Giusto per capire...

[Rutto]

Dimenticavo: fossero tutti come i tuoi, i report, sarebbe un bel leggere.

[Falco5x]

Il dubbio sulla liceità dei forum mi nasce a leggere cose tipo scitte dal simpaticone di seguito:

No per piacere, non mi si tolga la possibilità di compiacermi di quello che faccio raccontandolo o condividendolo con i miei "anch'io". Altrimenti perché stiamo in un forum? che ci stiamo a fare se non per dare sfogo al nostro smisurato ego, grandi o piccole che siano le imprese che compiamo?
Se non ci fossero la memoria e il racconto non faremmo neanche il 90% di quello che facciamo.

Io in montagna vado per me stesso, per scalare, camminare, portare amici meno esperti in luoghi che non immaginano, e per un sacco di altri motivi, ma non per questi qua sopra. Non per dire che è più giusto il mio modo di andare, ma perchè non c'è solo il vostro. E se voi dite la vostra, io dico la mia. E magari barufferemo, visto che gli alpinisti hanno sempre ragione loro.

Carissimo rutto, sono contento che tu prenda per buone le mie innocue provocazioni perché mi danno modo di parlare con te, che altrimenti voleresti a livelli troppo inarrivabili per interloquire con un modestissimo escursionista quale io sono.

Chi mi conosce sa che le mie vanterie sono guasconate talmente scoperte da far sghignazzare, mentre invece in realtà sono consunto, pieno di acciacchi, pauroso e brontolone. Ma il bello di un forum è anche la libertà di poter provocare e venire provocati in amicizia.

Come noterai ho una certa età, per cui di fasi e stagioni montane ne ho passate parecchie. Ad esempio la fase dell'andare in montagna a ritrovare me stesso l'ho già doppiata più volte, ma non per questo la rinnego: mi capita ancora, anche se non più con la stessa freschezza e meraviglia di un tempo. E anche il piacere di portare altri lo conosco perché l'ho praticato spesso, e se mi capita ancora di provarlo è un piacere sempre gratificante.

Da giovane non ero affatto un competitivo, e nemmeno amavo parlare di quanto facevo per cui mai e poi mai mi sarei iscritto a un forum come questo: andavo solo per me stesso e per i pochi amici con i quali condividevo la stessa passione.
Ma poi col passare del tempo succede che meno si vive e più si parla, e il racconto e la parola prendono in parte il posto della vita vissuta, anche perché la maturazione interiore raggiunta ci ha reso forse abbastanza abili da riuscire a intrigare con la parola più di quanto non riuscissimo a fare un tempo, e quando a proposito di ciò si ricevono complimenti in merito (e mi è capitato) è una soddisfazione aggiuntiva che costituisce motivo per continuare a farlo, un po' come se si fosse riusciti ancora una volta a portare qualcuno in montagna a scoprirne le meraviglie.

A questo punto il minimo che possa capitare è che il racconto diventi un complemento importante dell'azione (fino a quando, io mi aspetto, la sostituirà completamente), perché raccontare è un mezzo per condividere, ma anche, nel mio caso e per i miei coetanei, un modo per dire a voi giovani "guardate che non sono ancora un rottame, guardate che sono ancora dei vostri". Insomma col tempo si diventa, è vero, un po' più esibizionisti, ma soprattutto ci si scopre competitivi verso noi stessi, perché quando ci si accorge di riuscire a fare qualcosa magari un po' meglio di come la facevamo un tempo (quando a queste cose non si badava e i tempi e i dislivelli manco si misuravano perchè ci se ne fregava), si ha come l'illusione di avergliela fatta un po' in barba a questo tempo maligno che passa e ci consuma.

E quando si ha una platea virtuale come questa, è normale che a fronte di certe piccole personali soddisfazioni si voglia cercare la condivisione non solo tecnica ma soprattutto emotiva, anche a rischio (e capita puntualmente) di prendersi da parte di voi giovinastri solo una sequela di bonari sfottò. I quali hanno però un pregio importante: quello di farci sentire ancora uno dei vostri.