GUIDE ALPINE/FASI e GALERA

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda dags1972 » ven ott 28, 2005 13:09 pm

heliSilvia ha scritto:
il.bruno ha scritto:Domanda leggermente OT: ma se un'associazione organizza uscite escursionistiche o alpinistiche, non aventi però carattere di corso, senza guida alpina, ma affidandosi a una persona che ne fa parte solo come coordinamento logistico (idea di andare lì, orario di ritrovo in auto, prenotazione del rifugio), insomma, non molto diverso da quando ci si va in un gruppo di amici, però a livello di associazione, possono secondo voi arrivare le guide a reclamare qualcosa?


Se vai su percorso prettamente escursionistico direi di no ..... fino a che gli accompagnatori di media montagna non fanno cartello :evil:
Sono analisi che si portano avanti da anni e da anni nelle sezioni (io sottosezione) CAI se ne parla al punto di pensare di far fare il corso di AMM ai propri accompagnatori .... qs prima che avessero selezioni cosi.
Ora non so, è qualche anno che ne sono fuori


beh ora il cai organizza e titola accompagnatori di escursionismo e di alpinismo giovanile... e qualche sezione organizza pure corsi da direttore di gita

le sezioni piccole come la mia ancora non fanno niente ma quelle grandi...
tanti saluti e buone salite a tutti
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Re: Non sono una Guida Alpina ma...

Messaggioda pietrodp » ven ott 28, 2005 13:11 pm

cialtrone ha scritto:
anti-cialtrone ha scritto:..


Urca, adesso abbiamo anche un'anti-cialtrone?! Ma cialtrone non era già abbastanza anti per conto suo?
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Messaggioda anti-cialtrone » ven ott 28, 2005 13:13 pm

Dimenticavo di sottolineare che, purtroppo per Cappucciati, il reato in questione è di carattere PENALE. E di un tale reato risponde la "persona fisica" che si presume lo abbia commesso... E non tanto l'Associazione sotto la cui egida è stato commesso il reato. Quello che molti nel forum sembrano ignorare è dunque questo: che egli facesse parte della FASI, o della FIAR o dei Boy Scout è, dal punto di vista giuridico, ininfluente (è tra l'altro evidente che se un regolamento associativo contiene norme contrarie alla legge, il giudice non può che prenderne atto e, eventualmente, stigmatizzare tale statuto: il reato resta, e va punito). E' invece altrettanto certo che, sotto l'aspetto morale, la FASI avrebbe dovuto comportarsi in modo da tutelarlo fino in fondo, assumendosi le proprie responsabilità, cercando di difendere nel migliore dei modi il proprio associato. Visto il comportamento dei vertici della "sua" associazione, però... Credo che a Roberto resti concretamente solo la possibilità legale di rivalersi in sede civile sulla FASI per i danni che a lui sono stati provocati da questa vicenda. Sempre che in appello non cambi qualcosa...
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Re: Non sono una Guida Alpina ma...

Messaggioda cialtrone » ven ott 28, 2005 13:36 pm

pietrodp ha scritto:
cialtrone ha scritto:
anti-cialtrone ha scritto:..


Urca, adesso abbiamo anche un'anti-cialtrone?! Ma cialtrone non era già abbastanza anti per conto suo?
Manfatti. L'anti-cialtrone, per la proprietà nota a tutti di grammatica italiana, è uno normale :mrgreen:
Ciao, neh? :-)
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Re: Non sono una Guida Alpina ma...

Messaggioda gug » ven ott 28, 2005 14:15 pm

cialtrone ha scritto:
pietrodp ha scritto:
cialtrone ha scritto:
anti-cialtrone ha scritto:..


Urca, adesso abbiamo anche un'anti-cialtrone?! Ma cialtrone non era già abbastanza anti per conto suo?
Manfatti. L'anti-cialtrone, per la proprietà nota a tutti di grammatica italiana, è uno normale :mrgreen:
Ciao, neh? :-)


:lol: :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda gug » ven ott 28, 2005 14:27 pm

Comunque la sensazione che ho è che le Guide Alpine ultimamente stanno sviluppando l'attività di insegnamento, oltre che quella di accompagnamento (che mi sembra molto in crisi e molto di "nicchia"). Questo soprattutto nell'arrampicata sportiva che si presta molto a ciò e nello scialpinismo.

I corsi di roccia su vie lunghe in montagna rimangono di appannaggio CAI, dato che, visto il rapporto istruttore-allievi=1:2, sono forse troppo onerosi con le guide. Però è anche vero che il CAI sta entrando sempre di più nell'arrampicata sportiva, con le figure di IAL e INAL e i relativi corsi. Potrebbe perciò delinearsi una lotta CAI-Guide, ma in questo caso sarebbe molto più duro spuntarla, sia perchè il CAI è un'associazione che fa di questi corsi, legittimato dalla legge e da molto prima delle Guide (anzi le guide sono nate dal CAI), sia perchè il livello degli esami per diventare IA, INA, INAL e IAL è molto alto, mentre così non è per la FASI (soprattutto per ciò che riguarda la sicurezza e le manovre).

