Differenze culturali: anarchy in the UK

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Messaggioda Sbob » mer ago 24, 2011 19:21 pm

Kinobi ha scritto:Per caso mi sono imbattutti in questo link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Economia_d%27Italia
Ho visto il Piemonte e ho capito che i paragoni fatti da qui non sono reali.

Se tu dai la buricrazia italiana ad un tedesco, vedi che pure lui si calma...
E

La burocrazia c'entra poco o niente. Nel lavoro di un progettista non ce n'e' neanche un po', se non quella imposta dall'azienda.

L'Italia e' fortissima quando si tratta di piccole produzioni e piccole imprese, ma quando si passa alla grande industria, dove quel che conta e' l'organizzazione e la razionalizzazione allora siamo un disastro. Non a caso la grande industria in Italia e' quasi sparita.

Vedo quotidianamente lavori fatti e rifatti da mille gruppi in azienda, perche' non c'e' nessuna coordinazione e quindi nessun riuso del lavoro dei colleghi. Ogni gruppo agisce come se fosse da solo.

Per fare un'altro esempio, la qualita' da noi e' una funzione "rompicoglioni" che impone quintali di carta inutile giusto per passare le certificazioni e farsi belli col management, mentre ho avuto a che fare con un amico in Svezia che mi ha raccontato di come da loro la qualita' sia una funzione apprezzata da tutti perche' ha come primo scopo quello di semplificarti il piu' possibile il lavoro rendendoti piu' facile documentare e organizzare quello che fai.
In fondo credo che sia dovuto ad una cultura fortemente egocentrica e priva di un'idea di appartenenza ad una societa'. La mentalita' della qualita' svedese e' "devo migliorare la qualita' in azienda, e quindi devo collaborare con i colleghi", mentre da noi e' "devo migliorare la qualita'. Decido come fare e quegli stronzi dei colleghi devono farlo".
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Messaggioda VYGER » mer ago 24, 2011 23:50 pm

Kinobi ha scritto:
Callaghan ha scritto:...


L'impero americano è durato meno dell'impero della Repubblica Serenissima.
:D :D :D :D :D
Non fasciamoci troppo la testa. Dopo tutto sono solo 100 anni che comandano loro.
Nella storia, 100 anni sono pagliuzze.
Vediamo cosa faranno i cinesi tra 25 anni (non 100).
Ciao,
E


Mi permetto di dissentire.
I cinesi sono lì da almeno 4.000 anni: http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Cina
E non è che abbiano molto l'aria di mollare, eh?
A parte qualche effettivo problemino demografico.
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Messaggioda ManWithTheSpinningHead » gio ago 25, 2011 11:58 am

gab_go ha scritto:
ManWithTheSpinningHead ha scritto:Tiocfaidh ár lá



Amico di Bobby Sands per caso?
Pensavo fossi solo un uomo con la testa roteante... :wink: :wink:
magari ti piacerà questa allora:
http://www.youtube.com/watch?v=DXzhEokVn0s


Roibeard Gearóid Ó Seachnasaigh è il mio eroe.
Attendo con ansia che quella troia della tatcher schiatti per finalmente poter defecare sulla sua tomba.
Sinceramente, non vedo differenze tra quel putrido straccio lordo di sangue innocente chiamato union jack e una bandiera del terzo reich.
Con la piccola differenza che i nazisti sono universalmente riconosciuti come bestie mentre gli inglesi vengono affiancati a concetti come ombrello, bombetta e the delle 17.
Andate a raccontarlo a un indiano, un sudafricano, uno scozzese o un irlandese.
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Messaggioda giorgiolx » ven ago 26, 2011 10:30 am

trovato su internet...

