Mur del Piasciadù, via Sabrina

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda Ivo Rabanser » ven nov 04, 2005 20:46 pm

bepositive ha scritto:
... è curioso che in quasi tutti gli schizzi gli spit siano rappresentati da una "x" .... :idea:
scherzi a parte...bella via, mi permetto di dire non il solito complimenti, ma un grazie da parte di tutti quelli che vanno a ripetere i vostri itinerari... :wink:


Grazie be+,
fa sempre piacere se qualcuno va a ripetere queste vie!

Attenzione però: la X sugli schizzi non indica neccessariamente uno spit...
mi spiego... da un pò di tempo nell'apertura di vie, quando non riusciamo ad attrezzare in modo 'stabile' una sosta, mettiamo uno spit da 8 mm... per quanto riguarda le protezioni intermedie invece... non impieghiamo spit, bensì dei chiodi a pressione 6x6 mm, lunghi 2 cm... :wink:
come modello di questi graziosi chiodini... :arrow: ne ho preso uno di quelli che faceva Marino Stenico... :idea: e il mio amico Patrick ne ha fatto fare un centinaio di questi gioiellini da suo nonno... 8) abituato a lavorare il ferro con grande precisione, da quando fece la compagna in Russia... diversi anni fa... :cry:
Si tratta di chiodi da passaggio... che non vanno sollecitati in estrazione... ma bensì caricati verso il basso con una staffa... :wink:
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Messaggioda SCOTT » ven nov 04, 2005 21:33 pm

Ivo Rabanser ha scritto:
bepositive ha scritto:
... è curioso che in quasi tutti gli schizzi gli spit siano rappresentati da una "x" .... :idea:
scherzi a parte...bella via, mi permetto di dire non il solito complimenti, ma un grazie da parte di tutti quelli che vanno a ripetere i vostri itinerari... :wink:


Grazie be+,
fa sempre piacere se qualcuno va a ripetere queste vie!

Attenzione però: la X sugli schizzi non indica neccessariamente uno spit...
mi spiego... da un pò di tempo nell'apertura di vie, quando non riusciamo ad attrezzare in modo 'stabile' una sosta, mettiamo uno spit da 8 mm... per quanto riguarda le protezioni intermedie invece... non impieghiamo spit, bensì dei chiodi a pressione 6x6 mm, lunghi 2 cm... :wink:
come modello di questi graziosi chiodini... :arrow: ne ho preso uno di quelli che faceva Marino Stenico... :idea: e il mio amico Patrick ne ha fatto fare un centinaio di questi gioiellini da suo nonno... 8) abituato a lavorare il ferro con grande precisione, da quando fece la compagna in Russia... diversi anni fa... :cry:
Si tratta di chiodi da passaggio... che non vanno sollecitati in estrazione... ma bensì caricati verso il basso con una staffa... :wink:


Se ho ben inteso simili ai chiodini a pressione che si può trovare anche su (ad esempio) "luce del primo mattino" al "Dain /Sarche"... o sull'"ideale" in Marmolada...
...di quelli che ogni tanto "saltano" lasciando al loro posto passaggi "estremi" in libera o più spesso in "artifi"...
Se, come credo, è vero che Ti piace far ripetere le Tue creazioni non sarebbe più duraturo uno "spittino", dato che la roccia la buchi comunque?

ciao
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Messaggioda pietrodp » sab nov 05, 2005 10:30 am

Ivo Rabanser ha scritto:... e il mio amico Patrick ne ha fatto fare un centinaio di questi gioiellini da suo nonno... 8) abituato a lavorare il ferro con grande precisione, da quando si fece la compagna in Russia... diversi anni fa... :cry:


Dunque complimenti a voi ma anche al nonno di Patrick!
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Messaggioda Ivo Rabanser » lun nov 07, 2005 12:04 pm

pietrodp ha scritto:
Ivo Rabanser ha scritto:... e il mio amico Patrick ne ha fatto fare un centinaio di questi gioiellini da suo nonno... 8) abituato a lavorare il ferro con grande precisione, da quando si fece la compagna in Russia... diversi anni fa... :cry:


Dunque complimenti a voi ma anche al nonno di Patrick!


