!!!


Questa ragazza di 14 anni darebbe la polvere a tanti nostri politici...


Significa che avrebbe la forza per fare del bene, o che avrebbe le armi per essere come loro peggio di loro?
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Messaggioda paolo75 » ven nov 25, 2005 21:06 pm

Provo a difendere la critica, perchè è un esercizio che mi pare stimolante, quello di criticare.
Sebbene tendiamo, ora, a dare una valenza negativa al termine, se guardiamo alla sua origine vediamo che esso significa separare, scegliere, e poi giudicare. In un giudizio ci si mette in gioco, quindi, ci si espone esprimendo una propria posizione, non lo si può fare standosene nascosti. E' un'esposizione solo diversa da quella che affronta, chi scrive un testo di altro tipo.
Inoltre la critica, spesso, separando e scegliendo, riesce a cogliere nel testo significati profondi, di cui nemmeno l'autore è consapevole.
Il significato di un testo è dato dall'infinito lavoro di interpretazione che chi legge esercita su di esso, ed è quindi in continuo divenire, mai completamente definito. Scrivere una critica significa esplicitare questa interpretazione, contribuire a costruire un senso.

Scusate se sono stato noioso, è un argomento che mi appassiona. :oops:
Poveri fatti, povere cose, non ci sono, esistono solo interpretazioni. (Nietzsche)
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Messaggioda rugge » ven nov 25, 2005 21:10 pm

paolo75 ha scritto:Provo a difendere la critica, perchè è un esercizio che mi pare stimolante, quello di criticare.
Sebbene tendiamo, ora, a dare una valenza negativa al termine, se guardiamo alla sua origine vediamo che esso significa separare, scegliere, e poi giudicare. In un giudizio ci si mette in gioco, quindi, ci si espone esprimendo una propria posizione, non lo si può fare standosene nascosti. E' un'esposizione solo diversa da quella che affronta, chi scrive un testo di altro tipo.
Inoltre la critica, spesso, separando e scegliendo, riesce a cogliere nel testo significati profondi, di cui nemmeno l'autore è consapevole.
Il significato di un testo è dato dall'infinito lavoro di interpretazione che chi legge esercita su di esso, ed è quindi in continuo divenire, mai completamente definito. Scrivere una critica significa esplicitare questa interpretazione, contribuire a costruire un senso.

Scusate se sono stato noioso, è un argomento che mi appassiona. :oops:


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Messaggioda rugge » ven nov 25, 2005 21:12 pm

Titanium ha scritto:
rugge ha scritto:
Titanium ha scritto:!!!


Questa ragazza di 14 anni darebbe la polvere a tanti nostri politici...


Significa che avrebbe la forza per fare del bene, o che avrebbe le armi per essere come loro peggio di loro?


No... polvere nel senso di cocaina :lol:
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Messaggioda Titanium » ven nov 25, 2005 21:19 pm

Oltre certi limiti, oltre una certa atomizzazione, l'analisi e la critica di un testo secondo me divengono infami seghe mentali. Seghe mentali che spesso alle successive generazioni toccano quasi come parte integrante dell'originale.

Mi piacerebbe vedere cosa pensa la 14enne di cui sopra leggendo I promessi Sposi al Ginnasio, o la Divina Commedia al liceo, privi di ogni commento/critica/analisi che non siano strettamente necessari alla comprensione del significato primo del testo.

Ecco, così magari lei stessa avrebbe modo di trarre realmente qualcosa di nuovo dalla combinazione autore/lettore. Sempre in forma generalista, devo infine dire che supporre di poter escogitare (non trovare, proprio escogitare) significati reconditi nascosti perfino all'autore, mi pare assurdo.

"Ecco vedete, qui l'Alighieri utilizza questo termine, già allora desueto, per rammentarci della vecchiezza stanca terminale del... e da ciò si evince come il giudizio di Dante sulla corte non potesse che essere..."

