Salvaterra, il Torre e Maestri

Alpinismo sulle Alpi ed extraeuropeo, ghiaccio, cascate ecc.

Messaggioda Buzz » lun gen 23, 2006 14:34 pm

mi par strano peraltro che bummi, che qui ha ripetutamente affermato la validità del principio che la parola di un alpinista vada creduta fino a prova contraria

fra cesen e maestri
usi evidentemente due pesi e due misure
Buzz
 
Messaggi: 17391
Images: 110
Iscritto il: lun dic 30, 2002 11:43 am

Messaggioda bummi » lun gen 23, 2006 15:00 pm

Buzz ha scritto:mi par strano peraltro che bummi, che qui ha ripetutamente affermato la validità del principio che la parola di un alpinista vada creduta fino a prova contraria

fra cesen e maestri
usi evidentemente due pesi e due misure


Forse non hai letto quello che ho scritto sopra. In seguito a richieste di prove sulla sua ascensione, pervenute da diverse riviste del settore, Cesen produsse alcune foto dichiarando che erano sue. Poco dopo venne fuori che era un falso, che le immagini erano di Viki Groselj. Si era fatto consegnare le immagini dalla moglie mentre lui era fuori di casa senza specificare ovviamente per cosa le avrebbe adoperate.
Comunque al di là di questo episodio mi sembra che le vicissitudini delle carriere dei due alpinisti siano molto diverse. Di Cesen sono state messe in dubbio molte altre realizzazioni e dopo il Lhotse è di fatto alpinisticamente sparito. Maestri, anche ammesso che abbia affermato il falso sulla sua ascensione sul Torre, dopo il Torre ha compiuto diverse altre salite di primo piano in Dolomiti.
bummi
Avatar utente
bummi
 
Messaggi: 3292
Images: 32
Iscritto il: mer mar 31, 2004 14:33 pm
Località: Abbruzzese di Roma Sud

Messaggioda Buzz » lun gen 23, 2006 15:15 pm

bummi ha scritto:
Buzz ha scritto:mi par strano peraltro che bummi, che qui ha ripetutamente affermato la validità del principio che la parola di un alpinista vada creduta fino a prova contraria

fra cesen e maestri
usi evidentemente due pesi e due misure


Forse non hai letto quello che ho scritto sopra. In seguito a richieste di prove sulla sua ascensione, pervenute da diverse riviste del settore, Cesen produsse alcune foto dichiarando che erano sue. Poco dopo venne fuori che era un falso, che le immagini erano di Viki Groselj. Si era fatto consegnare le immagini dalla moglie mentre lui era fuori di casa senza specificare ovviamente per cosa le avrebbe adoperate.
Comunque al di là di questo episodio mi sembra che le vicissitudini delle carriere dei due alpinisti siano molto diverse. Di Cesen sono state messe in dubbio molte altre realizzazioni e dopo il Lhotse è di fatto alpinisticamente sparito. Maestri, anche ammesso che abbia affermato il falso sulla sua ascensione sul Torre, dopo il Torre ha compiuto diverse altre salite di primo piano in Dolomiti.
bummi


io ho letto benissimo quello che hai scritto sopra
storia che conosco peraltro, perchè, come dici tu è arcinota

per come la vedo io il problema non si pone,

qui si è parlato della maestri-egger e delle argomentazioni, pro e contro, sull'effettiva realizzazione della salita
il novero e la qualità delle testimonianze portate mi hanno fatto risolvere dal passare dalla posizione
"boh no so, forse si forse no"
a quella
"uhm... direi di no..."

su cesen non so molto e rimango alla prima
"boh no so, forse si forse no"
pronto ad assumere posizioni diverse se ragionevolmente
ascoltassi nuove argomentazioni.

ma notavo semplicemente che la tua posizione con cesen è diversa da quella con maestri
eppure prove certe e risolutive della non realizzazione non esistono né per il primo né per il secondo

rimarco peraltro che dire:

Cesen si intrufolò in casa di un alpinista e gli rubò delle foto scattate sulla parete del Lhotse spacciandole per sue.


e dire:
Si fece accogliere dalla moglie di questo tizio che in buona fede gli consegnò le foto che poi lui spacciò per sue su alcune riviste.


c'è una enorme differenza...
la prima frase suggerisce l'immagine di un cesen che si introduce in una casa di soppiatto a rubare foto
la seconda potrebbe anche lasciar spazio a spiegazioni riconducibili a malintesi ed ingenuità


ma evidentemente, alla fin fine, fai mostra di logica, ma, nell'esprimere giudizi, usi la panza
Buzz
 
Messaggi: 17391
Images: 110
Iscritto il: lun dic 30, 2002 11:43 am

Messaggioda bummi » lun gen 23, 2006 15:28 pm

Buzz ha scritto:...
ma notavo semplicemente che la tua posizione con cesen è diversa da quella con maestri
eppure prove certe e risolutive della non realizzazione non esistono né per il primo né per il secondo
...


E' diversa perchè Cesen per provare la sua ascensione ha prodotto delle prove false.
bummi
Avatar utente
bummi
 
Messaggi: 3292
Images: 32
Iscritto il: mer mar 31, 2004 14:33 pm
Località: Abbruzzese di Roma Sud

Messaggioda Enzolino » lun gen 23, 2006 15:38 pm

Buzz ha scritto:rimarco peraltro che dire:
Cesen si intrufolò in casa di un alpinista e gli rubò delle foto scattate sulla parete del Lhotse spacciandole per sue.
e dire:
Si fece accogliere dalla moglie di questo tizio che in buona fede gli consegnò le foto che poi lui spacciò per sue su alcune riviste.
c'è una enorme differenza...
la prima frase suggerisce l'immagine di un cesen che si introduce in una casa di soppiatto a rubare foto
la seconda potrebbe anche lasciar spazio a spiegazioni riconducibili a malintesi ed ingenuità
ma evidentemente, alla fin fine, fai mostra di logica, ma, nell'esprimere giudizi, usi la panza
Su questo Buzz ha ragione!
Nel tuo primo intervento riguardo Cesen lo accusi in maniera eccessivamente maliziosa, ma dopo ammorbidisci significativamente il tiro ... :? ... magari Cesen non ci legge, ma buttare merda sugli altri gratuitamente non mi sembra comunque il massimo dello stile ...
Sul resto, Cesen non ha mai detto che quelle foto fossero delle prove. Peraltro Maestri non ha fatto molti sforzi per dare delucidazioni soddisfacenti sulla salita del '59.

