da rf » ven dic 02, 2011 13:26 pm
da gug » ven dic 02, 2011 18:27 pm
TestaDiRagno ha scritto:Posso avere voglia di scalare mettendomi le protezioni?
Posso o devo chiederelo a che invece vuole spittare tutto?
Certo che puoi, mettiti tutte le protezioni che ti pare, metti anche più protezioni di quelle che sono necessarie così vai tranquillo al 100%
chi te lo impedisce? Gli spit forse?
Questo è un altro punto che proprio non capisco perchè qualcuno di voi scrive che gli spit obbligano a fare la via in un certo modo; ma in che senso? Forse che una volta che si trova uno spit la tentazione di usarlo è troppo forte e anche chi vuole salire in "trad" li usa lo stesso?
da gug » ven dic 02, 2011 18:30 pm
TestaDiRagno ha scritto:Posso avere voglia di scalare mettendomi le protezioni?
Posso o devo chiederelo a che invece vuole spittare tutto?
Certo che puoi, mettiti tutte le protezioni che ti pare, metti anche più protezioni di quelle che sono necessarie così vai tranquillo al 100%
chi te lo impedisce? Gli spit forse?
Questo è un altro punto che proprio non capisco perchè qualcuno di voi scrive che gli spit obbligano a fare la via in un certo modo; ma in che senso? Forse che una volta che si trova uno spit la tentazione di usarlo è troppo forte e anche chi vuole salire in "trad" li usa lo stesso?
da ncianca » ven dic 02, 2011 19:08 pm
da nuvolarossa » sab dic 03, 2011 12:38 pm
TestaDiRagno ha scritto:Correggetemi dove ho sbagliato; non voglio causare un dibattito eterno con sprazzi di insulti qua e la. Vorrei solo che aveste la pazienza di spiegarmi meglio le vostre posizioni ed aiutarmi a capire la faccenda. Grazie a tutti, Ciaooo!
da TestaDiRagno » sab dic 03, 2011 13:20 pm
Perchè dovrei avere la pazienza di spiegarti posizioni e ragioni quando tu non l'hai avuta per documentarti PRIMA di scrivere?
Ci sono centinaia di pagine con migliaia di post nei vari forum di montagna e arrampicata sulla questione.
da gug » lun dic 05, 2011 15:03 pm
TestaDiRagno ha scritto:E ti pareva
Guardate che la mia premessa di tutto l'intervento è stata "sono ignorante e non ci capisco niente" o giu di li.... è inutile che me lo ripetete lo so.
avete ragione sulla mia ignoranza così come avete ragione sulla mia inesperienza.
Chiedevo per l'appunto a voi che oltre a sembrare preparati sembrate anche motivati a fare valere la vostra preparazione.
cuorpiccino ha scritto:Buzz ha scritto:Io invece non sono completamente d'accordo sul concetto "via opera d'arte".
Stai cavillando sui termini (e sui concetti). Infatti una "via" è tale, cioé una via, ed è composta non solo dalla roccia ma anche dalle protezioni che ci sono dentro e da quelle che potenzialmente si possono aggiungere. Se accettiamo il libero e arbitrario abuso di mezzi da impiantare su una via, eliminiamo definitivamente una gran parte di incognite e difficoltà che fanno parte dell'alpinismo (eliminiamo l'alpinismo come concetto). Un quadro o una statua li puoi incorniciare, mettere sotto vetro, illuminare, ma se li rompi? Per me spittare il vecchiaccio è come rompere una statua, per te, evidentemente no, certo del fatto che sul concetto di "rompere una statua" siamo (grossomodo) d'accordoBuzz ha scritto:La "via" (mi ripeto) non è "proprietà" dell'alpinista che ha salito quella linea.
Tantomeno della persona che ci ha messo gli spit. E' di Tutti. Pensa che la Eisenstecken alla Piccolissima, aperta prima che nascessi, è oggi un po' mia perché l'ho salita, ed è un po' di Orietta, che vorrebbe salirla.Buzz ha scritto:E' sempre esistita e, a meno di crolli, esisterà sempre.
.........
Tale linea infatti è, e resterà, al di là di come la si sale.
No, la roccia resta tale, ma la parte "materiale umano" che è parte integrante della via, no, quella cambia e rende la via sostanzialmente diversa, proprio un'altra cosa, talmente tanto un'altra cosa che in un modo può non essere percorribile, nell'altro siBuzz ha scritto:Quindi l'opera dell'apritore non verrà minimamente inficiata dal ripetitore, perchè appunto, il suo "primato" è nell'aver individuato quella linea.