DI CHRISTIAN RAIMO
minimaetmoralia.it/

Qualche giorno fa ascoltavo una ragazza italiana che vive a Londra tornata a farsi le vacanze in Italia raccontarmi i riots: ho visto un sedicenne, un diciassettenne, diceva, che dopo aver saccheggiato un negozio di smartphone, ne aveva presi così tanti che non sapeva che farci e li rivendeva a cinque pounds l?uno. Ho pensato a questo ragazzino che, seppure per molti versi non sarà un esempio, aveva secondo me la ragione dalla sua per almeno un paio di motivi.

Uno, da un punto di vista dell?economia globale. Magari non aveva letto Il valore delle cose di Raj Patel ma stava comunque a suo modo applicando una forma di giustizia distributiva: cinque pounds è più o meno il prezzo di fabbrica di certi telefonini superaccessoriati usciti dagli stabilimenti cinesi, tipo la Foxconn ? questa immensa comunità operaia di 300.000 dipendenti (e qualche decina di suicidi l?anno) dove la paga media è di 130 dollari al mese.


Due. In un certo senso non faceva altro che prendere alla lettera qualche slogan visto in giro, tipo quello della Nike con Wayne Rooney del Manchester che la spara grossa: Don?t be the target, be the weapon. Oppure quello della nuova Lancia Ypsilon che campeggia anche sulla metà dei cartelloni sei per tre in Italia. Che rimproverargli? Come molti suoi coetanei probabilmente cresciuto con il mito del Vincent Cassel che si scontra contro la polizia nelle banlieue dell?Odio, ne ha magari seguito la carriera, cattivo dopo cattivo, e ora sarebbe in grado di interpretare meglio di chiunque altro il senso di quel ghigno sfoderato sempre da Cassel alla fine dello spot girato da quello stesso Aronofsky che l?ha diretto nel Cigno nero: ?A cosa serve il lusso se non riesci a godertelo? Il lusso?, pausa attoriale, ?è un diritto?. Figuriamoci un bel mucchio di iPhone.
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Messaggioda Franz the Stampede » dom ago 28, 2011 17:20 pm

giorgiolx ha scritto:[?]
questa immensa comunità operaia di 300.000 dipendenti (e qualche decina di suicidi l?anno) dove la paga media è di 130 dollari al mese.


Qualunque articolo, libro, post di forum, che quota un salario del terzo mondo in una valuta del primo mondo senza specificare il costo della vita in quel paese/città è un monumento al dilettantismo.

Se ragionassimo così, secondo uno che lavora a Zurigo anche io dovrei suicidarmi...
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Messaggioda Franz the Stampede » dom ago 28, 2011 17:34 pm

Kinobi ha scritto:Lavoreranno molto, ma l'efficienza è molto molto inferiore a quella di un veneto ad esempio.


Non puoi tirare in ballo i Veneti! È chiaro che date la merda a quasi tutti, una maturità scientifica presa a Treviso vale come una laurea in molte università d'Europa...
:D
Non puoi fare un paragone tra una cultura regionale e una nazionale, dai...
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Messaggioda Franz the Stampede » dom ago 28, 2011 17:41 pm

ManWithTheSpinningHead ha scritto:Sinceramente, non vedo differenze tra quel putrido straccio lordo di sangue innocente chiamato union jack e una bandiera del terzo reich.


Uhm, vero, però resta il fatto che la società inglese/britannica è sempre stata abbastanza classista e credo sia legittimo dire che la maggior parte dei danni di colonizzazione siano stati fatti dalla "classe dirigente".

A questo punto, anche la Svezia, il Portogallo, l'Austria etc hanno una storia di sottomissione e conquiste...
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Messaggioda ManWithTheSpinningHead » dom ago 28, 2011 22:11 pm

Franz the Stampede ha scritto:
ManWithTheSpinningHead ha scritto:Sinceramente, non vedo differenze tra quel putrido straccio lordo di sangue innocente chiamato union jack e una bandiera del terzo reich.


Uhm, vero, però resta il fatto che la società inglese/britannica è sempre stata abbastanza classista e credo sia legittimo dire che la maggior parte dei danni di colonizzazione siano stati fatti dalla "classe dirigente".