Insomma ... usi due pesi e due misure ... :D
Enzolino
 
Messaggi: 3756
Iscritto il: lun set 01, 2003 10:01 am
Località: Galgenen (CH)

Messaggioda bummi » lun gen 23, 2006 15:46 pm

Enzolino ha scritto:... magari Cesen non ci legge, ma buttare merda sugli altri gratuitamente non mi sembra comunque il massimo dello stile ...


?? Quale merda?
Guarda che ho citato dei fatti, non faccio alcuna considerazione. Sono cose note da anni scritte in nero su bianco. Mi attribuisci meriti che non ho assolutamente. :-)
bummi
Avatar utente
bummi
 
Messaggi: 3292
Images: 32
Iscritto il: mer mar 31, 2004 14:33 pm
Località: Abbruzzese di Roma Sud

Messaggioda Enzolino » lun gen 23, 2006 16:01 pm

bummi ha scritto:
Enzolino ha scritto:... magari Cesen non ci legge, ma buttare merda sugli altri gratuitamente non mi sembra comunque il massimo dello stile ...
?? Quale merda?
Guarda che ho citato dei fatti, non faccio alcuna considerazione. Sono cose note da anni scritte in nero su bianco. Mi attribuisci meriti che non ho assolutamente. :-)
bummi
Prima dici che Cesen le foto:
(A) le ha rubate, poi che
(B) le ha gentilmente richieste alla consorte del signor Viki Groselj.
Quindi non si capisce quale dei due fatti che tu hai citato sia quello vero, ma se fosse il secondo, significa che inizialmente hai calunniato Cesen ... ovvero "gli hai gettato merda addosso" gratuitamente ...
... mi sembra autoevidente ... o no? :D :wink:
Enzolino
 
Messaggi: 3756
Iscritto il: lun set 01, 2003 10:01 am
Località: Galgenen (CH)

Messaggioda bummi » lun gen 23, 2006 16:04 pm

Enzolino ha scritto:Prima dici che Cesen le foto:
(A) le ha rubate, poi che
(B) le ha gentilmente richieste alla consorte del signor Viki Groselj.
Quindi non si capisce quale dei due fatti che tu hai citato sia quello vero, ma se fosse il secondo, significa che inizialmente hai calunniato Cesen ... ovvero "gli hai gettato merda addosso" gratuitamente ...
... mi sembra autoevidente ... o no? :D :wink:


Se uso roba altrui spacciandola per mia cosa faccio? Chiamala appropriazione indebita se vuoi, ma la sostanza è sempre quella.
bummi
Avatar utente
bummi
 
Messaggi: 3292
Images: 32
Iscritto il: mer mar 31, 2004 14:33 pm
Località: Abbruzzese di Roma Sud

Messaggioda Pierluigi Vesica » gio gen 26, 2006 12:35 pm

Mi è appena arrivato Lo Scarpone :!: Cribbio questo è plagio; l'autore ha copiato un mio intervento su un topic analogo di più di un anno fà 8)
Bando alle ciance :wink: l'autore dell'articolo, Franco Giovannini, fà una serie di considerazioni interessanti :!: Invito tutti a leggerlo.
Ripeto: Lo Scarpone Febbraio 2006, l'Enigma Cerro Torre di Franco Giovannini, pag. 24-25.
Buona lettura
Ciao :wink:
"Non m'importa la grana. Non m'importano le necessità della vita. M'importa solo quando mi provocano. Mi importa arrampicare, punto."
Avatar utente
Pierluigi Vesica
 
Messaggi: 3203
Images: 44
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: Roma

Messaggioda .:eZy:. » gio gen 26, 2006 12:41 pm

Pierluigi Vesica ha scritto: Cribbio questo è plagio
8O :lol:
Mark Synnot che plagia Giovannini che plagia PGVesica... :twisted:

lo scarpone? ho gettato le patacche anni fa :roll: ...
Non puoi farne un riassuntino o una fottuta scannata 8)


...per piacere
:wink:
Avatar utente
.:eZy:.
 
Messaggi: 4977
Images: 148
Iscritto il: lun set 01, 2003 11:07 am
Località: Padova

Messaggioda Pierluigi Vesica » gio gen 26, 2006 12:46 pm

.:eZy:. ha scritto:
Pierluigi Vesica ha scritto: Cribbio questo è plagio
8O :lol:
Mark Synnot che plagia Giovannini che plagia PGVesica... :twisted:

lo scarpone? ho gettato le patacche anni fa :roll: ...
Non puoi farne un riassuntino o una fottuta scannata 8)


...per piacere
:wink:

Fottuta scannata :?: eZy io scalo mica sono capace di fare certe cose :lol:
Ci provo lunedì :wink:
Ti lascio friggere comunque; apprezzerai sicuramente le vergate parole :wink: Fidati mio buon amico e mentore :D
"Non m'importa la grana. Non m'importano le necessità della vita. M'importa solo quando mi provocano. Mi importa arrampicare, punto."
Avatar utente
Pierluigi Vesica
 
Messaggi: 3203
Images: 44
Iscritto il: gio mag 09, 2002 9:52 am
Località: Roma

Messaggioda .:eZy:. » gio gen 26, 2006 13:10 pm

Pierluigi Vesica ha scritto:
Ti lascio friggere comunque; apprezzerai sicuramente le vergate parole :wink: Fidati mio buon amico e mentore :D

Grazie amico :wink: ?
è che il dopo-Twight è duro?duro come un pugno nei coglioni appena svegli: ascolto solo skinny puppy e parlo come uno scaricatore...
c***o ?
? sono un fetido armchairclimber. Io leggo?leggo e basta, mica le pippe a scalare, a tornare nell?ordine: vivi, sbronzi, eppure cornuti.
Aspetterò senza dormire per 98 ore a friggere tra le tue parole vergate, dure come becche spezzate, fredde come pietra di tomba .... rolling stone.
:x



:lol:
Avatar utente
.:eZy:.
 
