[Completo] "Ho azzerato di tutto"

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Messaggioda Roberto » mar ott 11, 2011 11:52 am

Non mi va di elencare gli azzeramenti della mia vita, nonostante sia una pippa un po di dignità mi resta. Non sono fallimenti per la carriera, la scalata sociale, il benessere, sono cose più profonte, che toccano le aspirazioni, il talento inutilizzato.
Porto un esempio, forse (ma non ne sono certo) il mio massimo azzero.
Quando sai che hai una dote, una capacità che altri hanno in minore quantità e tutti te lo fanno notare, specie il proprio padre (un dio in terra per me). Quando a scuola, al liceo, all' università, capisci che sei uno bravo, che hai delle possibilità e poi, nel lavoro non riesci che a poco o nulla, fino al punto di rinunciare (azzerare) al passaggio, allora sei una pippa.
Il giorno che sono andato all' ordine degli architetti per riconsegnare il timbro ed il tesserino, appena entrato nell' ascensore, ho visto me riflesso nello specchio. Vedevo il fallimento, vedevo mio padre che credeva in me deluso, me stesso annullato. Una vita per essere architetto, esserlo e non poterlo fare per pura incapacità comunicativa, per pippagine. Ancora oggi le lacrime che mi uscirono mi bruciano.
Poi la scalata, l' alpinismo e le soddisfazioni a rimarginare solo in parte i veri azzeri della vita.
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Messaggioda marcov » mar ott 11, 2011 12:48 pm

Osare è osar fallire

(Alain Robert)
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Messaggioda EasyMan » mar ott 11, 2011 12:56 pm

Però Roberto cosa voleva fare? forse non l'architetto ma l'alpinista. Ok eri bravo a far l'architetto e tutti ti dicevano che eri dotato e magari tuo papà è orgoglioso di aver un figlio architetto ... bene tutto bello ma che cosa tu vuoi fare? fare l'architetto o giocare nell'alpe? Ascoltati!

E' molto bello tutto questo e ti consiglio di entraci dentro alla cosa.
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Messaggioda elcanlapo » mar ott 11, 2011 13:45 pm

Giorgio Travaglia ha scritto:EHI !!!!ma perche tutti sti problemi ??!!
Io ho 20 anni freschi freschi, azzero e metto staffe ovunque ci siano chiodi..
DOV' E' IL PROBLEMA? :lol:


ma sulla ronchi in solitaria ci sono tutti i chiodi :?: :?: :twisted: :twisted:
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Messaggioda Giorgio Travaglia » mar ott 11, 2011 19:13 pm

elcanlapo ha scritto:
Giorgio Travaglia ha scritto:EHI !!!!ma perche tutti sti problemi ??!!
Io ho 20 anni freschi freschi, azzero e metto staffe ovunque ci siano chiodi..
DOV' E' IL PROBLEMA? :lol:


ma sulla ronchi in solitaria ci sono tutti i chiodi :?: :?: :twisted: :twisted:

quasi tutti..non ho chiodato molto.qualche sosta e tre sui tiri in basso e altri due nell'ultimo tiro..
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Messaggioda bummi » mer ott 12, 2011 8:10 am

Che outing, a volte mi lasci spiazzato Robbé. Non vedo l'ora che esca il tuo libro. In ogni caso sono onorato di essere considerato da te all'altezza di essere il tuo presidente.
Nel mio piccolo, per giustificare in minima parte la carica e la fiducia, posso dire di avere in curriculum 20 esami a legge (sono 21 in tutto) e conseguentemente una laurea quasi in tasca e mai raggiunta. Solo che io alpinisticamente non ho realizzato una cippa. Só proprio pippa in tutto quello che faccio, la mediocrità personificata, permeato da un senso di inadeguatezza sempre e ovunque.


