Incidenti e sicurezza in falesia

Area dedicata all'arrampicata sportiva e al bouldering.

Messaggioda spaceC » mer set 01, 2010 17:33 pm

quejada ha scritto:ragazzi, io sono uno sca@@one come tanti, non scrivo piu di 10 messaggi all'anno su sto forum, non mi sono presentato, e amo la montagna come immagino tutto noi. entro di soppitatto in sta discussione che ho trovato per caso solo per dire una cosa sola, con molta tranquillità:

AHHHHHH!!!! madonna che palle!! 3 pagine di forum solo per dirsi 'ti prendi troppo sul serio' 'no ma voi ca@@eggiate' 'no ma tu non ti presenti'..!!! qui si puo andare avanti per anni a rimbalzarsi accuse e frustrazioni...dimenticando completamente il motivo iniziale del post...

per quel che ho letto, la mia umile impressione è che il V+, un po è vero, si prenda un po troppo seriamente e non sia stato al gioco, secondo me assolutamente legittimo, delle risposte; è anche vero pero che al primo messaggio sentirsi già con le spalle al muro perche non ci si è presentati non fa piacere a nessuno, e puo far pensare a una specie di..ah..ora lo dico, insultatemi pure, lobby. Nel senso che se uno al primo messaggio gia si sente dire 'no ma perche non ti presenti, chi sei etc...' si puo già sentire (piu o meno a torto) poco benvenuto, if you know what I mean...

detto questo, ritengo che il tutto si poteva troncare già al quarto messaggio...

Anyway, questo era il mio pensiero, volevo solo buttarla lì. Consiglio a tutti di take it easy, in fondo non siamo qua per divertirci, ma neanche per scannarci (tra l'altro tra sconosciuti).

torno nell'ombra, probabilmente riscriverò di nuovo tra qualche mese....

bye

G

ps:Di certo non starò a vedere chi e come risponde e a contro-rispondere etc.. mi piacerebbe dire perchè ho di meglio da fare, ma in verità è solo perchè credo che 3 pagine siano gia abbastanza su un argomento sterile e fuorivia (oops, sorry) rispetto al tema proposto



Oops, sorry, ma cosa sei 'mericano? If you know what I mean....

Anyway, take it easy.

Don't worry, sto scherzando :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda c.caio » mer set 01, 2010 17:51 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:si, ma perchè...
cioè, volevo dire, insomma, ma arrampicando si cade? :roll:


...solo se ti alleni.
Se non ti alleni non riesci a cadere. Ti cedono le mani, ti ssssssscivolano i piedi ma non riesci a cadere....
:wink:
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...

Messaggioda quinto+ » mer set 01, 2010 21:43 pm

c.caio ha scritto:
al ha scritto:"
Come si fa a non ridurre allo svacco un thread che pone quesiti in maniera cosi' idiota? Allenamento alla caduta? Che cacchio significa?
Per essere sintetici ci sono due tipi di cadute IN FALESIA, quelle che avvengono normalmente durante la scalata e che fanno parte dell'esercizio dell'arrampicata e quelle che capitano, disgraziatamente, per gravi errori e che terminano a terra.
Nel primo caso puo' succedere che una disabitudine alla caduta e al lasciarsi andare controllando il volo, possa causare dei danni (in genere cose lievi).
Perche' dico questo? Perche' ai piu' cadere non piace, cadere fa paura e si fa di tutto per evitare o ridurre la caduta stessa...... quindi, spesso, si vedono fare manovre azzardate o pericolose per tenersi al rinvio o per aggrapparsi a qualche cosa ..... la morale e' che si sprecano energie fisiche e mentali e spesso si cade lo stesso e malamente (magari storti o sbilenchi) facendosi male alle caviglie o male alle mani se si rimane impigliati nel moschettone (cosa che avviene non cosi' di rado).
Qualche tempo fa un mio amico si e' trovato con i piedi oltre l'ultimo spit e, in procinto di cadere, ha fatto di tutto per rannicchiarsi e prendere il rinvio nel tentativo di ridurre l'inevitabile volo..... poi e' caduto ed e' arrivato a mezzo metro da terra perche' (non chietemi come MA e' successo!) nelle sue "angosciose manovre" per prendere la fettuccia del rinvio era riuscito a togliere il moschettone dall'ancoraggio!!!
(c'ero io li' sotto e ho visto l'accaduto)
Quindi, nel contesto della normale "caduta" scalando sarebbe opportuno prendere confidenza con questa eventualita' per controllare il volo lasciandosi andare nel modo piu' pulito possibile. I bravi climber si riconoscono anche da questo..... cadono senza urlare, tremare o cercando di appendersi disordinatamente a qualche cosa.