Messaggi: 4977
Images: 148
Iscritto il: lun set 01, 2003 11:07 am
Località: Padova

Messaggioda Buzz » gio gen 26, 2006 13:11 pm

gli skinni puppi nun se ponno sentì
Buzz
 
Messaggi: 17391
Images: 110
Iscritto il: lun dic 30, 2002 11:43 am

Messaggioda èrman » sab gen 28, 2006 21:01 pm

Ciao, riguardo alla lettera di Giovannini sullo Scarpone me la sono fatta mandare oggi perché ero curioso, soprattutto perché qualcuno ha detto che c'erano considerazioni interessanti. Ho invece visto che è la stessa che il Giovannini ha fatto pubblicare su un nostro quotidiano un mese fa o poco più e di cose interessanti non ho trovato proprio niente. Quando riceverò lo Scarpone credo che poi seguirà anche qualcosa di mio. Lasciamo pur perdere cert suoi ragionamenti di ragionamenti che io avrei fatto e di altri "Tanti ragionamenti che che certamente non sono capace di ripetere e che mi fanno stare zitto". (parole sue)
Sarà anche bravo a scrivere, è uno scrittore e non un ignorantone come me, ma almeno poteva stare proprio zitto del tutto. Se credete fermamente ad una persona posso capire ma però non condivido. Se credete che la cara Franzoni non ha ucciso il suo bimbo siete liberi di farlo ma non potete certo, per difenderla, attaccare chi l'accusa. Se la volete difendere portate delle prove, non inventatele. Chi non l'avesse letta sullo scarpone ve la incollo come pure la mia risposta, pubblicata circa un mese dopo, sullo stesso giornale. Ciao a tutti, ermanno

TESTIMONIANZE. La stravagante ipotesi di uno scrittore
L?enigma Cerro Torre

Rimessa per l?ennesima volta in discussione dopo una recente scalata dell?illustre alpinista di Pinzolo (TV) Ermanno Salvaterra, la conquista del Cerro Torre nel ?59 da parte della cordata Maestri-Egger ha ispirato una stravagante ipotesi allo scrittore e alpinista trentino Franco Giovannini, vincitore di un premio letterario dedicato a Carlo Mauri e di altri riconoscimenti. E se quella montagna della Patagonia fosse solo un?illusione? In queste pagine il racconto di Giovannini, amico fraterno del celebre Ragno delle Dolomiti, viene affiancato da una cronologia con le tappe salienti di un enigma che, nonostante la recente, autorevole testimonianza di Salvaterra, nessuno fra gli innumerevoli estimatori di Maestri sembra disposto a dare per risolto.