Roberto ha scritto:...
Il giorno che sono andato all' ordine degli architetti per riconsegnare il timbro ed il tesserino, appena entrato nell' ascensore, ho visto me riflesso nello specchio. Vedevo il fallimento, vedevo mio padre che credeva in me deluso, me stesso annullato. Una vita per essere architetto, esserlo e non poterlo fare per pura incapacità comunicativa, per pippagine. Ancora oggi le lacrime che mi uscirono mi bruciano.
Poi la scalata, l' alpinismo e le soddisfazioni a rimarginare solo in parte i veri azzeri della vita.
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Messaggioda Roberto » mer ott 12, 2011 10:14 am

Dopo l' incipit, anche grazie al topic, ho scritto un' altro pezzo, che vi propino senza la minima dignità:
Ho azzerato di tutto

Una volta cercavo di sembrare uno capace, di quelli che sanno il fatto suo, non dico che mi davo delle arie, speravo, mi illudevo di apparire diverso da quello che mi sentivo di essere. Qualcuno la chiamerebbe insicurezza e forse ha ragione, anche se credo fosse solo giovinezza. Oggi sono maturato, ho rinunciato a sembrare quello che non potrò mai essere e rivendico il mio status di pippa.
Pippa è sentirsi scarso rispetto alle aspettative, comprendere i propri limiti e lottare per superarli senza riuscirci. Pippa è fallire, ed io ho fallito, avoja se ho fallito.
E quindi azzero, ovvero evito, abbandono, aggiro, rinuncio.
?Azzero?, che poi sarebbe A0, è un termine tecnico dell? alpinismo. Significa fare un passaggio attaccandosi, tirandosi su al chiodo. Un tempo non era considerato tanto sconveniente, ma con l? arrampicata libera oggi è valutato come fallimento, incapacità a fare il passaggio di arrampicata senza usare mezzi di progressione artificiali. In tanti evitano come la peste gli azzeri nella scalata, senza accorgersi che nella vita di tutti i giorni passano da chiodo a chiodo senza mai fare un passo il libera, un azzero appresso all? altro. In pochi vivono veramente in libera.
Non sto ad elencare tutti gli azzeramenti della mia vita, alcuni mi fanno soffrire ancora, altri li ho rimossi, altri ancora li ho compresi ed accettati. Non sono fallimenti per la carriera, la scalata sociale, il benessere, sono cose più profonde, che toccano le aspirazioni, il talento inutilizzato.
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Messaggioda gug » mer ott 12, 2011 11:17 am

Bellissimo il concetto dell'azzeramento nella vita
Quando uscirà questo libro?
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Raven » mer ott 12, 2011 11:39 am

non sono d'accordo con tante cose che dici. nonostante io (e non altri) sia con merito la Presidentessa di tutte le Pippe mi sento di controbattere quanto affermato dal nostro Guru Maestro Iannilli. Azzero non è affatto rinuncia. Azzero è constatare che nonstante gli errori nostri o gli orrori della vita noi non alziamo bandiera bianca.

"indietro? neanche per prendere la rincorsa" diceva Che Guevara.ed è così. indietro non si torna, indietro abbiamo lasciato o perso o sprecato semi che forse avremmo potuto piantare e ora ci avrebbero dato un bel panorama verde da guardare con cui riempirci gli occhi e rilassare il cuore al posto di questa terra arida e deserta che si apre davanti a noi.
e allora? è forse questo un buon motivo per non continuare a camminare e rassegnarmi a questo orizzonte?

sì sì vabbè là dietro ho sbagliato linea, invece di infilarmi in quel diedro bello compatto cinque metri più in là mi sono andata ad infognare su questa placca levigata che è pure umida e fa freddo, ho le mani gelate e i piedi non li sento più. vado avanti usando tutti i buchetti che ci sono per infilarci ganci e tirarmi su. e allora? è forse questo un buon motivo per rinunciare alla vetta e calarmi?

ok, sì lo so, ho fatto una cazzata anni fa e ora azzero su farmaci e poi su altri farmaci che contrastano gli effetti dannosi dei primi perchè senza non sono capace di rimanere viva. e allora? e forse questo un buon motivo per dichiarare partita persa?

azzero è una condizione della mente, è vero ma è la condizione di chi si riconosce umano e limitato e ciò nonstante si perdona senza bisogno di sentirsi dio per amarsi un pò.
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Messaggioda Roberto » mer ott 12, 2011 12:04 pm