Grazie per la risposta semiseria... senza polemica...come si fa a prendere confidenza con il volo e controllare la caduta? Il termine "allenamento", usato impropriamente, si rifaceva a questo. Credo che questo tema possa servire a chi arrampica da poco...

Grazie per le lance spezzate, ma non mi va di polemizzare ancora, sono d'accordo che se ne è parlato troppo. L'obiettivo per me è imparare qualcosa da chi è più esperto, sperando che sia clemente e ben disposto nei confronti di chi è appena entrato nella lobby...ehm nel forum, pardon...
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...

Messaggioda quinto+ » mer set 01, 2010 21:44 pm

...
Ultima modifica di quinto+ il gio set 02, 2010 10:26 am, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda arca » gio set 02, 2010 0:36 am

La caduta, in falesia, va 'allenata'. O meglio: va preparata...nel senso che un volo può essere messo nelle condizioni di non nuocere (troppo).
In falesia il volo è raramente NON prevedibile. E' raro che ti si rompa un appiglio o un appoggio sotto la mano. E se succede, un assicuratore attento ed una tua posizione scelta adeguatamente, in genere sono sufficienti per evitare conseguenze oltre la sbucciatura del ginocchio o la bruciatura di un polpaccio. Le prese è più facile è che ti sfuggano o che ti scivolino. Se questo succede è perchè sei su vie al tuo limite, almeno nella maggior parte dei casi, quindi in una situazione dove sei conscio della possibilità di cadere, e quindi nella condizione di poter farlo il più possibile adeguatamente.
Fattori essenziali per evitare scatafasci:
- assicurarsi delle condizioni della via di falesia che vuoi percorrere (la difficoltà, il posizionamento delle protezioni rispetto alla conformazione della linea di salita: inutile fare una volo ben controllato se tu non sei ancora pronto per una linea che può farti atterrare comunque su una cengetta posta a metà tiro...forse è meglio rinunciare).
- un assicuratore attento e preparato (niente di peggio di un volo corto, bloccato staticamente ed improvvidamente da un assicuratore che non sa fare una sicura 'dinamica': senza manco accorgertene sbatti in sequenza talloni, ginocchia e naso, e rimani senza respiro per un quarto d'ora con lo scroto strizzato tra i cosciali dell'imbrago)
- una progressione che eviti posizioni potenzialmente pericolose (ad esempio lasciare che la corda rimanga dietro la gamba: cadendo di ribalti) soprattutto se sei su vie dove è possibile e/o probabile la tua caduta (vie al tuo limite, vie patinate dall'usura, vie con roccia dubbia,...).


Non mi sono mai 'allenato' con prove di volo (tipo: faccio qualche metro sopra l'ancoraggio poi mi butto), forse servono, forse no,...io non lo so.

Alla caduta, cerco sempre di prendere la corda in uscita dall'imbrago, per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore, come in genere si è portati automaticamente a fare.

Io preferisco 'allenare' questa capacità scalando, meglio a vista, su vie al limite, e magari chiodate lunghe.

ESSENZIALE l'esperienza: per valutare la posizione degli ancoraggi, la linea di salita, la natura degli appoggi e delle prese e la loro solidità,...

