Gli aquilani hanno onorato la festa alla grande
In salita lungo la Danesi

Dopo aver trovato vetrato sulle placchette terminali della Danesi ci siamo ritirati verso la "finestra"

Nei cui pressi troviamo une certa brezza e dei bei fiori di ghiaccio.

Il gruppone del CAI dell'Aquila giunto in traversata da Campo Imperatore

Il Franchetti nel frattempo comincia a riempirsi

Grazie Luca per la passione con cui gestisci questo posto ormai non ricordo più da quanto tempo.

Mia considerazione un po' polemica se volete, ma questo spazio forse serve anche a sfogare certi pensieri:
ieri si festeggiavano i primi 50 anni di vita del più importante rifugio dell'appennino centrale. Non me ne vogliano gli altri gestori di rifugi ma al Franchetti è passata la storia recente dell'alpinismo del Gran Sasso, qui hanno dormito e mangiato i più forti alpinisti che si sono cimentati sul massiccio.
Il CAI dell'Aquila ha organizzato per l'occasione una "mini iniziativa" accompagnando 99 donne in traversata con tanto di pullman ai Prati di Tivo. Presenti nutrite rappresentanze anche di un po' tutte le sezioni abruzzesi. Si sono visti anche alcuni alpinisti abruzzesi, giovani e meno giovani. Non ho mai visto tanta gente al Franchetti in vita mia.
Roma, sezione proprietaria del rifugio, ha mandato una piccola delegazione.
Completamente latitanti gli alpinisti romani. E' sintomatico di come ci si approccia oggi alla montagna nella capitale. L'alpinismo al pari dell'arrampicata in falesia è visto come un servizio da fruire e basta. La cultura e la storia dell'alpinismo stimolano meno di 5-6 tiri di corda in falesia per i quali si è disposti a compiere tragitti di ore in automobile.
E' un peccato.