"Azzero" in senso arrampicata libera e non in quello alpinismo. Sono due modi diversi di intendere l' azzero.
Poi, certo, c' è anche di peggio dell' azzero, come un modo elegante per dare all' azzero un valore. Infatti, se azzerare è sconveniente, fare l' a-tre o l' a-quattro, acquista un significato diverso. Per superare un ostacolo, una difficoltà, non mi basta tirare il chiodo che metto, devo inventare uno stratagemma, spesso rischioso. Se fallito come architetto, invece di azzerare all' ordine degli architetti rinunciando al mio talento, avessi ... che so, imparato una lingua straniera e intrapreso la carriera del corrispondente estero in zone in guerra, avrei fatto un bell' a-quattro 8)
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Messaggioda Raven » mer ott 12, 2011 12:30 pm

Roberto ha scritto: Se fallito come architetto, invece di azzerare all' ordine degli architetti rinunciando al mio talento, avessi ... che so, imparato una lingua straniera e intrapreso la carriera del corrispondente estero in zone in guerra, avrei fatto un bell' a-quattro 8)


invece fare del banale alpinismo fa di te un essere superfluo, giacchè non rispondialla legge di mercato che ciò che si fa deve essere monetizzato e/o monteizzabile. è vero noi non ti paghiamo per andare a raccogliere emozioni che ci fanno stare bene ripercorrendo le tue tracce. dovresti mettere un biglietto come nel luna park, così faresti soldi e forse allora ti sentiresti più realizzato e meno azzerante?
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Messaggioda undertaker777 » mer ott 12, 2011 12:50 pm

domani mi prendo un'ora, e vado a provare un A6, sono già emozionato 8)
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Messaggioda PIEDENERO » mer ott 12, 2011 16:18 pm

Raven ha scritto:Azzero non è affatto rinuncia. Azzero è constatare che nonstante gli errori nostri o gli orrori della vita noi non alziamo bandiera bianca. ...
...azzero è una condizione della mente, è vero ma è la condizione di chi si riconosce umano e limitato e ciò nonstante si perdona senza bisogno di sentirsi dio per amarsi un pò.


quoto!


e comunque pippa senza se e senza ma, pippa nonostante, pippa sempre, pippa consapevolmente e pippa ORGOGLIOSAMENTE!

roberto scrive:
in pochi vivono veramente in libera
sarà ma io ci credo poco, preferisco gli azzeratori fallimentari
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Messaggioda EasyMan » mer ott 12, 2011 16:49 pm

PIEDENERO ha scritto:e comunque pippa senza se e senza ma, pippa nonostante, pippa sempre, pippa consapevolmente e pippa ORGOGLIOSAMENTE!


Comunquemente infattamente spessatamente tralaltramente senzadubbiamente qualunquemente PIPPA!! .... applauso cazzu cazzu
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Messaggioda PIEDENERO » mer ott 12, 2011 16:58 pm

EasyMan ha scritto:
PIEDENERO ha scritto:e comunque pippa senza se e senza ma, pippa nonostante, pippa sempre, pippa consapevolmente e pippa ORGOGLIOSAMENTE!


Comunquemente infattamente spessatamente tralaltramente senzadubbiamente qualunquemente PIPPA!! .... applauso cazzu cazzu



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Messaggioda Roberto » gio ott 13, 2011 23:01 pm

Grazie al forum e a voi ecco il pezzo completo. Sono cose che ho dentro da tanti anni e mi ha fatto bene scriverle. Grazie della pazienza.


Ho azzerato di tutto

Una volta cercavo di sembrare uno capace, di quelli che sanno il fatto suo, non dico che mi davo delle arie, speravo, mi illudevo di apparire diverso da quello che mi sentivo di essere. Qualcuno la chiamerebbe insicurezza e forse ha ragione, anche se credo fosse solo giovinezza. Oggi sono maturato, ho rinunciato a sembrare quello che non potrò mai essere e rivendico il mio status di pippa.
Pippa è sentirsi scarso rispetto alle aspettative, comprendere i propri limiti e lottare per superarli senza riuscirci. Pippa è fallire, ed io ho fallito, avoja se ho fallito.
E quindi azzero, ovvero evito, abbandono, aggiro, rinuncio.
?Azzero?, che poi sarebbe A0, è un termine tecnico dell? alpinismo. Significa fare un passaggio attaccandosi, tirandosi su al chiodo. Un tempo non era considerato tanto sconveniente, ma con l? arrampicata libera oggi è valutato come fallimento, incapacità a fare il passaggio di arrampicata senza usare mezzi di progressione artificiali. In tanti evitano come la peste gli azzeri nella scalata, senza accorgersi che nella vita di tutti i giorni passano da chiodo a chiodo senza mai fare un passo il libera, un azzero appresso all? altro. In pochi vivono veramente in libera.
Non sto ad elencare tutti gli azzeramenti della mia vita, alcuni mi fanno soffrire ancora, altri li ho rimossi, altri ancora li ho compresi ed accettati. Non sono fallimenti per la carriera, la scalata sociale, il benessere, sono cose più profonde, che toccano le aspirazioni, il talento inutilizzato.
...


