Sarà forse perché Natale è passato un po' grigiamente, ma io proprio buono buono non mi ci sento. Anzi, mi sento egoista e insensibile, ma non intendo cambiare se non in peggio. Le storie pietose non mi toccano per nulla, delle sfighe altrui me ne frega poco e anche se non sono ancora riuscito a fregarmene del tutto prometto che per il futuro peggiorerò.
Motivo?
E' una vita, ripeto, una vita (quasi 60 anni

) che mi sobbarco le rogne mie in silenzio e senza alcuna altrui consolazione, cose di cui nessuno è mai venuto a conoscenza e che avrebbero fatto uscire di testa più d'uno, ma delle quali non ho mai parlato e non intendo cominciare ora. Ma ho stretto i denti sempre, e se a volte a causa di ciò sono apparso scontroso qualcuno diceva "carattere introverso" e liquidava così. In realtà di me nessuno se n'è mai fregato più di tanto, io per gli altri non sono mai stato un problema, genitori inclusi, forse ho dissimulato troppo bene; non ho mai mendicato, non ho ceduto, non ho cercato la comprensione altrui, forse perché guardandomi intorno non ho mai riscontrato nessuno all'altezza del compito, o forse per un senso del pudore esagerato o malinteso; colpa mia insomma.
In compenso, in concomitanza a queste mie rogne a volte insormontabili, le rogne d'altri sono sempre state mie comunque, sono stato il consolatore e il solutore in troppi casi, perché apparivo forte, inossidabile ed equilibrato (un alieno, mi ha definito uno psicoterapeuta). E in premio per tutto ciò ho ricevuto solo rogne sempre nuove.
Adesso finalmente capisco che essere cattivi è meglio, e io in questo mi ci voglio davvero impegnare. Non mi si venga dunque a raccontare storie lacrimevoli, o a chiedermi di mettermi ancora una volta nei panni degli altri, mi sforzerò invece in ogni modo affinché di tutto ciò non me ne freghi assolutamente nulla, mi concentrerò solo sui casi miei.
Insomma: per l'anno nuovo, lo prometto, sarò più cattivo.
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.