Fokozzone ha scritto:HappyFra ha scritto:Fokozzone ha scritto: Già al tempo dei romani si disse che i greci catturati conquistarono il vincitore, ovvero che risultò matrice dominante l' RNA della loro cultura. E la cultura con la "C" maiuscola non conosce confini etnici o geografici. Le sottoculture, fatte di tradizioni locali e prive di grandi principii sono legate al territorio e alle usanze di consuetudine, prive di motivazioni universali.
Quando silvio parla di "radici laiche" innanzitutto dovrebbe dire "radici atee" e dovrebbe riconoscere che tutti i movimenti atei dell' europa, non sono sorti da un pensiero indipendente, ma dalla precisa volontà di combattere la chiesa.(Nell' ultimo secolo il nazi-comunismo). Dunque in positivo, ma anche in negativo (come unico riferimento a cui opporsi) le radici cristiane restano macroscopicamente le più rilevanti dell' europa.
Fokozzone
Ciò dal tuo punto di vista l'Illuminismo, tanto per citarne uno di questi movimenti, non ha avuto altro scopo che quello di combattere la chiesa? Oppure, venendo ad un fenomeno molto più elitario, il razionalismo critico? La psicoanalisi? La scuola di Francoforte?

Scusa il termine tirato via di combattere "la chiesa", ovviamente mi riferivo al pensiero che si armonizza con la fede.
Gli antichi vedevano nella metafisica "la scienza che studia l' intero", il tutto. La filosofia cristiana ha operato (e opera tuttora, perché non è mai stata abbandonata) una mirabile sintesi che, pur essendo perfettibile e non avendo risolto tutte le questioni, presenta questo intero come cosmo, cioè come universo ordinato che vede al vertice Dio, seguito dall' uomo, e affiancato da tutto il creato. In questa prospettiva di pensiero le ragioni considerate valide sono quelle dell "et" cioè che spiegano questo "e" quello.
Dall' umanesimo in poi (ma questo vale anche per i movimenti eretici in periodi precedenti) si sono alternate correnti di pensiero (o a volte "infatuazioni" di pensiero) che hanno sviluppato, esaltato ed esclusivizzato, alcuni sottoinsiemi del tutto, oggetto della metafisica originaria, dando valore alle ragioni dell' "aut", cioè che spiegano questo "o " quello.
Non è però che non esistessero componenti illuministiche, romantiche, esistenzialiste, fenomenologiche e quant' altro nel pensiero classico e in un certo senso questo noi lo sperimentiamo andando al cinema, quando leggiamo "trhiller" (film illuministico) "commedia" (film romantico) etc etc ma nessuno si sogna di dire che esprimano delle realtà inconciliabili tra di loro. Semplicemente l' obiettivo metafisico è di compendiarle tutte.
Ora i fenomeni che citi tu hanno questa accezione culturale di sottoinsieme, ma storicamente, sono stati proposti e hanno generato movimenti, in modo tale da costituire un' alternativa al pensiero compatibile con la fede, e una prassi che la escludesse.
Fokozzone
Non ti stupirà sapere che non sono d'accordo con te, e non lo sono da almeno due punti di vista differenti.
Il primo è di metodo, ovvero: se io invento un sistema di pensiero totalizzante e autoreferenziale, allora è chiaro che ogni sistema alternativo, completo o parziale che sia, tenderà inevitabilmente ad andare in contrasto con il mio. La responsabilità di questo contrasto è del sistema alternativo (come tu sostieni nel tuo post precedente e, in modo più mitigato in questo) o del sistema totalizzante medesimo? Dal mio punto di vista è una questione abbastanza priva di senso.
Il secondo aspetto, assai più sugoso, è proprio del "merito" della cosiddetta metafisica cristiana. La quale, dal mio punto di vista, lungi dall'essere un sistema coerente e soddisfacente, soffre di un numero elevato di tare gravissime che ne minano credibilità e interesse non appena viene analizzata in modo sereno e "dal di fuori".
Procedo in ordine sparso:
1. problemucci ontologici quali la natura di Dio, che faceva Dio prima di creare spazio e tempo (giocava a carte col morto?)? Dio essere perfetto può essere influenzato dal comportamento umano? Dio causa prima non causata non è logicamente incompatibile con un Dio personificato come quello della tradizione cristiana?...
2. problemi logici: uno per tutti l'evidente incompatibilità tra onnipotenza e onniscenza di Dio e il libero arbitrio
3. problemi di buon senso: se Dio ha creato il tempo e l'universo in funzione dell'uomo, perché l'uomo nel tempo e nello spazio vi occupa un posto trascurabile ed impercettibile?
4. problemi etici: lo scandalo della teodicea, come è compatibile l'onnipotenza di Dio con la presenza del male nel mondo?
5. problemi di buon senso e conflitto con la scienza: se diamo un po' di fiducia alla teoria dell'evoluzione, allora dobbiamo assumere che l'uomo è una parte di un continuum, il che contrasta in modo chiaro con l'assunzione di una diversità essenziale (uomo unico essere vivente dotato di anima; come te la raffiguri? che un giorno Dio ha preso un essere che sarebbe diventato un homo sapiens e gli ha infilato l'anima in pancia? perché proprio lui? e suo fratello? e sua madre?...)
6. altri problemi etici connessi con il tema della salvezza e della vita eterna: se esiste un giudice esterno, quali criteri applica per giudicarci? la fede o le opere? (non a caso su questo tema i cristiani si sono scannati per secoli) Se conta la fede, allora Dio non è equo, perché una persona per bene nata in un paese non cristiano non ha le stesse chances di uno nato in Italia, ad esempio. Se contano le opere, allora Dio è irrilevante. Inoltre, i concetti etici che guidano la valutazione delle opere cambiano nel tempo e nello spazio: un bravo cristiano di inizio ottocento in America, che andava a messa tutte le dominiche e aveva i suoi bravi schiavi che trattava con giustizia secondo i canoni del tempo, frustandoli per bene quando se lo meritavano, va in paradiso o no?
Su tutti questi problemi, e moltissimi altri che tralascio, a quanto mi risulta le spiegazioni tentative date dai filosofi cristiani variano dallo scandalosamente insoddisfacenti al gioco di parole (Agostino era uno specialista in questo...)
A me pare che la metafisica totalizzante del cristianesimo faccia acqua da tutte le parti...
Ogni problema complesso ammette almeno una soluzione semplice. Sbagliata.
Siamo qui per scalare, mica per divertirci!