E continuano ....., ripetuta da Larcher e Oviglia

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda pf » mar lug 18, 2006 12:03 pm

Opinioni giuste e scevre da invidia. Davvero. E molto sensate. Toccato, anche, in qualche punto. Solo sulle soste non capisco molto, la sosta, in fondo, per lo scalatore è la...panacea di tutti i mali. Però quello che hai scritto di Droyer l'avevo pensato anch'io.
A me peraltro piace la libera da matti ma se qualcuno libera qualcosa che ho aperto io sono forse ancora più felice ( altri invece sono gelosissimi). Dodo è come me, molte sue vie hanno una sola via, di Pedeferri.
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Messaggioda Roberto » mar lug 18, 2006 12:07 pm

pf ha scritto:Opinioni giuste e scevre da invidia. Davvero. E molto sensate. Toccato, anche, in qualche punto. Solo sulle soste non capisco molto, la sosta, in fondo, per lo scalatore è la...panacea di tutti i mali. Però quello che hai scritto di Droyer l'avevo pensato anch'io.
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Messaggioda Pierluigi Vesica » mar lug 18, 2006 12:09 pm

Roberto ha scritto:
pf ha scritto:Opinioni giuste e scevre da invidia. Davvero. E molto sensate. Toccato, anche, in qualche punto. Solo sulle soste non capisco molto, la sosta, in fondo, per lo scalatore è la...panacea di tutti i mali. Però quello che hai scritto di Droyer l'avevo pensato anch'io.
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Messaggioda Roberto » mar lug 18, 2006 12:11 pm

Pierluigi Vesica ha scritto:
Roberto ha scritto:
pf ha scritto:Opinioni giuste e scevre da invidia. Davvero. E molto sensate. Toccato, anche, in qualche punto. Solo sulle soste non capisco molto, la sosta, in fondo, per lo scalatore è la...panacea di tutti i mali. Però quello che hai scritto di Droyer l'avevo pensato anch'io.
A me peraltro piace la libera da matti ma se qualcuno libera qualcosa che ho aperto io sono forse ancora più felice ( altri invece sono gelosissimi). Dodo è come me, molte sue vie hanno una sola via, di Pedeferri.
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Messaggioda alberto60 » mar lug 18, 2006 12:22 pm

ciao Gug complimenti per Kundaliny e Luna Nascente. Se non l'hai fatte e ti piace l'arrampicata da proteggere, sempre sullo Scoglio della Metamorfosi, ti consiglio anche Polimagò e Oracoli di Ulisse, molto belle.

Venendo a noi, non è che non capisco il tuo modo di vedere, semplicemente io ho una concezione dell'arrampicata più classica della tua . Mi piace anche la scalata artificiale , certo non quella di chiodo in chiodo, ma un artificiale che non lascia traccia.

E come ti ho già detto in precedenza non mi va di andare in montagna con il trapano.

Ciao , Alberto
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Messaggioda gug » mar lug 18, 2006 12:24 pm

Roberto ha scritto:
pf ha scritto:Opinioni giuste e scevre da invidia. Davvero. E molto sensate. Toccato, anche, in qualche punto. Solo sulle soste non capisco molto, la sosta, in fondo, per lo scalatore è la...panacea di tutti i mali. Però quello che hai scritto di Droyer l'avevo pensato anch'io.
A me peraltro piace la libera da matti ma se qualcuno libera qualcosa che ho aperto io sono forse ancora più felice ( altri invece sono gelosissimi). Dodo è come me, molte sue vie hanno una sola via, di Pedeferri.
Passo e chiudo. Alla prossima
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OT: ma Fabio e Pedeferri hanno aperto la loro via nuova nei pressi della zona dove sei andato anche tu e gli altri?
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda gug » mar lug 18, 2006 12:31 pm

alberto60 ha scritto:ciao Gug complimenti per Kundaliny e Luna Nascente. Se non l'hai fatte e ti piace l'arrampicata da proteggere, sempre sullo Scoglio della Metamorfosi, ti consiglio anche Polimagò e Oracoli di Ulisse, molto belle.

