Caro babbo Natale

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Caro babbo Natale

Messaggioda Raven » lun dic 27, 2010 11:25 am

ti ringrazio per aver aspettato che arrivassi prima di portare il tuo regalo a pamela.
mi sarebbe dispiaciuto molto non poterla salutare. veramente mi dispiace molto anche salutarla... tu lo sai, oltre ad essere stata una mia paziente lei era anche la mia figlioccia... forse perchè ci assomigliavamo così tanto, tanto da scambiarci per madre e figlia, tutte e due longilinee tutte e due con le labbra enormi... o forse perchè aveva l'età di mio figlio e andava a scuola con lui, insomma non lo so perchè ma la madre e i fratelli anni e anni fa mi chiesero di farle da madrina anche se ero dichiaratamente atea.

e io da atea dichiarata feci da madrina a questa mia figlioccia.

aveva sette anni quando ci siamo conosciute. i suoi quaderni di seconda elementare erano perfetti e ordianti altro che quelli di mio figlio! e i suoi diesegni erano una tavolozza di colore. poi lentamente l'encefalite postmorbillosa le iniziò a rubare pezzi di vita. erano anni che non scriveva, non parlava, non camminava, non mangiava da sola.

stamattina ha trovato il suo pacchetto di natale e lo ha aperto dentro c'era la libertà. si è tolta di dosso il suo corpo e se l'è infilata come fosse una maglietta. poi è andata via.
sono arrivata a salutarla che aveva ancora le mani calde. il freddo non ci piaceva, nè a me nè a lei. quando era piccola facevamo sempre le corse per scaldarci fino a che non le venivano tutte le guance rosse e sfregavamo le mani forte forte per farle tronare calde.
mi piace che abbia voluto farmi questo regalo e che abbia aspettato per andare via in modo che io potessi sentire ancora il suo calore.

ora da vera atea dichiarata vorrei per un attimo diventare credente e credere in un altra vita e in un altro mondo magari pieno di sole. vorrei credere che lei stia seduta a disegnare sorridendo tra i suoi mille colori, anche se non la posso vedere è bello saperla sorridente.

è bello poterle dire Ciao piccola, buon viaggio... corri forte fino a che le tue guance non diventano rosse rosse :smt058

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Messaggioda -frollo- » lun dic 27, 2010 12:57 pm

:smt056 :cry:
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Messaggioda arteriolupin » lun dic 27, 2010 13:01 pm

Ho pensato a lungo prima di scrivere una qualsiasi cosa...

Ma di fronte a questa lettera aperta a Babbo Natale non trovo di meglio che mandare un abbraccio a Lory ed un pensiero a quella piccola amica che ha ricevuto il regalo della libertà...

Non riesco a sorridervi se non col cuore, ma ringrazio Lory per queste righe, tra le più belle che abbia letto ultimamente.

Non posso dirti nulla su ciò che c'è al di là: tu di dichiari atea, io sono un semplice agnostico. Ma spero davvero che la tua amica adesso sia libera a sorridere, con le gote più rosse che mai.

Ciao e grazie.
...Se tuti i bechi gavesse un lampion... Gesummaria che iluminasiòn!

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Messaggioda Raven » lun dic 27, 2010 13:51 pm

a volte mi chiedo perchè ho scelto questa strada così piena di dolore e di sofferenza, perchè a 18 anni non decisi di fare la giornalista come avrebbero voluto i miei professori del liceo.... sono stanca del dolore eppure se ci penso bene non tornerei indietro pur sapendo quello che mi aspetta...

qualche anno fa morì un altro dei miei "bambini". era la prima volta che mi capitava ed ero disperata. non sapevo come fare per placare quel dolore così chiesi a pierluigi se mi accompagnava a portare una palla sul punto più alta della maiella perchè lele la potesse vedere e la potesse prendere per giocarci.... andammo a scalare con questo strano zaino tondo sulla schiena. all'ultimo tiro, il tiro più sostenuto, pierluigi sembrava spazientito: "dai lorè, sbrigati" ripeteva. a me sembrava veramente strano questo suo modo di fare, come non riusciva a capire che vedere le prese tra una lacrima e un'altra avrebbe trasformato in VII anche un III... niente da fare. Pierluigi continuava a ripetermi di sbrigarmi... quando finalmente metto la mano sulla cima mi dice: guarda, sta qui ad aspettarti da mezz'ora senza muoversi".

