è morto Lorenzo Massarotto....

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Re: com'era il meteo

Messaggioda quilodicoequilonego » lun lug 11, 2005 14:05 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:
AlbertAgort ha scritto:
brixia11 ha scritto:E anche la paura: poteva accadere a chiunque di noi? intendo dire è stato un cosiddetto fulmine a ciel sereno o sono stati sorpresi da un temporale non preventivato? Supponog non abbiano iniziato la via con pericolo...
C


io mi sono autoconvinto che è stata una sua imprudenza, ieri era giornata molto instabile anche se il mattino era limpido...mi sono detto che a me non capiterà, io guardo sempre il meteo....

ma le imprudenze, ormai è stato detto e stradetto, le facciamo tutti senza che ce ne accorgiamo...
la realtà è che la vita è questa, siamo in balia degli eventi, potrebbe accadere oggi , domani, in strada , in montagna, in casa...non si può badare a tutto,
scansi un pericolo e subito ne appare un altro che non potevi immaginare....


il buon gusto, almeno quello, imporrebbe di tacere.
cortesemente, e non per ipocrisia, evitiamo commenti inopportuni su fatti e persone di cui non si sappia abbastanza.
grazie.


Sono d'accordissimo col Drugo. Prima di giudicare informatevi e cominciate a fare almeno 1% di quello che ha fatto lui....

Io sono convinto che se è il tuo momento non c'è niente da fare, bene che vada ti trovano al mattino nel letto, morto d'infarto...

Non ho conosciuto Lorenzo, ma me l'hanno descritto come una persona "pura", mi spiace molto che sia successo
enzo
Avè rot le bale, basta spit 'n Dolomiti, tanto i cavan tuti...
In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Re: com'era il meteo

Messaggioda AlbertAgort » lun lug 11, 2005 14:16 pm

quilodicoequilonego ha scritto:
Io sono convinto che se è il tuo momento non c'è niente da fare, bene che vada ti trovano al mattino nel letto, morto d'infarto...



esatto, noi siamo molto precari a questo mondo, chi se l'aspettava?
ieri sera uno mi diceva "con tutto quello che ha rischiato, doveva morire per un fulmine.." ma che ne sanno loro, che ne sappiamo di quando e sopratutto come toccherà a noi...
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Re: com'era il meteo

Messaggioda joesimpson » lun lug 11, 2005 14:50 pm

AlbertAgort ha scritto:
io mi sono autoconvinto che è stata una sua imprudenza, ieri era giornata molto instabile anche se il mattino era limpido...mi sono detto che a me non capiterà, io guardo sempre il meteo....

ma le imprudenze, ormai è stato detto e stradetto, le facciamo tutti senza che ce ne accorgiamo...



non lo conoscevo, ma è sempre triste quando qualcuno ci lascia :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

però certi commenti evitiamo di farli, anche davanti ad una birra seduti al bar :wink:
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Re: com'era il meteo

Messaggioda joesimpson » lun lug 11, 2005 14:53 pm

AlbertAgort ha scritto:
io mi sono autoconvinto che è stata una sua imprudenza, ieri era giornata molto instabile anche se il mattino era limpido...mi sono detto che a me non capiterà, io guardo sempre il meteo....

ma le imprudenze, ormai è stato detto e stradetto, le facciamo tutti senza che ce ne accorgiamo...



non lo conoscevo, ma è sempre triste quando qualcuno ci lascia :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:

però certi commenti evitiamo di farli, anche davanti ad una birra seduti al bar :wink:
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Re: com'era il meteo

Messaggioda Buzz » lun lug 11, 2005 14:53 pm

AlbertAgort ha scritto:
brixia11 ha scritto:E anche la paura: poteva accadere a chiunque di noi? intendo dire è stato un cosiddetto fulmine a ciel sereno o sono stati sorpresi da un temporale non preventivato? Supponog non abbiano iniziato la via con pericolo...
C


io mi sono autoconvinto che è stata una sua imprudenza, ieri era giornata molto instabile anche se il mattino era limpido...mi sono detto che a me non capiterà, io guardo sempre il meteo....

