A proposito di falesie

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda rugge » sab gen 22, 2005 17:19 pm

flaviop ha scritto:Ok potri ascoltare consigli sulla "costruzione di una falesia ( in Francia non esiste COSIROC o qualcosa del genere?).
ma è proprio quello che intende fare la Fasi, l'AIPIA e tutti i chiodatori sensibili al problema: loro non vogliono certo imporre niente a nessuno, vogliono solo proporre delle linee di indirizzo....e poi sono proprio gli arrampicatori che si professano refrattari ad ogni regolamentazione che poi sono i primi a lamentarsi: spit troppo lungo, troppo corto, troppo vecchio, troppo nuovo, collocato in modo irrazionale rispetto al passaggio, troppo facilitante il passaggio, troppo lontano rispetto al passaggio duro, roccia malsicura, sassi instabili e chi più ne ha più ne metta..... Piu che la falesia certificata insegnerei a certificarsi il cervello, minori si o minori no.Sono perfettamente d'accordo, ma secondo me è più facile certificare una falesia che il cervello di certuni....A16 anni puoi comperarti dei 125 bestiali se sei c******e nell'usarli che ci possiamo fare?SottoscrivoDeve per forza esserci un'organizazione che mi cambia le maglie rapide quando sono consumate, ho visto gente calarsi su del ferraccio consumato per metà, se non sono in grado di capire che la pelle è loro!beh forse questo potrebbe anche essere affidato anche alla buona volontà di ognuno di noi: ognuno moralmente potrebbe impegnarsi a sostituire i maillon arrugginiti con maillon nuovi di buona qualità. Invece capita ancora che la gente i moschettoni li rubi !!!La FASI o chi per lei ti fa arrampicare in un mondo asettico(plastica) dovrebbe insegnarti che oltre alla lolote ci sono tante piccole manovre che bisognerebbe sapere.questo non è vero: a me hanno insegnato tutte le manovre utili Questo lo noti anche su tanti sentieri che portano alle falesie, trovi corde fisse dove ci passano le moto, magari prima di arrampicare non sarebbe meglio imparare a camminare? bisognerebbe che i sentieri fossero scivolosi e aggettanti su dei burroni: così si risolverebbe parte dei problemi relativi all'affollamento delle falesie
Ultima modifica di rugge il sab gen 22, 2005 17:30 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda rugge » sab gen 22, 2005 17:29 pm

ma...in linea c'è un chiodatore ! E' proprio lui ! Che ne pensi, Caio, di tutto questo ?
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Messaggioda flaviop » sab gen 22, 2005 18:52 pm

Certificare e dare delle linee guida ( come Cosiroc) sono due cose ben distinte.
Insegnare come si mette una protezine, dove non metterla (avete mai visto spit piantati in mezzo a piccole mammelle che poi regolarmente saltano via)mi sta bene.
Vorrei che sia poi il singolo a valutare se salire o no una via, c'è stato un periodo che se volavi tra il primo e il secondo chiodo arrivavi a terra, non me lo diceva il dottore di attaccare quella via, l'arrampicata è diventata sportiva, ma ci sono altri sport dove si rischia( sci, gare di enduro nella Bergamasca,) , non deve essere tutto alla nostra misura, dobbiamo poter ancora scegliere, anche in una falesia a un passo dalla strada
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Messaggioda Feo » sab gen 22, 2005 21:14 pm

giannimiao ha scritto:
cuorpiccino ha scritto:Maledetti plasticari del c***o!
Sanno di arrampicata quanto un sorcio di astrofisica e non hanno meglio da fare che rompere i maroni.
Se ne stessero al chiuso, rintanati nelle loro palestre artificiali del ciufolo, a far gare!