Venendo a noi, non è che non capisco il tuo modo di vedere, semplicemente io ho una concezione dell'arrampicata più classica della tua . Mi piace anche la scalata artificiale , certo non quella di chiodo in chiodo, ma un artificiale che non lascia traccia.

E come ti ho già detto in precedenza non mi va di andare in montagna con il trapano.

Ciao , Alberto


Anche io ammiro molto l'artificiale seria, anche se non l'ho mai provata. Cerco comunque di documentarmi sulle tecniche e di capire come possa funzionare.
Non ti dico che devi andare in montagna col trapano o che ti debba per forza piacere chi lo fa, ma solo che bisogna giudicare chi lo fa senza preconcetti.

Polimagò la conosco bene, dato che l'ho letta e studiata, ma la temo molto per la sua fama di pericolosità e perchè se ne era parlato anche quì nel forum e Roberto ha detto di essersi trovato ingaggiato su un paio di tiri.
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Messaggioda Roberto » mar lug 18, 2006 12:31 pm

gug ha scritto:OT: ma Fabio e Pedeferri hanno aperto la loro via nuova nei pressi della zona dove sei andato anche tu e gli altri?
Nulla saccio, muto sogno :lol:
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Messaggioda Herman747 » mar lug 18, 2006 12:47 pm

gug ha scritto:
Herman747 ha scritto:Io mi riferivo al messaggio che indicava che ognuno apre vie come vuole.

Col chiodo il discorso comunque è diverso, lo pianti dove la roccia te lo lascia piantare, lo spit lo pianti dove vuoi.


....e ci risiamo con questa fesseria: quante volte bisognerà ripetere che è proprio perchè su quel tipo di vie i fix non li pianti dove vuoi, ma dove puoi e se hai scelto la linea giusta, che queste sono diverse da altri tipi di vie a fix?

Herman747 ha scritto:Tu mi sembra che ti basi sul grado. Secondo te il discorso è solo che chi ha i suoi gradi può aprire vie in quel modo (per questo sono poche ripetute)
Ma ti sembra corretto?
Se una persona riesce a salire bene sul V come lLarcher sul 7c, non può aprire un itinerario con gli spit distanziati, con l'obbligatorio sul 5?
Perchè no? La montagna concede itinerari sia di 5 che di 7c
O bisogna lasciare aprire come vuole chi fa grado e gli altri no?
Cos'è il discorso della libera a tutti i costi? Perchè mettere protezioni che rimarranno per sempre? Non passi in libera vai in artificiale!
La larcher vigiani è stato uno sputo sull'alpinismo e su una meravigliosa parete. Nel bianco Piola e comp. hanno per sempre distrutto la possibiltà a generazioni future di aprire vie a chi le cerca, certo con coraggio ma l'evoluzione è questa! Mi hanno sempre insegnato che in montagna vai e torni senza lasciare segni, ovvio ci stà il compromesso, ma quando una via è sistematica a spit, più o meno distanti non centra niente perchè dipende dalla sicurezza di chi la apre, il tuo segno lo lasci per sempre.
Un conto è piantare spit solo su certi passaggi improteggibili e rischiosi, un conto è la chiodatura sistematica.


Si possono piantare spit anche sul 3a, non c'è nessuna legge che lo impedisce, il difficile è poi far passare questo per alpinismo o per la sua evoluzione.
Ogni via impedisce a qualcuno dopo di fare una via nuova e quindi di solito si fa con una certa etica, o un certo stile, che è sempre cambiato nel tempo. In Marmolada se ne possono vedere molti di questi stili che hanno cercato di seguire un'etica e quindi mi sembra assurdo dire che solo per i fix una certa via è "uno sputo sull'alpinismo".
Occorre anche ricordare che l'idea dell'arrampicata libera è sempre stata insita nell'alpinismo ed è stata sicuramente uno dei suoi motivi portanti: questo stile può piacere o no, ma non si può veramente dire che è uno sputo.