Sulla piana di Giza, in Egitto, sto ammirando stupito la mole delle piramidi. E? incredibile, dico al mio amico professore al Politecnico dove insegna Calcolo delle costruzioni, come possano avere edificato simili monumenti con blocchi di pietra pesanti qualche tonnellata. Un lavoro stupefacente se pensiamo che è stato eseguito quattromila anni fa. Non credere, risponde il professore, è assolutamente impossibile che con i mezzi di allora siano riusciti a farlo. Al massimo muovevano blocchi di quintali e forse neanche.
Lo guardo stupito perché le piramidi sono li da vedere, e azzardo ma come, tutti quei blocchi così in alto, e il rivestimento?. Non può essere, riprende l?amico, allora non ne avevano i mezzi: però qualche cosa dovevano pure avere, visto che? Ti dico che a quei tempi un lavoro così non se lo sognavano nemmeno, insiste, quello che credi di vedere è solo virtuale, può anche darsi che ci sia ma in realtà non esiste. Dopodiché, sempre con il tono di chi sa tutto, prosegue spiegando che siccome?allora?pertanto?e alla fine non ci capisco niente. Però un ragionamento tanto intelligente forse valeva di più di quello che mi sembrava di avere visto.
Il mio amico Cesare Maestri insieme con Toni Egger va in Patagonia per salire sul Cerro Torre. Una montagna molto difficile, lontanissima, che nessuno ha mai tentato anche perché, da un lato, è ricoperta di ghiaccio. Loro però sono fortissimi e hanno tanto coraggio e determinazione. Vanno, salgono proprio per la parete coperta di ghiaccio e nella discesa Toni è travolto da una valanga. Il Cesare viene trovato svenuto in fondo da Cesarino Fava che riesce a recuperarlo. Una grande impresa, incredibile per i mezzi di allora, funestata da una terribile tragedia che lascia tracce molto dolorose nell?anima dei superstiti.
Passa qualche anno e un tizio, forse americano, di ritorno dal Torre, scrive su un giornale che quell?impresa non si è compiuta perché, anche se lui non l?ha salita. Anzi proprio per quello, quella parete è impossibile. Dunque con una sfilza di strologamenti vuole dimostrare che quella parete è come se non ci fosse, che il Cesare ci ha raccontato delle storie e che noi siamo dei poveri babbei creduloni, con l?amico Fava in testa.
Il Cesare naturalmente non la prende bene e, tanto per non lasciare la cosa a metà, va in Patagonia e, con degli amici che fungono anche da testimoni, sale in cima a questa benedetta montagna. Tutto fatto e chiarito? Neanche per sogno perché siccome dice di essere arrivato solo sulla cima, quella di roccia, significa che non è salito su quel pezzo di ghiaccio che c?è sopra. Perché? Perché quello c?è e non c?è, cala e cresce, insomma non è una vera cima ma una cima virtuale.
Allora la musica ricomincia, tutti hanno una spiegazione da offrire. Tanto che il sottoscritto dopo un poco capisce che in quel paese, la Patagonia, montagne non ce ne sono ma solo prati con tante margherite: perché se ci fossero state delle cime, con la tecnica che c?era allora, le corde che non erano corde, i chiodi che non tenevano, le piccozze che non piccozzavano e non so cosa altro, ecco, insomma, perbacco, non poteva succedere alcunché. Perciò niente Cerro Torre, proprio come le piramidi.
Passa un poco di tempo e sono in Patagonia con i miei figli. Giro e rigiro finché capito in un posto che mi pare che sia proprio quello che si diceva. Allora mi viene voglia di curiosare, così faccio una bella passeggiata fino a un laghetto che confina con una lingua di ghiaccio. Proprio lì, vicino a una specie di casetta di legno, trovo un tale che si sta facendo il tè. Mi guarda e mi spiega che è in quel posto da qualche mese, che arrampica, che è di Pinzolo, e che si chiama Ermanno (il cognome non lo ricordo). Chiacchierando gli chiedo del Torre. ?E? quello lì, mi fa, e il Cesare è salito da quel lato che si vede dietro lo spigolo, quello coperto di ghiaccio?.
Una vera rivelazione, perché quel montagnone pare proprio vero e quel tale di Pinzolo mi spiega che certamente c?è anche la parete, che ne è proprio sicuro, come lo è che il Cesare l?ha superata perché per un pezzo lo ha verificato. Insomma tante notizie che mi fanno proprio piacere. Una storia vera e non virtuale, una storia diversa da quella che mi spiegava quello scemo del mio amico professore convinto che se i fatti sono troppo difficili non esistono. Così so che anche se allora le corde non erano corde e i chiodi e le piccozze non contavano niente, il Cesare e il Toni sul Torre c?erano stati davvero perché la capacità, il coraggio e la determinazione contano più di tutto il resto, anche se quel pezzo di ghiaccio che c?è in cima va e viene.
Adesso però pare che ci sia un?altra novità, però non so se me l?hanno raccontata giusta. Ci sarebbe cioè un tale che è andato su per quel ghiaccio del Torre e che dice che non ha trovato nessuna orma. Orma di che cosa? chiedo incuriosito. Beh, se uno passa per una cascata di ghiaccio, qualche segno deve pure lasciarlo, dei gradini o cose del genere. Ma sono passati quasi cinquant?anni e il ghiaccio forse si modifica? Mah, però se lui dice che è così bisogna pur crederci. Ma ha portato delle prove, dei testimoni o magari un notaio?, insisto.
Però mi spiega che le cose sono quello che sono perché siamo noi che lo vogliamo. Senza la nostra volontà, senza il nostro riconoscimento non esistono. E? un ragionamento come per il virtuale, chiedo? Non proprio, mi risponde, il virtuale è una cosa che c?è però è come se non ci fosse. Qui invece siamo in una specie di relativismo con un?impresa che per esistere deve essere certificata da quelli che se ne interessano. Così prosegue dicendo che questo vale per l?arte, che non la crea l?artista ma chi la studia e la critica, che il dolore è una invenzione del cervello e dunque che anche l?alpinismo sarebbe proprio niente se non ci fossero dei culi di pietra che dedicano il loro far niente a spiegarci come è fatto. Tanti ragionamenti che certamente non sono capace di ripetere e che mi fanno stare zitto.
Di dove è quel tale che non ha trovato i buchi nel ghiaccio? chiedo. Mi pare di Pinzolo, risponde, è un certo Ermanno. Pensa tè, mi dico, quanti Ermanni ci sono in quel paesotto, chissà perché non si parlano. Altrimenti il primo, quello che ho conosciuto allora, avrebbe chiarito tutta la faccenda. E adesso, riprendo, cosa succede? Succede che questo Ermanno risulterà essere il primo ad avere salito quella parete. E? importante? Pare proprio di sì, mi rassicura, lo scriveranno sui libri. E se poi qualcuno, fra qualche tempo, passando di lì non trova i buchi nel ghiaccio cosa succede? E? probabile che questi tali, salendo, abbiano piantato dei segnali, delle bandierine, per dire a tutti che sono passati. E se nel frattempo il ghiaccio avrà coperto o strappato quei segnali? Perché fra persone oneste non basta credere alla parola? No, non basta, perché allora conterebbe anche quella del Cesare, e poi non si potrebbe continuare a discutere e a dire chissà se è vero quello che hanno detto. Perché il bello di questi fatti, non sono i fatti ma le chiacchiere che si possono fare.
Insomma, anche qui, non sono le piramidi che contano, perché le cose che si vedono è come se non ci fossero mentre sono le chiacchiere che valgono, come le maldicenze e le cattiverie, soprattutto quelle verso gli amici.
Franco Giovannini

