crodaiolo ha scritto:Marco Anghileri ha scritto:ogni volta che vado su questo genere di vie penso...
ed ogni volta mi domando...
Altri tempi, indubbiamente...Riccardo Cassin ha scritto:...Da molte ore siamo su questo muro, e ora cominciamo a vederne la fine.
Fa molto caldo, sudore e sete ci infastidiscono.
Sogniamo un ruscello sul quale buttarci bocconi per bere, immergendo le labbra nell'acqua corrente...
Quello che ci aspetta ora è come il pezzo di bravura
che le bande musicali serbano per ultimo per riscuotere gli applausi.
Agli applausi non ci teniamo, ma sappiamo che con questo tratto espostissimo si guadagna la vetta e,
malgrado sia avaro di appigli,
lo conquistiamo spanna a spanna, attenti alle manovre, cauti nel chiodare, senza fretta,
con la calma decisione di chi sa di essere ormai al termine della prova.
...Dopo sette ore di scalata siamo in cima al Sasso dei Carbonari,
dove amici e ragazze ci attendono festosi.
Sulla non lontana vetta del Grignone sta una nube come un gran ciuffo:
il vento la piega verso la Valsassina e sembra un immane pennone.
Beviamo avidamente dalle borracce offerte, ci rifocilliamo, ci abbandoniamo lunghi distesi.
Qualcuno canta.
Poi, quand'è l'ora del ritorno, calziamo gli scarponi che ci hanno portato quassù,
scendiamo in gruppo e ci sentiamo tutti immensamente felici...
qualcuno dice "morivano come mosche"...
Forse...
ma evidentemente ben altro sapore aveva il miele che le attirava.
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P.S. x Marco Anghileri: propongo ufficialmente che il neretto-naif sia adottato come "leitmotiv" del ritrovo "A Cavallo della Grigna", 5-6 Giugno...
chi diceva:"i veri cavalli c'erano una volta"