Discussione in palestra

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Discussione in palestra

Messaggioda Mascavezza » mer nov 10, 2010 10:50 am

Ieri sera, per non perdere la mano, siamo andati ad arrampicare nella palestra indoor del CAI di Valfurva.
Ormai arrampicare all'esterno è veramente fastidioso, sia per il freddo, che per il cattivo tempo.
Mentre ci stavamo preparando per salire è nata una piccola discussione fra i presenti: qualcuno sosteneva che chiudere un 6a in palestra non corrisponde a chiudere un 6a all'esterno, in quanto in parete artificiale le prese sono ben visibili, e quindi diciamo che l'arrampicatore è un po' avvantaggiato nella salita, perchè ha ben visibili tutti gli appigli. (sia per mani che per piedi)

Voi cosa ne pensate??
Io sono del parere che, si, arrampicare all'interno sia un po po' più semplice che all'esterno; ma non al punto da dire che a parità di grado la difficoltà cambia nettamente. :wink:
Grazie a tutti e buona giornata.
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Messaggioda Roberto » mer nov 10, 2010 11:04 am

Il grado, per quanto soggettivo e spesso impreciso, è un dato assoluto, restra tale sia su plastica che roccia. Sulla plastica è vero che è più facile leggere una via, ma si possono sbagliare ugualmente i movimenti, indipendentemente dalla tenenza di chi sale, quindi il concetto di "a vista", anche se ridimensionato, resta.
In ogni caso la plastica resta un surrogato rispetto alla roccia. Scalare sulla plastica è una brutta copia dello stesso fare sulla roccia, se non addirittura una cosa completamente diversa, un' altro sport.
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Messaggioda muretto » mer nov 10, 2010 11:08 am

La via su plastica potrebbe essere (vagamente) paragonata al grado in falesia lavorato (cioè quando conosci tutte le prese).
Altra differenza è che in falesia la spittatura è - in genere - molto più lunga.

Io mi regolo così: su plastica provo il grado massimo che c'è tracciato (tanto non è mai una cosa impossibile, almeno in palestra da me), e poi eventualmente comincio a scendere se non riesco a fare i passaggi.

Riassunto: + difficile in falesia.
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Messaggioda Mascavezza » mer nov 10, 2010 11:16 am

Roberto ha scritto: Sulla plastica è vero che è più facile leggere una via, ma si possono sbagliare ugualmente i movimenti, indipendentemente dalla tenenza di chi sale, quindi il concetto di "a vista", anche se ridimensionato, resta.


E' proprio quello che cercavo di spiegare io ieri sera, ok che è di più facile interpretare la via, però certi passaggi sei obbligato a passarli con un movimento specifico.. Poi per paura di sbagliare ho preferito fare silenzio e dare ragione ai veci, più esperti e saggi di me. :oops: :oops:

Anche io preferisco arrampicare all'aria; le sensazioni sono completamente diverse, anche solo l'approccio mentale rispetto alla via cambia completamente, il paesaggio, l'avvicinamento, la compagnia, il sole, l'aria.. Mille cose!
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Messaggioda Raven » mer nov 10, 2010 11:44 am

secondo me è proprio l'approccio mentale con la plastica che deve essere diverso. se è vero che le prese sono più evidenti che sulla roccia è anche vero che il verticale è più verticale e che i passaggi sono molto più obbligatori.
nell'uso sistematico dell'allenamento in palestra più che mirare a liberare un grado bisognerebbe darsi obiettivi diversi che misurino il miglioramento dal punto di vista della forza e della resistenza e vedere come questi punti si riflettono sulla tecnica...


ho fatto un gran caasino??? :?
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Messaggioda muretto » mer nov 10, 2010 12:02 pm

Raven ha scritto:secondo me è proprio l'approccio mentale con la plastica che deve essere diverso. se è vero che le prese sono più evidenti che sulla roccia è anche vero che il verticale è più verticale e che i passaggi sono molto più obbligatori.
nell'uso sistematico dell'allenamento in palestra più che mirare a liberare un grado bisognerebbe darsi obiettivi diversi che misurino il miglioramento dal punto di vista della forza e della resistenza e vedere come questi punti si riflettono sulla tecnica...


ho fatto un gran caasino??? :?

Ma a te nun te faceva schifo la plastica? Cioè pure io .... non è la mia passione .... però .....
In palestra il grado nun esiste, non ha senso, ha senso solo indicare che una via è più dura di un'altra, potresti pure metterci le lettere da A a Z.
In palestra ha senso - come dici tu - allenare la resistenza, eventualmente la forza, ed eventualmente rafforzare gli engrammi motori.
Tutto il resto è per chi vuole fare gare di boulder o rimorchiare ragazze, attività entrambe utili, una più dell'altra.
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Messaggioda Raven » mer nov 10, 2010 12:09 pm

muretto ha scritto:
Raven ha scritto:secondo me è proprio l'approccio mentale con la plastica che deve essere diverso. se è vero che le prese sono più evidenti che sulla roccia è anche vero che il verticale è più verticale e che i passaggi sono molto più obbligatori.
nell'uso sistematico dell'allenamento in palestra più che mirare a liberare un grado bisognerebbe darsi obiettivi diversi che misurino il miglioramento dal punto di vista della forza e della resistenza e vedere come questi punti si riflettono sulla tecnica...


ho fatto un gran caasino??? :?

