PATRICK EDLINGER

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda VinciFR » lun nov 19, 2012 11:44 am

RIP :?
"Non ho abbastanza talento per correre e sorridere allo stesso tempo" cit. E.Zatopek
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Messaggioda nuvolarossa » lun nov 19, 2012 12:55 pm

Adieu Patrick, et merci, merci, merci!!!

Dédicace
Je souhaite à tous les êtres, quelle que soit leur activité, de la vivre pleinement en homme libre. Il faut prendre la vie avec humour et détachement. Il faut savoir rester humble, à l?écoute des autres et s?efforcer de les aider. Peu importe si l?on juge que le monde est peuplé de crétins et de cupides, il se peut que nous en fassions partie, d?où cette idée de penser aux autres et rendre la vie plus belle pour tous. Avec toute ma sympathie !
Patrick Edlinger

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Patrick

Messaggioda Meps » lun nov 19, 2012 17:20 pm

Vorrei dare anch'io un contributo alla sua memoria, visto che più volte l'ho incontrato in Verdon o a Briancon ad ailefroide.
Ho una foto di Patrick Edlinger che insieme a Patrick Berhault, guardando giù dal bordo del precipizio in Verdon, incuriositi come due bambini, da una linea da scalare o probabilmente da chiodare.
Ricordo di aver visto Edlinger scalare in verdon riscaldandosi facendo mulinette sui due ultimi tiri di Surveiller et Punir per poi continuare il riscaldamento sulla Saga du Verdon (7b+) sempre in mulinette tutta in un colpo, vale a dire, dalla base fino in cima 120m. Ricordo la gentilezza di Edlinger. Ricordo le numerose sue vie sempre in Verdon o a Ceuse, tra cui Polpot, Take it or leave it, Femme noire e un 7A al settore troisième ciel di cui al momento non ricordo bene il nome ma ricordo molto bene la spittatura.. minchia ogni spit era una conquista! Sempre grande eleganza e bellezza nelle sue vie! grazie Patrick!!
Ultima modifica di Meps il lun nov 19, 2012 21:48 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Valerio79 » lun nov 19, 2012 21:06 pm

Mi spiace molto.
Mi colpisce anche, che vengo a scoprire in questo triste modo, di essere stato in vacanza, senza saperlo, nel suo paesino...La palud, un posto meraviglioso...
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Messaggioda Davide62 » lun nov 19, 2012 21:26 pm

Ciao Patrick
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Messaggioda SENZASOSTA » lun nov 19, 2012 22:04 pm

un saluto ai Patrikki:

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Messaggioda giorgiolx » mar nov 20, 2012 1:12 am

ricordo un libro bellissimo, un manuale di arrampicata con lui che faceva la spaccata sugli scogli di malta se non sbaglio...me lo avevano prestato e io stupidamente lo restituii...non l'ho mai più trovato in giro
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Messaggioda Steto » mar nov 20, 2012 12:10 pm

Adieu Patrick! :( RIP
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Messaggioda Gigi64 » mar nov 20, 2012 14:54 pm

