?.succinta descrizione:
«Già il primo tiro impone una delicata progressione, chi ama proteggersi con meticolosa cura passo dopo passo troverà da rallegrarsene. Un fitto roveto sbarra, anzi sbarrava, l?accesso alla sosta sulla faccia sinistra del diedro canale. Il secondo rimane propedeutico per l?instabilità del terreno. Ma è sul terzo che si capisce come fragile possa essere la materia sulla quale ci si erge. Si parte con una bella fessura rossastra poco protetta ma abbastanza ben disposta ad accettare camme ed eccentrici. Quando diventa impercorribile la si lascia per traversare a sinistra su piccole cuspidi mobili fino ad un bordo più netto che porta alla sosta. Da qui riparte la fessura di cui sotto, ora si fa strapiombante, costantemente friabile, ma non troppo



Purtroppo tre dei chiodi a pressione si sono dimessi, lo testimoniano i forellini, ed obbligano a numeri circensi per raggiungere il primo disponibile ed il successivo (che vanta un sinistro braccio di leva). Assolti gli obblighi con le divinità tutelari della buona sorte non resta che rinviare il ?babbo di tutti i cunei del mondo?, qualche altro pressione ed un paio di camme od eccentrici per giungere alla tanto desiata sosta. Da qui un solo lungo tiro, con il tratto finale a contrappeso, ci ha condotto al boschetto sommitale, senza percorso obbligato ma con la piacevole scoperta di un camino da percorrere in ?lie back?.»