ma le imprudenze, ormai è stato detto e stradetto, le facciamo tutti senza che ce ne accorgiamo...
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e allora?
qualche volta, sei capace di tenere le mani lontane dalla tastiera?
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Messaggioda MarcoS » lun lug 11, 2005 15:14 pm

gran dispiacere per un grande delle dolomiti che se ne è andato... :(





-------
...e in apertura di intraisass.it potevano metterci una foto un po' meglio, del mass...
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Messaggioda robertom » lun lug 11, 2005 16:08 pm

Premetto che non lo conoscevo.

In generale la montagna da grandi soddisfazioni ma include un livello di rischiopiùgrande dell'impiegato....

Sono d'accordissimo col Drugo. Prima di giudicare informatevi e cominciate a fare almeno 1% di quello che ha fatto lui....


Molti di noi con l'1% o meno sono ancora vivi.

--------------------------------------------------------------------------------
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Comunque certi comportamenti aumentano la probabilità di terminare
anticipatamente la nostra avventura terrena...

Ciao.
Roberto.
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun lug 11, 2005 16:36 pm

robertom ha scritto:Premetto che non lo conoscevo.

In generale la montagna da grandi soddisfazioni ma include un livello di rischiopiùgrande dell'impiegato....

Sono d'accordissimo col Drugo. Prima di giudicare informatevi e cominciate a fare almeno 1% di quello che ha fatto lui....


Molti di noi con l'1% o meno sono ancora vivi.

--------------------------------------------------------------------------------
Io sono convinto che se è il tuo momento non c'è niente da fare, bene che vada ti trovano al mattino nel letto, morto d'infarto...


Comunque certi comportamenti aumentano la probabilità di terminare
anticipatamente la nostra avventura terrena...

Ciao.
Roberto.


...ma quando imparate a informarvi ? Entri solo a romper le palle ?
Era sul sentiero che scendeva tranquillamente !
Questo post è dedicato a lui, se avete voglia di prendere per il c... apritene un altro. Grazie
Vaffangiro

(la mancanza di rispetto, in questi casi, è un gran segno di intelligenza)
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Messaggioda MarcoS » lun lug 11, 2005 16:40 pm

robertom ha scritto:Premetto che non lo conoscevo.

...In generale la montagna da grandi soddisfazioni ma include un livello di rischiopiùgrande dell'impiegato....


potremmo premettere che son tante le cose che non conosci, magari.

...e tante che non si conoscono, con la mentalità dell'impiegato.
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Messaggioda ehi man » lun lug 11, 2005 16:41 pm

...
Ultima modifica di ehi man il lun lug 11, 2005 16:45 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda ehi man » lun lug 11, 2005 16:42 pm

robertom ha scritto:Premetto che non lo conoscevo.

In generale la montagna da grandi soddisfazioni ma include un livello di rischiopiùgrande dell'impiegato....

Sono d'accordissimo col Drugo. Prima di giudicare informatevi e cominciate a fare almeno 1% di quello che ha fatto lui....


Molti di noi con l'1% o meno sono ancora vivi.

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Io sono convinto che se è il tuo momento non c'è niente da fare, bene che vada ti trovano al mattino nel letto, morto d'infarto...


Comunque certi comportamenti aumentano la probabilità di terminare
anticipatamente la nostra avventura terrena...

Ciao.
Roberto.


quello che lascia basiti, Roberto, è che tale disgrazia si avvenuta in una "insignificante " torre del cornetto, a fine via, dopo tante scampagnate invernali e solitarie.
senza contare che una cosa del genere poteva succedere anche ad un semplice escursionista impiegato, altro che meno dell'1% ed essere ancora vivi.

almeno il 90% delle persone muore a letto.

buona notte a tutti
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Messaggioda Ale83 » lun lug 11, 2005 16:51 pm

