sono stato recentemente sul contestato sentiero attrezzato (o via ferrata, a seconda punti di vista) che ha dato origine a questo argomento di discussione, il cui nome è "sentiero dei mar".
e, come detto a suo tempo, trovo correto esprimere un parere al riguardo.
premetto (ripetendomi per l'ennesima volta) che il tirar in ballo la nota querelle riguardante la via spittata e successivamente schiodata, non c'entra nulla con l'attrezzatura del percoso di cui si sta "cjacolando".
allora: il sentiero parte dalla forcella della stia, supera subito un saltino con una scaletta (foto 1-2), continua per crestine fino al risalto che porta alla cresta dei mar (foto 3-4); questo viene superato con una mole di attrezzature che, in effetti, sono tipiche di una vera e propria ferrata (foto5) .
il percorso quindi continua per bella cresta affilata su terreno erboso (foto 6-7), con brevi tratti attrezzati, su cui la traccia "stabile" è stata ottenuta con il taglio e la sistemazione delle piote erbose.
Giunti al colle presso la "gengiva" che costituisce il basamento delle torri dei lastèi, il sentiero continua in discesa lungo cengia discendente e saltini (foto otto), fino al circo glaciale dell'ormai ex ghiacciaio del focobòn, a congiungersi al sentiero che risale l'omonima valle, in direzione del rifugio mulaz.
parlando con gente di garès ho appreso che le tracce dei valligiani che salivano a sfalciare quelle ripide pale erbose, nonchè dei cacciatori, dopo aver rsalito i primi contrafforti, percorreva la base della cresta in versante est-sud-est (come daltronde appare logico...) e di ciò ci si rende conto se uno si prende il tempo di guardare la vecchia presenza di tracce umane e di camosci.
in conclusione: la prima parte del sentiero attrezzato è bruttina ed assimilabile ad una vera ferrata; vista la tipologia di terreno su cui si va, dette attrezzature sono necessarie per la percorribilità dell'escursionista medio.
poi il percorso continua per bellissima ed aerea cresta, ma questa, a meno di non voler apporre un corrimano pressochè ovunque (...) può risultare pericolosa per i fulmini ed il terreno scivoloso in caso che un temporale sorprenda degli escursionisti un pò inesperti su tale tratto.
per carità, nessuno obbliga chi è impreparato ad affontatre certi percorsi, ma i tipici viàz delle dolomiti "minori" sono
relazionati, ma non attrezzati e proposti come è avvenuto per tale percorso.
il mio giudizio su tale opera è che non si tratti di una vera "via ferrata", che esso abbia una sua logica complessiva nelle intenzioni di valorizzare la bella conca di malga stia e dell'area orientale del focobon, che esso non sia uno scempio, ma francamente, e mi dispiace doverlo dire, che di questa "valorizzazione"
non se ne sentisse proprio la mancanza.
spesso all'impiegare fondi per creare cose nuove, sarebbe preferibile il sistemare l'esistente.
foto 1- inizio sentiero con scaletta
foto 2 - tabella
foto 3 - tipologia sentiero
foto 4 - prima parte
foto 5 - ferrata che porta alla punta dei mar
foto 6 - cresta
foto 7 - sentiero in cresta
foto 8 - discesa sotto i campanili dei lastei