E Dante lassù che ride e pensa "Oh grullo, e mi serviva per la rima, Dio bonino c'ho messo tre giorni per tirar fora codesta cosa dell'ogna merdosa" :D
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Messaggioda Titanium » ven nov 25, 2005 21:21 pm

rugge ha scritto:
Titanium ha scritto:
rugge ha scritto:
Titanium ha scritto:!!!


Questa ragazza di 14 anni darebbe la polvere a tanti nostri politici...


Significa che avrebbe la forza per fare del bene, o che avrebbe le armi per essere come loro peggio di loro?


No... polvere nel senso di cocaina :lol:


La poetessa spacciatrice in fasce. :lol:
Ah Rugge, i vitelli dei romani sono belli!
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Messaggioda rugge » ven nov 25, 2005 21:31 pm

Titanium ha scritto:i vitelli dei romani sono belli!


Cane Nero magna bella persica

Magis ter meus asinus est

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Messaggioda trivi » ven nov 25, 2005 21:58 pm

Un pò di pensieri sparsi leggiucchiando quà e là nel topic (e scritti in fretta finchè la pizza si scalda, sono a casa da solo a studiare, e la voglia di cucinare è pari a zero :? )

Paolo, studi filosofia, su chi ti stai laureando? (no vabbè, non è un pensiero, è una domanda)

Paolo, non ti sei ancora laureato??!??! hai bruciato l'ultimo raduno dicendo che dovevi studiare, e sei ancora lì :evil: :evil: :wink:


titanium, il tuo esempio di dante mi ha fatto morire, :D
ogni volta che ho la divina commedia davanti mi immagino il toscanaccio piegato dal ridere a leggere i commenti e le congetture (leggasi seghe mentali :wink: ), che hanno fatto sulla sua poesia; che certa gente lui l'ha messa all'inferno solo perchè gli stava sui cojoni, mica per astruse motivazioni! :lol:
quei poveretti di paolo e francesca, ad esempio, che avranno mai fatto di male? si sono divertiti un pò, figurarsi, avranno avuto nemmeno dieci al purity test, altro che lussuriosi, semplicemente a dante dava fastidio che loro due potesser amoreggiare mentre beatrice a lui manco gliela faceva vedere! :lol:

detto ciò (c***o, mi si è bruciata la pizza :roll: ), a me la poesia non ha mai comunicato più di tanto, forse non ho mai letto con attenzione ma sono poche quelle che colpiscono, dirette, senza bisogno di una analisi prima.
Insomma, prendiamo una fotografia, ci si possono fare mille discorsi sulla correttezza tecnica, sul soggetto, sul contenuto, ma c'è un qualcosa, che appena la prendi in mano, tac! ti ingarbuglia lo stomaco
...E riempire la vita di vita, e non di attesa. (Buzz)

Ho qualcosa da dire, ma non so bene cosa
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Messaggioda BBB » ven nov 25, 2005 22:11 pm

Stai parlando di quelle foto dove ci sono almeno due persone di cui non si vede quasi mai la faccia se non quella di lei, che spesso è comunque coperta da qualcosa?
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Messaggioda trivi » ven nov 25, 2005 22:16 pm

Carlo78 ha scritto:Stai parlando di quelle foto dove ci sono almeno due persone di cui non si vede quasi mai la faccia se non quella di lei, che spesso è comunque coperta da qualcosa?


perchè, a te viene mal di pancia guardando quelle foto? 8O
...E riempire la vita di vita, e non di attesa. (Buzz)

Ho qualcosa da dire, ma non so bene cosa
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Messaggioda BBB » ven nov 25, 2005 22:17 pm

trivi ha scritto:
Carlo78 ha scritto:Stai parlando di quelle foto dove ci sono almeno due persone di cui non si vede quasi mai la faccia se non quella di lei, che spesso è comunque coperta da qualcosa?


perchè, a te viene mal di pancia guardando quelle foto? 8O


No no....non è un mal di pancia. E' una contrazione dei muscoli addominali.
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Messaggioda Herman » ven nov 25, 2005 22:38 pm

rugge ha scritto:
Titanium ha scritto:!!!