lettera di ermanno

Signor Franco Giovannini,
purtroppo non mi ricordo del nostro incontro al campo base
del Cerro Torre ma forse quando e se La rivedrò mi ricorderò il suo viso. Non so come cominciare e mi scuso se potrò saltare da una cosa all?altra ma io nonho grandi studi alle spalle. E poi da un ?imbecille? (così da qualcuno sono stato definito) come me non è che si possa pretendere tanto.
La storia delle piramidi è molto affascinante ma nell?ambiente alpinistico, in piccolo,lo è anche quella del Torre. C?è solo una piccola differenza: le piramidi esistono e le vediamo, il Torre pure ma vediamo solo quello e nonciò che si dice sia stato costruito su di esso. Io capisco e mi fa anche
piacere leggere quando qualcuno si schiera dalla parte di Maestri, per
stima, amicizia, fiducia, o quando qualcuno porta a difesa di Maestri delle prove, deifatti. Accetto a fatica invece chi, per difenderlo, attacca in modo, credoingiusto, la mia persona. E noto anche che la maggior parte di coloroche non mettono in dubbio la parola di Maestri e Fava non sono alpinisti.
Allora, intendo quando io e lei ci incontrammo al campo base del Torre, ero un sostenitore di Maestri, e quando dico sostenitore non intendo dire che lo difendevo scrivendo sul quotidiano o chiacchierando al bar: no, io lo facevo vedendomela con il suo grande inquisitore: Ken Wilson. Ma anche qui forse pochi sapranno di chi sto parlando.
Poi, una serie di circostanze e un riesame dei fatti mi hanno portato a
cambiare idea. E? grave? Non credo. Come disse una volta il grande Oscar Wilde: ?solo gli idioti non cambiano mai idea?. Soprattutto, io non ho mai accusato né ho dato del falso a qualcuno: ho semplicemente espresso delle mie opinioni, dei miei pensieri, basandomi su cose scritte, dette e viste. Si parla e si parla, del Torre. E più se ne parla, più Mi rendo conto che in realtà c?è una grande ignoranza a proposito di questa storia. Forse se leggessimo di più, se approfondissimo, se imparassimo qualche lingua straniera, allora potremmo essere maggiormente informati.
Che aggiungere, allora? Sicuramente non si possono trovare le orme sul ghiaccio come Lei dice ma sicuramente in parete, sulla Nord, si dovrebbe trovare almeno uno dei tanti chiodi a pressione (forse 70) messi nel ?59. E non c¹è mai stato nessun inglese che ha sostenuto che Maestri di là non è salito perché lui non è riuscito a farlo su un altro versante. E, se parliamo di etica, certo gli inglesi non li possiamo toccare, non le pare? E ancora, quando Maestri torna in Patagonia di nuovo per il Torre, lo sale da un altro versante. Non eratornato là perché era innamorato di quella montagna: lo aveva fatto perchéil mondo alpinistico non credeva che lui fosse arrivato in cima per quellavia undici anni prima.. Ma commise un errore: salì per un altro versante, non dimostrando quindi nulla al mondo che non credeva in lui. E la storia cosìnon si chiuse. Quanto avrei voluto che la nostra salita non avesse avutoquesto strascico. Lo sa? Quasi nessuno ha parlato di quello che abbiamo fatto. Lanostra salita è passata in secondo piano e, mi creda, meritava ben altro trattamento. Forse, a forza di ripeterlo, qualcuno se ne convincerà e andrà a rileggersi certi articoli, quelli sì informati e attenti: prima di partire dissi che sarei stato felice di trovare una prova del passaggio di Maestri ed Egger. L?avrei sbattuta volentieri in faccia in primo luogo a me stesso e poi al mondo scettico dell?alpinismo. Così nonè accaduto. E se non ho la prova materiale del fatto che loro lassù non sono passati, ho però il mio dubbio che era già grande prima e che dopo questa mia salita si è ingigantito fino a diventare una certezza.
Ci sono alpinisti, anche molto bravi che credono alla scalata di mezzo secolo fa, ma non ce n?è uno che parta per trovarne le prove, per dirmi che ho sbagliato tutto e che mi devo ricredere. Vorrà dire qualcosa?

Qualcosa di interessante c'è invece sulle rivista DESNIVEL detto da Reinhold Messner.
èrman
 
Messaggi: 122
Iscritto il: mer nov 23, 2005 19:27 pm
Località: Massimeno

Messaggioda èrman » sab gen 28, 2006 21:01 pm

Ciao, riguardo alla lettera di Giovannini sullo Scarpone me la sono fatta mandare oggi perché ero curioso, soprattutto perché qualcuno ha detto che c'erano considerazioni interessanti. Ho invece visto che è la stessa che il Giovannini ha fatto pubblicare su un nostro quotidiano un mese fa o poco più e di cose interessanti non ho trovato proprio niente. Quando riceverò lo Scarpone credo che poi seguirà anche qualcosa di mio. Lasciamo pur perdere cert suoi ragionamenti di ragionamenti che io avrei fatto e di altri "Tanti ragionamenti che che certamente non sono capace di ripetere e che mi fanno stare zitto". (parole sue)
Sarà anche bravo a scrivere, è uno scrittore e non un ignorantone come me, ma almeno poteva stare proprio zitto del tutto. Se credete fermamente ad una persona posso capire ma posso anche non condividere. Se credete che la cara Franzoni non ha ucciso il suo bimbo siete liberi di farlo ma non potete certo, per difenderla, attaccare chi l'accusa. Se la volete difendere portate delle prove, non inventatele.
Chi non l'avesse letta sullo scarpone ve la incollo come pure la mia risposta, pubblicata circa un mese dopo, sullo stesso giornale. Ciao a tutti, ermanno