Questa mattina mentre faccio colazione leggo sul Giornale di Vicenza la notizia della morte di Lorenzo.
Ci sono rimasto malissimo, anche adesso.
Non lo conoscevo di persona ma una fredda sera di febbraio, quest'anno, mi ricordo che nevicava, era venuto a Vicenza ospite del CAI per una serata di diapositive.
Un ora e mezza di poesia, sono tornato a casa leggero.
Divertente, confusionario, travolgente nell'esposizione e immagini stupende.
Ha vissuto nella valle di S.Lucano,tra le omonime pale e l'Agner un epoca irripetibile, leggendaria, visionaria.
Non ero ancora nato quando ha scritto le più belle pagine di quelle pareti ma ho come sentito di aver perso per sempre qualcosa che forse solo lui e pochi altri hanno vissuto in quegli anni.
Mi sono lasciato trasportare quella sera.
Voglio ricordarlo così, con le sue parole.
Come quando a notte fonda, in inverno era sceso in doppia la torre Trieste e verso l'alba distrutto, allucinato aveva visto un mucchio di neve trasformarsi in un gatto e scappar via...........
Come quella volta sceso ancora una volta tardi in valle San Lucano, aveva passato la notte sul torrente e la mattina si era svegliato con una vipera al fianco...........
Come quella volta che era partito per la prima ripetizione del diedro Casarotto-Radin e si era portato dietro tre Fanta, e dopo averle bevute tutte non era ancora all'attacco ed era dovuto scendere fino al fondo del Boral per bere...........
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Massarotto

Messaggioda Bep » lun lug 11, 2005 16:55 pm

Circa un mese fa, ho avuto l'onore di conoscere Lorenzo personalmente ad una cena ad Agordo, eravamo un bel gruppetto di persone e il giorno dopo un paio di noi sarebbero saliti sullo Spiz di Lagunaz. Per quelle poche chiacchere che ho potuto scambiare, mi è sembrata subito una persona semplice, di non tante parole, ma molto riflessivo e il sol sapere a tutte le prime solitarie che ha fatto e non solo, ma soprattutto in che ambienti, mi rattrista notevolmente il pensiero di questa sua perdita.
Abbiamo perso, un vero alpinista con la "A" maiuscola...
In questo momento di dolore, sono fortemente vicino a chi lo conosceva veramente...Ciao Lorenzo...
B.
NON SI PROGREDISCE CERCANDO DI MIGLIORARE CIO' CHE GIA' E' STATO FATTO, BENSI' CERCANDO DI REALIZZARE CIO' CHE ANCORA NON ESISTE...
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Massarotto

Messaggioda Bep » lun lug 11, 2005 16:57 pm

Circa un mese fa, ho avuto l'onore di conoscere Lorenzo personalmente ad una cena ad Agordo, eravamo un bel gruppetto di persone e il giorno dopo un paio di noi sarebbero saliti sullo Spiz di Lagunaz. Per quelle poche chiacchere che ho potuto scambiare, mi è sembrata subito una persona semplice, di non tante parole, ma molto riflessivo e il sol sapere a tutte le prime solitarie che ha fatto e non solo, ma soprattutto in che ambienti, mi rattrista notevolmente il pensiero di questa sua perdita.
Abbiamo perso, un vero alpinista con la "A" maiuscola...
In questo momento di dolore, sono fortemente vicino a chi lo conosceva veramente...Ciao Lorenzo...
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Messaggioda huizinga » lun lug 11, 2005 17:28 pm

da il GIORNALE DI VICENZA

Lunedì 11 Luglio 2005


Sbalzato dal fulmine
Lo scalatore padovano, 55 anni, considerato l?indiscusso «re delle Dolomiti» a causa di una saetta è precipitato per 150 metri dalla Torre dell?Emmele
Lorenzo Massarotto precipita dal Cornetto