Fin da bambino i miei genitori e la maestra notarono in me qualcosa di particolare, disegnavo molto bene. Alberi, navi, aerei, carri armati, animali, compagni di scuola. Ma la cosa che mi veniva meglio erano le case. Progettavo.
?Suo figlio è un piccolo pittore!? Diceva la maestra alle elementari.
?Consiglio per suo figlio il Liceo Artistico, è molto dotato!? Ribadiva qualche anno dopo la professoressa di Educazione Artistica alle medie.
?Per un ulteriore proseguo degli studi consigliamo allo studente Roberto Iannilli la facoltà di Architettura.? Spiegava la nota riassuntiva del liceo dopo il diploma.
Ero dotato, ce lo avevo nel DNA. Progettavo case già a 13 anni e i professori non credevano fossero disegni miei. Non avevo scelta, lo sentivo dentro di me, ero nato architetto e architetto sarei diventato. E poi c? era papà, lo sapevo che lui mi stimava, anche se non lo dava a vedere.

Mio padre era capomastro, in breve tempo mise su un? impresa di costruzioni. Erano gli anni sessanta e gli affari andavano bene. Con l? architetto Lombardi sedevano nel salotto e parlavano di lavoro, io correvo nell? adiacente sala da pranzo con carta, riga, squadre e matite. Disegnavo case, sperando che il mio papà e l? architetto, dopo discusso di lavoro, passassero a vedere cosa avevo fatto.
?Che bravo tuo figlio, bisognerà farne un architetto!? Diceva Lombardi.
?Chi lo sa!? Rispondeva mio padre, sempre avaro di complimenti.
Ma io lo sapevo, lui era fiducioso, vedeva in me grandi doti, solo non lo diceva, non faceva complimenti, specie se c? ero io presente.
Mio padre praticamente non parlava con noi in famiglia, era troppo preso dalle sue cose: il cantiere, gli operai, la licenza edilizia, la politica. I problemi di un uomo speciale, troppo speciale per distendere la sua faccia seria e pensosa anche a casa. Ed io, all? ombra di lui, crescevo in fretta e assorbivo. Imparavo dal mio papà senza bisogno di parole, come trasmettendo sulla stessa onda.
?Tu? padre è ?na gran brava persona, je devo di? grazie pe? tante cose.?
?Diventa come tu? padre, lui si che sa rispettà? gli altri e fasse rispettà?.?
I muratoti erano per me degli eroi di calce e pozzolana. Li osservavo incantato maneggiare la cucchiara come giocolieri del circo, tiravano su muri in un secondo ed erano alti, forti e saggi. Erano come mio padre. Tutti loro lo amavano e rispettavano, aveva fatto i soldi ma non si era dimenticato di essere anche lui un muratore, era ancora uno di loro e lo dimostrava con i fatti. La prima palazzina del nuovo complesso diventò la casa di chi non l? aveva, gli operai diventarono proprietari della casa che costruivano.
?Raffè?, c? ho so che quasi m? ?a stai a regalà? ?sta casa, ma come faccio a pagatte? Nun c? ho ?na lira io.?
??Nte preoccupà, ?a paghi quanno ce ll? hai. Le case so di chi le costruisce, come ?a terra è di chi la lavora.? Fedele agli ideali comunisti considerava gli operai la classe da rispettare, più dei politici, dei preti, degli intellettuali. Solo con loro sorrideva, parlava, si divertiva, smetteva la sua faccia seria e pensosa, che riservava a noi, a me.
?Tu? padre ha detto che c? ha ?n fijo architetto; c? ho sai?? Mi disse Lollone.
?Si ? Credo ? (Ma perché non lo dice anche a me?)? Rispondevo e pensavo io.
Un giorno mi chiamò in ufficio, al piano terra di casa nostra: ?Robbè, te la senti di disegnare questa prospettiva? Mi serve per presentare un lavoro come si deve.?
Se me la sentivo? Ero felice ed emozionato, dovevo fare un disegno vero e non il solito gioco da ragazzino.
La prospettiva che feci, a riguardarla ora, dopo tanti anni, si vede che ha un tratto ancora ingenuo, ma allora faceva la sua bella figura.
?Sembra ?na fotografia!? Era il primo apprezzamento che sentivo dalla sua bocca, senza intermediari. E poi aggiunse: ?Tu, ho diventerai un grande artista o un grande stronzo!?
Artista, non architetto: tutti sono buoni a diventare architetti, basta studiare, artisti è un? altra cosa. Stronzo: non ce l? aveva fatta a fare un complimento intero, aveva quasi paura di essere troppo generoso, troppo buono. Abituato come era ad una vita dura, di lavoro e fatica, credeva che mi sarei rammollito se trattato troppo bene.
Mentre uscivo dall? ufficio e pensai: ?(Sarò un artista o un grande stronzo?)?