Ma cosa vuoi?
Ma che stai dicendo?
Guarda che mica se lo porta dietro il trapano, parte dall'ultimo spit che ha piantato solo con un cliff, mica va su 50 metri se è al limite delle difficoltà, va su qualche metro, e se trova da mettere il cliff bene se no va su altrimenti cade, Cade sullo spit!!
La linea a grandi linee l'avrà osservata no??!
dove c***o vuole lo impianta, mica va su lavagne come specchi!!
Ma sei drogato??
Ma impara a rispettare gli altri, e la tua etica della libera a tutti i costi ficcatela dove sai
Non sai neanche di cosa stai parlando e dai delle fesserie a cosa dicono gli altri, ma sta zitto perfavore
Boh, 'n altra volta
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Messaggioda Herman747 » mar lug 18, 2006 12:51 pm

Mortimer ha scritto:
............
alpinismo è quando mi adatto alle difficoltà della parete. arrampicata quando adatto le difficoltà al mio livello (libera o artificiale).

queste sono ovviamente teorie personali di uno sconosciuto beccamorto...



Bella frase, ma non lo vogliono capire........ :cry:
Boh, 'n altra volta
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Messaggioda Enzolino » mar lug 18, 2006 13:32 pm

Mortimer,

io non ho capito molto il tuo intervento.
In termini di arrampicata mi sembra che le vie lunghe sono paragonabili a sequenze di monotiri.
Questo su tutti gli stili.
Lo dimostra il fatto che gli inglesi si allenano in falesie di 15 metri per affrontare le big wall.
Ovviamente come esperienza emotiva e' diversa, ma come prestazione fisica mica tanto.

Anche il paragone Droyer/Bubu rischia di avere poco senso.
Tu hai visto le soste della Hasse o quelle della via degli Spagnoli?
Sai se le prime erano buone e le seconde precarie dopo tutti questi anni?
Secondo me certe generalizzazioni rischiano di non portare da nessuna parte.

Non capisco quando dici "alpinismo è quando mi adatto alle difficoltà della parete. arrampicata quando adatto le difficoltà al mio livello (libera o artificiale)".

Secondo me ha poco senso.
In quasi tutta la storia del'alpinismo si son scelte linee che fossero realizzabili in base alle proprie capacita', altrimenti si entrerebbe nel paradosso.
Eccetto i rari casi di culo in cui si andava verso l'ignoto (Robbins, Bonatti, etc) e si e' andati al di la' del proprio tempo e delle proprie capacita'.

Ovviamente un Cassin non poteva scegliere vie di VIII grado, ma linee che fossero fattibili in virtu' delle proprie capacita'. Quindi ha scelto le linee che era in grado di fare. Giusto per fare un esempio.

Poi ci sono personaggi come Harlin o Maestri sul Torre, che di fatto hanno forzato la parete. Ma non credo che riguardino questa discussione, ma le artificiali.

Nell'apertura a spit, anche se non fai tutta la via in redpoint, la percorri in libera almeno tra uno spit e l'altro. Quindi scegli una linea che si puo' fare potenzialmente in libera.
Diverso e' il caso in cui pianti file di spit ad un metro l'uno dall'altro, ed in questo caso forzi la via, ma non credo si stia parlando di questo.

Mah ... in attesa di delucidazioni ...

Porgo Distinti Saluti :wink:

Lorenzo
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Messaggioda kelly » mar lug 18, 2006 15:10 pm

Mortimer ha scritto:

pf dice che la sosta è la panacea dell'arrampicatore, e ha già detto tutto. l'incognito è di trenta metri in trenta metri. chi sale adattandosi alla parete invece (alpinismo?) ha una incognita per l'intera altezza.

queste aperture sistematiche a spit, seppure estreme, sono una evoluzione dell'arrampicata, non dell'alpinismo, secondo me


MUH!

Ed infatti quando chi apre/apriva in libera o meno ha/aveva un'etica ferrea, spesso deve/doveva "allungare" i tiri, facendo anche conserva in quanto il punto di riposo "naturalmente costruibile" non sempre si trova alla fine di una lunghezza di corda.
Credo che questa sia un'ennesima differenza che distingue consistentemente il fatto di avere o meno un trapano a prescindere da difficoltà e altro.

muh
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Messaggioda alberto60 » mar lug 18, 2006 16:02 pm

gug ha scritto:
alberto60 ha scritto:ciao Gug complimenti per Kundaliny e Luna Nascente. Se non l'hai fatte e ti piace l'arrampicata da proteggere, sempre sullo Scoglio della Metamorfosi, ti consiglio anche Polimagò e Oracoli di Ulisse, molto belle.