Se sei un super forte, eviterei comunque di fare lo sborone non moschettando i primi fix di una via molto sotto al tuo limite: un assicuratore attento ed un volo perfetto penso che non servano a niente nel momento che impatti a terra con il culo e con in mano la presa che mai pensavi venisse via.

Genericamente direi che spostandoti verso le vie alpinistiche assume rilevanza essenziale il primo punto: un bellissimo e controllatissimo volo può comunque portarti al creatore.
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Messaggioda arca » gio set 02, 2010 0:46 am

..chiaramente a prescindere dalle cazzate che si possono fare, legate ad errori madornali e da non augurarsi (mezzi nodi, cedimenti del moschettone di sosta, gri-gri invertito...). Se ne esci salvo e solo e soltanto gran culo...
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Messaggioda CAVA » gio set 02, 2010 9:59 am

Cercherò di essere serio.

Qualche decennio fa, reduci dai campiscuola in montagna con i vari Don che erano mezzi alpinisti e mezzi aspiranti suicidi, dopo aver annusato l'odore della roccia, diversamente dai nostri coetanei di allora avvezzi ad annusare altro, iniziammo a cercare la nostra iniziazione arrampicatoria in maniera tragicomica.
Se sono qua adesso a scrivere queste righe è perchè di fatto mi ritengo un miracolato.
Arrampicavamo con una mezza corda da 45 metri certamente non omologata, acquistata in comunella tramite bollettino postale da Mario e Roberto ( i miei due soci di allora ) con un coupon di una certa Iseo Corde di Sulzano che Roberto aveva, casualmente, trovato nella rivista del Cai mentre era dal dottore...
La nostra iniziazione in stile fantozziano prevedeva tra l'altro - in perfetta imitazione dei miti californiani di allora - corse mattutine di 20 (!) Km per mantenere la forma, sedute di pesi per sviluppare il fisico (..) improbabili pellegrinaggi dal primo Longoni a Barzanò con divisione della benzina e dell'autostrada ed altro.

Affascinati da tale mondo ci rendemmo conto dei nostri progressi in una sola estate, dopo aver accettato l'indecente proposta di Mario di compiere la salita di "una montagna vicino a Lecco" che era famosa.
Compimmo la salita della cresta Segantini in Grigna in tre con scarpe da ginnastica Adidas, due imbracature alte, mezza corda da 40 metri ( si era rovinata nel mentre ), tre nuts comprati non si sa dove e due moschettoni Cassin regalo di mio zio Franco.
La foto che facemmo al ritorno a valle non rende merito alle condizioni in cui mi trovavo, comunque una foto stile Tizzoni, Esposito e Cassin dalla Walker.

Senonchè a Roby vennero in mente le paturnie di un certo Edlinger che arrampicava in costume adamitico e faceva dei voli mostruosi.

E con questo mi collego al topic, di conseguenza dovevamo anche noi provare a "volare"... si ma dove ? ( abitando nella bassa lodigiana e non in Frankenjura non è facilissimo trovare monoliti dove scalare..).

La scelta cadde su un silos di una cascina di un parente di Roberto che ci aveva scambiato per matti e aveva acconsentito, dietro promessa solenne di non farci male, a fornirci una scala per salire in cima al silos di 20 metri.
L'idea sarebbe stata quella di buttarci nel vuoto ancorando la mezza corda da 40 metri ad un golfaro color ruggine che spuntava dal tetto del silos.
Così facendo avremmo vinto la paura del vuoto. C'erano con noi anche amici, fratelli e conoscenti vari per una decina di persone in totale.
Ricordo che, grazie alle preziosa scala dello zio di Roby solo la salita sul tetto sarebbe stata adesso valutata TD+.... comunque alla fine nessuno - per fortuna - se la sentì di vincere le propria paura davanti agli altri e nessuno si buttò dal tetto.

