Annibale Salsa: ovvero un condimento per carne di mammut

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Annibale Salsa: ovvero un condimento per carne di mammut

Messaggioda al » mar feb 21, 2006 15:00 pm

Definire un patetico tecnocrate Annibale Salsa è fargli un complimento. Arrotolato in un linguaggio che sembra voler mettere in ordine l'intero universo alpino sia Psicanaliticamente che Pedagocicamente che Culturalmente, il nostro buon Annibale dopo aver detto alcune cose allo specchio che riflette al posto suo, prende atto che i propositi dell'accolità di frequentatori di piole più che di piolet ,che deve essere il sodalizio del CAI , di fondare una UNIVERSITA' della montagna sono miseramente falliti appena passata la sbornia da anossia al VI grappino superiore. Già che esista un CAAI è un fatto da esistenzialmente sconfitti, da patetici travet insodisfatti, ma l'idea di diventare gli interpreti autorizzati e autorevoli della montagna non è che l'espressione al cubo di una esigenza che a dir poco contraddice l'idea della libertà dell'esperienza dell'andare in montagna. Per Fortuna che la questi omuncoli togati di nulla hanno solo il potere di benedire la loro impotenza che nessun linguaggio pseudotecnodotto riuscirà mai a redimere.
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Messaggioda NormalMan » mar feb 21, 2006 15:44 pm

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ustica!

ma ce l'hai col cai perchè la tua sezione ti ha aumentato il bollino per il 2006?
Parlando e piangendo appese la giacca al muro
poi chiese una birra mettendosi al sicuro
«Questa è una valle di lacrime, acqua che non annega»
poi disse «Ho perso Maria, Maria che mi voleva»
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Re: Annibale Salsa: ovvero un condimento per carne di mammut

Messaggioda cuorpiccino » mar feb 21, 2006 16:18 pm

al ha scritto:Definire un patetico tecnocrate Annibale Salsa è fargli un complimento. Arrotolato in un linguaggio che sembra voler mettere in ordine l'intero universo alpino sia Psicanaliticamente che Pedagocicamente che Culturalmente, il nostro buon Annibale dopo aver detto alcune cose allo specchio che riflette al posto suo, prende atto che i propositi dell'accolità di frequentatori di piole più che di piolet ,che deve essere il sodalizio del CAI , di fondare una UNIVERSITA' della montagna sono miseramente falliti appena passata la sbornia da anossia al VI grappino superiore. Già che esista un CAAI è un fatto da esistenzialmente sconfitti, da patetici travet insodisfatti, ma l'idea di diventare gli interpreti autorizzati e autorevoli della montagna non è che l'espressione al cubo di una esigenza che a dir poco contraddice l'idea della libertà dell'esperienza dell'andare in montagna. Per Fortuna che la questi omuncoli togati di nulla hanno solo il potere di benedire la loro impotenza che nessun linguaggio pseudotecnodotto riuscirà mai a redimere.


Se avessi scritto che ti stava sui maroni ... avresti fatto prima

Vabbè che sò vecchietti, ma l'idea dell'Università della Montagna non è male. Ma i professori dovevano essere caiani per statuto? Non erano previsti esami tipo "Plasticaro 1" e "Plasticaro 2"?
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Messaggioda al » mer feb 22, 2006 10:00 am

Vi dirò, non è che questo professore liceale in pensione mi sia particolarmente antipatico: non lo conosco. E' il tentativo di organizzare burocraticamente l'andare in montagna operato dal CAI che trovo umiliante.
al
 
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Messaggioda cuorpiccino » mer feb 22, 2006 10:23 am

E si, ma è umiliante per il CAI. Perché ti rode così tanto sta cosa?
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Messaggioda dags1972 » mer feb 22, 2006 10:48 am

al ha scritto:Vi dirò, non è che questo professore liceale in pensione mi sia particolarmente antipatico: non lo conosco. E' il tentativo di organizzare burocraticamente l'andare in montagna operato dal CAI che trovo umiliante.


tanto è un prof universitario....degna persona con l'unico tangibile difetto di lasciare le tesi nella macchina fuori dal salone della montagna per poi farsi rubare il tutto .... :roll:
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Messaggioda al » mer feb 22, 2006 10:59 am