Ma a te nun te faceva schifo la plastica? Cioè pure io .... non è la mia passione .... però .....
In palestra il grado nun esiste, non ha senso, ha senso solo indicare che una via è più dura di un'altra, potresti pure metterci le lettere da A a Z.
In palestra ha senso - come dici tu - allenare la resistenza, eventualmente la forza, ed eventualmente rafforzare gli engrammi motori.
Tutto il resto è per chi vuole fare gare di boulder o rimorchiare ragazze, attività entrambe utili, una più dell'altra.


infatti non la amo, ma la uso: sono abbastanza umile per capire che ci vuole preparazione per andare in montagna, la montagna si corteggia da lontano e ci si avvicina piano piano con un lento percorso di allenamento fisico e mentale che passa anche per la plastica...
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Messaggioda al » mer nov 10, 2010 12:14 pm

Il fatto che le prese, sia come appigli che come appoggi, siano ben visibili significa poco o nulla, perchè non è sufficiente afferrarle, ma capire come tenerle, impostare il movimento che parte dai piedi e arriva alle mani.
Io alle mani con i movimenti ci arrivo spesso, nel senso che mi danno due schiaffi e scendo.
Non secondario il fatto che molte falesie sono similpalestre a causa delle manate di magnesite che rimangono sui tiri. E' vero che in falesia ti caghi per via della spittatura etc. Io mi cago quando devo fare un movimento al limite che si trova in cima al muro alto 4 o 5 metri.
L'arrampicata artificiale è un gioco diverso dalla scalata su roccia, un gioco che ha regole e scopi propri, però sapere trasportare le abilità motorie acquisite in palestra, che non sono solo forza e resistenza, ma capacità di posizionarsi, percezione di se, gestione dei riposi, etc è estremamente utile.
al
 
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Messaggioda decas » mer nov 10, 2010 12:20 pm

Condivido pienamente ciò che ha scritto Raven, le palestre indoor servono come allenamento e il miglioramento di forza e resistenza.
Per quanto riguarda i gradi spesso sono più omogenei su plastica, poi dipende dal tracciatore e da altri fattori.
Concordo soprattutto con Roberto: il grado, per quanto soggettivo e spesso impreciso, è un dato assoluto, restra tale sia su plastica che roccia.
Sull'arrampicata a vista invece sono d'accordo che il concetto rimanga lo stesso, credo tuttavia che su roccia la possibilità di interpretazione sia più varia, il che può essere sia un bene che un male. Su plastica invece ho trovato alcune vie con passaggi talmente obbligati che, anche se il grado era inferiore a quello che solitamente facevo a vista fuori, non sono passato e ho dovuto fermarmi per capire come muovermi.
Credo in fine che il concetto di "a vista" su roccia o su plastica sia soggettivo e dipende cioè da cosa piace di più e dal "terreno" che si frequenta di più.
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Messaggioda Mascavezza » mer nov 10, 2010 12:51 pm

al ha scritto:però sapere trasportare le abilità motorie acquisite in palestra, che non sono solo forza e resistenza, ma capacità di posizionarsi, percezione di se, gestione dei riposi, etc è estremamente utile.


Affinare la tecnica il più possibile in palestra; rivedere i passaggi, controllare le mani, i piedi, i riposi e la respirazione è un ottimo allenamento a mio avviso più importante della forza e della resistenza.
Imparare a muoversi correttamente in palestra aiuta moltissimo una volta all'esterno.
Poi ovviamente anche la resistenza e la forza giocano un ruolo fondamentale; ma per allenarle ci sono anche altri modi che non necessitano l'obbligo di andare in palestra (trave, pannello..)
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Messaggioda Raven » mer nov 10, 2010 13:10 pm

Mascavezza ha scritto:
al ha scritto:però sapere trasportare le abilità motorie acquisite in palestra, che non sono solo forza e resistenza, ma capacità di posizionarsi, percezione di se, gestione dei riposi, etc è estremamente utile.