Tutto ciò se non si arriva ad una regolamentazione più dettagliata dei vari ambiti, cosa assolutamente possibile.

D'altro canto non è neanche sempre vero che le guide alpine, a cui mi sembra venga richiesto il 6b a vista in falesia, come requisito minimo, e che devono però essere esperti a 360° delle attività in montagna, siano i più qualificati ad insegnare l'arrampicata sportiva. Soprattutto confrontandoli con queste nuove figure, come gli istruttori FASI (non so esattamente, ma penso che abbiano un livello più alto) e gli Istruttori di arrampicata CAI (6b a vista per i regionali e 6c per i nazionali).
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Messaggioda Mr.Mojo » ven ott 28, 2005 14:32 pm

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Messaggioda Maurizio » ven ott 28, 2005 14:34 pm

tornando al topic...uno degli aspetti più tragicomici di questa vicenda, e che mi colpì fin da subito, è quello (e lo sottolinea anche Vinicio nel suo articolo di oggi sulla home page) è che una definizione di Arrampicata sportiva, su cui si basa lo statuto della FASI, non esiste! O meglio, la ha coniata la FASI (e mi sembra per questo il giudice non l'ha considerata valida perchè di parte, se ho ben capito). Ma nessuno, di fatto, può dire fino a che punto un monotiro è sportivo e quando diventa alpinistico. Distanza tra gli spit? Qualità degli ancoraggi? E se si stacca un masso e schiaccia l'assicuratore? Quanto è "sportivo" questo?
E in effetti, se ci pensate bene non esiste un esatto confine, potrebbe esistere ovviamente se si parla di arrampicata agonistica, ma non sportiva! Oppure potrebbe esistere se si parla di arrampicata indoor e outdoor. E io credo che non esista attualmente neanche un organo superpartes che possa definire chiaramente i campi. L'UIAA forse?

ciao

Maurizio
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Messaggioda Mr.Mojo » ven ott 28, 2005 14:36 pm

Maurizio ha scritto:tornando al topic...uno degli aspetti più tragicomici di questa vicenda, e che mi colpì fin da subito, è quello (e lo sottolinea anche Vinicio nel suo articolo di oggi sulla home page) è che una definizione di Arrampicata sportiva, su cui si basa lo statuto della FASI, non esiste! O meglio, la ha coniata la FASI (e mi sembra per questo il giudice non l'ha considerata valida perchè di parte, se ho ben capito). Ma nessuno, di fatto, può dire fino a che punto un monotiro è sportivo e quando diventa alpinistico. Distanza tra gli spit? Qualità degli ancoraggi? E se si stacca un masso e schiaccia l'assicuratore? Quanto è "sportivo" questo?
E in effetti, se ci pensate bene non esiste un esatto confine, potrebbe esistere ovviamente se si parla di arrampicata agonistica, ma non sportiva! Oppure potrebbe esistere se si parla di arrampicata indoor e outdoor. E io credo che non esista attualmente neanche un organo superpartes che possa definire chiaramente i campi. L'UIAA forse?

ciao

Maurizio


concordo in toto....

ma quindi...che si fa??? nn si scala + con gli istruttori fasi altrimenti questi vanno in galera??
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Messaggioda Zio Vare » ven ott 28, 2005 14:36 pm

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Messaggioda Mr.Mojo » ven ott 28, 2005 14:37 pm

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Messaggioda Zio Vare » ven ott 28, 2005 14:41 pm

Maurizio ha scritto:Ma nessuno, di fatto, può dire fino a che punto un monotiro è sportivo e quando diventa alpinistico. Distanza tra gli spit? Qualità degli ancoraggi? E se si stacca un masso e schiaccia l'assicuratore? Quanto è "sportivo" questo?
E in effetti, se ci pensate bene non esiste un esatto confine

Verissimo. Forse si potrebbe leggere anche nello stesso modo il labile confine che c'è tra mastro di sci alpino, snowboard e sci di fondo; stando alla stessa legge che attribuisce alle guide l'insegnamento dell'alpinismo in genere i maestri di sci sono stati tutelati pur avendo un'attività che si svolge su territori potenzialmente a rischio (ci sono state valanghe anche su piste servite dagli impianti) e appena escono fuori anche di un metro dalla pista battuta anche loro rischiano la fine degli istruttori FASI su roccia. Per lo meno però nel caso dei maestri di sci c'era dietro alla legge una componente che spingeva per la loro "tutela"; sulla legge si parla di esclusività della guida "fuori delle stazioni sciistiche attrezzate o delle piste di discesa o di fondo" ma cosa significa al di fuori delle stazioni sciistiche? Dove sono i confini? Cosa li demarca?
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Messaggioda yinyang » ven ott 28, 2005 14:47 pm

ma se gli istruttori FASI stessero semplicemente INDOOR non si metterebbero al riparo da questa faccenda? :roll:
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Messaggioda Maurizio » ven ott 28, 2005 14:49 pm