YESSSSSSSSSSSSS!!!!!!
Direi che hai detto tutto!!!
non spreco altre parole...
Ciao!
Piergiovanni

Ah... ora capisco i discorsi di oggi... :lol: :lol:
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Messaggioda rugge » sab gen 22, 2005 21:24 pm

Feo ha scritto:
giannimiao ha scritto:
cuorpiccino ha scritto:Maledetti plasticari del c***o!
Sanno di arrampicata quanto un sorcio di astrofisica e non hanno meglio da fare che rompere i maroni.
Se ne stessero al chiuso, rintanati nelle loro palestre artificiali del ciufolo, a far gare!


YESSSSSSSSSSSSS!!!!!!
Direi che hai detto tutto!!!
non spreco altre parole...
Ciao!
Piergiovanni

Ah... ora capisco i discorsi di oggi... :lol: :lol:


Io tutto questo astio proprio non lo capisco..... vabbè, forse avrete delle ragioni personali..... :?
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Messaggioda Feo » sab gen 22, 2005 21:49 pm

Ma guarda, fraintendersi è un attimo!
Oggi come prima cosa, appena arrivato in falesia, vedo Gianni e mi fa: "Tu sei iscritto FASI??"...
:lol: :lol: :lol:
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Messaggioda rugge » sab gen 22, 2005 22:48 pm

La FASI ha portato nel mondo dell'arrampicata una rivoluzione democratica: ha sostituito a quell'alone di pericolo che sembrava aleggiasse sul mondo dell'arrampicata e dell'alpinismo, vedi un secolo di cronache nefaste, introducendo in montagna, per la prima volta, il concetto di "Arrampicata= Sport pulito e sicuro", fino allora negato a ragion veduta, ed ha trasformato, lottando caparbiamente, la diffusa mentalità ostile dell'opinione pubblica in un'accettazione prima cauta poi entusiastica dell'arrampicata, sfociata nell'accostamento sempre più massiccio di giovani a questo sport troppo bello.

Le Falesie di arrampicata, nate sotto il CAI per un'esigenza collaterale all'Alpinismo, sono state poi centuplicate e valorizzate dalla FASI, che ne ha fatto per anni l'unico campo di azione delle proprie attività, arrivando a chiodare scogli sperduti in luoghi impensabili, che nessuno soltanto 10 anni prima si sarebbe mai sognato di attrezzare, e sfociando nelle prime gare storiche in natura.

Le falesie hanno un'enorme valore storico, etico e culturale per la FASI, prima ancora che sportivo: il 99, 9% degli associati FASI non parla che di falesia, della tal via, del tal passaggio.... i campioni della fasi girano incessantemente da una falesia all'altra alla ricerca continua di vie a vista, necessarie a migliorarsi.

Dire FASI= Plasticari del c***o significa non avere capito un c***o della FASI.
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Messaggioda rugge » sab gen 22, 2005 22:51 pm

Forse non è molto corretto, ma consentitemi di cambiare titolo al topic!
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Messaggioda flaviop » sab gen 22, 2005 23:03 pm

Forse capisco perche franano le falesie, ora si chioda anche la merda.
La Fasi, il CAI, peccato che c'è gente che è scappata da uno e non è mai entrata nell'altra. Vogliamo rispettare anche loro, che magari creavano falesie prima delle gare e della FASI(mi sembra un servizio segreto).
Avete deciso che l'arrampicata è sportiva, a me non interessa vado in montagna in falesia e sui sassi da sempre e mi dà fastidio essere classificato. Se volete fatevi le falesie vostre, fatevi pagare un biglietto, ma non mettete mano ad altri siti.
Lasciatemi la liberta di decidere sul come divertirmi
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Messaggioda rugge » sab gen 22, 2005 23:27 pm

flaviop ha scritto:Avete deciso che l'arrampicata è sportiva, a me non interessa vado in montagna in falesia e sui sassi da sempre e mi dà fastidio essere classificato.