di Gualtiero Bertoldi



Il re delle Dolomiti, lo scalatore Lorenzo Massarotto, 55 anni, ha perso la vita ieri pomeriggio sulle rocce di Campogrosso. A tradire il primo della classe è stato un fulmine.
Una fatalità. Una assurdità. Sono questi i termini con cui si sono espressi i soccorritori e le altre appassionati di montagna, presenti a Campogrosso, giusto sotto il monte Cornetto, in comune di Valli del Pasubio. Alle 17 di ieri, Lorenzo Massarotto è morto cadendo dalla cima di Torre Emmele. Era nato a Santa Giustina in Colle e risiedeva a Villa del Conte, in provincia di Padova. Alpinista di fama indiscussa, grande conoscitore delle Dolomiti.
La prima richiesta di aiuto da parte dei due compagni di cordata, con i quali Massarotto aveva affrontato la scalata, riesce a raggiungere il soccorso alpino alle 17,30, che attiva in maniera tempestiva i propri mezzi e coordina, sotto la guida di Daniele Nicolini, tutti gli aiuti.
Alle 18 giungono sul posto una jeep del soccorso alpino della stazione di Recoaro-Valdagno, una squadra da Schio, oltre all?elicottero. Una squadra riesce a raggiungere il corpo esanime di Massarotto. Con le ricetrasmittenti la stessa squadra, si avvicina e si mette in contatto con i due alpinisti sulla cima. Le condizioni del tempo non sono buone e tutto si complica. Un primo tentativo dell?elicottero di recuperare il corpo di Massarotto viene vanificato dal vento. Al secondo, mezz?ora più tardi, l?elicottero ci riesce.
Quando dall?alto i due compagni di scalata comunicano il nome della vittima, tutti i presenti restano interdetti: «Ma si tratta proprio di quel Massarotto?», si chiedono increduli i soccorritori, anche loro alpinisti e arrampicatori. La conferma dell?identità del poveretto, fra le lacrime, la dà la moglie, raggiunta telefonicamente grazie a un numero di cellulare comunicato dai compagni di Massarotto.
I soccorritori tentano poi qualche prima ricostruzione dell? incidente sulla base di quanto viene raccontato dai due scalatori che avevano intrapreso la salita assieme. Sembra che l?alpinista fosse giunto alla fine della via che porta sulla cima di Torre Emmele. Qui si sarebbe slegato dalla cordata. E proprio in quel momento un fulmine, cadendogli vicinissimo, lo avrebbe sbalzato fuori dalla parete e facendolo precipitare per più di centocinquanta metri.
«Una sfortuna maledetta - dice con rabbia e frustrazione mal represse Alessandro Pozza, uno dei soccorritori presenti -. Se solo fosse stato legato alla cordata forse la tragedia si poteva evitare. Il fulmine sembra non averlo colpito direttamente, e quindi la causa della morte sembra da attribuire solo alla caduta».
Alla base di Torre Emmele sono quindi giunti i carabinieri di Valli del Pasubio, che successivamente si sono diretti al rifugio Balasso, nel quale erano nel frattempo scesi gli altri due scalatori.