...non dimentichiamo che la legge è dell'89, e non so se avete presente che nell'89 il concetto di arrampicata sportiva non era ben definito come oggi (ma come ho detto prima non lo è ancora). Quindi più che normale che la legge intendesse come alpinismo tutto, senza fare molte distinzioni. Questa mancanza di precisione dà adito, oggi, a diverse interpretazioni. Comunque, secondo me, le guide hanno il coltello dalla parte del manico e da loro deve venire, e sono certo verrà, la soluzione per risolvere il problema.

bye

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Messaggioda Mr.Mojo » ven ott 28, 2005 14:53 pm

Maurizio ha scritto:...non dimentichiamo che la legge è dell'89, e non so se avete presente che nell'89 il concetto di arrampicata sportiva non era ben definito come oggi (ma come ho detto prima non lo è ancora). Quindi più che normale che la legge intendesse come alpinismo tutto, senza fare molte distinzioni. Questa mancanza di precisione dà adito, oggi, a diverse interpretazioni. Comunque, secondo me, le guide hanno il coltello dalla parte del manico e da loro deve venire, e sono certo verrà, la soluzione per risolvere il problema.

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si, ma così facendo rischiano di perdere una parte del loro "potere"....

da leggere in termini di $$$....
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Messaggioda Zio Vare » ven ott 28, 2005 14:55 pm

Altro fattore che non mi assolutamente chiaro è il motivo per cui in quella sorta di regolamento-statuto della FASI si dà per scontato che l'arrampicata sportiva si svolga solo sul monotiro. E se faccio una via di 4-5 tiri perfettamente chiodata ed attrezzata che differenza c'è rispetto al monotiro? Qualche metro in più e poche manovre di differenza. Stabilire dov'è il limite tra arrampicata sportiva e alpinismo a livello di Legge credo diventerà un vero problema. Dovrebbero essere le Guide a chiedere una modifica/integrazione delle Legge esistente?
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Messaggioda Maurizio » ven ott 28, 2005 14:58 pm

Mr.Mojo ha scritto:
Maurizio ha scritto:...non dimentichiamo che la legge è dell'89, e non so se avete presente che nell'89 il concetto di arrampicata sportiva non era ben definito come oggi (ma come ho detto prima non lo è ancora). Quindi più che normale che la legge intendesse come alpinismo tutto, senza fare molte distinzioni. Questa mancanza di precisione dà adito, oggi, a diverse interpretazioni. Comunque, secondo me, le guide hanno il coltello dalla parte del manico e da loro deve venire, e sono certo verrà, la soluzione per risolvere il problema.

bye

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si, ma così facendo rischiano di perdere una parte del loro "potere"....

da leggere in termini di $$$....


no, se l'eventuale figura di mezzo fosse formata da loro e non, come è adesso, da chiunque
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Messaggioda Spider » ven ott 28, 2005 14:59 pm

beh, però, pensando in un'ottica di "messa in regola" dell'ambiente sportivo...
...come sempre si capisce tutto con il buon vecchio "cui prodest?"

...quante strutture (palestre) di arrampicata sono associate e gestite dalla FASI?
TUTTE o quasi.
Quante sono gestite da guide alpine?
Nessuna o quasi.

Per cui, se la FASI viene delegittimata e non può più fare corsi e avere istruttori... penso che CAI e guide sarebbero felicissimi di rilevare le strutture e relativi introiti.



NB che io sapessi, il livello richiesto per un istruttore FASI è di 7a a vista, per cui mi fa ridere pensare che gli istruttori CAI (che spesso non vanno oltre il V) siano più qualificati a insegnare ad arrampicare...
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Messaggioda yinyang » ven ott 28, 2005 15:07 pm

Spider ha scritto:NB che io sapessi, il livello richiesto per un istruttore FASI è di 7a a vista


eh la madonna! :roll:

comunque anche se fosse...su roccia o su plastica? :roll:
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Messaggioda Mr.Mojo » ven ott 28, 2005 15:08 pm

Maurizio ha scritto:
Mr.Mojo ha scritto:
Maurizio ha scritto:...non dimentichiamo che la legge è dell'89, e non so se avete presente che nell'89 il concetto di arrampicata sportiva non era ben definito come oggi (ma come ho detto prima non lo è ancora). Quindi più che normale che la legge intendesse come alpinismo tutto, senza fare molte distinzioni. Questa mancanza di precisione dà adito, oggi, a diverse interpretazioni. Comunque, secondo me, le guide hanno il coltello dalla parte del manico e da loro deve venire, e sono certo verrà, la soluzione per risolvere il problema.

bye

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si, ma così facendo rischiano di perdere una parte del loro "potere"....

da leggere in termini di $$$....


no, se l'eventuale figura di mezzo fosse formata da loro e non, come è adesso, da chiunque


si ma questo riporterebbe tutto sotto l'ala delle Guide Alpine....

mi pare però che le scuole CAI siano uno strumento ANCHE per fornire strumenti e conoscenze a persone, in maniera che possano andare in montagna "in sicurezza" anche senza le guide alpine.....
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