Vero...! :idea:
Eh sì... e ad ascoltare i suoi racconti (o peggio ancora, quelli di un'altro gardenese, che fece parte della 8. Armata nell'assedio di Stalingrado... :cry: )... viene da pensare che noi Signori Alpinisti, ci prendiamo spesso troppo sul serio... 8) quando c'è magari da enfatizzare un bivacco più o meno in quota... :wink:
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Messaggioda Ivo Rabanser » lun nov 07, 2005 15:02 pm

SCOTT ha scritto:Se ho ben inteso simili ai chiodini a pressione che si può trovare anche su (ad esempio) "luce del primo mattino" al "Dain /Sarche"... o sull'"ideale" in Marmolada...
...di quelli che ogni tanto "saltano" lasciando al loro posto passaggi "estremi" in libera o più spesso in "artifi"...
Se, come credo, è vero che Ti piace far ripetere le Tue creazioni non sarebbe più duraturo uno "spittino", dato che la roccia la buchi comunque?
ciao


Ciao Scott,
spunto interessante il tuo...
Gli alcuni chiodi a pressione che mancano sulla placca dell'Ideale in Marmolada, non sono saltati, bensì sono stati tolti da un ripetitore che... molto attento al lavoro altrui... ritenne che non fossero strettamente neccessari... :wink:
Penso che se "trattati" in modo dovuto, questi chiodi a pressione non salitino... tuttavia occorre tenere presente che sono chiodi da passaggio e non di protezione... quindi è bene avvicinarli con riguardo... come per la roccia friabile... :wink:
Ma allora perchè non mettere un bel spitone... già che si buca la roccia... :arrow:
Personalmente mi attirano (sempre) più quelle vie dove, anche come ripetitore, "posso" ingaggiarmi un pochino... :oops:... molto più degli itinerari "premasticati" :? piacevoli finchè vuoi, ma che "non tengono sapore"... 8) ... aleno così mi sembra... :oops:
E le maggiori soddisfazioni poi (:arrow: più durature del piacere del bel arrampicare... :wink: ) le ho avute dalle vie di impegno complessivo... con chiodatura incompleta ed aleatoria... :?... dove nulla era dovuto e dove bisognava battagliare... :roll:
come, per esempio, le vie della cordata Maffei-Frizzera-Leoni... che, per quel che mi riguarda, sono l'esempio (certo non facile :oops: ) da seguire... :roll: :D

Ad una recente mostra di Gauguin ho letto una citazione dell'artista francese che mi ha colpito: "Chi ama i propri maestri cerca di imitarli".
E allora può essere comprensibile che si tendi a voler "lasciare" in parete quello che si amerebbe "trovare"... :oops: :D
e questo non per fare un dispetto ad eventuali ripetitori, ti assicuro... ma per proseguire lungo un percorso che si ritiene meritevole d'esser seguito.

I.

P.S. Perchè la maiuscola...?
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Messaggioda SCOTT » mar nov 08, 2005 3:56 am

Non è certo mia intenzione mettere in discussione le tue comprovate capacità alpinistiche, tantomeno l'etica con cui affronti gli itinerari che ti accingi a ripetere (e a maggior ragione ad aprire...).
Ho nominato la Aste (via conosciuta da tutti) solo come esempio, per capire se i tuoi "gioiellini" sono simili ai "mitici" chodi a pressione della placca dell'ideale.

Ma allora perchè non mettere un bel spitone... già che si buca la roccia...
:lol:
:? ...vada per lo spitone... :D (scherzo).
Partendo dal presupposto che ognuno apre con lo stile che preferisce (nei limiti del buon senso), il mio commento non voleva essere una critica alle tue scelte, solo mi chiedo, se a te, per vincere un tratto di parete, sono serviti i chiodi a pressione, quante probabilità ha di vincere lo stesso tratto di parete una cordata di ripetitori, qualora trovassero la sorpresa di un paio di ancoraggi mancanti?
Credo ben poche...(a meno che non abbiano con sé un perforatore)
In ogni caso la strada verso il basso è (quasi) sempre aperta. :wink:

Poi chissà, tra qualche anno quacuno ne farà la "libera" dopo aver accuratamente rimosso la ferraglia "non strettamente necessaria"... 8O

Personalmente mi attirano (sempre) più quelle vie dove, anche come ripetitore, "posso" ingaggiarmi un pochino... ... molto più degli itinerari "premasticati" piacevoli finchè vuoi, ma che "non tengono sapore"... ... aleno così mi sembra...
E le maggiori soddisfazioni poi ( più durature del piacere del bel arrampicare... ) le ho avute dalle vie di impegno complessivo... con chiodatura incompleta ed aleatoria... ... dove nulla era dovuto e dove bisognava battagliare...

