steazzali ha scritto:io una cosa che trovo strana, ma tanto strana è questa...
ma nessuno dei ragazzi di oggi si chiede quale sarà il suo lavoro tra chessò..5 o 10 anni... perchè in qualche modo è rischioso.....
portare esempi è di solito noioso ma tantè che non mi viene in mente di meglio...
un mio amico studiava veterinaria, ha chiesto di lavorare in un ambulatorio anche solo come assistente o "tuttofare", al primo intervento si è sentito male e ha capito che sarebbe stato meglio dirottare i suoi programmi futuri su altre discipline...
non parliamo di lavori più umili che sono al di la delle attenzioni... ma perdio qualcuno che lavora con le mani ci dovrà pur essere anche fra dieci anni no?...o faremo un mondo che non prevede di ammaccare le automobili per assenza di carrozzieri...??
se il mondo del lavoro si baserà anche fra dieci anni sull'equazione tra domanda e offerta mi sembra un discorso poco previdente il dire "non lavoro così mi concentro di più nello studio" perchè se tra dieci anni avremo per ogni 10 operai 30 commercialisti io ti faccio i migliori auguri di essere dei 30 uno dei due che avrà ci che occuparsi...
ma questo è un discorso al di fuori di quello che volevo dire... cioè anche solo in un mese di lavoro ma che esperienza ti fai rispetto a quello che studi a scuola...? io ho studiato disegno a scuola per un po' di anni, in una settimana di lavoro in un'azienda dove si disegnava tutto il giorno prendi una "sberla di nozioni" che alla sera non sai più dove sei... tutto qui... secondo me si perde una grande opportunità che c'è e che è un peccato non sfruttare...perchè non ce l'avrai mai più...quando lavori non puoi dire "vado per un mese a fare un altro lavoro per vedere com'è", cioè in teoria potresti... ma a chi capita davvero....

Sono abbastanza d'accordo. Io ho iniziato economia per noia, assenza temporanea di idee (solo dopo ho capito che avrei dovuto fare medicina),
e amici che la volevano fare. Dopo due anni mi sono arenato. Vomito.
Ma soprattutto la passione per il disegno (a mano libera, l'illustrazione, la tecnica dell'animazione, il fumetto d'autore). Tramite una fortunata conoscenza inizio a fare uno stage sottopagato come animatore in macromedia flash per uno studio associato. Della serie: "questo è il lavoro da fare, quando non sai chiedi". Risultato, chiedevo ogni 2 secondi. Dopo 3 anni in cui ho fatto il collaboratore continuativo (

) per quello studio, che ingrandendosi si è poi costituito S.R.L, ho imparato in parte un mestiere. Al di là delle tecniche, che non si finiscono mai di imparare, e nelle quali non sono certo un asso rispetto a tanti altri, ho imparato un mucchio di roba su cosa vuol dire "due aziende che entrano in affari" per portare a termine un progetto, "scadenze da rispettare", "collaborazione e comunicazione tra colleghi con competenze complementari"; anche se non si trattava di grandi costruzioni o grandi capitali, ma di fare cd-rom interattivi, web-games, corti animati, pubblicità web e tv. Poi arriva il Servizio Civile, abbandono della collaborazione. 2 pensieri, anzi 2000. Che faccio? L'operaio multimediale finchè il businnes regge?
No. Sti ragazzi qua hanno messo su una web agency quando in italia non c'era neanche l'idea di cosa potesse offrire internet. Idee così lungimiranti non so se le avrò, e allora visto che economia l'ho iniziata, beh, la finirò tardi, ma alla fine avrò qualche idea in più su come si possono muovere i mercati e le aziende, e forse otterrò, nel campo in cui ho fatto "pratica manuale", qualche lavoro di responsabilità o di dirigenza di un progetto, o vedrò di mettermi in proprio in settori simili o confinanti. (Oppure, se Roberto mi dà alcuni consigli, mettere su un'impresa agricola

) .
E così l'ho faticosamente ripresa.
Vane speranze? Forse, ma non ho avuto altra scelta che cercare di unire una passione che in italia è poco redditizia, con gli studi dei mezzi e delle discipline che regolano appunto la terribili equazioni della domanda e dell'offerta. Anche perchè alcune altre scelte me le sono precluse accidentalmente.
Cmq il lavoro è una vera palestra, anche se con conoscenze di diritto privato e commerciale oggi direi altre cose a certi "datori di lavoro".
Quindi anche gli studi sono importanti.