No: la fasi ha estrapolato dall'Arrampicata intesa in senso largo, una delle sue moltissime componenti: quella sportiva. E a questa componente ha deciso di aggiungere un'altro ingrediente fondamentale: la sicurezza.
Ma questo non significa che rinneghi tutti gli altri elementi che fanno dell'arrampicata un'attività meravigliosa, e fra questi la bellezza dell'attività in natura, all'aria aperta (non si dimentichi: la falesia è una radice storica della fasi. La fasi ha deciso che la falesia non era solo uno dei luoghi di preparazione per l'alpinismo, ma era una bellissima attività indipendentemente dalla salita alpinistica, e ha valorizzato l'attività in falesia come attività autonoma. Le palestre sono venute dopo. Non si dimentichi che la FASI nasce nelle falesie, e non nelle palestre.


Se volete fatevi le falesie vostre, fatevi pagare un biglietto, ma non mettete mano ad altri siti.

La fasi non ha mai neanche immaginato una simile prospettiva. La fasi ha solo detto: TOH! Guarda che bei crolli che stanno succedendo quà e là (non si dimentichi che Monsummano non è che una delle tante falesie che sono crollate. Chi dimentica ad esempio la torre TREPHOR? ). Non è che
forse è il caso di darci una regolata, prima che avvenga la tragedia? Perchè questa è la verità: le falesie sono sempre più affollate. Pensate se anzichè di notte Monsummano fosse crollato una domenica pomeriggio!!! E non voglio fare del terrorismo, voglio solo essere realistico.


Lasciatemi la liberta di decidere sul come divertirmi

Non sarà certo la fasi ad impedirti di divertirti nei modi che preferisci. La fasi è rispettosa dei punti di vista differenti, a differenza di quello che mi sembra di capire in molti che pur affermano di avere una mentalità aperta. Qui mi sembra infatti che ci siano solo pregiudizi grandi come una casa

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Messaggioda rugge » sab gen 22, 2005 23:30 pm

:idea:


Un impegno concreto:

FALESIE PIU' SICURE PER TUTTI


:lol:
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Messaggioda lucasignorelli » sab gen 22, 2005 23:31 pm

L'idea di una certificazione della sicurezza in falesia di per se non è così terribile, ma, come qualcuno ha fatto notare, una "certificazione" che sia qualcosa di più del classico "marchio di pura lana vergine" significa una significativa disponibilità di denaro da chi vuole la certificazione, una definizione delle proprietà della falesia (se è una palestra a cielo aperto, sarà di proprietà di qualcuno) eccetera eccetera. Secondo il mio modesto parere, tutto ciò non è praticamente fattibile, e non andrà oltre la fase del "marchio di pura lana vergine" di cui sopra (cioè una certificazione di sicurezza DOC che serve solo come indicatore per il "consumatore", ma non ha valore coercitivo).

Posso provocare un'attimo? Secondo il mio modesto parere questo è un'altro segnale che è giunto il momento per un definitivo divorzio fra arrampicata sportiva e arrampicata/alpinismo. Ci di deve convincere che sono due pratiche totalmente diverse l'una dall'altra, che devono vivere di vita propria in contesti separati - l'arrampicata sportiva solo indoor l'arrampicata "ricreativa" e l'alpinismo all'esterno. Questo secondo me permetterebbe da un lato di avere i controlli, le misurazioni e le necessarie rigidità che mi sembra siano ormai imprescindibili dall'arrampicata sportiva, e dall'altro la libertà (anche quella di farsi male, mi sia concesso) dell'arrampicata ricreativa.

Purtroppo vivamo ancora sull'onda lunga di certa demagogia degli anni ottanta, e c'è gente che pensa ancora che l'aspetto edonistico-ma-irregimentato tipico dell'arrampicata completamente "sicura" possa essere applicato tout-court all'arrampicata in esterno (il che, mi sia permesso, include le falesie). Questo ha creato distorsioni e deviazioni (tipo le vie spittate in quota, che 20 anni fa sembravano il futuro, e adesso sono dinosauri).