TESTIMONIANZE. La stravagante ipotesi di uno scrittore
L?enigma Cerro Torre

Rimessa per l?ennesima volta in discussione dopo una recente scalata dell?illustre alpinista di Pinzolo (TV) Ermanno Salvaterra, la conquista del Cerro Torre nel ?59 da parte della cordata Maestri-Egger ha ispirato una stravagante ipotesi allo scrittore e alpinista trentino Franco Giovannini, vincitore di un premio letterario dedicato a Carlo Mauri e di altri riconoscimenti. E se quella montagna della Patagonia fosse solo un?illusione? In queste pagine il racconto di Giovannini, amico fraterno del celebre Ragno delle Dolomiti, viene affiancato da una cronologia con le tappe salienti di un enigma che, nonostante la recente, autorevole testimonianza di Salvaterra, nessuno fra gli innumerevoli estimatori di Maestri sembra disposto a dare per risolto.
Sulla piana di Giza, in Egitto, sto ammirando stupito la mole delle piramidi. E? incredibile, dico al mio amico professore al Politecnico dove insegna Calcolo delle costruzioni, come possano avere edificato simili monumenti con blocchi di pietra pesanti qualche tonnellata. Un lavoro stupefacente se pensiamo che è stato eseguito quattromila anni fa. Non credere, risponde il professore, è assolutamente impossibile che con i mezzi di allora siano riusciti a farlo. Al massimo muovevano blocchi di quintali e forse neanche.
Lo guardo stupito perché le piramidi sono li da vedere, e azzardo ma come, tutti quei blocchi così in alto, e il rivestimento?. Non può essere, riprende l?amico, allora non ne avevano i mezzi: però qualche cosa dovevano pure avere, visto che? Ti dico che a quei tempi un lavoro così non se lo sognavano nemmeno, insiste, quello che credi di vedere è solo virtuale, può anche darsi che ci sia ma in realtà non esiste. Dopodiché, sempre con il tono di chi sa tutto, prosegue spiegando che siccome?allora?pertanto?e alla fine non ci capisco niente. Però un ragionamento tanto intelligente forse valeva di più di quello che mi sembrava di avere visto.
Il mio amico Cesare Maestri insieme con Toni Egger va in Patagonia per salire sul Cerro Torre. Una montagna molto difficile, lontanissima, che nessuno ha mai tentato anche perché, da un lato, è ricoperta di ghiaccio. Loro però sono fortissimi e hanno tanto coraggio e determinazione. Vanno, salgono proprio per la parete coperta di ghiaccio e nella discesa Toni è travolto da una valanga. Il Cesare viene trovato svenuto in fondo da Cesarino Fava che riesce a recuperarlo. Una grande impresa, incredibile per i mezzi di allora, funestata da una terribile tragedia che lascia tracce molto dolorose nell?anima dei superstiti.
Passa qualche anno e un tizio, forse americano, di ritorno dal Torre, scrive su un giornale che quell?impresa non si è compiuta perché, anche se lui non l?ha salita. Anzi proprio per quello, quella parete è impossibile. Dunque con una sfilza di strologamenti vuole dimostrare che quella parete è come se non ci fosse, che il Cesare ci ha raccontato delle storie e che noi siamo dei poveri babbei creduloni, con l?amico Fava in testa.
Il Cesare naturalmente non la prende bene e, tanto per non lasciare la cosa a metà, va in Patagonia e, con degli amici che fungono anche da testimoni, sale in cima a questa benedetta montagna. Tutto fatto e chiarito? Neanche per sogno perché siccome dice di essere arrivato solo sulla cima, quella di roccia, significa che non è salito su quel pezzo di ghiaccio che c?è sopra. Perché? Perché quello c?è e non c?è, cala e cresce, insomma non è una vera cima ma una cima virtuale.
Allora la musica ricomincia, tutti hanno una spiegazione da offrire. Tanto che il sottoscritto dopo un poco capisce che in quel paese, la Patagonia, montagne non ce ne sono ma solo prati con tante margherite: perché se ci fossero state delle cime, con la tecnica che c?era allora, le corde che non erano corde, i chiodi che non tenevano, le piccozze che non piccozzavano e non so cosa altro, ecco, insomma, perbacco, non poteva succedere alcunché. Perciò niente Cerro Torre, proprio come le piramidi.
Passa un poco di tempo e sono in Patagonia con i miei figli. Giro e rigiro finché capito in un posto che mi pare che sia proprio quello che si diceva. Allora mi viene voglia di curiosare, così faccio una bella passeggiata fino a un laghetto che confina con una lingua di ghiaccio. Proprio lì, vicino a una specie di casetta di legno, trovo un tale che si sta facendo il tè. Mi guarda e mi spiega che è in quel posto da qualche mese, che arrampica, che è di Pinzolo, e che si chiama Ermanno (il cognome non lo ricordo). Chiacchierando gli chiedo del Torre. ?E? quello lì, mi fa, e il Cesare è salito da quel lato che si vede dietro lo spigolo, quello coperto di ghiaccio?.
Una vera rivelazione, perché quel montagnone pare proprio vero e quel tale di Pinzolo mi spiega che certamente c?è anche la parete, che ne è proprio sicuro, come lo è che il Cesare l?ha superata perché per un pezzo lo ha verificato. Insomma tante notizie che mi fanno proprio piacere. Una storia vera e non virtuale, una storia diversa da quella che mi spiegava quello scemo del mio amico professore convinto che se i fatti sono troppo difficili non esistono. Così so che anche se allora le corde non erano corde e i chiodi e le piccozze non contavano niente, il Cesare e il Toni sul Torre c?erano stati davvero perché la capacità, il coraggio e la determinazione contano più di tutto il resto, anche se quel pezzo di ghiaccio che c?è in cima va e viene.
Adesso però pare che ci sia un?altra novità, però non so se me l?hanno raccontata giusta. Ci sarebbe cioè un tale che è andato su per quel ghiaccio del Torre e che dice che non ha trovato nessuna orma. Orma di che cosa? chiedo incuriosito. Beh, se uno passa per una cascata di ghiaccio, qualche segno deve pure lasciarlo, dei gradini o cose del genere. Ma sono passati quasi cinquant?anni e il ghiaccio forse si modifica? Mah, però se lui dice che è così bisogna pur crederci. Ma ha portato delle prove, dei testimoni o magari un notaio?, insisto.
Però mi spiega che le cose sono quello che sono perché siamo noi che lo vogliamo. Senza la nostra volontà, senza il nostro riconoscimento non esistono. E? un ragionamento come per il virtuale, chiedo? Non proprio, mi risponde, il virtuale è una cosa che c?è però è come se non ci fosse. Qui invece siamo in una specie di relativismo con un?impresa che per esistere deve essere certificata da quelli che se ne interessano. Così prosegue dicendo che questo vale per l?arte, che non la crea l?artista ma chi la studia e la critica, che il dolore è una invenzione del cervello e dunque che anche l?alpinismo sarebbe proprio niente se non ci fossero dei culi di pietra che dedicano il loro far niente a spiegarci come è fatto. Tanti ragionamenti che certamente non sono capace di ripetere e che mi fanno stare zitto.
Di dove è quel tale che non ha trovato i buchi nel ghiaccio? chiedo. Mi pare di Pinzolo, risponde, è un certo Ermanno. Pensa tè, mi dico, quanti Ermanni ci sono in quel paesotto, chissà perché non si parlano. Altrimenti il primo, quello che ho conosciuto allora, avrebbe chiarito tutta la faccenda. E adesso, riprendo, cosa succede? Succede che questo Ermanno risulterà essere il primo ad avere salito quella parete. E? importante? Pare proprio di sì, mi rassicura, lo scriveranno sui libri. E se poi qualcuno, fra qualche tempo, passando di lì non trova i buchi nel ghiaccio cosa succede? E? probabile che questi tali, salendo, abbiano piantato dei segnali, delle bandierine, per dire a tutti che sono passati. E se nel frattempo il ghiaccio avrà coperto o strappato quei segnali? Perché fra persone oneste non basta credere alla parola? No, non basta, perché allora conterebbe anche quella del Cesare, e poi non si potrebbe continuare a discutere e a dire chissà se è vero quello che hanno detto. Perché il bello di questi fatti, non sono i fatti ma le chiacchiere che si possono fare.
Insomma, anche qui, non sono le piramidi che contano, perché le cose che si vedono è come se non ci fossero mentre sono le chiacchiere che valgono, come le maldicenze e le cattiverie, soprattutto quelle verso gli amici.
Franco Giovannini