Questa ragazza di 14 anni darebbe la polvere a tanti nostri politici...


chessia la cugggina di melissa p.?
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Messaggioda paolo75 » ven nov 25, 2005 23:23 pm

trivi ha scritto:Un pò di pensieri sparsi leggiucchiando quà e là nel topic (e scritti in fretta finchè la pizza si scalda, sono a casa da solo a studiare, e la voglia di cucinare è pari a zero :? )

Paolo, studi filosofia, su chi ti stai laureando? (no vabbè, non è un pensiero, è una domanda)

Paolo, non ti sei ancora laureato??!??! hai bruciato l'ultimo raduno dicendo che dovevi studiare, e sei ancora lì :evil: :evil: :wink:


titanium, il tuo esempio di dante mi ha fatto morire, :D
ogni volta che ho la divina commedia davanti mi immagino il toscanaccio piegato dal ridere a leggere i commenti e le congetture (leggasi seghe mentali :wink: ), che hanno fatto sulla sua poesia; che certa gente lui l'ha messa all'inferno solo perchè gli stava sui cojoni, mica per astruse motivazioni! :lol:
quei poveretti di paolo e francesca, ad esempio, che avranno mai fatto di male? si sono divertiti un pò, figurarsi, avranno avuto nemmeno dieci al purity test, altro che lussuriosi, semplicemente a dante dava fastidio che loro due potesser amoreggiare mentre beatrice a lui manco gliela faceva vedere! :lol:

detto ciò (c***o, mi si è bruciata la pizza :roll: ), a me la poesia non ha mai comunicato più di tanto, forse non ho mai letto con attenzione ma sono poche quelle che colpiscono, dirette, senza bisogno di una analisi prima.
Insomma, prendiamo una fotografia, ci si possono fare mille discorsi sulla correttezza tecnica, sul soggetto, sul contenuto, ma c'è un qualcosa, che appena la prendi in mano, tac! ti ingarbuglia lo stomaco



Quello che dici della fotografia vale anche per la poesia o per una donna. La vedi e ti piace. Ma c'è un momento per tutto, così non è detto che la poesia la si possa apprezzare sempre e subito. E poi si deve cercare, quella adatta a sè, o aspettare con pazienza di imbattercisi. Ma se ti colpiscono (a ragione e giustamente) le parole di una persona che scrive su questo forum, e che magari ti racconta le sue emozioni o i suoi pensieri, a maggior ragione ti colpirà leggere queste stesse cose scritte da chi lo sa fare infinitamente meglio. Poi le analisi tecniche, eventualmente, devono essere un aiuto per apprezzre ancora di più quello che si legge, e non un'ostacolo.
Certo che se la poesia è anche materia di interrogazione, questo complica tutto, perchè non la si legge per piacere (purtroppo) ma piuttosto per dovere.


Nel caso di Dante l'interpretazione, il commento, servono ad avvicinarci a quello che scrive, non ad allontanarci da esso. Quando egli scrisse la Commedia, aveva un pubblico di lettori che sapeva cogliere i riferimenti che andava facendo, ma noi ora non siamo tanto colti da poterlo fare da soli, e la distanza temporale e culturale che ci separa fa sì che, senza un aiuto, essa sarebbe un insieme di parole, anche dotate di una certa sonorità, ma nella maggior parte dei casi senza senso.
Come si potrebbe apprezzarne allora la bellezza?

Riguardo al costruirsi del senso, esso non è un escogitare significati reconditi, ma solo un portarli alla luce. Il senso è infinito, ma i fatti stessi ne sono privi, se non sono interpretati.
Quando si scrive, le parole cessano di appartenerci, si può dire che comincino ad esistere di vita propria, e non si può sapere dove porterà la loro lettura da parte di sensibilità diverse, nè possiamo illuderci, qaundo le abbiamo scritte, di aver pensato a qualsiasi possibile implicazione di senso che esse potrebbero avere. Sono un discorso che si allaccia con infiniti altri, scriti prima o dopo di esso, in un dialogo continuo che non è possibile esplicitare in tutte le sue conseguenze.