Io ho iniziato a scalare dopo i 40 anni, ricordo i primi tempi in cui finalmente riuscivo a fare un po di uscite su roccia, un caro amico mi fece vedere un videocorso dove venivano enfatizzate la bellezza e l'armonia del movimento. Allora capii che quelle erano le cose che al di là di tutto mi attiravano di più nell'arrampicata. Ok migliorare nel grado, piace a tutti e piace anche a me, ma il trasformare quei gesti così faticosi in una sorta di danza in verticale mi affascinava più di tutto.
Fu in quel periodo che scoprii che la ricerca di quell'armonia aveva nei suoi massimi rappresentanti alcuni personaggi degli albori dell'arrampicata sportiva: Patrick Berault e Patrick Edlinger. Tra l'altro due grandi amici...
Patrick Berault se ne andò molti anni fa, a causa di un distacco di una cornice di neve, durante l'attraversata degli 82 4.000 delle Alpi. Edlinger se ne è andato pochi giorni fa...
Personalmente non credo molto in una trasposizione delle persone in un al di là, ma devo ammettere che mi viene da immaginare che loro due si siano riincontrati in qualche altro posto, e che ora stiano scalando qualche via con i loro movimenti, leggeri anche su difficoltà estreme, che alla base o nelle soste si scambino ancora quelle goliardiche pacche sulle spalle, o mi sembra di sentirli lasciarsi sfuggire qualche "putain" alla fine di qualche passaggio particolarmente ostico...
Nel web ho letto cose anche non belle su Edlinger, riguardo all'alcol soprattutto, e a una possibile depressione (che poi questa è una malattia, perciò sarebbe da idioti denigrare qualcuno perchè è ammalato). Spesso ci si dimentica che tutti noi abbiamo lati buoni e lati meno buoni, lati forti e lati deboli, e alla fine è la totalità della persona che ti piace. Per quanto mi riguarda io posso solo dire "grazie Patrick, grazie per tutte le volte che vederti scalare quelle grandi pareti mi ha fatto sognare, grazie per la motivazione che ho trovato nel capire dai tuoi movimenti che l'approccio alla roccia non è una lotta con la parete, ma è un trovare l'armonia con l'ambiente, con ciò in cui decidiamo di stare...".
Forza SCOTT!!!
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Messaggioda nuvolarossa » mar nov 20, 2012 20:08 pm

Per chi mastica il francese le parole del suo amico Jean-Michel Asselin

http://alpes.france3.fr/2012/11/17/reaction-de-jean-michel-asselin-la-mort-de-patrick-edlinger-145108.html



:cry:
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8 agosto

Messaggioda alpedrol » mer nov 21, 2012 19:58 pm

Patrick,

sono arrivato nella Tua gite l'8 sera. Avevamo la macchina carica da scoppiare tra bottiglie di Gigondas, nuovo cane, bambine addormentate e caldo...Ci hai accolto con il Tuo sorriso.
Dopo la cena ho dato fondo alle mie scorte di rosso, e alla fine non ero più in condizione di guidare...ci hai accolto per la notte...e preparato la colazione.
Quando è stato il momento di partire, sei uscito di corsa, hai bussato al vetro e mi hai invitato a scendere; mi hai abbracciato quasi fosse l'ultima volta che ci potessimo vedere...Ti ho detto nella mia totale superficialità che ci saremmo visti prima di Natale, che sarei ritornato, come tutti gli anni per gli auguri..Ma come al solito avevi ragione Tu.
Ora il mio cuore è triste fino alla morte.
Perchè ve ne andate tutti, ad uno ad uno, ed io rimango qui solo?
Perchè Oliver, Patrick, Chantal, Tu, avete deciso di andarvene?
Anche questo Natale farò un presepe di montagna, e anche questo Natale lo dedicherò ad un amico che ha raggiunto il Cielo.
Anche questo...
Viaggia sereno e felice e ricordaTi di me, infimo tra gli uomini.
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Messaggioda faustodossi » gio nov 22, 2012 14:41 pm

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Messaggioda gatto alpestro » gio nov 22, 2012 15:00 pm

L'uomo passa sempre, l'opera per fortuna qualche volta resta. L'uomo può avere difetti e vizi, ma per fortuna c'è una parte di lui che funziona bene e produce opere immortali. Dante, Leopardi, sono passati, ma l'opera resta. Mozart beveva anche lui, ma l'opera resta.

Patrick è passato con tutti i suoi difetti e problemi, ma l'opera per fortuna resta, fissata nei filmati e nelle vie tracciate.

Sappiamo tutti che ha creato uno stile, che ha dato a noi immagini mai viste prima, alle quali ci siamo ispirati e che ci hanno spinto all'azione.
Dopo di lui non più barbuti alpinisti machi e magari animati dal nazionalismo,campioni dell'azzardo, pesantemente vestiti e calzati, all'attacco di cime ostiche e invitte, ma facce rilassate, corpi esili, attrezzature minimaliste ( i famosi braghini!), movimenti eleganti, pareti come corridoi di casa, musica di Bach, curiosi e pazienti allenamenti. Tutto un'altro mondo, un'altra aria, tutto inventato da lui e da lui insegnato a noi.
Il gatto dà l'emozione di accarezzare una tigre, ma con meno spese di mantenimento.
Cosa mi preoccupa nell'alpinismo? La gravità, direi. (alpinista tedesco)
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Messaggioda coniglio » gio nov 22, 2012 16:37 pm