Acciminchia!!!!!!!!!!! Un professore universitario? Ma avete letto il suo ultimo articolo sulla rivista della montagna? Tra l'incomprensibile e il ridicolo: poveretti i suoi studenti.
E' umiliante per il CAI, è vero. Comunque era per fare due chiacchere.
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Messaggioda cuorpiccino » mer feb 22, 2006 12:08 pm

dags1972 ha scritto:
al ha scritto:Vi dirò, non è che questo professore liceale in pensione mi sia particolarmente antipatico: non lo conosco. E' il tentativo di organizzare burocraticamente l'andare in montagna operato dal CAI che trovo umiliante.


tanto è un prof universitario....degna persona con l'unico tangibile difetto di lasciare le tesi nella macchina fuori dal salone della montagna per poi farsi rubare il tutto .... :roll:


E non l'hanno bastonato? E' ancora vivo?
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Messaggioda dags1972 » mer feb 22, 2006 12:11 pm

cuorpiccino ha scritto:
dags1972 ha scritto:
al ha scritto:Vi dirò, non è che questo professore liceale in pensione mi sia particolarmente antipatico: non lo conosco. E' il tentativo di organizzare burocraticamente l'andare in montagna operato dal CAI che trovo umiliante.


tanto è un prof universitario....degna persona con l'unico tangibile difetto di lasciare le tesi nella macchina fuori dal salone della montagna per poi farsi rubare il tutto .... :roll:


E non l'hanno bastonato? E' ancora vivo?


beh mia moglie è di animo nobile.... e poi serviva ancora vivo
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Re: Annibale Salsa: ovvero un condimento per carne di mammut

Messaggioda Max Grivel » mer feb 22, 2006 12:55 pm

al ha scritto:Definire un patetico tecnocrate Annibale Salsa è fargli un complimento. Arrotolato in un linguaggio che sembra voler mettere in ordine l'intero universo alpino sia Psicanaliticamente che Pedagocicamente che Culturalmente, il nostro buon Annibale dopo aver detto alcune cose allo specchio che riflette al posto suo, prende atto che i propositi dell'accolità di frequentatori di piole più che di piolet ,che deve essere il sodalizio del CAI , di fondare una UNIVERSITA' della montagna sono miseramente falliti appena passata la sbornia da anossia al VI grappino superiore. Già che esista un CAAI è un fatto da esistenzialmente sconfitti, da patetici travet insodisfatti, ma l'idea di diventare gli interpreti autorizzati e autorevoli della montagna non è che l'espressione al cubo di una esigenza che a dir poco contraddice l'idea della libertà dell'esperienza dell'andare in montagna. Per Fortuna che la questi omuncoli togati di nulla hanno solo il potere di benedire la loro impotenza che nessun linguaggio pseudotecnodotto riuscirà mai a redimere.


:?:
Tasi e tira
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Messaggioda vito » mer feb 22, 2006 13:17 pm

al ha scritto:Acciminchia!!!!!!!!!!! Un professore universitario? Ma avete letto il suo ultimo articolo sulla rivista della montagna? Tra l'incomprensibile e il ridicolo: poveretti i suoi studenti.
E' umiliante per il CAI, è vero. Comunque era per fare due chiacchere.


Sulla "rivista della motagna" o sulla "rivista del CAI"?
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Messaggioda al » mer feb 22, 2006 13:30 pm

la rivista patinata piena di articoli noiosissimi e sempre uguali anche quando parlano di cose diverse.
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Messaggioda vito » mer feb 22, 2006 14:29 pm

vabbe'..... :?
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Messaggioda anti-cialtrone » gio feb 23, 2006 13:38 pm

al ha scritto:la rivista patinata piena di articoli noiosissimi e sempre uguali anche quando parlano di cose diverse.


Invece il tuo scritto, al, era interessantissimo.
Per niente noioso. No, no, no.

Per fortuna che abbiamo con noi il Joyce della letteratura, il Pasolini della cultura, l'Einstein della scienza, l'uomo che - lui solo - ci indicherà la retta via dell'andare per montagne in libertà.
Grazie al!