Venendo a noi, non è che non capisco il tuo modo di vedere, semplicemente io ho una concezione dell'arrampicata più classica della tua . Mi piace anche la scalata artificiale , certo non quella di chiodo in chiodo, ma un artificiale che non lascia traccia.

E come ti ho già detto in precedenza non mi va di andare in montagna con il trapano.

Ciao , Alberto


Anche io ammiro molto l'artificiale seria, anche se non l'ho mai provata. Cerco comunque di documentarmi sulle tecniche e di capire come possa funzionare.
Non ti dico che devi andare in montagna col trapano o che ti debba per forza piacere chi lo fa, ma solo che bisogna giudicare chi lo fa senza preconcetti.

Polimagò la conosco bene, dato che l'ho letta e studiata, ma la temo molto per la sua fama di pericolosità e perchè se ne era parlato anche quì nel forum e Roberto ha detto di essersi trovato ingaggiato su un paio di tiri.


Polimagò non è una via pericolosa. Solo bisogna sapersi proteggere e accettare qualche passo un pò esposto.
Il famoso traverso è più impressionante che difficile. Via molto bella .

Poi io non ho preconcetti verso gli altri. La penso solo diversamente.
Come ti ho già detto in precedenza ho usato il trapano in apertura già nel 1984, anche se in uno stile diverso, per cui ho avuto il tempo di riflettere e di arrivare ad una conclusione diversa.
Ripeto io ho una visione classica della montagna per non dire romantica.
Sarò rimasto un pò indietro nel tempo, ma è così che la penso.
Questo senza fare slogan come dici te ne sputare sul quello che fanno gli altri.

ciao Alberto
Ultima modifica di alberto60 il mar lug 18, 2006 17:05 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Enzolino » mar lug 18, 2006 16:28 pm

Mortimer,

il tuo intervento fa riflettere e forse conviene mettere le cose in prospettiva per capirsi.

Prendiamo come esempio, un tizio come Manolo.
Lui ha aperto vie tradizionali, con chiodi, nuts e friends, di elevata difficolta' e impegno psicofisico.
Alcune delle sue vie le ha fatte persino in free solo.
Ad un certo punto si e' trovato davanti terreni di gioco sempre piu' verticali, meno proteggibili, eccetera eccetera.

Cosicche', ha deciso di fare uso dello spit, pur sempre mantenendo il rischio legato a potenziali cadute, equivalente o superiore a quello relativo alle sue vie tradizionali.

Dov'e' la differenza tra le sue vie "classiche" e quelle "moderne"?
Il rischio c'e' sempre anche se lo spit (come d'altronde il chiodo) lo riduce.
E' come se tu dica a tutti gli alpinisti "se il fine e' il rischio, scala senza corda!". Ma in realta' l'esperienza e' una miscela di colori in cui il movimento ci armonizza con l'ambiente e col rischio.

La parete in entrambi i casi va "superata", con la differenza che nelle vie moderne l'etica diventa piu' restrittiva. Per superare l'accusa di uccidere l'avventura, ci si autoimpone la regola per cui si passa solo dove si e' in grado di passare in libera.
Ed allora un Larcher ed Oviglia in Marocco rischiano di fare un viaggio a vuoto o finire una via a meta', se la linea che seguono non e' fattibile in libera. Allora l'esperienza, in questi casi, e' fondamentale.
Non solo.
Siccome ci sono quelli che mettono lo spit non ogni volta che utilizzano il cliff (usufruendo di utili riposi), di conseguenza l'obbligatorio delle loro vie non riflette il modo in cui la loro via e' stata aperta, ed il povero ripetitore si trovera' a prendere dei grossi spaventi perche' l'apritore non e' stato onesto.
Allora diventa fondamentale stabilire delle regole d'apertura, ed ecco che siamo qui a parlarne. Perche' in fondo questo stile tanto vecchio e stagionato non e'.