A questo punto, anche la Svezia, il Portogallo, l'Austria etc hanno una storia di sottomissione e conquiste...


Tutto vero, se non fosse che molti, troppi inglesi si credono fermamente superiori nei confronti delle "razze" da loro sottomesse, senza alcun barlume di revisionismo.
Dubito che un austriaco si bulli parlando dello Spielberg. Gli inglesi dietro alla Great Famine ci fanno le canzonette
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Messaggioda Franz the Stampede » lun ago 29, 2011 11:36 am

ManWithTheSpinningHead ha scritto:Tutto vero, se non fosse che molti, troppi inglesi si credono fermamente superiori nei confronti delle "razze" da loro sottomesse, senza alcun barlume di revisionismo.
Dubito che un austriaco si bulli parlando dello Spielberg. Gli inglesi dietro alla Great Famine ci fanno le canzonette


Sì, ma mi sembra tutto troppo facile. Sono 6 anni che vivo in Inghilterra, ho visto gente di tutti i tipi, c'è molta più varietà che in qualunque altra società europea.

Mi da abbastanza fastidio la maniera in cui a volte ci sentiamo (io stesso incluso) in grado di generalizzare su certe popolazioni solo perché sono bianche e grossomodo benestanti.

Del tipo, come mai:

Inglesi merda = va bene dirlo, tanto sono bianchi e ricchi

Bankers ingordi di merda = va bene dirlo, tanto sono bianchi e ricchi

Vaticano merda = va bene dirlo, tanto sono bianchi e ricchi


MA

Arabi sauditi merda, pazzi fanatici maschilisti non riconoscitori dei diritti internazionali dell'uomo = non puoi dirlo, è razzismo, non sono cattivi, è una "cultura diversa"

Underclass inglese le cui 14enni si fanno mettere incinte per avere i sussidi e la casa popolare pagati merda = non puoi dirlo, è classismo, non sono cattivi, è "colpa della società"

Famiglia reale saudita wahhabbisti di merda = non puoi dirlo, sarebbe razzismo ideologico/religioso, non sono cattivi, è una "religione diversa"


:?
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Messaggioda Sbob » lun ago 29, 2011 16:29 pm

A me da fastidio l'"arabi di merda" solo perche' viene usato come scusa dai paesi potenti per bombardare chi meglio credono, mentre il "Vaticano di merda" al massimo lo borbotta qualche poveraccio sinistrorso.
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Messaggioda Kinobi » mar ago 30, 2011 14:33 pm

Allo star dei fatti, hanno bombardato solo Iraq, una centrale atomica in Iran (Israele), e Libia.
A prescindere che preferivo Gheddafi a quelli di adesso, magari tra poco gli chiediamo di bombardare la Siria.
Ovvero, basta che ci mettiamo d'accordo su cosa fare...
E
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Messaggioda ncianca » mar ago 30, 2011 16:17 pm

Franz the Stampede ha scritto:Sono 6 anni che vivo in Inghilterra, ho visto gente di tutti i tipi, c'è molta più varietà che in qualunque altra società europea.

Hai avuto esperienze extra-londine? Io molto poche. L'Inghilterra non e' Londra. Purtroppo o per fortuna.

Franz the Stampede ha scritto:Mi da abbastanza fastidio la maniera in cui a volte ci sentiamo (io stesso incluso) in grado di generalizzare su certe popolazioni solo perché sono bianche e grossomodo benestanti.

