Traversata Vioz Cevedale

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Traversata Vioz Cevedale

Messaggioda pelle2005 » dom lug 11, 2010 22:05 pm

Ciao a tutti, volevo sapere se qualcuno ha notizie "fresche" delle condizioni di questa traversata.. Neve ancora tanta? Roccia e sfasciume? Con due amici stavo pensando di percorrerla il weekend prossimo. Non so ancora se farla partendo dal Larcher o dal Mantova..consigli su quale sia meglio?
Grazie mille
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Messaggioda Pié » lun lug 12, 2010 8:56 am

Io la farei dal vioz: la traversata è tranquilla sia come dislivelli che difficoltà, ovviamente è molto lungo il rientro in giornata passando dal larcher. può presentare solo qualche problema di orientamento nei pressi del palon de la mare in caso di nebbia, ma comunque vale la pena farsela col bel tempo per i panorami che sono spettacolari.
per le condizioni attuali, non ti so aiutare, mi spiace.

ciao pié
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Messaggioda pelle2005 » lun lug 12, 2010 9:40 am

eh, infatti pensavo anche io che sarebbe meglio dal mantova..
causa logistica cmq, ci toccherà parcheggiare il sabato a malga mare, prendere il 127 verso il rifugio scoiattoli, poi eventuale seggiovia e salita la mantova. cosi la domenica dopo la traversata, scendiamo per la forcola, il larcher e infine alla macchina
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Messaggioda Pié » lun lug 12, 2010 10:09 am

pelle2005 ha scritto:eh, infatti pensavo anche io che sarebbe meglio dal mantova..
causa logistica cmq, ci toccherà parcheggiare il sabato a malga mare, prendere il 127 verso il rifugio scoiattoli, poi eventuale seggiovia e salita la mantova. cosi la domenica dopo la traversata, scendiamo per la forcola, il larcher e infine alla macchina


se non avete la possibilità di un passaggio/autostop anch'io la farei così. L'unica cosa al posto che arrivare al rifugio scoiattolo :wink: e prendere la seggiovia, salirei alle saline, da lì al saroden e quindi sul sentiero che passa sul costone sopra al dos dei cembri e si raccorda al sentiero tradizionale appena prima della cima vioz. è un taglio graduale e molto veloce.

pié
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Messaggioda pelle2005 » lun lug 19, 2010 12:57 pm

Beh, alla fine ci siamo andati, e siccome magari a qualcuno queste informazioni potrebbe servire, vi faccio un resoconto della gita.

Da Malga Mare al Rifugio Mantova ci abbiam messo 5h30 (partiti alle 12e30), iniziando per il 127, poi salendo a malga saline, e poi prendendo il sentiero che conduce al Mantova. Segnalo che sul 127 c è una fontana, così come a Malga Saline, e dopo malga saline vicino alla pista da sci con skilift. Salita non male, il 127 è tutto circa in piano, poi ci si spara 1500m di dislivello. Siamo arrivati al rifugio giusto in tempo per vederlo essere sommerso dalle nubi, con poi grandinata alle 18e30. E delle gran raffiche di vento.

Il rifugio Mantova è bello, comodo, ci si stà bene, e i gestori e la gente che ci lavora sono gentili e cordiali. Un po maleducati il gruppo di tedeschi che alle 22 viene a letto e fino alle 22e30 prepara attrezzatura e parla senza nemmeno farlo a bassa voce.. Io e imiei amici, tutte cose che avevamo fatto prima di cena, come del resto la maggior parte della gente che era li (pienone).
Durante la notte tanto vento e un bel temporale si è fatto sentire: speriamo bene!

Alle 4 sveglia, vado in bagno e dalla finestra..vedo bianco per terra! Ha nevicato, poco, nummeno mezzo cm ci sarà per terra (uscendo poco dopo scoprirò che è pure ben ghiacciata). Continua a tirare un forte vento. Il cielo non è limpido, è carico, le cime verso il San Matteo sono coperte, e anche a est non è diverso: fortuna che dal rifugio non si vede il percorso che ci aspetta. Il Brenta è ben illuminato dai fulmini che si abbattono dietro di lui: che brutte premesse.. Anche per questo facciamo le nostre cose con calma, in modo da partire invece che alle 5 come avevamo programmato, un po piu tardi nella speranza che questo sereno/tempesta si stabilizzi: è la nostra prima volta su un percorso del genere da soli (al di fuori di gite con guide alpine, CAI o corsi del CAI), quindi ci facciamo, rifacciamo, guardiamo e riguardiamo i nodi (ci leghiamo fin dal rifugio, in modo da evitare di doverlo fare in cima al freddo e spazzati da un vento gelido). Poi partiamo lo stesso e amen: sono le 6. Scomodissimo salire le rocce legati, una lezione che imparermo.

In cima al Vioz tira vento, che ci porta la neve fresca in faccia, ci mettiamo i ramponi (che terremo fino alla Zuffall e un po sulla discesa successiva) e iniziamo a scendere, già col pensiero di tornare indietro se con la nebbia si mette male: il ghiacciao dei forni si vede poco, il Palon de la Mare è scoperto, però.. La discesa è da prendere inizialmente verso sx, nonostante sia una zona abb piana è ben crepacciata. Dopo un po arriviamo su quella che deve essere la traccia/autostrada per la traversata, ma in certi tratti il vento l ha già coperta con la neve (davanti a noi dovremmo avere 4 o 5 cordate, ne vediamo solo due che stanno per arrivare sulla roccia del Palon, le altre saranno già avanti). Un po di nubi ci passano davanti e oscurano il Palon..