Sono giorni che giro alla larga da questo topic per la tremenda paura di scrivere qualcosa di banale. qualcosa che in qualche modo non sia all'altezza di quello che provo dentro.
ma non posso farne a meno.e poi tutto sommato, chissenefrega.

appartengo alla nuova generazione; per intenderci quella che guarda i video di Sharma, Ondra, che usa rinvii leggeri, imbraghi comodi e scarpe che costano un patrimonio.
in pratica sono uno di quelli che ha trovato la pappa pronta (leggasi, falesia interamente chiodate, catene con moschettoni...spits e guide per l'allenamento - è anche per questo che spesso tendo a difendere sempre i chiodatori senza se e senza ma), per cui non ho assistito alla genesi della disciplina.ma mi affascina.e cerco sempre di informarmi.
Agli inizi infatti, vuoi per educazione o rispetto, oppure per una serie di circostanze e fortunate coincidenze mi sono avvicinato da subito alla vecchia scuola.

sia chiaro, non lo dico perchè è morto. l'ho sempre sostenuto:
io scalo perchè ho visto scalare Edlinger.
e questo modo di intendere, non solo la scalata, ma tutto ciò che essa comprende, e che lui descriveva così bene, mi ha portato, nella ricerca diu queste sensazioni, ad essere una persona migliore.per lo meno mi sento così.c'è ancora molta strada da fare, ma finora sono soddisfatto

ricordo ancora la prima volta dei suoi video.mi sono arrivate nitide emozioni che fino a quel momento mi aveva dato solo la musica, oppure suonare...i suoi movimenti non rimanevano confinati solo nella dimensione fisica.
rimanevo lì incollato a guardare.continuamente. con le mani che sudavano.
poesia in movimento."vedevo" cosa può dare la scalata.

da quel momento, ogni volta che arrampico cerco quella inspiegabile sensazione (e ultimamente questa ricerca l'ho sdoganata anche alla vita quotidiana).
so solo che mi batte il cuore, batte per una estrema pace che ti riempie e che in qualche modo ti completa. un movimento particolare, un appoggio caricato in un certo modo... una leggerezza d'animo e di corpo che rimane come un'impronta. hai la sensazione che non è più come prima.che hai provato qualcosa di autentico. che sei a posto così...
per cui quando ti chiedono cos'è per te scalare, è questo; e buona parte sta proprio nella ricerca di questo.

Lui lo spiegava così bene!

lo ripeto, sarò retorico o banale, io scalo perchè ho visto scalare Edlinger.
e gli sarò sempre grato.

rimanendo poi in ambito prettamente sportivo.
mero gesto tecnico.
premesso che non sono assolutamente un appassionato di calcio (anzi, prima di Patrick non ho mai fatto altri sport), ma in ambito "sportivo" (nella misura in cui questa parola ricomprende la componente fisica della disciplina arrampicata) - mi sento di paragonarlo forse a quello che per il calcio è stato Baggio.non so.
parlo di sensazioni...si possono spiegare ma fino ad un certo punto.

fattostà che mi è capitato di piangere.


l'ho sempre fatto e continuerò a farlo, ti porto dentro Patrick, merci.
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Messaggioda Q » sab nov 24, 2012 20:26 pm

[youtube]http://www.youtube.com/v/5ZIxuj7cbeg&feature=player_embedded[/youtube]
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Messaggioda Q » sab nov 24, 2012 20:26 pm

I due Patrick di nuovo insieme
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Messaggioda Danilo » lun ago 05, 2013 23:06 pm

perchè la notte non è notte se non esiste un sogno...

:smt052



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Messaggioda fionda » mar ago 06, 2013 7:40 am

coniglio ha scritto:Sono giorni che giro alla larga ...ti porto dentro Patrick, merci.

wow :!:
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Messaggioda coniglio » sab nov 16, 2013 18:09 pm

1 anno.
sei sempre con me.
:)
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