Del tipo, come mai:

Inglesi merda = va bene dirlo, tanto sono bianchi e ricchi

Bankers ingordi di merda = va bene dirlo, tanto sono bianchi e ricchi

Vaticano merda = va bene dirlo, tanto sono bianchi e ricchi

MA

Arabi sauditi merda, pazzi fanatici maschilisti non riconoscitori dei diritti internazionali dell'uomo = non puoi dirlo, è razzismo, non sono cattivi, è una "cultura diversa"

Underclass inglese le cui 14enni si fanno mettere incinte per avere i sussidi e la casa popolare pagati merda = non puoi dirlo, è classismo, non sono cattivi, è "colpa della società"

Famiglia reale saudita wahhabbisti di merda = non puoi dirlo, sarebbe razzismo ideologico/religioso, non sono cattivi, è una "religione diversa"

:?

Quanta "merda"... sei forse l'"Italia che odia"? :-)
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Messaggioda Franz the Stampede » mar ago 30, 2011 20:44 pm

ncianca ha scritto:Hai avuto esperienze extra-londine? Io molto poche. L'Inghilterra non e' Londra. Purtroppo o per fortuna.


Sì, ho vissuto 3 anni a Brighton (studio e lavoro), ho avuto una ragazza inglese per 3 anni e mezzo (lei è di Norwich, son stato a visitarla), conosciuto la sua famiglia, amici di elementari/superiori/uni, ho amici di lunga data (da prima che mi trasferissi) di Manchester e Leicester, ho lavorato 3 mesi a Wolverhampton.

Purtroppo o per fortuna (anche qui!) ho conosciuto di tutto: dal fallito con 3 students loan e con la ex-ragazza che si prendeva cura dei due gemelli che avevano avuto quando erano negli early 20s al mezzo inglese/mezzo russo che studia PPE a Oxford e a 19 anni stava già cercando di lanciare il suo business.
Dal presunto pedofilo e fanatico di videogiochi che di venerdì al pub mi chiedeva se volevo un po' di speed come se niente fosse alla lesbica in carriera.
Da quello che si fingeva agorafobico per non andare al lavoro e incassare il sussidio alla prima della classe in biotecnologie che mentre studiava aveva un lavoro in cui era a capo di un centinaio di persone a 21 anni.

Se volete continuo :)

Ma la morale è la varietà. ManwiththeSpinningHead, un sacco di inglesi manco sanno cos'è esattamente la great famine (e il loro numero andrà aumentando). Non so se questi siano peggio o meglio di quelli che ci fanno su le canzonette, ma conferma il fatto che se è vero che non si può fare di tutta l'erba un fascio, questo è ancor più vero con gli inglesi.

Quanta "merda"... sei forse l'"Italia che odia"? :-)


Non sono l'Italia, ma con l'odio del politically correct mi identifico molto.
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Messaggioda ManWithTheSpinningHead » gio set 01, 2011 22:00 pm

Hai ragione, la merda è merda a prescindere. Il buonismo (falso ovviamente: il buonismo vero non esiste) è uno dei peggiori cancri dell'umanità.
A me se un senegalese mi taglia la strada in macchina gli urlo:"Negro di merda" non perchè sia di colore, ovvio ma perchè è un uomo di colore stronzo. L'essere di colore non mi fa differenza, l'essere stronzi direi di sì.
E il numero di inglesi che cantano le canzonette a mio modo di vedere è più che sufficiente alchè io desideri l'atomica su buckingarse palace
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Messaggioda Enzolino » lun set 12, 2011 12:52 pm

Franz the Stampede ha scritto: 2 - Ncianca, italiani poco competitivi nel '96? La cosa mi stupisce. Io non ero un fenomeno in uni a Milano, ma credo di poter dire con sicurezza di potermi pulire il culo con il 90% dei laureati britannici (di nazionalità britannica). Non so se era così negli anni 90, ma le lauree in Uk hanno 3 difetti pazzeschi
Mi riferivo ai titoli non alle conoscenze.

Dopo che un italiano si laureava, un inglese aveva laurea + dottorato.