La tua distinzione alpinismo/arrampicata non esiste perche' l'arrampicata fa parte dell'alpinismo. Ne e' un sott'insieme, anche se l'alpinismo contempla l'uso dell'artifficiale, ghiaccio, misto, ecc. Posso capire questa distinzione rispetto all'arrampicata puramente sportiva (ovvero a rischio zero), ma secondo me la libera e' la regina tra le varie discipline alpinistiche, ma e' un punto di vista.
Anzi. Se vogliamo l'arrampicata libera ha un carattere piu' puro rispetto all'alpinismo, perche' impone delle regole piu' ferree.
Nessuno osa dire che il Nose o la via del Compressore non siano alpinismo, ma di fatto in queste vie non solo e' stato fatto uso sistematico di spit, ma hanno rappresentato una forzatura della parete ben maggiore di tante vie moderne.

Sulla forzatura di vie artificiale per la libera (e magari per la performance e la relativa pubblicita') potrei essere d'accordo, ma forse andrebbe fatta un'analisi piu' approfondita.

Ciao :wink:

Lorenzo
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Messaggioda alberto60 » mar lug 18, 2006 17:13 pm

Se quella di Larcher, Palma, Manolo ect. è arrampicata libera estrema .

Quella di Preuss, o di Huber sulla Hasse cosè?
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Messaggioda quilodicoequilonego » mar lug 18, 2006 17:29 pm

beh, però il mattino dei maghi..... corta ma....
enzo
Avè rot le bale, basta spit 'n Dolomiti, tanto i cavan tuti...
In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
VIA TUTTTTTT
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Messaggioda alberto60 » mar lug 18, 2006 17:36 pm

quilodicoequilonego ha scritto:beh, però il mattino dei maghi..... corta ma....


è stata chiodata dall'alto. Oppure sbaglio?
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Messaggioda pf » mar lug 18, 2006 17:42 pm

Aspettavo l'osservazione finalmente arrivata da bepositive. Avrei molto da dire sul link, anzi, avevo molto da dire. Ma essendo un caporedattore (senza portafoglio), io non posso più esprimere opinioni personali ( ammesso che ne abbia la capacità), quanto piuttosto cercare stimoli interessanti. Il confronto fra aperture è molto, molto importante, ne va di mezzo la roccia, che penso amiamo tutti; non crediate, per esempio, che io apra senza rimorsi! Vado in paranoia se penso di trovarmi su un pezzo di roccia dove un altro passerebbe senza niente. Per me, la forma più etica è salire a vista lasciando dietro niente. E sapere che un giorno potrebbe venire qualcuno capace di salire a vista in free solo le mie difficoltà in parete ( come già fa Heason in falesia!!) mi rende molto, molto dubbioso sulla mia apertura. E oltre all'osservazione di Bepositive altre cose vanno messe in un dibattito, ne parlavamo con Simone per un possibile articolo su Stile alpino.
Per esempio:
Via aperta a vista, con protezioni mobili, come ha fatto Bubu sullo Shipton. Col compromesso però di uso delle corde fisse. Però lui si è cercato una via a fessura di quella lunghezza. L'ha cercata e l'ha trovata. Senza corde fisse ( compromesso dettato dalla prestazione, se avesse dormito in parete non ce l'avrebbe fatta a salire a vista, perchè la scalata estrema presuppone un riposo superiore ad altre forme di salita), sarebbe stata un'apertura perfetta.
Via aperta in artificiale, spinto e senza mezze misure, tipo progressione su cliff, A3/A3 etc, per preparare però poi la libera successiva ( aggiungendo magari a piacere protezioni in discesa, preparando opportunamente il terreno al liberista). E' la cima a tutti i costi, come pensa qualcuno tra cui manolo che aborrisce l'artificiale, o è giusto e lecito se non si può fare altrimenti?
Vie "miste", dettate dalle condizioni. Per esempio, Manolo notava che l'eticissimo e simpaticissimo Pritchard, in Deep Play, non usava mai spit in falesia e su pareti dove c'erano le linee giuste, ma, come tutti, sull'Asgard alla fine ha forato, per arrivare alla cima. come hanno forato tantissimi che sono contro lo spit in Patagonia, Groenlandia, e così via.
Quando e dove è lecito scendere a compromessi? Io penso che tutti dovrebbero guardare le cose senza pregiudizi, per esempio anche chi ripete e basta. Per me, il fatto che qualcuno su Supermatita abbia aggiunto chiodi, e che in genere aggiunge chiodi sulle vie ( mi sa che qui si risveglia valbelluna...), è spregio e disprezzo per la via e per chi la aprì.
Ma è un'opinione, e vale sempre? Come ripetere una via di mille metri di trent'anni fa, magari a Trango? Sapete che vie di A4 in Yosemite sono diventati normali 6c perchè, a furia di piantare roba in artificiale, fsessure e buchi sono cambiati?
Io spero che qualcuno abbia capito che lo scambio di opinioni fra me e Rolando sia stato anche un tentativo, non concordato peraltro, di dire apertamente certe cose, fermo restando che Rolando Larcher è un Top e io solo uno scalatore medio che, dopo due anni di titubanza e voglia, due anni fa pensò fosse il momento di provare. Penso che qualcuno ( molti mi hanno scritto) hanno capito che cercavo di eliminare la tipica permalosità dello scalatore/alpinista per rispondere sollevando una questione eanche precisando che c'era stata una malinterpretazione di quello che abbiamo fatto.
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Messaggioda Enzolino » mar lug 18, 2006 18:05 pm