era una farfalla. poso la palla, mi sdraio, lei mi vola intorno e poi se ne va... "era lele, dice pierluigi, stava aspettando te e la sua palla"

la pallaè rimasta un paio d'anni lassù prima di sparire. chissà dove se l'è portata lele. spero che non l'abbia bucata perchè adesso potrebbe averci un'amichetta con cui giocare, potrebbe andare ad aspettare pamela e portarla in un giardino... pamela non ha mai avuto un buon senso dell'orientamento e in un posto grande come il paradiso si perderebbe subito....

magari se Lele non ci pensa distratto com'è sempre a correre appresso alle farfalle potrei andare a portare una bussola a Pamela... lassù sull'albero più alto della montagna più alta....
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Messaggioda ales » lun dic 27, 2010 14:15 pm

Raven ha scritto:...



Grazie davvero. Ti abbraccio.
Si vive in un'epoca in cui solo gli ottusi sono presi sul serio, e io vivo nel terrore di non essere frainteso
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Messaggioda rocciaforever » lun dic 27, 2010 14:39 pm

..davvero bei pensieri..
grazie di averli condivisi con noi...
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Messaggioda stil novo » lun dic 27, 2010 14:53 pm

A mio suocero in questo periodo di feste natalizie hanno asportato tutta la milza, gran parte del pancreas e parte di fegato.

Poi ha avuto un versamento pleurico e un inizio di sepsi.

Ora sta meglio.

Ho compreso che bisogna accettare con spirito forte e sereno le disgrazie.

Per quanto spesso sia difficile afferrarne il significato.

La mia fidanzata precedente era infermiera presso un reparto di oncologia polmonare.

Poi andò sei mesi in Mozambico, sempre come infermiera.

Si prese anche la malaria.

Ma lei era sorretta da una incrollabile fede cristiana.
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Re: Caro babbo Natale

Messaggioda smauri » lun dic 27, 2010 16:54 pm

Raven ha scritto: . . .


un caldo abbraccio a Te . . .
...se un giorno ti verrà rimproverato che il tuo lavoro non è stato fatto con professionalità,
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Messaggioda fabri » lun dic 27, 2010 17:39 pm

Raven ha scritto:qualche anno fa ...........


:smt058

La palla è partita. Sta viaggiando altissima nel cielo senza nessuna intenzione di fermarsi. Ma i rami dell?albero più alto del giardino la prendono, l?abbracciano e non la lasciano più andare. Lele la guarda. Si gira. Mi guarda. ?E io, che faccio io?... aspetto il vento!....? ci sediamo insieme sul prato e inizia l?attesa, silenziosa, avvolgente. Può durare dieci minuti come tre ore, forse anche più. Dipende solo dal vento, da quando lui deciderà di regalarci un soffio del suo alito per restituirci la nostra palla. Sono giorni che lanciamo la palla contro il cielo. Giorni che aspettiamo il vento. Sono anni che sfidiamo i rami dell?albero e che ci sediamo avvolti dal silenzio di una frase e di una speranza: ?e io che faccio io?..aspetto il vento??

Cinque anni fa lele arriva al centro, selvaggio come un uomo antico. Io, l?educatrice sono chiamata a renderlo più simile agli esseri che popolano la nostra civiltà. Lui, il cucciolo senza legge, è chiamato a rendermi la mia anima primordiale e vera. Nasce un amore senza fine, che non ha bisogno di scarpe ai piedi per camminare sull?erba bagnata, che non ha bisogno di niente se non di una palla e del suo vento?non è più l'allievo, non sono più l'educatrice, non è professionale, no, neanche un pò...non è un legame di sangue ma è solido e vero come il più profondo di questi...

12 giugno. Notte di luna piena. Tu, piccolo uomo innamorato delle palle, senza pensarci, senza fermarti, te ne sei andato ad afferrare la più bella di tutte che enorme brilla come un occhio potente e allegro in questo buio totale. Non torni indietro. Rimani incastrato anche tu tra i rami più alti di qualche albero alto?e forse poi alla fine ti accorgi che quella non era nemmeno la tua palla?.