Ti racconto un aneddoto.
Conosco a Sheffield Giovanni che, dopo la maturita' scientifica 46/60 va ad ingegneria dei materiali a Torino.
Il primo anno da 1 o 2 esami (tra cui Analisi 1) e capisce che, se vuole laurearsi in tempo ragionevoli, deve cambiare strategia.
Va in UK.
Si Laurea. Finisce il dottorato, e questo prima che i suoi ex compagni di classe del liceo (60/60) si laureino in ingegneria dei materiali.

Ora, ebbi modo di constatare quanto poco solida fosse la preparazione teorica di Giovanni. Ma sul piano del CV, in Germania o Svizzera, ad esempio, chi si trova una persona con laurea in ingegneria, dottorato e qualche pubblicazione ed un'altra persona con solo la laurea in ingegneria in Italia, chi credete che scelga?
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Messaggioda Enzolino » lun set 12, 2011 12:57 pm

Franz the Stampede ha scritto: Sì, ma mi sembra tutto troppo facile. Sono 6 anni che vivo in Inghilterra, ho visto gente di tutti i tipi, c'è molta più varietà che in qualunque altra società europea.
Io 3 anni a Sheffield e la penso allo stesso modo.

Trovi il razzista, il classista, il nostalgico colonialista, il rivoluzionario comunista, il pacifista irreducibile, il pioniere, eccetera.

Per questo motivo non posso pronunciarmi su stereotipi buttati la' in un forum ...

Per certi aspetti apprezzo la cultura inglese e per altri no ... e lo stesso posso dire di quella italiana ...

Certo e' che, sul piano dell'integrazione degli immigranti, l'UK e' molto molto avanti rispetto all'Italia ...
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Messaggioda gug » ven set 16, 2011 19:26 pm

Enzolino ha scritto:
Franz the Stampede ha scritto: 2 - Ncianca, italiani poco competitivi nel '96? La cosa mi stupisce. Io non ero un fenomeno in uni a Milano, ma credo di poter dire con sicurezza di potermi pulire il culo con il 90% dei laureati britannici (di nazionalità britannica). Non so se era così negli anni 90, ma le lauree in Uk hanno 3 difetti pazzeschi
Mi riferivo ai titoli non alle conoscenze.

Dopo che un italiano si laureava, un inglese aveva laurea + dottorato.

Ti racconto un aneddoto.
Conosco a Sheffield Giovanni che, dopo la maturita' scientifica 46/60 va ad ingegneria dei materiali a Torino.
Il primo anno da 1 o 2 esami (tra cui Analisi 1) e capisce che, se vuole laurearsi in tempo ragionevoli, deve cambiare strategia.
Va in UK.
Si Laurea. Finisce il dottorato, e questo prima che i suoi ex compagni di classe del liceo (60/60) si laureino in ingegneria dei materiali.

Ora, ebbi modo di constatare quanto poco solida fosse la preparazione teorica di Giovanni. Ma sul piano del CV, in Germania o Svizzera, ad esempio, chi si trova una persona con laurea in ingegneria, dottorato e qualche pubblicazione ed un'altra persona con solo la laurea in ingegneria in Italia, chi credete che scelga?


D'accordo con ciò che dici e credo che sia vero a livello dei primi livelli di titoli universitari, soprattutto rispetto alle lacrime e sangue che bisognava versare per laurearsi in Italia col vecchio ordinamento.
Però credo che a un certo punto il sorpasso ci debba essere, perchè altrimenti non si spiega che il mondo anglosassone sia così avanti nella ricerca universitaria rispetto all'Italia.
Probabilmente il Dottorato e i vari post dottorati all'estero sono molto più impegnativi e selettivi che in Italia (dove infatti non sono neanche dei corsi, ma dei parcheggi per fare attività di rcerca senza essere pagati il giusto).
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Messaggioda Enzolino » ven set 16, 2011 19:31 pm

gug ha scritto:
Enzolino ha scritto:
Franz the Stampede ha scritto: 2 - Ncianca, italiani poco competitivi nel '96? La cosa mi stupisce. Io non ero un fenomeno in uni a Milano, ma credo di poter dire con sicurezza di potermi pulire il culo con il 90% dei laureati britannici (di nazionalità britannica). Non so se era così negli anni 90, ma le lauree in Uk hanno 3 difetti pazzeschi
Mi riferivo ai titoli non alle conoscenze.