Quell'autunno cominciò a soffiare un'altro vento e, nell'aria si sparse anche un altro odore oltre a quello dell roccia......


Ciao, Cava
Dal profondo della notte che mi avvolge,
buia come il pozzo che va da un polo all'altro,
ringrazio tutti gli dei per la mia anima
indomabile.
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Messaggioda quinto+ » gio set 02, 2010 10:21 am

arca ha scritto:La caduta, in falesia, va 'allenata'. O meglio: va preparata...nel senso che un volo può essere messo nelle condizioni di non nuocere (troppo).

Non mi sono mai 'allenato' con prove di volo (tipo: faccio qualche metro sopra l'ancoraggio poi mi butto), forse servono, forse no,...io non lo so.

Alla caduta, cerco sempre di prendere la corda in uscita dall'imbrago, per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore, come in genere si è portati automaticamente a fare.

Io preferisco 'allenare' questa capacità scalando, meglio a vista, su vie al limite, e magari chiodate lunghe.
.


Grazie arca, mi hai chiarito un po' le idee... Però non ho ben capito l'utilità di prendere la corda in uscita o quella dell'assicuratore. Così non si rischia ancora di più di farsi male?
Perchè "allenare" questa capacità, su via al limite, chiodate lunghe??!?!?
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Messaggioda c.caio » gio set 02, 2010 11:25 am

quinto+ ha scritto:
arca ha scritto:La caduta, in falesia, va 'allenata'. O meglio: va preparata...nel senso che un volo può essere messo nelle condizioni di non nuocere (troppo).

Non mi sono mai 'allenato' con prove di volo (tipo: faccio qualche metro sopra l'ancoraggio poi mi butto), forse servono, forse no,...io non lo so.

Alla caduta, cerco sempre di prendere la corda in uscita dall'imbrago, per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore, come in genere si è portati automaticamente a fare.

Io preferisco 'allenare' questa capacità scalando, meglio a vista, su vie al limite, e magari chiodate lunghe.
.


Grazie arca, mi hai chiarito un po' le idee... Però non ho ben capito l'utilità di prendere la corda in uscita o quella dell'assicuratore. Così non si rischia ancora di più di farsi male?
Perchè "allenare" questa capacità, su via al limite, chiodate lunghe??!?!?


...leggi bene!
"per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore"

Anche se la sintassi di questa frase non e' delle piu' lucide (eh eh eh eh :lol: ) si capisce bene il senso.... evitare di frenare sul rimando (ma che e' il "rimando"? il rinvio?) o prendere la corda che arriva da chi sta assicurando.
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Messaggioda arca » gio set 02, 2010 12:17 pm

quinto+ ha scritto:
arca ha scritto:La caduta, in falesia, va 'allenata'. O meglio: va preparata...nel senso che un volo può essere messo nelle condizioni di non nuocere (troppo).

Non mi sono mai 'allenato' con prove di volo (tipo: faccio qualche metro sopra l'ancoraggio poi mi butto), forse servono, forse no,...io non lo so.

Alla caduta, cerco sempre di prendere la corda in uscita dall'imbrago, per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore, come in genere si è portati automaticamente a fare.

Io preferisco 'allenare' questa capacità scalando, meglio a vista, su vie al limite, e magari chiodate lunghe.
.


Grazie arca, mi hai chiarito un po' le idee... Però non ho ben capito l'utilità di prendere la corda in uscita o quella dell'assicuratore. Così non si rischia ancora di più di farsi male?
Perchè "allenare" questa capacità, su via al limite, chiodate lunghe??!?!?