Preso il diploma all? Artistico mi feci i conti: ?Ho diciotto anni, architettura ne ha cinque di corso, a ventitre sarò architetto!?
Non fu esattamente così, il percorso diventò ad ostacoli. Il militare, la morte di mio padre, il matrimonio e le mie insicurezze, fecero si che la laurea non arrivò a ventitre anni ma con un leggero ritardo sulla ruota della mia vita. Avrei dovuto capire il segnale, la fatica a finire gli studi denotava già la mia pippagine. In ogni caso, con il massimo dei voti ed un incremento di oltre 13 punti sulla mia media, diventai architetto. Era il 1989, ci avevo messo diciassette anni.
Mio padre ormai non c? era più, anche grazie alla mia pippagine non riuscì a vedere il figlio architetto e questo è forse il mio primo azzero, uno di quelli che non mi perdono.
?Vai a Napoli a fare l? esame di stato, a Roma bocciano tutti, bisogna essere raccomandati.? Mi disse Olimpia, una mia amica e collega.
?Prima voglio provare, poi casomai.?
Alcuni non lo volevano credere, ma passai l? esame con un voto altissimo, alla prima botta e senza raccomandazioni. Ero bravo, ero architetto a tutti gli effetti, nessuno mi avrebbe impedito di esserlo con successo.

Dopo tredici anni di stenti professionali, entro nell? ascensore che mi riporta verso il piano terra della sede dell? Ordine degli Architetti di Roma. Guardo la mia immagine riflessa nello specchio accanto alla pulsantiera, la sconfitta si legge nelle lacrime che non riesco a trattenere: ho restituito il timbro ed il tesserino dell? Ordine. Ho fallito.
?Scusa papà, non ce l? ho fatta. Te ne sei andato troppo presto, avevo ancora bisogno delle tue trasmissioni senza parole."
Ora so la risposta: non sarò mai un artista ma solo una grande stronzo.
Giovedì 13 ottobre 2011
Ultima modifica di Roberto il gio ott 13, 2011 23:35 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda ales » gio ott 13, 2011 23:31 pm

Roberto ha scritto:Grazie al forum e a voi ecco il pezzo completo. Sono cose che ho dentro da tanti anni e mi ha fatto bene scriverle. Grazie della pazienza.



grazie a noi?

Grazie a te, davvero.
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Messaggioda PIEDENERO » gio ott 13, 2011 23:42 pm

ales ha scritto:
Roberto ha scritto:Grazie al forum e a voi ecco il pezzo completo. Sono cose che ho dentro da tanti anni e mi ha fatto bene scriverle. Grazie della pazienza.



grazie a noi?

Grazie a te, davvero.


grazie a te

ha fatto bene anche a noi leggerle.....forse.....mica tanto però....in questo momento sono un po' triste :cry:
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Messaggioda North Face » gio ott 13, 2011 23:46 pm

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Ultima modifica di North Face il gio ott 13, 2011 23:53 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda North Face » gio ott 13, 2011 23:48 pm

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Ultima modifica di North Face il gio ott 13, 2011 23:52 pm, modificato 1 volta in totale.
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