Oggi preparo lo zaino: corda, scarpette, imbrago, casco e la tua palla, piccolo amore mio. Sì questa volta verrà anche lei a scalare con me. Lo spigolo dell?orfento, quello spigolo sempre baciato dal vento, sarà per te custode del tuo tesoro fino a che un soffio amico te la porterà lassù tra i rami alti dove stai dondolando accarezzato dalle foglie mentre io, quaggiù, che faccio io?...aspetto il vento?
"..e allora tiro dritto... testa bassa, fiato corto....e sorriso, anche quello, ogni tanto per non dimenticare che dove voglio arrivare è un posto bellissimo." (cit. moRgana&Raven)
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Messaggioda Raven » lun dic 27, 2010 18:44 pm

fabri ha scritto:
Raven ha scritto:qualche anno fa ...........


:smt058

La palla è partita. Sta viaggiando altissima nel cielo senza nessuna intenzione di fermarsi. Ma i rami dell?albero più alto del giardino la prendono, l?abbracciano e non la lasciano più andare. Lele la guarda. Si gira. Mi guarda. ?E io, che faccio io?... aspetto il vento!....? ci sediamo insieme sul prato e inizia l?attesa, silenziosa, avvolgente. Può durare dieci minuti come tre ore, forse anche più. Dipende solo dal vento, da quando lui deciderà di regalarci un soffio del suo alito per restituirci la nostra palla. Sono giorni che lanciamo la palla contro il cielo. Giorni che aspettiamo il vento. Sono anni che sfidiamo i rami dell?albero e che ci sediamo avvolti dal silenzio di una frase e di una speranza: ?e io che faccio io?..aspetto il vento??

Cinque anni fa lele arriva al centro, selvaggio come un uomo antico. Io, l?educatrice sono chiamata a renderlo più simile agli esseri che popolano la nostra civiltà. Lui, il cucciolo senza legge, è chiamato a rendermi la mia anima primordiale e vera. Nasce un amore senza fine, che non ha bisogno di scarpe ai piedi per camminare sull?erba bagnata, che non ha bisogno di niente se non di una palla e del suo vento?non è più l'allievo, non sono più l'educatrice, non è professionale, no, neanche un pò...non è un legame di sangue ma è solido e vero come il più profondo di questi...

12 giugno. Notte di luna piena. Tu, piccolo uomo innamorato delle palle, senza pensarci, senza fermarti, te ne sei andato ad afferrare la più bella di tutte che enorme brilla come un occhio potente e allegro in questo buio totale. Non torni indietro. Rimani incastrato anche tu tra i rami più alti di qualche albero alto?e forse poi alla fine ti accorgi che quella non era nemmeno la tua palla?.

Oggi preparo lo zaino: corda, scarpette, imbrago, casco e la tua palla, piccolo amore mio. Sì questa volta verrà anche lei a scalare con me. Lo spigolo dell?orfento, quello spigolo sempre baciato dal vento, sarà per te custode del tuo tesoro fino a che un soffio amico te la porterà lassù tra i rami alti dove stai dondolando accarezzato dalle foglie mentre io, quaggiù, che faccio io?...aspetto il vento?


non so dove hai ritrovato queste parole che io credevo di aver cancellato, ma grazie per avermele restituite e per avermi fatto rivivere quei giochi d'attesa che facevo con lele. Con Pamela facevamo cose diverse, cose da "femmine"... quando ancora stava abbastanza bene passava le ore a provarsi le gonne, adorava quelle cortissime e si squadrava davanti allo specchio dall'alto in basso e dal basso in alto. anche alle bambole metteva le minigonne era una donnina molto fanatica...
poi però quando stava male con le sue crisi epilettiche subentranti che potevano durare anche giorni diventava simile a una bestia impazzita.
diventava feroce, camminava, anzi correva per ore, non ho mai capito dove nascondesse tutta quella energia: io dietro a lei arrancavocon la lingua di fuori, esausta, poi non contenta si arrampicava anche sugli armadi e mi prendeva a morsi se provavo ad avvicinarmi. l'unica cosa che la placava era quando riuscivo a immobilizzarla e a stenderla sul letto e tenendola abbracciata. allora si arrotolava addosso a me e si addormentava. a volte mi addormentavo anche io con lei e ci svegliavamo dopo ore, finita la crisi, pronte a vivere una nuova giornata e a provare una nuova gonnina...