Su questo totalmente d'accordo...
Naturalmente i miei "ingaggi" si svolgono su difficoltà "diverse"... :oops:


E allora può essere comprensibile che si tenda a voler "lasciare" in parete quello che si amerebbe "trovare"...
e questo non per fare un dispetto ad eventuali ripetitori, ti assicuro... ma per proseguire lungo un percorso che si ritiene meritevole d'esser seguito.

...ti auguro di poterlo sempre seguire... :wink:

La maiuscola?
......Ti piace far ripetere le Tue ......
Se ti riferisci a queste l'ho fatto di proposito,(anzi non so se "di proposito" o "per abitudine")
Per me stanno a significare rispetto (non solo nei tuoi confronti, se leggi alcuni miei post precedenti troverai altre maiuscole... :oops: ).

N.B.
Dato che la "T" ti innervosisce l'ho abolita... :lol:
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Messaggioda Ivo Rabanser » lun nov 14, 2005 13:21 pm

SCOTT ha scritto:Ho nominato la Aste (via conosciuta da tutti) solo come esempio, per capire se i tuoi "gioiellini" sono simili ai "mitici" chodi a pressione della placca dell'ideale.


I chiodi di Aste sull?Ideale sono un modello che faceva Cassin negli anni ?60. Ce n?erano di due tipi: quelli da passaggio e quelli per le soste oppure di protezione. I primi erano lunghi 2 cm con una punta circolare con diametro di 6 mm, mentre i secondi misuravano 7 mm per 4 cm. Erano fatti leggermente a cuneo, quindi la roccia tendeva a rompersi attorno a foro? :? :cry:
Marino Stenico li faceva più piccoli, e la punta ? a differenza del modello Cassin ? era fatta da un quadro (di 6x6), i cui spigoli si adattavano al foro. Quando la roccia è molto tenera aggiungo nel buco un sottile filo di piombo, che lo spessora, avendo così un lavoro ben fatto... 8)
Anni fa sua moglie, l'Annetta, mi aveva regalato un mazzo di questi cimeli: erano in un sacchettino di tela con sopra la scritta: ?Da usare solo in caso di reale necessità?? e reale era pure sottolineato!!! 8O
Quale modo più astuto per invogliare a non attaccarsi al perforatore alla prima perplessità? e continuare a battere e battere ad oltrenza? saggiando ogni buco? finchè un chiodino risolutore rimane attaccato su?
:wink: :wink:

P.S. La maiuscola non mi aveva innervosito, semplicemente non mi sembrava il caso?

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Messaggioda sturno » mer nov 16, 2005 17:20 pm

Ciao Ivo, complimenti per la tua via, e' veramente una linea accattivante. Li' attorno ho fatto solo la Winter, le mie capacita' non mi permettono di piu'.
Non centra una mazza con questo post, ma voglio raccontare un aneddoto. Uno dei miei piu' grandi sogni e' aprire una via facile in dolomiti (in apertura non posso andare oltre quarto/quinto, piu' quarto che quinto) e cosi' ultimamente butto l'occhio sulle pareti piu' nascoste. In giugno, a spasso col passeggino, avevo individuato una linea che mi aveva stregato... non poteva che essere vergine, chi vuoi che vada in quell'angolo di Sassopiatto... e sembrava pure non difficile.
Alla sera mi precipito sulla guida CAI TCI e...porc!!!.... Rabanser & C., Via dedicata a Claudio Maffei (se non ricordo male...). Mi sono consolato vedendo che le difficolta' sono piu' alte di quello che pensavo.... Insomma complimenti, ma hai lasciato qualche pezzettino di Sassolungo per noi pianzani???? :lol: :lol:
Complimenti davvero!
Ciao,
Sturno

P.S.: che meraviglia quei chiodi di Stenico!!!
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Messaggioda SCOTT » mer nov 16, 2005 21:41 pm

Per Ivo Rabanser

Dato che sei ancora su questo topic ci sono 2 domande che mi piacerebbe rivolgerti, subito non mi erano venute in mente :oops: , poi rileggendo...

Ad una recente mostra di Gauguin ho letto una citazione dell'artista francese che mi ha colpito: "Chi ama i propri maestri cerca di imitarli".