La cresta sud est del Palon non la attacchiamo subito, ma percorriamo qualche decina di metri di neve e poi saliamo sulla roccia (sono le 7e20): come consigliava cnhe la guida che avevo, e come hanno fatto tutti. La salita su roccia non è segnalata con niente, ne ometti ne altro, ma è abb intuitiva, e come dicevano certi forum, sono evidenti le ramponate sulle rocce. Passaggi non difficli (un po di esperinza in arrampicata ci ha aiutato di sicuro però!), torniamo a pestar neve e arriviamo in cima (8e30). Il Cevedale è ben coperto (come da quando abbiam lasciato il Vioz): proseguiamo su evidente traccia sulla cresta, ci diciamo di arrivare al bivacco e poi valutare. Discesa insidiosa per il gran numero di crepacci (anche ben ravvicinati) da saltare. Mentre scendiamo vediamo al Colombo un po di gente. Dopo ne vediamo alcuni che attaccano la resta del Rosole, e due che scendono su ghiacciaio. Il Cevedale adesso inizia a scoprirsi ogni tanto.

Arriviamo al Colombo che non c è più nessuno (9e30). Finalmente il San Matteo (dove eravamo stati a fine giugno ma salendo dal Gavia) peremette di farsi fotografare! Decidiamo di partire, sembra che il tempo stia migliorando per diventare abb limpido. Attacchiamo quindi la cresta del Rosole. Salendo il Rosole, dopo poco sembra ci sia una traccia che va verso destra, senza salire, ma poi si scopre che è cieca. In realtà prima di deviare verso destra, c è da salire decisamente verso la cresta. Poi cmq il primo tratto sul Rosole abbiam visto che "ognuno passa dove preferisce", ma quasi di continuo si stà sulla cresta. In questo tratto perdiamo abb tempo per trovare la traccia: fortuna che ci eravamo slegati, così non abbiamo avuto anche quell handicap.

Un bel sospiro di sollievo quando finalmente torniamo sulla neve (circa le 10e30)! Ci rileghiamo pronti per attaccare il Cevedale, che già da un po è sgobro da nubi. Purtoppo Ortles e Gran Zebru mostrano ogni tanto solo la cima, e poco. Partiamo, ancora crepacci nonstante siamo una sella. Se ne vedono (in lontanaza) di veramente grandi. Percorriamo la salita con passo lento ma costante, e alle 11e30 siamo su. C è un sacco di gente, e decidiamo di partire subito verso la Zufall, la nostra ultima cima della giornata. Crestina sottile, che dopo un po si abbandona scendendo più giu della crepaccia terminale, per poi risalire.

Alle 12e20 appoggiamo picche e corda sulla croce della Zufall: ce l abbiamo fatta! Qui facciamo la sosta più lunga per mangiare qlsina (ci eravamo già fermati ogni tanto, ma mai più di 5 minuti), cercando anche di spicciarci perchè da metà tratta Cevedale-Zufall le nubi sono tornate a fare capolino. Iniziamo a scendere, dopo poco ci sleghiamo nonostante vediamo che qualche decina di metri di neve qua e la sarà da percorrere, perchè su roccia è davvero scomodo, e tanto la neve abbiam visto che non è ghiacciata. Dopo un po ci togliamo pure i ramponi, per lo stesso motivo. Qui notiamo un particolare che ci fa un po raggelare. vediamo un crepaccio che sarà largo 2,5m, ma che ha un ponte di neve che lo copre scoprendo solo le estremità: il che vuol dire che arrivandoci di fronte (noi lo vediamo di fianco e da lontano) si penserebbe che siano due piccoli crepacci distanti tra loro un paio di metri..

Scendendo dalla Zufall verso la Forcola, dopo una mezzora (indicativa) di disceca, si arriva a un punto dove c è una bella traccia che scende verso destra e scende graduale, e un altra a sinistra invece che scende ripida. Quella di dx è ben pestata, ed essendo graduale abbiam preso quella. Che però dopo un po si è rilevata essere sbagliata. Oddio, ci siamo riusciti a ricongiungere al sentiero che dalla Forcola va verso il Larcher, ma è una bella discesa di sfasciumi e ripidina. Si vede cmq che l hanno sbagliata in tanti, visto che ogni chiazza di neve che abbiam visto era pestata! Inizia quindi una lunga e estenuante (anche psicologiacmante un po) discesa a vista. Crechiamo tutte le chiazze di neve possibile per alleviare le ginocchia.

Verso le 15 arriaviamo sul sentiero della Forcola, circa alla sua metà, e prendiamo verso Larcher e in seguito Malga Mare. Arriviamo alla macchina alle 17e30.

Che giornata! è proprio un bel giro, c è da essere allenati (il gps ha contato 23 km) però. Non è cmq un tracciato banale, i crerpacci sono davvero tanti e i passaggi su roccia non sono semplici ne facilmente individuabili.
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Messaggioda Pié » gio ago 26, 2010 9:47 am

Vedo adesso che siete andati: bravi, è davvero un bel giro!
:wink:
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