Angelus ha scritto:(snip)La vita umana è un pendolo che oscilla incessantemente tra dolore e noia,passando attraverso l'attimo fugace e per di più illusorio,del piacere"(snip)
OT: gran brava persona, Arturo, certo.
Dei pendoli però non ci capiva una mazza.
Quelli teorici non esistono. Gli altri prima o poi si fermano.
Pigliano energia da chi gliela può fornire, e la dissipano in attrito. Ogni tanto accelerano. Ogni tanto rallentano. Ma, di certo, prima o poi si fermano. E, altrettanto di certo, non oscillano incessantemente con la stessa frequenza. Ti dirò:in un sistema di riferimento non inerziale, e che ruota, il pendolo reale descrive delle traiettorie mistiche...
Forse io non so cosa sia il dolore, e neppure la noia, e menchemeno il piacere. Tanto più non posso qualificarli con illusorietà o bellezza.
Ma forse posso affermare che le cose che mi capitano mi forniscono energia per l'oscillazione casuale ed aritmica, di ampiezza non nota, e la cui traiettoria è sconosciuta e sempre dissimile.
Potrebbe pure essere che al dolore ed alla noia ci si affezioni di più, ma per quel che mi riguarda, è energia pure quella, e di certo non rappresentano i massimi relativi, sempre e comunque.
E, posso suggerire, che di effimero ma solido nella mia esistenza ci è solo la traiettoria della morte. Ma non per questo, attualmente, le mie cellule oscillano meno...anzi, vanno che è un piacere...soprattutto quando tallono i tetti apparentemente duri, o quando la mattina, a Milano, vedo un calabrone che mi rompe piacevolmente i coglioni.
Salutami Soren, neh?
Ciàp!