bepositive ha scritto:non sto qua a fare polemiche, vorrei chiedere se queste sue cose secondo te sono uguali, paragonabili, eticamente corrette, etc. etc.
http://www.planetmountain.com/News/shownews.lasso?l=1&keyid=35100
oppure
http://www.planetmountain.com/News/shownews.lasso?l=1&keyid=35086

per me la prima è una evoluzione dell'arrampicata, la seconda evoluzione dell'alpinismo sono tutte e due gran belle realizzazioni, ma sono due cose diverse.

vie come quelle di palma, larcher, etc. hanno ragion d'essere esclusivamente per la libera, e quindi sono arrampicata. estrema, ma pur sempre arrampicata.
poi è il battage pubblicitario, i media, che ci spingono a pensare che l'opzione 1 sia uno sviluppo dell'alpinismo. ma se guardiamo con i nostri occhi lo è l'opzione 2...
manolo ha sempre aperto vie moderne, mai classiche. quando ha deciso che voleva spostare il baricentro delle sue aperture non sulla componente alpinistica ma su quella arrampicatoria, ha usato lo spit, più o meno sistematicamente.
Mi dispiace dirlo, ma su Manolo credo che ti sbagli. E Fabio o Maurizio possono dire molto piu' di me a riguardo.

Basta leggere Mezzogiorno di Pietra.

Sinceramente non credo che ne' l'uno nel'altro articolo da te proposti rappresentano un'evoluzione, nel senso di superamento.

Quello che affermano i due tizi peraltro, rivela una loro ignoranza di fondo sulle vie moderne HLF (hard Long Free) aperte a spit. Di fatto loro si son scelti una via su misura con fessure proteggibili. Comodo allora fare i ganzi e pretendere di rappresentare un'evoluzione. Quando alla fine si calano persino sulla via spittata. Piu' ipocrita di cosi' ...
Si potrebbe dire anche che con l'artificiale sali dove vuoi ... basta veramente poco ...

Un'altro discorso e' invece affrontare muri improteggibili o quasi, ed allora si torna al dilemma se rispettare certe regole o dare sfogo alla creativita' e voglia d'avventura. E nel secondo caso, secondo me, l'alpinismo e' ancora vivo.

Anch'io potrei acclamare di essere un puro, con qualche via trad sul VII+ sulle spalle, aperta in libera ed a vista. Ma devo ammettere che ci son vie aperte a spit ben piu' avventurose, difficili, rischiose ed alpinistiche in cui non mi cimenterei mai.

Se la differenza tra cosa sia l'alpinismo e cosa non lo sia e' un buchetto nella roccia, beh ... a mio avviso siamo proprio messi male ...

E poi torniamo sempre sul discorso di cosa sia l'alpinismo, ed a questo punto, ripeto, secondo me ha piu' senso godersi l'arrampicata e fare un saggio uso delle scale di difficolta', piuttosto se domandarsi se uno o N spit siano o meno Alpinismo.