Io sono un pessimista nato, e ho la sensazione che in futuro la libertà di cui abbiamo goduto finora nel poter prendere e andare e scalare quello che vogliamo, come vogliamo e sotto la nostra responsabilità sarà lentamente sempre più erosa da leggi, leggine, regolamenti e via dicendo, con buona pace di molto, mi sembra . Speriamo di no...
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Messaggioda flaviop » sab gen 22, 2005 23:40 pm

rugge ha scritto::idea:


Un impegno concreto:

FALESIE PIU' SICURE PER TUTTI


:lol:


Hai risposto a pezzi come i giornalisti politici,

io intendo che quando sono nate le falesie e il divertirsi arrampicando, il termine sportivo non mi piace, la Fasi non c'era adesso hanno inventato quello che si è chiamato in tanti modi, ma è pur sempre arrampicare.

La Fasi decide che la falesia non è il posto che prepara all'alpinismo, ma scusa quanti anni hai, per esperienza personale andare ad arrampicare sul lago a lecco non lo si faceva per allenarsi alla montagna e la Fasi non c'era.
Ripeto fatevi le vostre falesie, in Svizzera c'è un posticino arrivi paghi arrampichi con una "guardia" che ti cura. Ma dai!!!!!
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Messaggioda rugge » sab gen 22, 2005 23:41 pm

lucasignorelli ha scritto: Io sono un pessimista nato, e ho la sensazione che in futuro la libertà di cui abbiamo goduto finora nel poter prendere e andare e scalare quello che vogliamo, come vogliamo e sotto la nostra responsabilità sarà lentamente sempre più erosa da leggi, leggine, regolamenti e via dicendo, con buona pace di molto, mi sembra . Speriamo di no...


io penso che tutti rimarremo sempre completamente liberi di scalare dove più ci piace ( i divieti non li pone certo la fasi: al massimo sono le amministrazioni dei parchi naturali, ad esempio)

Anzi: sarà aggiunta una nuova libertà: la libertà ad esempio di portare ad arrampicare una squadra di ragazzini in una falesia che forse non sta insieme con lo sputo.

Non si dimentichi che a Monsummano la FASI ci ha organizzato dei raduni amatoriali !!!! Ovvio che adesso senta il bisogno di vederci un pò più chiaro....senza impedire niente a nessuno !!!

Il marchio di lana vergine ben venga ! E' già qualcosa.
Io, personalmente andrò ad arrampicare sempre dove mi pare. Non sono certo uno che si è mai fatto problemi: troppo mi piace la roccia, che qualche rischio spesso me lo prendo anche. Ma se devo portare un minorenne, lo porto dove ho un minimo di tranquillità in più.
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Messaggioda lucasignorelli » sab gen 22, 2005 23:53 pm

flaviop ha scritto:Ripeto fatevi le vostre falesie, in Svizzera c'è un posticino arrivi paghi arrampichi con una "guardia" che ti cura. Ma dai!!!!!


Infatti la Svizzera è, secondo me, l'esempio più eclatante di quello che intendo dire per "distorsioni" - il CAS ha abbracciato la politica del trapano selvaggio sempre e dovunque e della regolamentazione rigida con entusiasmo (e naturalmente, con lo zampino del governo). Risultato: assurdità burocratiche, spese assurde, tasse e balzelli locali che hanno non poco irritato chi le periodiche risistemazioni delle falesie non le voleva pagare (non sempre una falesia un paretone attrezzato a due ore di marcia dalla macchina viene visto come una risorsa!), e naturalmente multe, guardie, controlli, litigi, e in certe aree una notevole erosione del diritto di accesso, che una volta da quelle parti era sacro.