questi sono i tesori che mi fanno sentire veramente ricca e che a distanza di tempo anzichèperdere valore brillano ancora di più...

chiedo scusa a tutti per usare in modo improprio questo forum raccontando cose che non parlano di roccia ma solo di una montagna fatta di minuti che il tempo mette insieme... a volte pezzi marci a volte placche così lisce dove ti puoi specchiare. a volte vette nei cieli azzurri, a volte cime nella notte. d'altronde è questo che amiamo, questo andare per scendere di nuovo e andare ancora perchè "nessuna cima saràmai la cima,ma solamente l'anticima (R. Karl)"
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Messaggioda smauri » lun dic 27, 2010 19:06 pm

Raven ha scritto:...
chiedo scusa a tutti per usare in modo improprio questo forum raccontando cose che non parlano di roccia ma solo di una montagna fatta di minuti che il tempo mette insieme...


non chiedere scusa, mai questo forum è così azzeccato.

scaliamo cime e vette quotidianamente, magari non ne cogliamo la bellezza, l'amarezza o l'insegnamento, ma le montagne che hai affrontato in questi racconti sono le più difficili e troppos spesso ci dimentichiamo di condividerle.

in questo forum di montagna/roccia/sci/equantaltro non sono fuori luogo questi racconti, perchè, spesso, è sulla roccia, con il compagno di cordata o con l'amico con cui si ha raggiunto una cima che ci si confida o si raccontano le difficoltà affrontate nella vita.

i tuoi racconti mi rattristano e mi ricordano momenti difficili affrontati in passato e forse non superati. Perchè a volte, la morte ti sembra il male più leggero che spesso dei piccoli fanciulli devono affrontare. Un Abbraccio. con gli occhi gonfi.
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Messaggioda danielegr » lun dic 27, 2010 19:09 pm

Raven ha scritto:
chiedo scusa a tutti per usare in modo improprio questo forum raccontando cose che non parlano di roccia ma solo di una montagna fatta di minuti che il tempo mette insieme... a volte pezzi marci a volte placche così lisce dove ti puoi specchiare. a volte vette nei cieli azzurri, a volte cime nella notte. d'altronde è questo che amiamo, questo andare per scendere di nuovo e andare ancora perchè "nessuna cima saràmai la cima,ma solamente l'anticima (R. Karl)"


Non chiedere scusa: sono queste le cose che fanno bello il poter parlare insieme.
Ti ringrazio per quello che hai scritto.
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Re: Caro babbo Natale

Messaggioda ciocco » lun dic 27, 2010 23:21 pm

Raven ha scritto:ti ringrazio per aver aspettato che arrivassi prima di portare il tuo regalo a pamela.
mi sarebbe dispiaciuto molto non poterla salutare. veramente mi dispiace molto anche salutarla...

stamattina ha trovato il suo pacchetto di natale e lo ha aperto dentro c'era la libertà. si è tolta di dosso il suo corpo e se l'è infilata come fosse una maglietta. poi è andata via.



ora da vera atea dichiarata vorrei per un attimo diventare credente e credere in un altra vita e in un altro mondo magari pieno di sole. vorrei credere che lei stia seduta a disegnare sorridendo tra i suoi mille colori, anche se non la posso vedere è bello saperla sorridente.



Invece a me Babbo Natale non mi ha aspettato e si è portato via Davide prima che io potessi andare a fargli un saluto.

Era mio amico di infanzia, mio compagno di banco alle elementari e alle medie, sempre a fare scorribande fino a 25 anni circa.

Poi, come sempre succede, l'adolescenza lascia il posto alla maturità e le strade si dividono, ognuno preso dalle sue faccende.

Oggi riflettevo su quanto sia da egoisti "essere presi ognuno dalle sue faccende".

Quanto poco basterebbe per uscire insieme qualche volta in più, magari andando una volta in meno in palestra...