Dopo che un italiano si laureava, un inglese aveva laurea + dottorato.

Ti racconto un aneddoto.
Conosco a Sheffield Giovanni che, dopo la maturita' scientifica 46/60 va ad ingegneria dei materiali a Torino.
Il primo anno da 1 o 2 esami (tra cui Analisi 1) e capisce che, se vuole laurearsi in tempo ragionevoli, deve cambiare strategia.
Va in UK.
Si Laurea. Finisce il dottorato, e questo prima che i suoi ex compagni di classe del liceo (60/60) si laureino in ingegneria dei materiali.

Ora, ebbi modo di constatare quanto poco solida fosse la preparazione teorica di Giovanni. Ma sul piano del CV, in Germania o Svizzera, ad esempio, chi si trova una persona con laurea in ingegneria, dottorato e qualche pubblicazione ed un'altra persona con solo la laurea in ingegneria in Italia, chi credete che scelga?


D'accordo con ciò che dici e credo che sia vero a livello dei primi livelli di titoli universitari, soprattutto rispetto alle lacrime e sangue che bisognava versare per laurearsi in Italia col vecchio ordinamento.
Però credo che a un certo punto il sorpasso ci debba essere, perchè altrimenti non si spiega che il mondo anglosassone sia così avanti nella ricerca universitaria rispetto all'Italia.
Probabilmente il Dottorato e i vari post dottorati all'estero sono molto più impegnativi e selettivi che in Italia (dove infatti non sono neanche dei corsi, ma dei parcheggi per fare attività di rcerca senza essere pagati il giusto).
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Messaggioda Franz the Stampede » dom set 25, 2011 22:03 pm

Mi vien quasi da dire che i britannici non hanno mai voluto che loro lauree fossero ricche di contenuti "tecnici". O che i laureati medi di primo livello sapessero davvero qualcosa.

Qualche indizio a riguardo

1 - Non esistono esami orali per la stragrande maggioranza delle materie
2 - È impossibile andare fuori corso
3 - La stragrande maggioranza degli "esami" sono in realtà mini-ricerche in cui è impossibile venire "bocciati" (vedi punto 2)

Però, bene o male, in 3 anni si pigliano il pezzo di carta e a 21 sono già a lavorare per aziende spesso ottime, a imparare a fare un lavoro che comunque, spesso e volentieri, non si poteva imparare sui libri o in uni.
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Messaggioda gug » mer set 28, 2011 14:31 pm

Franz the Stampede ha scritto:Mi vien quasi da dire che i britannici non hanno mai voluto che loro lauree fossero ricche di contenuti "tecnici". O che i laureati medi di primo livello sapessero davvero qualcosa.

Qualche indizio a riguardo

1 - Non esistono esami orali per la stragrande maggioranza delle materie
2 - È impossibile andare fuori corso
3 - La stragrande maggioranza degli "esami" sono in realtà mini-ricerche in cui è impossibile venire "bocciati" (vedi punto 2)

Però, bene o male, in 3 anni si pigliano il pezzo di carta e a 21 sono già a lavorare per aziende spesso ottime, a imparare a fare un lavoro che comunque, spesso e volentieri, non si poteva imparare sui libri o in uni.


Si, però questo vale per i primi livelli e secondo me compensa il fatto che in Italia ci sono scuole medie superiori con indirizzi tecnici e commerciali che di fatto equivalgono ai bachelor
Per fare il secondo livello e sicuramente per prendere il Dottorato invece lì da loro devi farti il culo mentre da noi te lo davano anche solo sulla parola (ora poco di più): la differenza secondo me viene fuori in questo e infatti un dottorato là conta, da noi no
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