Vedo che pf ha scritto qualcosa ...

A dopo ... :wink:

Lorenzo
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Messaggioda gug » mar lug 18, 2006 21:29 pm

Herman747 ha scritto:
gug ha scritto:
Herman747 ha scritto:Io mi riferivo al messaggio che indicava che ognuno apre vie come vuole.

Col chiodo il discorso comunque è diverso, lo pianti dove la roccia te lo lascia piantare, lo spit lo pianti dove vuoi.


....e ci risiamo con questa fesseria: quante volte bisognerà ripetere che è proprio perchè su quel tipo di vie i fix non li pianti dove vuoi, ma dove puoi e se hai scelto la linea giusta, che queste sono diverse da altri tipi di vie a fix?

Herman747 ha scritto:Tu mi sembra che ti basi sul grado. Secondo te il discorso è solo che chi ha i suoi gradi può aprire vie in quel modo (per questo sono poche ripetute)
Ma ti sembra corretto?
Se una persona riesce a salire bene sul V come lLarcher sul 7c, non può aprire un itinerario con gli spit distanziati, con l'obbligatorio sul 5?
Perchè no? La montagna concede itinerari sia di 5 che di 7c
O bisogna lasciare aprire come vuole chi fa grado e gli altri no?
Cos'è il discorso della libera a tutti i costi? Perchè mettere protezioni che rimarranno per sempre? Non passi in libera vai in artificiale!
La larcher vigiani è stato uno sputo sull'alpinismo e su una meravigliosa parete. Nel bianco Piola e comp. hanno per sempre distrutto la possibiltà a generazioni future di aprire vie a chi le cerca, certo con coraggio ma l'evoluzione è questa! Mi hanno sempre insegnato che in montagna vai e torni senza lasciare segni, ovvio ci stà il compromesso, ma quando una via è sistematica a spit, più o meno distanti non centra niente perchè dipende dalla sicurezza di chi la apre, il tuo segno lo lasci per sempre.
Un conto è piantare spit solo su certi passaggi improteggibili e rischiosi, un conto è la chiodatura sistematica.


Si possono piantare spit anche sul 3a, non c'è nessuna legge che lo impedisce, il difficile è poi far passare questo per alpinismo o per la sua evoluzione.
Ogni via impedisce a qualcuno dopo di fare una via nuova e quindi di solito si fa con una certa etica, o un certo stile, che è sempre cambiato nel tempo. In Marmolada se ne possono vedere molti di questi stili che hanno cercato di seguire un'etica e quindi mi sembra assurdo dire che solo per i fix una certa via è "uno sputo sull'alpinismo".
Occorre anche ricordare che l'idea dell'arrampicata libera è sempre stata insita nell'alpinismo ed è stata sicuramente uno dei suoi motivi portanti: questo stile può piacere o no, ma non si può veramente dire che è uno sputo.


Ma cosa vuoi?
Ma che stai dicendo?
Guarda che mica se lo porta dietro il trapano, parte dall'ultimo spit che ha piantato solo con un cliff, mica va su 50 metri se è al limite delle difficoltà, va su qualche metro, e se trova da mettere il cliff bene se no va su altrimenti cade, Cade sullo spit!!
La linea a grandi linee l'avrà osservata no??!
dove c***o vuole lo impianta, mica va su lavagne come specchi!!
Ma sei drogato??
Ma impara a rispettare gli altri, e la tua etica della libera a tutti i costi ficcatela dove sai
Non sai neanche di cosa stai parlando e dai delle fesserie a cosa dicono gli altri, ma sta zitto perfavore


Io capisco che usando la parola "fesserie". peraltro spiegando perchè l'ho usata, ho alzato il tono e quindi incasso il tuo messaggio che lo alza ancora.
Però, ripeto, ho usato quella parola perchè oggettivamente la tesi che ci si può fermare dove si vuole, magari sul 7c, avendo come grado massimo l'8a in falesia, non è vera. Poi dire che la Larcher-Vigiani è uno "sputo" mi era sembrata una espressione abbastanza forte da poter rispondere con "fesserie".
Tuttavia preferirei discutere su altre basi e non con parole forti e slogan :wink:
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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