lettera di ermanno

Signor Franco Giovannini,
purtroppo non mi ricordo del nostro incontro al campo base
del Cerro Torre ma forse quando e se La rivedrò mi ricorderò il suo viso. Non so come cominciare e mi scuso se potrò saltare da una cosa all?altra ma io nonho grandi studi alle spalle. E poi da un ?imbecille? (così da qualcuno sono stato definito) come me non è che si possa pretendere tanto.
La storia delle piramidi è molto affascinante ma nell?ambiente alpinistico, in piccolo,lo è anche quella del Torre. C?è solo una piccola differenza: le piramidi esistono e le vediamo, il Torre pure ma vediamo solo quello e nonciò che si dice sia stato costruito su di esso. Io capisco e mi fa anche
piacere leggere quando qualcuno si schiera dalla parte di Maestri, per
stima, amicizia, fiducia, o quando qualcuno porta a difesa di Maestri delle prove, deifatti. Accetto a fatica invece chi, per difenderlo, attacca in modo, credoingiusto, la mia persona. E noto anche che la maggior parte di coloroche non mettono in dubbio la parola di Maestri e Fava non sono alpinisti.
Allora, intendo quando io e lei ci incontrammo al campo base del Torre, ero un sostenitore di Maestri, e quando dico sostenitore non intendo dire che lo difendevo scrivendo sul quotidiano o chiacchierando al bar: no, io lo facevo vedendomela con il suo grande inquisitore: Ken Wilson. Ma anche qui forse pochi sapranno di chi sto parlando.
Poi, una serie di circostanze e un riesame dei fatti mi hanno portato a
cambiare idea. E? grave? Non credo. Come disse una volta il grande Oscar Wilde: ?solo gli idioti non cambiano mai idea?. Soprattutto, io non ho mai accusato né ho dato del falso a qualcuno: ho semplicemente espresso delle mie opinioni, dei miei pensieri, basandomi su cose scritte, dette e viste. Si parla e si parla, del Torre. E più se ne parla, più Mi rendo conto che in realtà c?è una grande ignoranza a proposito di questa storia. Forse se leggessimo di più, se approfondissimo, se imparassimo qualche lingua straniera, allora potremmo essere maggiormente informati.
Che aggiungere, allora? Sicuramente non si possono trovare le orme sul ghiaccio come Lei dice ma sicuramente in parete, sulla Nord, si dovrebbe trovare almeno uno dei tanti chiodi a pressione (forse 70) messi nel ?59. E non c¹è mai stato nessun inglese che ha sostenuto che Maestri di là non è salito perché lui non è riuscito a farlo su un altro versante. E, se parliamo di etica, certo gli inglesi non li possiamo toccare, non le pare? E ancora, quando Maestri torna in Patagonia di nuovo per il Torre, lo sale da un altro versante. Non eratornato là perché era innamorato di quella montagna: lo aveva fatto perchéil mondo alpinistico non credeva che lui fosse arrivato in cima per quellavia undici anni prima.. Ma commise un errore: salì per un altro versante, non dimostrando quindi nulla al mondo che non credeva in lui. E la storia cosìnon si chiuse. Quanto avrei voluto che la nostra salita non avesse avutoquesto strascico. Lo sa? Quasi nessuno ha parlato di quello che abbiamo fatto. Lanostra salita è passata in secondo piano e, mi creda, meritava ben altro trattamento. Forse, a forza di ripeterlo, qualcuno se ne convincerà e andrà a rileggersi certi articoli, quelli sì informati e attenti: prima di partire dissi che sarei stato felice di trovare una prova del passaggio di Maestri ed Egger. L?avrei sbattuta volentieri in faccia in primo luogo a me stesso e poi al mondo scettico dell?alpinismo. Così nonè accaduto. E se non ho la prova materiale del fatto che loro lassù non sono passati, ho però il mio dubbio che era già grande prima e che dopo questa mia salita si è ingigantito fino a diventare una certezza.
Ci sono alpinisti, anche molto bravi che credono alla scalata di mezzo secolo fa, ma non ce n?è uno che parta per trovarne le prove, per dirmi che ho sbagliato tutto e che mi devo ricredere. Vorrà dire qualcosa?

Qualcosa di interessante c'è invece sulle rivista DESNIVEL detto da Reinhold Messner.
èrman
 
Messaggi: 122
Iscritto il: mer nov 23, 2005 19:27 pm
Località: Massimeno

Messaggioda Buzz » sab gen 28, 2006 21:15 pm

a me sinceramente l'articolo di giovannini sullo scarpone mi è sembrata la solita accozzaglia di imprecisioni che possono impressionare solo chi di questa storia non si è dato minimamente la pena di approfondire nulla (non dico andandoci, ché non tutti gli interessati possono permetterselo, per vari motivi, ma almeno leggendo e analizzando le posizioni di tutti) e parlano solo più o meno per partito preso, difendendo romanticamente maestri.

hai risposto bene, erman...
ma tanto... in questa storia, ci sarà sempre chi parlerà partendo da una tesi (maestri ha salito il torre) e cercherà di piegare i fatti a questa tesi.

questo per vari motivi

c'è chi gli piace fare il bastian contrario
c'è chi gli piace difendere i miti della sua giovinezza (e, insieme ad essi, la sua giovinezza)
c'è chi siccome xy dice no allora lui dice si

ecc ecc
c'è gente al mondo che crede alle cose più incredibili... che vuoi che sia la maestri egger al confronto?
Buzz
 