Quando voli è instintivo cercare di afferrare il rinvio o il ramo di corda che dal rinvio scende all'assicuratore. Nel primo caso si racconta addirittura di gente rimasta letteralmente appesa a mo di crocifisso, con il moschettone che s'è infilzato nel palmo della mano. Nel secondo caso tu scendi, il ramo di corda sale...e rischi serie bruciature al palmo della mano. Se non afferri niente o cerchi invece di tenerti la zona del tuo nodo, in genere eviti questi problemucci.
Sul secondo quesito. Sei a Ceuse. Scali ultimamente sul 6b a vista, ogni tanto provi qualche 6c: a volte vengono a volte no. Coraggiosamente parti su un 6c+.
fase 1...Valuti dal basso la linea, per quello che riesci ad intuire. La chiodatura iniziale è tranquillizzante. Non ci sono cenge, non ci sono placche appoggiate che muoino sotto strapiombi difficili. La roccia sembra sana. Ti alzi bene sui primi 15 metri: fin quì la via potrebbe essere sul 6a, 6a+ massimo. Alzi gli occhi e intuisci che i prossimi 5 metri il ritmo cambia:
fase 2....avverti il tuo compagno: "occhio che mi sa che viene il duro" (risposta affermativa)
fase 3...inizi a salire...sei con i piedi due metri sopra la protezione...la prossima è a portata di braccio ma devo decidere se tenere uno svasetto di merda, per tre dita della sinistra e moschettonare da sotto...o fare un passo in più, provare un lancetto con i piedi in aderenza, prendere quella che sembra una zanca e moschettonare da sopra in maniera meno aleatoria. Nei due casi riesci a valutare la possibilità che: ti scivoli la mano sinistra mentre hai la corda in mano pronto ad infilarla nel rimando, perdi i piedi mentre tenti il dinamico alla zanca. Sei cotto...ma riesci a mantenere la freddezza necessaria per togliere la corda da dietro il tallone. Le condizioni sono le migliori per, eventuamente, volare.

Tutto sommato si potrebbe pensare al volo come un ' movimento' fondamentale dell'arrampicata. Un movimento che cerchi di realizzare in maniera fluida e controllata, e che purtroppo completa un tentativo su una via al limite delle tue possibilità.
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Messaggioda arca » gio set 02, 2010 12:26 pm

c.caio ha scritto:
quinto+ ha scritto:
arca ha scritto:La caduta, in falesia, va 'allenata'. O meglio: va preparata...nel senso che un volo può essere messo nelle condizioni di non nuocere (troppo).

Non mi sono mai 'allenato' con prove di volo (tipo: faccio qualche metro sopra l'ancoraggio poi mi butto), forse servono, forse no,...io non lo so.

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Grazie arca, mi hai chiarito un po' le idee... Però non ho ben capito l'utilità di prendere la corda in uscita o quella dell'assicuratore. Così non si rischia ancora di più di farsi male?
Perchè "allenare" questa capacità, su via al limite, chiodate lunghe??!?!?


...leggi bene!
"per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore"

Anche se la sintassi di questa frase non e' delle piu' lucide (eh eh eh eh :lol: ) si capisce bene il senso.... evitare di frenare sul rimando (ma che e' il "rimando"? il rinvio?) o prendere la corda che arriva da chi sta assicurando.
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Dalle mie parti il rinvio è chiamato rimando. Raramente rinvio, quasi mai express o altre cose.
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Messaggioda quinto+ » gio set 02, 2010 12:41 pm

arca ha scritto: Se non afferri niente o cerchi invece di tenerti la zona del tuo nodo, in genere eviti questi problemucci.
fase 3...inizi a salire...sei con i piedi due metri sopra la protezione...la prossima è a portata di braccio ma devo decidere se tenere uno svasetto di merda, per tre dita della sinistra e moschettonare da sotto...o fare un passo in più, provare un lancetto con i piedi in aderenza, prendere quella che sembra una zanca e moschettonare da sopra in maniera meno aleatoria. Nei due casi riesci a valutare la possibilità che: ti scivoli la mano sinistra mentre hai la corda in mano pronto ad infilarla nel rimando, perdi i piedi mentre tenti il dinamico alla zanca. Sei cotto...ma riesci a mantenere la freddezza necessaria per togliere la corda da dietro il tallone. Le condizioni sono le migliori per, eventuamente, volare.