Per Trivi: mi laureo (forse :roll: ) con una tesi su William Burroughs (quello del mio avatar) e la parola come virus, ma non è un filosofo, bensì uno scrittore (maledetto? certamente folle). Non leggerlo se non hai problemi seri, potrebbero venirti. :wink:
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Messaggioda rugge » sab nov 26, 2005 0:15 am

Frullallà ha scritto:A proposito di Nietzche...ieri ad una conferenza ho scoperto che fu anche compositore, ho ascoltato delle cose molto molto belle...sai dirmi se esiste un qualche musicista che ha inciso cd ripercorrendo gli spartiti scritti da lui?


Guarda quà...
http://www.nietzsche.ru/english/music.php3

google è incredibile...
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Messaggioda KAZAN1975 » sab nov 26, 2005 1:00 am

PHANTOM ha scritto:
KAZAN1975 ha scritto:
PHANTOM ha scritto:questa cosa l'ho scritta questa mattina sul pc del mio ufficio, so di non essere una poetessa..

però mi piaceva condividerla :D



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ognuno si esprime coi doni che madre natura
gli ha fornito..

messe le catene maialino?

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no ...poesia onomatopeica.... 8)




















niente catene per gli animali domestici......



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Re: poesie nel cielo di piombo

Messaggioda Jazzz » sab nov 26, 2005 11:22 am

PHANTOM ha scritto:nella fredda luce del mattino
velato d'oro voltati senza avviso
senza pensare senza respiro
scoprirai alle tue spalle una scia
argentata di polvere di stelle
scomparirà all'istante
lasciandoti un arabesco sul viso
un sorriso senza tempo e senza memoria

phantom



come un aura timida?

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Messaggioda Jazzz » sab nov 26, 2005 11:29 am

KAZAN1975 ha scritto:
PHANTOM ha scritto:
KAZAN1975 ha scritto:
PHANTOM ha scritto:questa cosa l'ho scritta questa mattina sul pc del mio ufficio, so di non essere una poetessa..

però mi piaceva condividerla :D



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ognuno si esprime coi doni che madre natura
gli ha fornito..

messe le catene maialino?

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no ...poesia onomatopeica.... 8)




















niente catene per gli animali domestici......



8)



correttissimo, il maialino è domesticissimo.
io ne ho due in casa, a parte che ululano quando
suonano le campane sono animali molto discreti.
Sono maiali da riporto, nel senso che sono intelligenti
e sanno far di conto, nella fattispecie moltiplicazioni
anche a sei cifre. Inoltre se uno è stempiato una leccata
di porco genera un ottimo riporto. Sono animali utilissimi,
sacri ai celti, e riempiono la casa con tutti quei suoni
guttururali gentili e raffinati. Ogni tanto litigano (teneri)
ma poi fanno la pace facendosi le fusa vicendevolmente.
Li porto in giro col guinzaglio di Gucci, per via Montenapoleone,
invidiato dalle sciure impellicciate che vorrebbero ma non
possono.



Non è che phantom intendeva le catene da neve?



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Messaggioda paolo75 » sab nov 26, 2005 11:43 am

:roll: :lol:
Intervento geniale, degno del tuo avatar. :D

Ti fai vedere poco ma sai lasciare il segno! :wink:
Ultima modifica di paolo75 il sab nov 26, 2005 11:48 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda cozza » sab nov 26, 2005 11:46 am

Sulla critica.

Prendiamo un testo di cui ci colpisce profondamente il valore estetico, ma che è stato costruito in un contesto di riferimenti a noi estraneo culturalmente o temporalmente. Senz'altro, in quel caso, la critica ci aiuta a migliorare la comprennsione ogggettiva del testo e a orientarci nei riferimenti (espliciti o impliciti). Come pure è vero che, grazie alla critica, si colgono - e a volte si introducono - nuovi sensi in un testo.
Insomma la critica, se onesta e non acida e petulante, arricchisce la lettura fornendo strumenti per una migliore comprensione dei simboli e - -cosa mica da poco - inserendo riferimenti di familiarità che consentono una partecipazione più intima con l'opera.