Se ho ben interpretato, tu vedi come tuoi "maestri" i signori Maffei-Frizzera-Leoni, come tuoi ispiratori per lo stile delle tue ascensioni...
C'è un motivo ben preciso che ti ha portato a scegliere proprio loro come punto di riferimento?
(Li hai conosciuti di persona o, come me, li conosci dai testi di alpinismo?)


La seconda domanda è un pò fuori argomento;
Durante la loro incredibile attività, silenziosa e forse un pò controtendenza(per quegli anni), la cordata Maffei-Frizzera-Leoni ha aperto un'incredibile quantità di vie, sempre difficili e spesso molto lunghe...
Quella che più mi attrae e che mi piacerebbe "tentare" è la "Via chiodo d'argento" al Sasso Croce, purtroppo non ho molte info di questa via e mi piacerebbe saperne qualche cosa di più, mi chiedevo, chissà se Ivo l'ha ripetuta o se ha notizie su questa grande realizzazione...
Secondo te, invece, qual'è stata la loro più grande realizzazione?

Grazie fin da ora.
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Messaggioda Ivo Rabanser » gio nov 17, 2005 12:35 pm

sturno ha scritto:In giugno, a spasso col passeggino, avevo individuato una linea che mi aveva stregato... non poteva che essere vergine, chi vuoi che vada in quell'angolo di Sassopiatto... e sembrava pure non difficile.


Ciao Sturno e grazie per i complimenti!
Bello andare in giro a studiare le pareti? vero? Io lo faccio volentieri, specialmente la sera, con la luce radente, quando le pareti esercitano quel gioco di sottile seduzione, lasciando vedere il ?nascosto?? 8)
il binocolo poi, ingrandisce il ?problema?? :wink:
Proprio sul quel versante del Sassopiatto, secondo me, si possono ancora tracciare alcune vie di medio impegno, però occorre infilarsi nella Gola delle Torri, un posticino oltremodo selvaggio? :?
Per il resto, di vie da fare ce ne sono ancora... ti assicuro... ma per lo più su settori di pareti gialle? che richiedono un?appassionata dedizione? :wink:
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Messaggioda Ivo Rabanser » gio nov 17, 2005 21:39 pm

SCOTT ha scritto:Se ho ben interpretato, tu vedi come tuoi "maestri" i signori Maffei-Frizzera-Leoni, come tuoi ispiratori per lo stile delle tue ascensioni...
C'è un motivo ben preciso che ti ha portato a scegliere proprio loro come punto di riferimento?
(Li hai conosciuti di persona o, come me, li conosci dai testi di alpinismo?)

La seconda domanda è un pò fuori argomento;
Durante la loro incredibile attività, silenziosa e forse un pò controtendenza(per quegli anni), la cordata Maffei-Frizzera-Leoni ha aperto un'incredibile quantità di vie, sempre difficili e spesso molto lunghe...
Quella che più mi attrae e che mi piacerebbe "tentare" è la "Via chiodo d'argento" al Sasso Croce, purtroppo non ho molte info di questa via e mi piacerebbe saperne qualche cosa di più, mi chiedevo, chissà se Ivo l'ha ripetuta o se ha notizie su questa grande realizzazione...
Secondo te, invece, qual'è stata la loro più grande realizzazione?
Grazie fin da ora.


