In realtà qualche amico, alla richiesta, mi rispondeva, si l’ho fatta, ci sono tanti chiodi piantati su piccoli cunei di legno che si muovono e poco affidabili, oppure, dalla prima cengia ti alzi 5-6 m su parete gialla, poi trovi i chodi e li segui, non puoi sbagliare; dunque tutte informazioni molto approssimative e poco attendibili per quanto mi riguarda.
L’altro giorno, il primo tentativo era fallito per tempo instabile, arrivati alla 1^ cengia, il tempo si è guastato e siamo tornati indietro comodamente per una via a spit che corre parallela a sinistra della via originale, infatti un amico questa estate, mi aveva parlato di questa alternativa più comoda per raggiungere la cengia e dunque memore di questo, sono tornato due giorni fa attaccando la placca grigia, circa 15 m a sinistra dell’evidente macchia bianca (ben visibile dal basso) e con tre tiri stupendi (i primi due li abbiamo uniti con un tiro secco da 60) su roccia nera compatta, si giunge alla prima cengia.
Le difficoltà sono attorno al 6a, 6a+ con protezioni a spit distanziate circa 8/10 m.
Da questo punto con sei tiri molto impegnativi, si arriva oltre il caratteristico naso al centro di due grandi tetti, poi su consiglio di altri ripetitori, siamo usciti a sinistra verso la C.Appollonio.
La roccia a parte qualche tratto è buona e i chiodi sono tanti, specialmente nel tiro prima di giungere al “naso” e in particolar modo tengono...(volo nel primo tetto di 7b).
Relaziono di seguito la via dalla 1^ cengia con le difficoltà trovate e indubbiamente avrei piacere confrontarle con qualche ripetitore.
1. Dalla cengia (sosta su 1 ch), si sale per placche gialle ed un diedro fessurato fino ad un tetto che si supera a destra, poi verticalmente fino a una piccola cengia. Sosta comoda su 3 ch, 35 m, 6a+,6b,6a+.
2. In obbliquo a destra si sale per 15 m su placca, poi verticalmente fin sotto il primo tetto che si supera direttamente, uscendone a destra e dopo circa 4 m, si sosta su piccolo terrazzino. Sosta comoda su 3 ch, 35 m, 6a, 7b/A0.
3. Si prosegue in obbliquo verso destra in direzione del secondo tetto, che si supera verso destra (conviene passare il primo chiodo dopo il tetto, poi ridiscendere e traversare a destra brevemente per risalire), poi ancora in obbliquo a destra fino a 3 chiodi uniti, da qui si sale verso sinistra fino alla 2^ cengia. Attenzione al passaggio (non facile) dopo i 3 chiodi in quanto sprotetto per giungere in sosta. Sosta comoda con 2 ch, 40 m, 7a+/A0, 6a+.
4. Dalla sosta si sale per rocce sporche di terra obbiquando verso destra fin sotto la verticale di un diedro, che si sale per circa 8 m (passaggio finale del diedro impegnativo), poi obbliquando a sinistra si arriva in una cengietta con una piccola nicchia. Sosta comoda con 2 ch, 40 m, 5a, 5c, 6b.
5. Ci si alza affrontando un passaggio duro poi sempre verticalmente seguendo i numerosissimi chiodi, si giunge alla base del caratteristico “naso”. Sosta scomoda con 3 ch, 40 m, 6c+, 7b/A0.
6. Si traversa difficilmente verso sinistra su placca, poi verticalmente per alcuni metri fino a dove la roccia diventa nera. A questo punto si traversa a sinistra fino a collegarsi alla C.A. e con circa 4 tiri di IV+,V, si è fuori.
Per una ripetizione, calcolare circa 7/8 h.
Materiale occorrete: 18 rinvii, un gioco di friend, martello e chiodi li avevo a presso ma mai utilizzati, diversi cordini per allungare le protezioni.
Per il tipo di arrampicata e per la qualità della roccia a me personalmente è piaciuta molto e la consiglio ad eventuali ripetitori.
Ciao Beppe
Tracciato
1° tetto di 7b
Placca dopo il tetto di 7b
Uscita dal 1° tetto di 7b
Uscita dal 1° tetto di 7b
Sul naso passaggio di 6c+
Naso, passaggio di 6c+
In uscita dalla placca di 7b prima del naso
2° tetto di 7a+