Tutto sommato si potrebbe pensare al volo come un ' movimento' fondamentale dell'arrampicata. Un movimento che cerchi di realizzare in maniera fluida e controllata, e che purtroppo completa un tentativo su una via al limite delle tue possibilità.


Perfetto, scusa, ma so' un po' de coccio... :)
Quanto al secondo punto, purtroppo mi fermo alla fase 1... :roll:
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Messaggioda c.caio » gio set 02, 2010 12:47 pm

arca ha scritto:
c.caio ha scritto:
quinto+ ha scritto:
arca ha scritto:La caduta, in falesia, va 'allenata'. O meglio: va preparata...nel senso che un volo può essere messo nelle condizioni di non nuocere (troppo).

Non mi sono mai 'allenato' con prove di volo (tipo: faccio qualche metro sopra l'ancoraggio poi mi butto), forse servono, forse no,...io non lo so.

Alla caduta, cerco sempre di prendere la corda in uscita dall'imbrago, per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore, come in genere si è portati automaticamente a fare.

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Perchè "allenare" questa capacità, su via al limite, chiodate lunghe??!?!?


...leggi bene!
"per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore"

Anche se la sintassi di questa frase non e' delle piu' lucide (eh eh eh eh :lol: ) si capisce bene il senso.... evitare di frenare sul rimando (ma che e' il "rimando"? il rinvio?) o prendere la corda che arriva da chi sta assicurando.
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Dalle mie parti il rinvio è chiamato rimando. Raramente rinvio, quasi mai express o altre cose.


...beh certo, posto che vai nomi che trovi.
Avevo sentito express o quick-draws (internazionale...), taxi, preparato, rinvio, ma mai "rimando".
Dalle mie parti si usa "rinvio" (giusto per la cronaca)
:lol: :lol:
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Messaggioda muretto » gio set 02, 2010 12:53 pm

c.caio ha scritto:
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arca ha scritto:La caduta, in falesia, va 'allenata'. O meglio: va preparata...nel senso che un volo può essere messo nelle condizioni di non nuocere (troppo).

Non mi sono mai 'allenato' con prove di volo (tipo: faccio qualche metro sopra l'ancoraggio poi mi butto), forse servono, forse no,...io non lo so.

Alla caduta, cerco sempre di prendere la corda in uscita dall'imbrago, per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore, come in genere si è portati automaticamente a fare.

Io preferisco 'allenare' questa capacità scalando, meglio a vista, su vie al limite, e magari chiodate lunghe.
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Grazie arca, mi hai chiarito un po' le idee... Però non ho ben capito l'utilità di prendere la corda in uscita o quella dell'assicuratore. Così non si rischia ancora di più di farsi male?
Perchè "allenare" questa capacità, su via al limite, chiodate lunghe??!?!?


...leggi bene!
"per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore"

Anche se la sintassi di questa frase non e' delle piu' lucide (eh eh eh eh :lol: ) si capisce bene il senso.... evitare di frenare sul rimando (ma che e' il "rimando"? il rinvio?) o prendere la corda che arriva da chi sta assicurando.
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"Rinvio?" ma da che parte vieni? Certo questo cambio di cavalli ... dalle parti mie si chiamamo ganci. Va bene uguale?
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Messaggioda c.caio » gio set 02, 2010 13:04 pm

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Non mi sono mai 'allenato' con prove di volo (tipo: faccio qualche metro sopra l'ancoraggio poi mi butto), forse servono, forse no,...io non lo so.

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Perchè "allenare" questa capacità, su via al limite, chiodate lunghe??!?!?


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"per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore"

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Dalle mie parti si usa "rinvio" (giusto per la cronaca)
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"Rinvio?" ma da che parte vieni? Certo questo cambio di cavalli ... dalle parti mie si chiamamo ganci. Va bene uguale?