Ma c'è un altro punto a favore. L'esercizio della critica ci costringe all'ascolto. Giusto è osare, esprimere il proprio slancio poetico, raccontare e raccontarsi. Ma perché lo faremmo se sapessimo che dall'altra parte nessuno ascolta? Raccontare si può anche fare in modo corale, ovviamente, tu scrivi un verso che mi fa venire in mente una cosa e la tiro fuori e trasfiguro quello che avevi scritto tu e diventa quello che ho scritto io e lei aggiunge parole sue completamente nuove ma che le hanno fatto echeggiare ricordi suoi che stanno in armonia con i nostri eccetera. Con un po' di impegno qusta roba diventa l'opera totale. Ma il problema nasce quando tu scrivi i tuoi versi e io scivo i miei solo perché ecco c'è finalmente un posto dove posso esprimermi e non leggo nemmeno quello che hai scritto tu e lei fa lo stesso e io aggiungo qualcosa che aveva senso solo se collegato con quello che avevo scritto prima e alla fine è un intrico di soloipsismi.
In questo caso ovviamente è mancata la capacità di ascoltare. Nella critica seria questa capacità è requisito essenziale, e pure la critica sulla critica ne ha bisogno. Così senza volere, esercitando leggendo e commentando un'opera e la critica di quell'opera, ci si trova in conversazioni veramente partecipate, che stanno al battibecco autoreferenziale come il barolo sta alla cocacola.
Oggi la vita è bella. Oggi mi sono alzata di buon umore. Oggi è un buon giorno.
Domani ci penserò.
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Messaggioda Titanium » sab nov 26, 2005 12:20 pm

Ho sempre premesso che i miei personali giudizi su critica in genere, lettura critica, interpretazioni ed analisi minute sono generalisti. Non disdegno né disprezzo la critica in sé, o tutta la critica, ma l'uso che talvolta se ne fa o come essa, talvolta, venga propinata a forza a corredo di qualcosa che pare non aver significato senza.

Ed il problema credo che in parte nasca a scuola, perché tra l'accanirsi su ogni parola di ogni singolo verso, perdendo così ogni effetto immaginifico potrebbe avere un'opera nella sua interezza, e l'insegnare la letteratura come faceva il Capitano dell'Attimo fuggente, una via di mezzo potrebbe esistere.

Ci si deve arrovellare sui 280 simbolismi della valletta dei principi, perdendo l'immagine di quel luogo. Si deve studiare Carducci, si deve studiare Pascoli, ma chissà che non vi siano poeti arabi o orientali, cantanti moderni o del passato, che nn abbiano scritto qualcosa che arricchirebbe ben di più il bagaglio emotivo ed emozionale e culturale di un ragazzo di 9 o 14 anni.

x Trivi:
proprio in questi giorni son finito per errore in mezzo ad adunate di sedicenti poeti (in mezzo per email, fisicamente mi sono rifiutato) moderni che leggono e talvolta pubblicano: in media li ho trovati boriosi imbecilli tesi alla ricerca della fama o di un riconoscimento qualsiasi, impegnati a cercare quella combinazione di lettere che fosse abbastanza scioccante per bruttezza o novità, da poter essere definita da caproni incasellati "bella ed innovativa". Tra costoro, e le letture di poesie spesso "imposte" da professori elastici come mattoni cotti in altoforno e consapevoli come operai in trance alla catena di montaggio, è di sicuro ben difficile imbattersi in qualcosa che ci colpisca.
Però leggi più che puoi, liberandoti magari da certi rifiuti pregiudiziali suggeriti proprio da scuola ed interrogazioni, e molto probabilmente prima o poi troverai una "poesia" che ti colpisca e piaccia davvero. Che poi il significato che le darai possa essere opposto a quello inteso dall'autore, in prima battuta è irrilevante.
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