E adesso lui non c'è più, un tumore se l'è portato via la mattina di Natale dopo un mese dalla diagnosi, senza lasciarci il tempo per andare a bere ancora una birra insieme e nemmeno per augurarsi Buon Natale...

Domani lo accompagneremo nel suo ultimo viaggio.

Io lo so che nel mio cuore lui vivrà finchè io vivrò, ma sarò anche accompagnato per sempre dal rimorso del tempo non condiviso assieme.

Da anni mi sto allontanando da Dio e dall'idea di un'altra vita dopo questa vita, ma oggi vorrei che ci fosse veramente un posto dove poter scorrazzare felici e leggeri e un giorno ritrovarsi di nuovo tutti a giocare come quando eravamo bambini.

Ciao Davide.
Non c’è sconfitta nel cuore di chi se ne sbatte il ca.zzo
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Messaggioda stil novo » mar dic 28, 2010 0:40 am

perdonate se infrango il timore di intervenire in questo 3D.

la sensazione è quella di camminare su delicatissimi gusci d'uova.

ma lasciatemi esprimere la mia gratitudine per condividere cose così intime,

dolorose e commoventi.
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Re: Caro babbo Natale

Messaggioda onoff » mar dic 28, 2010 11:31 am

Raven ha scritto:... è bello poterle dire Ciao piccola, buon viaggio... corri forte fino a che le tue guance non diventano rosse rosse.


«Quando il bambino era bambino era l'epoca di queste domande: "perché io sono io? Perché non sei tu, perché non sono qui, perché non sono lì?
Quando inizia il tempo dove finisce lo spazio? La vita sotto il sole non è forse solo un sogno? Non è l'apparenza di un mondo davanti al mondo quello che vedo, sento e odoro?
Come può essere che io, che sono io, non c'ero prima di diventare e che una volta io che sono io non sarò più quello che sono?»
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Re: Caro babbo Natale

Messaggioda Raven » mar dic 28, 2010 13:55 pm

ciocco ha scritto:...
Quanto poco basterebbe per uscire insieme qualche volta in più, magari andando una volta in meno in palestra...



...

oggi vorrei che ci fosse veramente un posto dove poter scorrazzare felici e leggeri e un giorno ritrovarsi



il rimorso... la tenaglia che stringe i ricordi e ci fa viaggiare lungo i sentieri del se avessi fatto e del se potessi tornare indietro...

vorrei che la partenza di Pamela per me, quella di davide per te ci avessero almeno dato la misura di come quello che è importante è il qui ed ora e ci facciano ricordare di vivere ogni attimo della nostra vita riempiendolo di senso fin quasi a farlo scoppiare...

oggi il fratello di Pam diceva che lei era partita seguendo il sentiero dell'arcobaleno, che non era riuscita, lei che amava così tanto i colori, a non seguire una scia fatta di colori, e così passo dopo passo si era intrufolata curiosa nel cielo ma così come era andata sarebbe tornata ... su un altro arcobaleno...

curioso che ieri sera per addormentarmi illudendomi di poter per una volta ancora cullare Pamela io abbia messo in repeat tra i tanti pezzi reggae su cui ballavamo pomeriggi interi proprio questo:


Splende il sole, il tempo è mite
Ti fa venire voglia di muovere i piedi danzando
Eccomi, per la tua salvezza
Voglio che tu sappia dove sto
Quando il mattino coglie l'arcobaleno
Voglio che tu sappia che anch'io sono l'arcobaleno...




non perdiamo i passi, non perdiamo il ritmo, non perdiamo il tempo, non perdiamo il senso. muoviamo i piedi danzando.

oggi è l'unica cosa che abbiamo.


[youtube]http://www.youtube.com/v/2FUB5bguNmo&feature=related[/youtube]
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Re: Caro babbo Natale

Messaggioda Raven » mar dic 28, 2010 14:01 pm

onoff ha scritto: «Quando il bambino era bambino era l'epoca di queste domande: "perché io sono io? Perché non sei tu, perché non sono qui, perché non sono lì?
Quando inizia il tempo dove finisce lo spazio? La vita sotto il sole non è forse solo un sogno? Non è l'apparenza di un mondo davanti al mondo quello che vedo, sento e odoro?
Come può essere che io, che sono io, non c'ero prima di diventare e che una volta io che sono io non sarò più quello che sono?»