M

P.S. Per inciso, pur potendomi annoverare - e non è un vanto - tra coloro che hanno contribuito ad affossare volutamente, dall'interno del CAI, il progetto dell'Università della Montagna, terrei a precisare che tale progetto - checché ne dica gente "ignorante" (nel senso che ignora) - niente aveva a che fare con "l'organizzare burocraticamente l'andare in montagna operato dal CAI" (citaz.). Le finalità istitutive della cosiddetta "università della montagna" erano infatti tutt'altre: promozione della cultura e dell'etica dell'alpinismo, nonché diffusione e condivisione delle conoscenze tecniche necessarie a una corretta frequentazione degli ambienti montani. Chiunque ami la montagna, secondo me, non può che dispiacersi che tale progetto sia stato impostato in modo errato e sia per questo naufragato. Chiunque, a parte gli ignoranti, appunto, e coloro che - "ergendosi a giudici" delle ragioni altrui - dimostrano solo di vivere beandosi di sé e dei propri preconcetti
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Messaggioda biemme » gio feb 23, 2006 13:49 pm

anti-cialtrone ha scritto:
al ha scritto:la rivista patinata piena di articoli noiosissimi e sempre uguali anche quando parlano di cose diverse.


Invece il tuo scritto, al, era interessantissimo.
Per niente noioso. No, no, no.

Per fortuna che abbiamo con noi il Joyce della letteratura, il Pasolini della cultura, l'Einstein della scienza, l'uomo che - lui solo - ci indicherà la retta via dell'andare per montagne in libertà.
Grazie al!

M

P.S. Per inciso, pur potendomi annoverare - e non è un vanto - tra coloro che hanno contribuito ad affossare volutamente, dall'interno del CAI, il progetto dell'Università della Montagna, terrei a precisare che tale progetto - checché ne dica gente "ignorante" (nel senso che ignora) - niente aveva a che fare con "l'organizzare burocraticamente l'andare in montagna operato dal CAI" (citaz.). Le finalità istitutive della cosiddetta "università della montagna" erano infatti tutt'altre: promozione della cultura e dell'etica dell'alpinismo, nonché diffusione e condivisione delle conoscenze tecniche necessarie a una corretta frequentazione degli ambienti montani. Chiunque ami la montagna, secondo me, non può che dispiacersi che tale progetto sia stato impostato in modo errato e sia per questo naufragato. Chiunque, a parte gli ignoranti, appunto, e coloro che - "ergendosi a giudici" delle ragioni altrui - dimostrano solo di vivere beandosi di sé e dei propri preconcetti


sono spiacente di non saper disegnare un'ovazione con le faccette

:roll:

...comunque occhio, che potrebbe fare Capone di cognome 8)
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Messaggioda LimaMike » gio feb 23, 2006 14:16 pm

Pur concordando con al sul fatto che l'articolo fosse noioso e un po' troppo cervellottico.
Mi unisco a Biemme e plaudo al Post Scrittum di anti-cialtrone essendo anch'io uno di coloro che pur senza vantarse e soprattutto senza alcun vanto si è sempre opposto a quella pazza idea.

Salut
ML
Perchè arrampico? Semplice! perchè mi diverto.
LimaMike
 
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Messaggioda Rampegon » gio feb 23, 2006 17:13 pm

Le finalità istitutive della cosiddetta "università della montagna" erano infatti tutt'altre: promozione della cultura e dell'etica dell'alpinismo, nonché diffusione e condivisione delle conoscenze tecniche necessarie a una corretta frequentazione degli ambienti montani.


Riguardo gli obbiettivi niente da dire condivisibili (a parte la questione etica che fa sempre un po' paura se non ben specificato di cosa stiamo parlando) ma non sono obbiettivi già presenti nello statuto? inoltre non possano essere perseguiti tramite le commissioni; voglio dire è necessario inventarsi un nuovo apparato? per quello che conosco gli ambienti CAI dava l'impressione di essere un modo per spendere soldi dei soci per l'arricchimento di taluni personaggi....forse sbaglio ma ho questa sensazione.
Rampegon
 

Messaggioda Kluge » gio feb 23, 2006 18:32 pm

Rampegon ha scritto:
Le finalità istitutive della cosiddetta "università della montagna" erano infatti tutt'altre: promozione della cultura e dell'etica dell'alpinismo, nonché diffusione e condivisione delle conoscenze tecniche necessarie a una corretta frequentazione degli ambienti montani.


Riguardo gli obbiettivi niente da dire condivisibili (a parte la questione etica che fa sempre un po' paura se non ben specificato di cosa stiamo parlando) ma non sono obbiettivi già presenti nello statuto? inoltre non possano essere perseguiti tramite le commissioni; voglio dire è necessario inventarsi un nuovo apparato? per quello che conosco gli ambienti CAI dava l'impressione di essere un modo per spendere soldi dei soci per l'arricchimento di taluni personaggi....forse sbaglio ma ho questa sensazione.