..........
Citiamo il famoso ultimo tiro del "vecchiaccio".
Cos'è "opera d'arte" la linea dell'ultimo tiro o come è stato salito questo?
L' "opera d'arte" è l'insieme di entrambe le cose. Quando si segue una certa "etica" (cosa della quale non possiamo fare a meno), è la roccia che detta le regole. Puoi fare una fessura slegato, ma è una scelta. Sul tiro del Vecchiaccio non hai scelta, a meno che non buchi. Inserire, con uno spit, la possibilità di scegliere, sgretola l'opera d'arte per "ammirare la quale" dobbiamo ripetere il tiro o ritirarci per manifesta inferiorità.Si, e del quando, perché la storia si sviluppa nel tempo, e senza considerare il quando non abbiamo più il metro per attribuire il giusto ruolo nella storia a certe saliteBuzz ha scritto:Ma allora qual'è il problema?
Del "come"?Buzz ha scritto:Per la prima (la linea sulla roccia), se mai lo fosse, abbiamo visto che non sussiste alcun pericolo di svalorizzazione perchè quelle placche li erano e li sono;
per la seconda il problema più che di arte io parlerei di "braveria", perchè mai di arte si è parlato in relazione all'umano coraggio (o eroismo o incoscienza o palle quadrate che di si voglia...).
La prima è svalutata eccome, per quanto riguarda la "braveria", chiamala come vuoi.Buzz ha scritto:E' questo che una via deve tramandare?
Ci sono due modi per andare in montagna (semplificando):
A - Con mezzi leali;
B - Alla cacchio di cane.
Ognuno sceglie il suo stile. Oggi, peraltro, con l'avvento della scalata libera anche lo spit sta trovando una sua collocazione (AAHHH libera negletta!!!)
Certe vie sono "opere d'arte" perché sono delle icone del "modo A" in relazione al momento in cui sono state salite: Tempi Moderni, la Supermatita, il Pesce (già un po' meno, Mariacher rifiutava l'artificiale) e, indietro nel tempo, il Philip-flamm e innumerevoli altre.Buzz ha scritto:Ma che io la salga o meno, con gli spit o meno, il rispetto resterà.
Se sei curioso, vai con la corda dall'alto!Buzz ha scritto:Se arrivo fin li a guardare quel tiro, sono un alpinista, so leggere i segni e capisco le qualità, so benissimo immaginare la parete senza quel fittone... e il mio rispetto per Pierluigi Bini è invariato, che oggi ci sia un fittone o una fila di spit.
Io voglio avere la possibilità di andarci senza avere la possibilità di attaccare lo spit
gug ha scritto:frollo ha scritto:gug ha scritto: Leggo solo ora questo topic: quest'estate volevo andare al Treviso a fare la Frisch-Corradini e spero di trovare ancora una via che valga la pena di fare.
ma dai....
solo perchè hanno messo protezioni alle soste e 1 spit in via nn vale + la pena fare una via???
ma nn fatemi ridere....dai...
Guarda, a parte che io stavo scherzando, però se hanno solo sistemato le soste non mi rovinerà la salita della via, anche se la cosa mi lascia molti dubbi che potranno essere fugati solo vedendo ciò che è avvenuto.
Se però invece le cose fossero diverse o lo diventassero nel futuro per questa o altre classiche, allora la cosa mi farebbe davvero girare i coglioni.
Io sono un'emerita pippa, ma come molti altri in questo forum sulle difficoltà di una via come la Frisch-Corradini (V+=5b) in falesia non mi ci scaldo neanche. Se voglio e sogno di andare a percorrere una via come quella è per il piacere di percorrere 700 m dovendomi trovare il percorso "cercando il facile nel difficile", è per provare il timore di essere andato fuori via e poi trovare un chiodo arrugginito e mezzo nascosto, è per sentire la fatica mentale di cercare il modo di proteggermi per metri e metri guardando ogni buco o fessurazione della roccia e arrivare alla fine del tiro soddisfatto per averlo saputo fare.
Io voglio poter andare lì e non aver la possibilità di rinviare una fila di spit, e magari temere per tutta la via di non reggere questa pressione e essere preoccupati di essere ribattuti ad ogni tiro.