di Bepi Magrin



Il padovano, l?uomo delle vie strapiombanti dei luoghi selvaggi, delle esplorazioni sistematiche delle pareti è morto. È venuto a morire qui sulle Piccole Dolomiti su un monte modesto e considerato facile come il Cornetto, che non raggiunge i 2 mila metri di altezza.
?Cause oggettive? chiamano i tecnici del Soccorso Alpino le cadute di sassi, i fulmini, le cose quasi impossibili da prevedere, quelle che nelle statistiche del Cnsas nazionale occupano solo il 5 per cento dei casi di incidente mortale. E Lorenzo vi è incappato.
È stato fatate il gioco delle probabilità per quest?uomo che ha passato gran parte degli oltre 50 anni della sua vita in parete, col passare del tempo aveva aumentato le sue chance. Ma alla fine doveva essere il destino a dire l?ultima parola. Un fulmine.
La notizia si è sparsa appunto come un fulmine nel mondo dell?alpinismo di punta veneto e italiano. Massarotto era un mito, il Dolo-Mitico, l?aveva scherzosamente soprannominato Alberto Peruffo, che qualche mese fa con Massarotto aveva condiviso una nuova bellissima e difficile via sulle Pale di san Martino, portandolo poi, lui schivo e avulso alle platee, ad un evento mediatico unico nel suo genere e che da oggi rimarrà memorabile e purtroppo non più ripetibile.
Centinaia di vie di roccia, dal Canale di Brenta alle Pale di san Lucano, alle Dolomiti in genere, portano il nome di Massarotto. Ricordiamo le cronache del Bassanese di una quindicina o ventina di anni fa, erano cronache quasi settimanali che riguardavano l?apertura di un nuovo itinerario, di una nuova sempre difficile via, il cui tracciato non cercava i facili tratti di parete, ma gli strapiombi impossibili, quelli dove il gioco della progressione in parete era davvero duro, davvero selettivo, insomma anche su piccole montagne grandi imprese, frutto del dominio completo della tecnica, di una perizia e di una intuizione non comuni e di una volontà straordinaria.
Era più che una passione quella di Lorenzo per la roccia, era uno stile di vita, era quasi una mania. Il leit motiv dell?esistenza di Massarotto era questo ricorrente esercizio fisico e psicologico: la ricerca di un nuovo itinerario passava prima per lo studio attento, poi per la realizzazione pratica.
Fuori dagli schemi e dalle evoluzioni-involuzioni dell?alpinismo, Massarotto continuava imperterrito le sue ricerche, le sue esplorazioni ed il tema era sempre e solo quello, la pura roccia, d?inverno e d?estate. Non gli interessavano i viaggi extraeuropei, non partecipava a convegni, non scriveva se non in via eccezionale per riviste, non cercava sponsor, insomma nonostante la ormai acquisita notorietà non riposava su nessun alloro, perseguiva la sua filosofia, il gioco della vita aveva il suo sale nel conoscere rocce nuove, nel trovarvi nuove vie, nel continuare come se il tempo non contasse, seguendo il cammino imposto da una scelta giovanile alla quale per nessun motivo avrebbe voluto rinunciare.
Era l?azione a dargli completa soddisfazione. Sapeva che sulle rocce poteva trovare la sua dimensione più vera, la roccia non mente, ti mostra quanto vali, quanto puoi fare, e la roccia per Massarotto era diventata l?unità di misura di una vita. Era come la sua casa, il luogo dei suoi pensieri e dei suoi segreti più intimi.
Semplice e modesto quando qualcuno ne celebrava le doti come quelle di un grande dell?alpinismo, rispondeva che i grandi uomini hanno altro da fare che scalar montagne. In realtà Massarotto, nella sua semplicità, è stato davvero un grande, il mondo della montagna, gli amici alpinisti ne sentono fin d?ora la mancanza anche se sanno con certezza che il Dio del Cielo, la Signora delle Cime, d?ora in poi lo lasceranno sempre andare libero e felice per le sue montagne.




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Re: com'era il meteo

Messaggioda dogon » lun lug 11, 2005 17:50 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:....
il buon gusto, almeno quello, imporrebbe di tacere.
cortesemente, e non per ipocrisia, evitiamo commenti inopportuni su fatti e persone di cui non si sappia abbastanza.
...


....

pienamente d'accordo.


:cry:
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Messaggioda Roberto » lun lug 11, 2005 17:58 pm

Mi associo al cordoglio generale e faccio notare come sia sempre per una banalità che si rischia sul serio, mentre quando si è impegnati sul serio, la concentrazione fa si che i pericoli siano molto più controllati, anche se "l'impressione" è ben diversa.
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Messaggioda Rampegon » lun lug 11, 2005 18:26 pm

:cry:
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Messaggioda steazzali » lun lug 11, 2005 18:29 pm

mi 'spiace...

io non lo conoscevo ma a casa ho un libro di ritratti di alpinisti fotografati da malfer, si chiama "sguardi dall'alto"

senz'altro c'è anche la sua foto e stasera la guardo dedicandogli un pensiero.
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Messaggioda Brozio » lun lug 11, 2005 22:54 pm

un caloroso sualuto ad uno che come noi ama la montagna!

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