Hai colto perfettamente il punto, a parte forse che non si mirava tanto ai
soldi dei soci quanto a improbabili finanziamenti, ed infatti secondo me il
tutto e' crollato miseramente quando ci si e' resi conto che di soldi non se
ne vedevano.
Questa universita' infatti doveva essere una specie di super organo tecnico
che si andava a sovrapporre alle gia' esistenti Scuole Centrali, che certo
non erano state interpellate in fase propositiva e a quel punto non si
capiva bene che fine avrebbero dovuto fare.
Ciao

l.
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Messaggioda al » ven feb 24, 2006 10:19 am

Secondo me Annibale Salsa esprime una opinione anche condivisibile ma, come dice LimaMike, in modo cervellotico, credo cioè con un linguaggio tecnicistico e involuto e una sintassi pedantemente dottorale. Di fondo, se non sbaglio, l'idea è di rifiutare una montagna ridotta a parco dei divertimenti, a luogo di esercizio ginnico,a palestra di non si sa quali reali prove.
La proposta , l'unica proposta fattibile da una struttura organizzata, che gestisce scuole, io stesso ne ho frequentata una con vanto e dalla quale ho imparato molto, è quella di integrare l'aspetto tecnico, con un aspetto culturale, intendento con ciò una considerazione della montagna come "casa" dell'uomo e non solo come ripostiglio delle sue nevrosi. Ma, per riprendere LimaMike, qui l'articolo diventa noioso. La montagna ha cessato di essere un luogo antropicamente vivo quanto i suoi abitanti hanno trovato per necessità, per forza, per bisogno, condizioni di vita migliori nelle valli e nelle città. Lo spopolamento delle montagne è stata la conseguenza ovvia di una democrazia del benessere alla quale tutti ambivano. Guardare indietro con nostalgia significa falsificare la realtà e bearsi di buoni sentimenti post prandiali. Le montagne sono terre morte; anche gli animali che le popolano lo fanno con il permesso e il controllo degli uomini. Noioso il discorso perchè vecchio, discorsi di vecchietti che non solo non sanno riconoscere nuovi campi di azione, ma che li rifiutano cercando di fare rivivere i loro fantasmi.
Se l'idea di una cultura della montagna contiene quella di una cultura dell'uomo sarebbe bene cercare di capire come e perchè le cose sono andate in un certo modo. Ma forse a questi sacerdoti dell'antico sfugge il senso che ha l'aprire nuove vie: affrontare l'avventura dell'incognito di ciò che è fuori di noi e dentro di noi, l'avventura della conoscenza.
Ps
Anticialtrone grazie per i complimenti, ma ahimè, non si capisce in nome di cosa hai affossato questo progetto "meraviglioso": forse "ignori" qualcosa?
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Messaggioda NormalMan » ven feb 24, 2006 17:30 pm

eppure qualcosa non mi convince...
mi sembra lo sforzo di due contendenti del "nulla" alla ricerca della stoccata vincente...
non è che il nuovo "valicatore di alpi con elefanti" ti infastidisce perchè usa termini ancora più oziosi di quelli che ti riesce di produrre?

perchè attaccare una persona sui "metodi" usati per raggiungere un obiettivo da te considerato meritevole mette in luce un'acredine non giustificata

conosco poco o nulla del progetto (che mi pare di capire naufragato)
sarà pure stato concepito da una banda di nostalgici arteriosclerotici
non risponderà ai requisiti giovanilistici della nostra società
costerà un mucchio di soldi che intescheranno i soliti furbi

se però può servire a non far dimenticare chi ha lavorato, combattuto, sorriso, amato, pianto, vissuto...così tanto da morirci sulle nostre montagne...

...allora forse il "progetto" meriterebbe qualcosa di più che fermarsi a descrivere gli elefanti che lo hanno partorito...per quanto grassi e lenti essi siano...
qualcosa di più costruttivo...(belle parole, eh?) anzichè bearsi di CATTIVI sentimenti post prandiali (cit. al)

se poi il futuro dei nostri monti lo vediamo solo nell'attaccarsi alla domenica con picozze tecnologiche a rocce ghiacciate e muschiose...

guardarsi indietro con nostalgia...o forse commozione...sì è la parola che forse meglio rapprensenta il come ci sentiamo di fronte alla porta sgangherata di una baita col tetto sfondato mentre, in polartec, ci avviciniamo all'attacco di chissà che cosa...

niente di personale, neh...!?
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