Quindi quando leggo di qualcuno che dice che in fondo gli spit si possono anche non rinviare penso che quel qualcuno non è un alpinista e non ha capito una minchia di cosa sia l'alpinismo, che a mio parere è proprio il trovarsi in quella "zona in mezzo" e non la retorica voltastomaco della "conquista delle vette".
da TestaDiRagno » lun dic 05, 2011 15:54 pm
da gug » lun dic 05, 2011 16:12 pm
da giorgiolx » lun dic 05, 2011 16:38 pm
TestaDiRagno ha scritto: il giorno dopo c'è un caio che perde tempo ed energie per salire alla stessa altezza con un trapano e ripiantarli....
da gug » lun dic 05, 2011 18:27 pm
TestaDiRagno ha scritto:Chiedevo per l'appunto a voi che oltre a sembrare preparati sembrate anche motivati a fare valere la vostra preparazione.
da Andreino » lun dic 05, 2011 19:12 pm
da giudirel » lun dic 05, 2011 19:21 pm
gug ha scritto:per me (come per tanti di noi), l'alpinismo è una cosa seria
da gug » lun dic 05, 2011 20:15 pm
giudirel ha scritto:gug ha scritto:per me (come per tanti di noi), l'alpinismo è una cosa seria
Non entro nel merito dell'annosa questione principalema direi che in questa affermazione c'è tutto.
Sono costretto ammettere che per me non è mai stato così.
L'alpinismo e l'arrampicata sono state e a dispetto della vecchiaia, degli acciacchi e del degrado fisico, continuano ad essere una grande passione.
Ma nulla di serio. Cose serie per me sono state il mio lavoro, la mia famiglia, i miei amici e quel poco di impegno sociale che sono riuscito a produrre.
Da ben giovane ho letto quel che diceva Guido Rossa sull'alpinismo e ho fatto mia la consapevolezza che non c'è nulla di serio in questo gioco "evasivo" ed individualista.
Mi sono sempre giudicato con più severità possibile e mi sono concesso la montagna e l'arrampicata solo dopo aver assolto a quelli che ritenevo essere i miei doveri.Quindi ben poco di verticale, maschile, yang (metaforicamente parlando) mi è rimasto da spendere nell'arrampicata che ho vissuto con spensieratezza e divertimento... e nulla più.
Il gioco più bello dei bambini e ?agli indiani?, anche se quelli già addomesticati preferiscono ?il dottore? o ?il negozio? o ?papà e mamma?, e quelli scimuniti si divertono poi con aereo-montaggi o altri giochi istruttivi di quel livello. Ed è molto probabile che poi costoro facciano esplodere tutta la rabbia accumulata e la selvaggia voglia di esperienze e di violenza scaricandosi proprio addosso tutta questa violenza e seppellendosi sotto un mucchio di fiale di eroina. Ma questa è un?altra storia.
Chi ha giocato agli indiani è invece drogato dalla voglia di correre, picchiarsi, catturarsi e scoprire grandi tesori nascosti. Resta sempre nella speranza di scoprire un altro Ovest, ancora più libero e grande di quello che aveva conosciuto da piccolo e, se non lo trova, vagherà tra le sponde del Sangone ed il Valentino come Emilio Salgari, popolando il tutto di thugs, pirati, mandrie di bisonti e saloon pieni di bounty killer, sigari lunghi e neri e barilotti di agua del fuego.
E quando nella vita entriamo per una volta nella terra della libertà, può accadere che non la riconosciamo e non ci dica più nulla, se siamo stati troppo puniti per i liberi sogni al punto di aver sostituirli con grigi incubi popolati di scalate al posto di capufficio, amori proibiti con ragazze copertina e via dicendo nei diedri della vita quotidiana.
Però non tutti sono così condizionati, da non riscuotersi sentendo l?odore della frontiera
da gug » mar dic 06, 2011 9:27 am
Andreino ha scritto:Io voglio avere la possibilità di andarci senza avere la possibilità di attaccare lo spit
Per me questa frase è molto importante e significativa.
da giudirel » mar dic 06, 2011 12:19 pm
da gug » mar dic 06, 2011 13:25 pm
da rf » mar dic 06, 2011 14:03 pm
giudirel ha scritto:E che faccio fatica a sentire prediche da qualcuno che va in giro con 2000 ? di tecnologia ultimate appesa all'imbrago.
Niente di razionale.
da giudirel » mar dic 06, 2011 14:05 pm
da rf » mar dic 06, 2011 14:58 pm
giudirel ha scritto: sulle classiche dolomitiche richiodare con chiodi normali nuovi e ben messi le soste dove la gente simingrappola non mi parrebbe uno scandalo.
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