Vedete un po' voi...
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Messaggioda rugge » sab gen 22, 2005 23:58 pm

flaviop ha scritto:
Ripeto fatevi le vostre falesie


le falesie sono di tutti. Molte falesie sono state curate dalla fasi, e adesso sono di tutti. Se un domani dovranno mai esistere falesie "certificate fasi", allora sarò ben contento di poter scegliere: per me scelgo le falesie che preferisco, ma se devo portare con me un minorenne, ben venga la falesia "certificata".
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Messaggioda flaviop » dom gen 23, 2005 0:01 am

rugge ha scritto:
flaviop ha scritto:
Ripeto fatevi le vostre falesie


le falesie sono di tutti. Molte falesie sono state curate dalla fasi, e adesso sono di tutti. Se un domani dovranno mai esistere falesie "certificate fasi", allora sarò ben contento di poter scegliere: per me scelgo le falesie che preferisco, ma se devo portare con me un minorenne, ben venga la falesia "certificata".


Io guardo solo se è bella!
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Messaggioda lucasignorelli » dom gen 23, 2005 0:02 am

rugge ha scritto:)

Anzi: sarà aggiunta una nuova libertà: la libertà ad esempio di portare ad arrampicare una squadra di ragazzini in una falesia che forse non sta insieme con lo sputo.

Il marchio di lana vergine ben venga ! E' già qualcosa.

Io, personalmente andrò ad arrampicare sempre dove mi pare. Non sono certo uno che si è mai fatto problemi: troppo mi piace la roccia, che qualche rischio spesso me lo prendo anche. Ma se devo portare un minorenne, lo porto dove ho un minimo di tranquillità in più.


Ma se il problema è creare alcune strutture iperprotette ben precise dove fare i corsi per i ragazzini (vedi Traversella qui in Piemonte), questo è tutt'altro rispetto ad una "certificazione". Ben venga una maggiore attenzione alle attrezzature in questi luoghi, ma da qui ad incominciare a certificare le falesie a dritta e a manca ne passa!

Ho la sensazione che tu stia confondendo "certificato" con "raccomandazione". Un certificato presuppone una serie precisa di norme e un processo di (appunto) certificazione che ha enormi ramificazioni legali ed economiche. Ci devono essere leggi, qualcuno deve mettere i soldi e qualcuno deve far rispettare il criterio di certifica o quantomeno operare delle discriminanti Questo è fattibile per esempio su prodotti in cui esistono consorzi fra le industrie produttrici (in ultima analisi, la certificazione UIAA perchè esiste?) a cui conviene il marchio perchè così vendono. Una falesia non è i nessuno, e quindi nessuno pagherebbe per certificarla. A meno che tu ci metta lo Stato dentro - ma come la metti con i proprietari legali? Ricorriamo agli espropri? La FASI compra le falesie?

Una "raccomandazione" (o linea guida) per i criteri di attrezzaggio potrebbe essere tranquillamente emesso senza tutte le coseguenze di cui sopra... ma alla fine, con il rischio ben concreto che resti lettera morta....
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Messaggioda lucasignorelli » dom gen 23, 2005 0:05 am

rugge ha scritto:
flaviop ha scritto:
Ripeto fatevi le vostre falesie


le falesie sono di tutti. Molte falesie sono state curate dalla fasi, e adesso sono di tutti. Se un domani dovranno mai esistere falesie "certificate fasi", allora sarò ben contento di poter scegliere: per me scelgo le falesie che preferisco, ma se devo portare con me un minorenne, ben venga la falesia "certificata".


No, non sono di tutti. Sono del demanio in molti casi e di privati in altri. In Italia il problema fortunatamente non è così serio, ma in altri paesi, tipo l'Inghilterra, il problema dell'accesso e qualcosa su cui ogni tanto perdono la proverbiale flemma e si picchano pure....
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Messaggioda rugge » dom gen 23, 2005 0:07 am

lucasignorelli ha scritto:una notevole erosione del diritto di accesso


quello è il contadino che si incazza perchè gli arrampicatori gli scagazzano dappertutto. Che c'entra con i tentativi di fare qualcosa per tutelare la sicurezza delle falesie? Qui non si parla di contadini incazzati, ma di falesie famose e frequentatissime che crollano. Tutto qui.
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