Ciao Scott,
ho incontrato Graziano Feo Maffei in diverse occasioni e ti posso assicurare che era una personalità che affascinava: un personaggio ?tutto tondo?, di un entusiasmo da spostare montagne, sempre impegnato a trovare l?aspetto ?bello e nobile? in ogni cosa, di cui sapeva cogliere anche il più piccolo messaggio di bellezza lanciato al mondo... :D
Persona dal bicchiere eternamente mezzo pieno, di una modestia disarmante (tutti erano più bravi di lui?)! Però al tempo stesso un carattere caparbio, tanto che i suoi compagni dicevano che era inutile discutere con lui? tanto alla fine ci si trovava della sua stessa opinione? :wink:
E una volta azzannato l?osso non mollava più la presa? Da vero signore non parlava mai di gradi, ma bensì ?quanto è bello quel tiro sotto la volta strapiombante? di tutto quel vuoto attorno? e di quanto Mariano è ingegnoso a preparare i posti da bivacco?) 8)
Paolo Leoni è tuttora un formidabile arrampicatore, che a sessant?anni suonati in falesia viaggia ancora sul 8a... 8O
mentre Mariano Frizzera era caratterizzato da una forza di volontà incrollabile oltre che di una resistenza alla fatica non comune? Era il tecnico della compagnia, che metteva a punto nuovi tipi di chiodi e foggiava i ganci? 8) :wink:
Alpinisticamente parlando penso che le loro vie figurino fra le massime realizzazioni in Dolomiti, per quando riguarda l?impegno complessivo? oltre che essere degli autentici capolavori d?intuizione e d?estetica.
Salite lunghe, complicate e dure, che alternano arrampicata libera di elavatissimo livello a tratti d?artificiale più che raffinato? Quando sei all?attacco, guardi perplesso e dici: ?cosa? su per di lì? oh Maria!?? 8O :?
Andando a ripetere alcune delle loro vie siamo sempre tornati a casa ?provati?? per non dire belli mogi? :oops: ma soddisfatti, tanto soddisfatti... :D
Non mi risulta che ci sono salite di questa cordata che non siano da considerarsi ?significative??
Se pensi che per esempio delle 5 vie che hanno tracciato sulla Sud della Marmolada, soltanto due sono state ripetute? :? :oops:
Quella più difficile mi chiedi? Secondo Frizzera è ?L?ultimo dei paracadutisti?, una linea diretta a destra della Soldà a Punta Penia, di cui non esiste nemmeno una relazione?
E poi lo stile con cui affrontavano queste scalate: fedeli al loro motto ?dobbiamo stare su più tempo possibile?... 8O passavano in parete diversi giorni, senza farsi mancare nulla? dall?armonica a bocca al cognac da brindare la sera prima di mettersi a nanna? 8) Non male come approccio?, vero?
Modelli validi, non ti sembra? Pensa... aver passato al cinquantina, eppure continuare lo stesso... a battagliare su una parete rocciosa... :D

Riguardo alla via del chiodo d?argento al Sass dla Crusc, non l?ho fatta e mi risulta che abbia una sola ripetizione. Mi hanno detto che è bella e dura, con passaggi ostici sia in libera che in artificiale. In particolare, pare che l?esposto traverso sopra i gialli sia alquanto ?scosceso?, oltre che poco proteggibile? :? :roll:
Del resto è una peculiarità di quel tipo di scalate... non sai mai dove vai a parare... :?:
Se vuoi ti mando la relazione e lo schizzo della via.
Ciao
I.

?Feo non era parole, non è parole ora nella mente. È mille fotogrammi nitidi, erano piccole attenzioni di ogni giorno o imprese che sono dei grandi. Mentre poco a poco dava vita a quel gigante che sonnecchia in tutti noi? Con ottimismo, con semplicità, con un fresco alito di ingenuità?

Mariano Frizzera

Graziano Maffei sulla via del secolo in Marmolada.

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Feo sulla Don Chisciotte in Mamolada, il 17 luglio 1994, giorno in cui morì durante la discesa cadendo in un crepaccio...

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Messaggioda SCOTT » ven nov 18, 2005 23:58 pm

Grazie per la spiegazione + che esauriente...

E poi lo stile con cui affrontavano queste scalate: fedeli al loro motto ?dobbiamo stare su più tempo possibile?... passavano in parete diversi giorni, senza farsi mancare nulla? dall?armonica a bocca al cognac da brindare la sera prima di mettersi a nanna? Non male come approccio?, vero?


E' proprio questo che intendo per "controtendenza(per quegli anni)", mentre la "tendenza" era (ed è) quella di una scalata "leggera" e più veloce possibile (guai a bivaccare senza nulla nello zaino...) e senza l'utilizzo di mezzi artificiali...

E' anche la caratteristica che mi ha sempre affascinato di più di questo incredibile "trio", invidiabile l'amicizia che li univa, fino a renderli un tutt'uno, una cordata da tre...ancora una volta controtendenza...

Il resto che mi hai raccontato non può che aumentare in me la grande stima che nutro per loro. (Non sapevo che P Leoni scalasse ancora... comunque mai mi sarei immaginato scalasse ancora sull'8a... 8O )

...così almeno mi posso illudere che anch'io a quell'età potrò ancora prendermi qualche soddisfazione... :D

Eccezionali le fotografie...