... per me puoi anche chiamarli Spartaco!
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Messaggioda Mr.Orange » gio set 02, 2010 13:17 pm

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Non mi sono mai 'allenato' con prove di volo (tipo: faccio qualche metro sopra l'ancoraggio poi mi butto), forse servono, forse no,...io non lo so.

Alla caduta, cerco sempre di prendere la corda in uscita dall'imbrago, per evitare di cercare di frenarmi sul rimando o la corda dall'assicuratore, come in genere si è portati automaticamente a fare.

Io preferisco 'allenare' questa capacità scalando, meglio a vista, su vie al limite, e magari chiodate lunghe.
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Grazie arca, mi hai chiarito un po' le idee... Però non ho ben capito l'utilità di prendere la corda in uscita o quella dell'assicuratore. Così non si rischia ancora di più di farsi male?
Perchè "allenare" questa capacità, su via al limite, chiodate lunghe??!?!?


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Dalle mie parti il rinvio è chiamato rimando. Raramente rinvio, quasi mai express o altre cose.


...beh certo, posto che vai nomi che trovi.
Avevo sentito express o quick-draws (internazionale...), taxi, preparato, rinvio, ma mai "rimando".
Dalle mie parti si usa "rinvio" (giusto per la cronaca)
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"Rinvio?" ma da che parte vieni? Certo questo cambio di cavalli ... dalle parti mie si chiamamo ganci. Va bene uguale?


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Messaggioda c.caio » gio set 02, 2010 13:36 pm

Mr.Orange ha scritto:ennò c***o! Spartaco solo su FV :evil:
ciao grande! come va la zampa??


...diciamo che il recupero e' veramente molto molto lungo, proprio per il tipo di frattura. Zoppico ancora ma, lentissimamente, spero di migliorare.
In parete gia' ci vado per i miei lavoretti di chiodatura o manutenzione...
:lol: :lol:
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Messaggioda Mr.Orange » gio set 02, 2010 14:44 pm

c.caio ha scritto:
Mr.Orange ha scritto:ennò c***o! Spartaco solo su FV :evil:
ciao grande! come va la zampa??


...diciamo che il recupero e' veramente molto molto lungo, proprio per il tipo di frattura. Zoppico ancora ma, lentissimamente, spero di migliorare.
In parete gia' ci vado per i miei lavoretti di chiodatura o manutenzione...
:lol: :lol:
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l'altra volta abbiamo sondato il terreno per vedere se era il caso di farci qualche uscita nei corsi che facciamo..
nonostante gli schiaffi presi mi sembrerebbe il posto giusto e magari già a maggio dell'anno prossimo potrebbe essere (almeno spero)
nel caso te lo farò sicuramente sapere :wink:
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Messaggioda c.caio » gio set 02, 2010 15:27 pm

Mr.Orange ha scritto:
c.caio ha scritto:
Mr.Orange ha scritto:ennò c***o! Spartaco solo su FV :evil:
ciao grande! come va la zampa??


...diciamo che il recupero e' veramente molto molto lungo, proprio per il tipo di frattura. Zoppico ancora ma, lentissimamente, spero di migliorare.
In parete gia' ci vado per i miei lavoretti di chiodatura o manutenzione...
:lol: :lol:
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l'altra volta abbiamo sondato il terreno per vedere se era il caso di farci qualche uscita nei corsi che facciamo..
nonostante gli schiaffi presi mi sembrerebbe il posto giusto e magari già a maggio dell'anno prossimo potrebbe essere (almeno spero)
nel caso te lo farò sicuramente sapere :wink:
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...ma fate un salto anche quest'autunno, anche senza corsi, che e' il periodo migliore e si scala da favola!!!!!!
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Messaggioda Mr.Orange » gio set 02, 2010 15:33 pm

guardo se trovo qualcuno che viene in ottobre (settembre occupato da un corso con uscite già fissate)
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