Affinare la tecnica il più possibile in palestra; rivedere i passaggi, controllare le mani, i piedi, i riposi e la respirazione è un ottimo allenamento a mio avviso più importante della forza e della resistenza.
Imparare a muoversi correttamente in palestra aiuta moltissimo una volta all'esterno.
Poi ovviamente anche la resistenza e la forza giocano un ruolo fondamentale; ma per allenarle ci sono anche altri modi che non necessitano l'obbligo di andare in palestra (trave, pannello..)


l'allenamento a-specifico e l'allenamento specifico dovrebbero essere integrati per ottimizzare e finalizzare i risultati raggiunti.
è un percorso che deve essere ciclico: acquisre potenza significa chiaramente migliorare la capacità di resistere, significa conferire al corpo un punto di partenza diverso per lavorare sulla pulizia del movimento, sulla logica della sequenza. uno studio che tende all'infinito... è un aspetto che mi affascina e mi cattura, come la realizzazione di una coreografia: hai la musica che tindica cosa fare, dove arrivare, ma i passi e le sequenze li devi fare tu. puoi studiarli per giorni e mesi. avrai sempre qualcosa per migliorarli verso cui puntare... magnifico!
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Messaggioda Mascavezza » mer nov 10, 2010 15:28 pm

Non si finisce mai di imparare. :)
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Messaggioda lucapolu » mer nov 10, 2010 17:18 pm

Jolly Lamberti fa il paragone arrampicata indoor sta ad arrampicata su roccia come ping pong sta a tennis e in una sua conferenza imputa ad un eccesso di indoorizzazione un minor rendimento del climber medio odierno rispetto a quello di anni fa.
http://www.climbook.com/articoli/111-au ... rendimento
Restando legati al topic, secondo me, l'arrampicata indoor allena molto resistenza e forza. Magari anche l'intelligenza motoria verticale ma poi questa dovrà essere riadattata alla roccia.
Sempre per ciò che mi riguarda, quando scalo principalmente su roccia ho un calo su plastica e viceversa. Forse il Lamberti ha ragione nel dire che sono due cose diverse ma tra impegni e le giornate corte e piovose non mi resta nulla di meglio che la plastica! :wink:
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Messaggioda Stef » mer nov 10, 2010 17:56 pm

beh ma chissenefrega del grado!!

e allora un 6a su calcare é piú facile di un 6a su arenaria?

la prima volta che ho scalato in falesia su arenaria rossa, qui in assia, germania, ho chiuso un massimo un VI- cagandomi addosso!

é tutto soggettivo, io ad esempio scalo malissimo in toprope, ho paura di volare e sfondare, mentre da primo mi fa un baffo.
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Messaggioda tacchinosfavillantdgloria » mer nov 10, 2010 22:10 pm

anch'io ho l'impressione che in palestra sia più facile. andando (abbastanza) spesso in palestra coi miei soci, vedo indoor degli exploit su gradi abbastanza seri, poi magari la stessa gente su roccia prende bastonate su gradi in teoria del tutto abbordabili.

o magari dipende dal fatto che in palestra ormai siamo dei "locals", facciamo più o meno regolarmente le stesse vie e le sappiamo abbastanza a memoria, mentre in falesia andando poco e cambiando spesso posto siamo sempre "a vista".

plasticari saluti
TSdG
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Messaggioda lucapolu » gio nov 11, 2010 0:11 am

A riguardo il Jolly dice che in palestra si scala "in condizioni diverse da quelle reali. Diverse come impatto psicologico: ambiente rassicurante. Diverse a livello tecnico: sporgenze invece che rientranze. Diverse a livello propriocettivo: ci si abitua a stringere tutte le prese al massimo invece che tarare i propriocettori per modulare la stretta." Ritenendo tutto ciò vero ritengo che in palestra sia più facile! Senza contare che le prese si vedono in modo chiaro ed inequivocabile!
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Messaggioda Mascavezza » gio nov 11, 2010 11:15 am

lucapolu ha scritto:A riguardo il Jolly dice che in palestra si scala "in condizioni diverse da quelle reali. Diverse come impatto psicologico: ambiente rassicurante. Diverse a livello tecnico: sporgenze invece che rientranze. Diverse a livello propriocettivo: ci si abitua a stringere tutte le prese al massimo invece che tarare i propriocettori per modulare la stretta." Ritenendo tutto ciò vero ritengo che in palestra sia più facile! Senza contare che le prese si vedono in modo chiaro ed inequivocabile!


Jolly ha sempre ragione 8) e mi trovo assolutamente concorde con quello che dice tacchinosfavillantdgloria:
o magari dipende dal fatto che in palestra ormai siamo dei "locals", facciamo più o meno regolarmente le stesse vie e le sappiamo abbastanza a memoria, mentre in falesia andando poco e cambiando spesso posto siamo sempre "a vista"

Resta il fatto che la palestra è un'ottima base per l'allenamento.
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Messaggioda ncianca » gio nov 11, 2010 12:22 pm

E' tutto relativo. Io arrampico normalmente mezzo grado in piu' su roccia.
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Messaggioda Tocca ferro » gio nov 11, 2010 14:27 pm

per me arrampicare sulla plastica è vincolante e ti porta a fare a volte movimenti assurdi e fuori equilibrio; devi passare solo su delle prese obbligate e questo toglie la tua fantasia.
Per me è piu' difficile su plastica che su roccia, sulla roccia anche se il piede lo metti dieci cm piu' in la non cambia e così anche per le mani mentre sulla plastica togli tutta la spontaneità.

Percio' plastica + difficile

falesia lascia spazio al tuo corpo
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