Riguardo alla via del chiodo d'argento, più che un obbiettivo è per me un sogno, lo è già da molti anni, e cioè da quando sono stato all'ospizio Santa Croce per ripetere "il Grande Muro", in quell'occasione mi capitò tra le mani una cartolina con su segnata la direttrice della Via, mi son detto "che linea splendida...questa la devo fare..." , ho subito aquistato la cartolina (che ancora conservo) ma, saggiamente, non sono tornato per realizzare il mio progetto.

Tuttavia, se non ti scomodo troppo, mi piacerebbe vedere questa relazione...senza nessuna fretta, s'intende...
Per sognare c'è sempre tempo... :oops: ...poi chissà, magari, un giorno... :D

Buone scalate.
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Messaggioda Siloga66 » sab nov 19, 2005 1:09 am

Io il Feo l'ho conosciuto una sera al Falier. Non scorderò mai più quella sera. Ero con un amico della Val di Fiemme e dopo cena, il Feo ha voluto "fare tavolata" con noi e altre persone. Si è parlato, si è riso, abbiamo bevuto qualche bicchiere, poi lui ha tirato fuori la sua famosa armonica. Il mattino dopo mentre ero con le mani mezze ghiacciate e coi piedi un pò tremolanti sul tiro chiave (all'inizio) di Moderne Zeiten, sotto sul ghiaione c'era il Feo che a squarciagola ci incitava e urlava "vai, vai, che l'è bela. Vai che te diverti dopo". Lui andava a portare avanti il progetto che stava ideando su Punta Rocca, non ricordo come si chiama or ora, mi sembra "Ultima foglia gialla" (o qualcosa di simile). Una grande persona davvero. Non si può andare al bivacco Zeni in Vallaccia senza pensare a lui.
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
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Messaggioda Siloga66 » sab nov 19, 2005 1:11 am

Io il Feo l'ho conosciuto una sera al Falier. Non scorderò mai più quella sera. Ero con un amico della Val di Fiemme e dopo cena, il Feo ha voluto "fare tavolata" con noi e altre persone. Si è parlato, si è riso, abbiamo bevuto qualche bicchiere, poi lui ha tirato fuori la sua famosa armonica. Il mattino dopo mentre ero con le mani mezze ghiacciate e coi piedi un pò tremolanti sul tiro chiave (all'inizio) di Moderne Zeiten, sotto sul ghiaione c'era il Feo che a squarciagola ci incitava e urlava "vai, vai, che l'è bela. Vai che te diverti dopo". Lui andava a portare avanti il progetto che stava ideando su Punta Rocca, non ricordo come si chiama or ora, mi sembra "Ultima foglia gialla" (o qualcosa di simile). Una grande persona davvero. Non si può andare al bivacco Zeni in Vallaccia senza pensare a lui.
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Messaggioda Siloga66 » sab nov 19, 2005 1:11 am

Io il Feo l'ho conosciuto una sera al Falier. Non scorderò mai più quella sera. Ero con un amico della Val di Fiemme e dopo cena, il Feo ha voluto "fare tavolata" con noi e altre persone. Si è parlato, si è riso, abbiamo bevuto qualche bicchiere, poi lui ha tirato fuori la sua famosa armonica. Il mattino dopo mentre ero con le mani mezze ghiacciate e coi piedi un pò tremolanti sul tiro chiave (all'inizio) di Moderne Zeiten, sotto sul ghiaione c'era il Feo che a squarciagola ci incitava e urlava "vai, vai, che l'è bela. Vai che te diverti dopo". Lui andava a portare avanti il progetto che stava ideando su Punta Rocca, non ricordo come si chiama or ora, mi sembra "Ultima foglia gialla" (o qualcosa di simile). Una grande persona davvero. Non si può andare al bivacco Zeni in Vallaccia senza pensare a lui.
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Messaggioda SCOTT » sab nov 19, 2005 2:24 am

Siloga66 ha scritto:Io il Feo l'ho conosciuto una sera al Falier. Non scorderò mai più quella sera. Ero con un amico della Val di Fiemme e dopo cena, il Feo ha voluto "fare tavolata" con noi e altre persone. Si è parlato, si è riso, abbiamo bevuto qualche bicchiere, poi lui ha tirato fuori la sua famosa armonica. Il mattino dopo mentre ero con le mani mezze ghiacciate e coi piedi un pò tremolanti sul tiro chiave (all'inizio) di Moderne Zeiten, sotto sul ghiaione c'era il Feo che a squarciagola ci incitava e urlava "vai, vai, che l'è bela. Vai che te diverti dopo". Lui andava a portare avanti il progetto che stava ideando su Punta Rocca, non ricordo come si chiama or ora, mi sembra "Ultima foglia gialla" (o qualcosa di simile). Una grande persona davvero. Non si può andare al bivacco Zeni in Vallaccia senza pensare a lui.