E adesso che non siamo più bambini quali sono le domande di questa epoca da "grandi"?
Ultima modifica di Raven il mar dic 28, 2010 15:18 pm, modificato 1 volta in totale.
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Re: Caro babbo Natale

Messaggioda nuvolarossa » mar dic 28, 2010 15:14 pm

onoff ha scritto:
Raven ha scritto:... è bello poterle dire Ciao piccola, buon viaggio... corri forte fino a che le tue guance non diventano rosse rosse.


«Quando il bambino era bambino era l'epoca di queste domande: "perché io sono io? Perché non sei tu, perché non sono qui, perché non sono lì?
Quando inizia il tempo dove finisce lo spazio? La vita sotto il sole non è forse solo un sogno? Non è l'apparenza di un mondo davanti al mondo quello che vedo, sento e odoro?
Come può essere che io, che sono io, non c'ero prima di diventare e che una volta io che sono io non sarò più quello che sono?»



- Song of childhood ?

Quando il bambino era bambino,
camminava con le braccia ciondoloni,
voleva che il ruscello fosse un fiume,
il fiume un torrente
e questa pozzanghera il mare.

Quando il bambino era bambino,
non sapeva di essere un bambino,
per lui tutto aveva un?anima
e tutte le anime erano un tutt?uno.

Quando il bambino era bambino
non aveva opinioni su nulla,
non aveva abitudini,
sedeva spesso con le gambe incrociate,
e di colpo si metteva a correre,
aveva un vortice tra i capelli
e non faceva facce da fotografo.

Quando il bambino era bambino,
era l?epoca di queste domande:
perché io sono io, e perché non sei tu?
perché sono qui, e perché non sono lì?
quando comincia il tempo, e dove finisce lo spazio?
la vita sotto il sole è forse solo un sogno?
non è solo l?apparenza di un mondo davanti al mondo
quello che vedo, sento e odoro?
c?è veramente il male e gente veramente cattiva?
come può essere che io, che sono io,
non c?ero prima di diventare,
e che, una volta, io, che sono io,
non sarò più quello che sono?

Quando il bambino era bambino,
si strozzava con gli spinaci, i piselli, il riso al latte,
e con il cavolfiore bollito,
e adesso mangia tutto questo, e non solo per necessità.

Quando il bambino era bambino,
una volta si svegliò in un letto sconosciuto,
e adesso questo gli succede sempre.
Molte persone gli sembravano belle,
e adesso questo gli succede solo in qualche raro caso di fortuna.

Si immaginava chiaramente il Paradiso,
e adesso riesce appena a sospettarlo,
non riusciva a immaginarsi il nulla,
e oggi trema alla sua idea.

Quando il bambino era bambino,
giocava con entusiasmo,
e, adesso, è tutto immerso nella cosa come allora,
soltanto quando questa cosa è il suo lavoro.

Quando il bambino era bambino,
per nutrirsi gli bastavano pane e mela,
ed è ancora così.

Quando il bambino era bambino,
le bacche gli cadevano in mano come solo le bacche sanno cadere,
ed è ancora così,
le noci fresche gli raspavano la lingua,
ed è ancora così,
a ogni monte,
sentiva nostalgia per una montagna ancora più alta,
e in ogni città,
sentiva nostalgia per una città ancora più grande,
ed è ancora così,
sulla cima di un albero prendeva le ciliegie tutto euforico,
com?è ancora oggi,
aveva timore davanti a ogni estraneo,
e continua ad averlo,
aspettava la prima neve,
e continua ad aspettarla.

Quando il bambino era bambino,
lanciava contro l?albero un bastone come fosse una lancia,
che ancora continua a vibrare.

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Messaggioda Raven » mar dic 28, 2010 16:00 pm

davvero bella questa poesia.
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Messaggioda smauri » mar dic 28, 2010 16:58 pm

stil novo ha scritto:perdonate se infrango il timore di intervenire in questo 3D.

la sensazione è quella di camminare su delicatissimi gusci d'uova.

ma lasciatemi esprimere la mia gratitudine per condividere cose così intime,

dolorose e commoventi.


mai così puntuale e condivisibile.

davvero, GRAZIE !
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