Messaggi: 17391
Images: 110
Iscritto il: lun dic 30, 2002 11:43 am

Messaggioda SCOTT » sab gen 28, 2006 21:26 pm

Buzz ha scritto:a me sinceramente l'articolo di giovannini sullo scarpone mi è sembrata la solita accozzaglia di imprecisioni che possono impressionare solo chi di questa storia non si è dato minimamente la pena di approfondire nulla (non dico andandoci, ché non tutti gli interessati possono permetterselo, per vari motivi, ma almeno leggendo e analizzando le posizioni di tutti) e parlano solo più o meno per partito preso, difendendo romanticamente maestri.

hai risposto bene, erman...
ma tanto... in questa storia, ci sarà sempre chi parlerà partendo da una tesi (maestri ha salito il torre) e cercherà di piegare i fatti a questa tesi.


...sono d'accordo... :!:

(certo buzz che sei agile a leggere le ultime...)

Aggiungo:

èrman... ti sei messo in un bel ginepraio... :wink:

...ti auguro ne valga la pena...ti stimo un pò di più per questo...ma non ti invidio... :lol:

Ciao.
a nin pos piò!!!
Avatar utente
SCOTT
 
Messaggi: 10354
Images: 291
Iscritto il: gio lug 28, 2005 3:48 am
Località: RoMagna

Messaggioda Buzz » sab gen 28, 2006 22:27 pm

SCOTT ha scritto:
Buzz ha scritto:a me sinceramente l'articolo di giovannini sullo scarpone mi è sembrata la solita accozzaglia di imprecisioni che possono impressionare solo chi di questa storia non si è dato minimamente la pena di approfondire nulla (non dico andandoci, ché non tutti gli interessati possono permetterselo, per vari motivi, ma almeno leggendo e analizzando le posizioni di tutti) e parlano solo più o meno per partito preso, difendendo romanticamente maestri.

hai risposto bene, erman...
ma tanto... in questa storia, ci sarà sempre chi parlerà partendo da una tesi (maestri ha salito il torre) e cercherà di piegare i fatti a questa tesi.


...sono d'accordo... :!:

(certo buzz che sei agile a leggere le ultime...)

Aggiungo:

èrman... ti sei messo in un bel ginepraio... :wink:

...ti auguro ne valga la pena...ti stimo un pò di più per questo...ma non ti invidio... :lol:

Ciao.


l'articolo di giovannini lo avevo già letto
e la cosa che ho pensato è stata "ma senti questo che stronzate che scrive... :roll: certo che la carta stampata rispetto a internet è proprio indietro..."
Buzz
 
Messaggi: 17391
Images: 110
Iscritto il: lun dic 30, 2002 11:43 am

Messaggioda lucasignorelli » sab gen 28, 2006 23:29 pm

Enzolino ha scritto:La Sud del Lotse e' ben piu' grande, e credo che chi si muova da solo su una grande parete credo che pensi prima di tutto a riportare a casa la pellaccia, focalizzandosi e non pensando troppo alle tracce da lasciare. Non mi stupisce quindi che i ripetitori non ne abbiano trovato.
Il fatto che abbia smesso di scalare puo' essere soprattutto dovuto alla demotivante sfiducia da parte del mondo alpinistico.
La differenza tra Cesen e Maestri e' il fatto che, mentre il primo e' stato recidivo nel non lasciare prove dei suoi passaggi, al secondo e' capitato solo una volta.

Insomma, io tutte queste differenze tra le due vicende non le vedrei.

Ciao :wink:

Lorenzo


Ce ne sono, e direi sostanziali. Sulla storia di Cesen la sua mania di alterare la realtà non si è limitata al Lhotse, ma include anche la solitaria di "No Siesta", quella ai piloni del Brouillard, la trilogia alpina, la via sul K2, lo Jannu, etc. Su tutte queste non si è limitato a "non lasciare prove", ma ha raccontato cose che non corrispondevano alla realtà (piccolo esempio - trilogia alpina a tempo di record con un meteo ridicolo, oppure "No Siesta" in solitaria e in libera sempre a un tempo da Superman senza lasciare la minima traccia - manco un chiodo! - e sbagliando i dettagli della salita). In realtà nel suo caso il problema non è cercare di capire quali salite NON ha fatto, ma quali HA fatto - e direi che la lista non è lunghissima, se mettiamo tutto insieme. Se poi ci aggiungiamo tutto il bailamme politico e monetario che si agitava dietro di lui, non se ne esce più.

Non mi risulta che Maestri, al di là di una personalità certamente vulcanica e contraddittoria, abbia una carriera basata sulla continua alterazione dei fatti. E anche sulla storia del Torre, a quanto mi risulta quello su cui ci si può basare per negargli la salita del '59 è la mancanza di prove... non delle bugie vere e proprie. Questo ovviamente non prova che lui la salita l'abbia fatta davvero, ma per favore, non mi abbassate il Cesare al livello di Cesen.
Avatar utente
lucasignorelli
 
Messaggi: 594
Images: 3
Iscritto il: sab gen 22, 2005 17:41 pm

Messaggioda èrman » dom gen 29, 2006 1:02 am

Qualcuno crede che tutto questo mi faccia piacere, magari crede che ci tragga dei vantaggi, magari economici. No, assolutamente. Voi non immaginate quanto può essere difficile per me. Io che ho ricevuto telegrammi di congratulazioni da Maestri, lettere di encomio ed incoraggiamento da loro, baci e strette di mano, ...
Ma quando capisci che una persona ti ha deluso, che non è stata sincera, che ha detto qualcosa che non è accaduto, allora i castelli cadono, i castelli di sabbia o di carte si distruggono e la delusione è grande.
èrman
 
Messaggi: 122
Iscritto il: mer nov 23, 2005 19:27 pm
Località: Massimeno

PrecedenteProssimo

Torna a Alpinismo - Grandi montagne - Spedizioni

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.