BENDETTO :!:
...bastava 1 volta sola... :lol:
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Messaggioda Siloga66 » sab nov 19, 2005 2:44 am

Si ma son già 3 ore che non bevo e sai, comincia la tremarella, e il ditino fa il tamburello sulla tastiera.
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Messaggioda SCOTT » sab nov 19, 2005 22:04 pm

Siloga66 ha scritto:Si ma son già 3 ore che non bevo


8O 8O 8O

Siloga66 ha scritto: e sai, comincia la tremarella, e il ditino fa il tamburello sulla tastiera.


:roll: ...capisco... :lol:
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Messaggioda Ivo Rabanser » lun nov 21, 2005 19:05 pm

SCOTT ha scritto:
E poi lo stile con cui affrontavano queste scalate: fedeli al loro motto ?dobbiamo stare su più tempo possibile?... passavano in parete diversi giorni, senza farsi mancare nulla? dall?armonica a bocca al cognac da brindare la sera prima di mettersi a nanna? Non male come approccio?, vero?


E' proprio questo che intendo per "controtendenza(per quegli anni)", mentre la "tendenza" era (ed è) quella di una scalata "leggera" e più veloce possibile (guai a bivaccare senza nulla nello zaino...) e senza l'utilizzo di mezzi artificiali...
Il resto che mi hai raccontato non può che aumentare in me la grande stima che nutro per loro. (Non sapevo che P Leoni scalasse ancora... comunque mai mi sarei immaginato scalasse ancora sull'8a... 8O )
...così almeno mi posso illudere che anch'io a quell'età potrò ancora prendermi qualche soddisfazione... :D
Tuttavia, se non ti scomodo troppo, mi piacerebbe vedere questa relazione...senza nessuna fretta, s'intende...
Per sognare c'è sempre tempo... :oops: ...poi chissà, magari, un giorno... :D
Buone scalate.


Volentieri ti posto lo schizzo del chiodo d'argento al Sass dla Crusc.
Più che controtendenza, io lo vedrei come un modo personalizzato di vedere e sopratutto vivere l'alpinismo.
Il fatto è che queste loro salite, essendo per nulla pubblicizzate dagli autori, venivano un poco snobbate a quell'epoca, o per lo meno non considerate nel modo dovuto...
E quando la successiva generazione di arrampicatori ci ha messo le mani... spesso è tornata indietro... :oops:... rendendosi conto che di ossi duri, ma molto duri da rosicchiare si tratta!
Di certo non erano 'moderni', ma cosa significa alpinismo moderno: l'arrampicata libera degli anni '80, le vie addomesticate dagli spit in voga adesso... :?: 8)
Itinerari di quel calibro non erano e non sono realizzabili con la mentalità di leggerezza e velocità... e lo dimostrano le scarse ripetizioni... e guarda che i 'vecchietti' sapevano arrampicare in libera... Leoni sul Pesce per esempio, mica usò i ganci... o sulla Fortuna, o tante altre vie... :wink:
Ti auguro di poter realizzare il tuo sogno... :D

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Paolo Leoni e Graziano Maffei sulla via dei Quarantenni in Marmolada - malgrado la pioggia, in quel giorno riuscirono a superare l'arcata di tetti sotto il pilastro terminale...

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"per nulla sopporto la gente che non sogna...
gli orpelli, l'arrivismo, all'amo non abbocco,
e al fin della licenza, non perdono e tocco...
"

F. Guccini
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Messaggioda Ivo Rabanser » lun nov 21, 2005 19:36 pm

P.S.
L'ultima volta che, assieme ad un mio amico, ho ripetuto una via di questa intrepida cordata, spalamato di traverso su un muro giallo che mi incuteva non poca soggezione... 8O mentre la paura iniziava a mordermi alle caviglie... :?
mi sono detto che il destino di chi non attacca tutto alla grande campana è che le loro vie sono misconosciute... :cry:

Però arrivato in sosta, mi sono convinto che il tempo è un galantuomo...
e mettera l'ordine dovuto in questi dettagli... :D
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