Riassumerne i contenuti e' abbastanza difficile. Introduce concetti relativamente nuovi, come la "comfort zone", la "risk zone" e passa in rassegna ed analisi diversi aspetti che riguardano la fase preparativa, il momento dell'azione nell'arrampicata, l'atteggiamento mentale, ecc.
Inizialmente il titolo mi ha lasciato un po' perplesso, ed anche il linguaggio delle prime sezioni un po' stile New Age, al quale son particolarmente allergico. Ma in seguito ho capito che l'autore, Arno Ilgner, ha deciso di scrivere il libro con una prospettiva che propone l'arrampicata come arte marziale.
L'argomento non riguarda solo gli aspetti che riguardano la gestione del rischio, ma anche come ottimizzare l'arrampicata sportiva da un punto di vista mentale, lavorando anche sulla nostra attitudine quotidiana nei confronti delle difficolta'. A mio avviso, inoltre, non vale solo per l'arrampicata ma coinvolge tanti aspetti della nostra quotidianita'.
Tutti questi climbers ne hanno dato un'opinione positiva:
Beth Rodden, Chris Sharma, Chris Warner, Eric Horst, Henry Barber, Jack Tackle, Jeff Lowe, Jim Bridwell, John Gill, John Harlin, John Middendorf, Leo Houlding, Lisa Gnade, Mark Synnott, Mark Wilford, Randy Leavitt, Robyn Erbesfield-Raboutou, Matt Samet, Ron Kauk, Scott Milton, Todd Skinner, Tommy Caldwell, and Tony Yaniro
Alcune delle cose scritte per qualcuno non saranno nuove, ma l'autore ha avuto la capacita' di organizzare ed analizzare diversi aspetti che riguardano l'aspetto mentale dell'arrampicata, ed anche suggerire degli esercizi, come un vero e proprio allenamento.
In conclusione, mi e' piaciuto molto e penso e spero che sara' un ottimo punto di partenza per sviluppare ulteriormente questo affascinante aspetto dell'arrampicata, ma non solo.
Beh ... che dire? Buona ordinazione e lettura (in inglese) ...
Ciao

Lorenzo