I reduci

[Roberto]

Tuffo nella nostalgia, nel magone, nella saudade e metto su un CD di uno spettacolo di Gaber, "Libertà obbligatoria". Al secondo pezzo ecco "I reduci" ed ogni volta mi sento male.
Sono anche io un reduce, un rottame nostalgico di quegli anni, degli anni in cui si sperava, si credeva, si discuteva, si partecipava.
Sono un reduce, un perdente, uno che vede con rassegnazione il futuro "nero" che ci aspetta. Non posso che immalinconirmi e ricordare con straziante commozione quegli anni incredibili, irripetibili e, purtroppo, illusori.

I Reduci :
E allora è venuta la voglia di rompere tutto
le nostre famiglie, gli armadi, le chiese, i notai
i banchi di scuola, i parenti, le "centoventotto"
trasformare in coraggio la rabbia che è dentro di noi.

E tutto che saltava in aria
e c'era un senso di vittoria
come se tenesse conto del coraggio
la storia.

E allora è venuto il momento di organizzarsi
di avere una linea e di unirsi intorno a un'idea
dalle scuole ai quartieri alle fabbriche per confrontarsi
decidere insieme la lotta in assemblea.

E tutto che sembrava pronto
per fare la rivoluzione...
ma era una tua immagine o soltanto
una bella intenzione.

E allora è venuto il momento dei lunghi discorsi
ripartire da zero e occuparsi un momento di noi
affrontare la crisi, parlare, parlare e sfogarsi
e guardarsi di dentro per sapere chi sei.

E c'era l'orgoglio di capire
e poi la certezza di una svolta
come se capir la crisi voglia dire
che la crisi è risolta.

E allora ti torna la voglia di fare un'azione
ma ti sfugge di mano e si invischia ogni gesto che fai
la sola certezza che resta è la tua confusione,
il vantaggio di avere coscienza di quello che sei

ma il fatto di avere la coscienza
che sei nella merda più totale
è l'unica sostanziale differenza
da un borghese normale.

E allora ci siamo sentiti insicuri e stravolti
come reduci laceri e stanchi, come inutili eroi,
con le bende perdute per strada e le fasce sui volti
già a vent'anni siam qui a raccontare ai nipoti che noi

noi buttavamo tutto in aria
e c'era un senso di vittoria
come se tenesse conto del coraggio
la storia.

"I Reduci" di Giorgio Gaber e Sandro Luporini

[gug]

Molto bella.

[brunoz]

Ciao !!

No-no-no... forse reduci, forse pure perdenti, ma rassegnati mai !!
Proprio in Libertà obbligatoria, nell'ultimo brano (Il cancro) sta la risposta.

Non si può ancora morire
con questa smorfia sul viso
con dentro un'inutile rabbia
con questo terrore
e senza uno scopo preciso.
Non si può ancora morire
mentre ti agiti inerte
aggrappati all'ultima azione
che ancora puoi fare:
non devi fallire la morte.



Miao.
Bruno.

[Roberto]

Ciao !!

No-no-no... forse reduci, forse pure perdenti, ma rassegnati mai !!
Proprio in Libertà obbligatoria, nell'ultimo brano (Il cancro) sta la risposta.

Non si può ancora morire
con questa smorfia sul viso
con dentro un'inutile rabbia
con questo terrore
e senza uno scopo preciso.
Non si può ancora morire
mentre ti agiti inerte
aggrappati all'ultima azione
che ancora puoi fare:
non devi fallire la morte.



Miao.
Bruno.

Non mi sembra consolante sapere che ci resta solo il cercare di "non fallire la morte"

[brunoz]

Ciao !!

Ciao !!

No-no-no... forse reduci, forse pure perdenti, ma rassegnati mai !!
Proprio in Libertà obbligatoria, nell'ultimo brano (Il cancro) sta la risposta.

Non si può ancora morire
con questa smorfia sul viso
con dentro un'inutile rabbia
con questo terrore
e senza uno scopo preciso.
Non si può ancora morire
mentre ti agiti inerte
aggrappati all'ultima azione
che ancora puoi fare:
non devi fallire la morte.



Miao.
Bruno.

Non mi sembra consolante sapere che ci resta solo il cercare di "non fallire la morte"

Vero, ma è pur meglio d'uno sterile piangersi addosso.

"Resistere, resistere, resistere."

Miao.
Bruno.

[bertoldik65]

come dice brunoz, forse reduci ma sicuramente non perdenti e tantomeno rassegnati.
Quante buone conquiste con quel movimento....
Io sono una decina d'anni troppo "giovane" ma ho un fratello del '57 che si dava da fare parecchio in quel periodo...
quante discussioni con mia madre, tendenzialmente democristiana, quando mi beccava mentre sfogliavo Lotta Continua.....

"formidabili", quegli anni, oppure no? L'aggettivo ha un duplice significato: "eccezionale","fuori del comune", "straordinario", ma anche, dal latino"formido" ,"temibile".Se i detentori del potere hanno "temuto" la messa in discussione dei loro privilegi a tal punto da ricorrere alle stragi-- e a molte altre nefandezze--per cercare di conservarli, allora sono i fatti a dire che quegli anni "straordinari"sono stati davvero formidabili. MARIO CAPANNA

resistere, resistere

[brunoz]

Ciao !!

come dice brunoz, forse reduci ma sicuramente non perdenti e tantomeno rassegnati.
Quante buone conquiste con quel movimento....
Io sono una decina d'anni troppo "giovane" ma ho un fratello del '57 che si dava da fare parecchio in quel periodo...
quante discussioni con mia madre, tendenzialmente democristiana, quando mi beccava mentre sfogliavo Lotta Continua.....

"formidabili", quegli anni, oppure no? L'aggettivo ha un duplice significato: "eccezionale","fuori del comune", "straordinario", ma anche, dal latino"formido" ,"temibile".Se i detentori del potere hanno "temuto" la messa in discussione dei loro privilegi a tal punto da ricorrere alle stragi-- e a molte altre nefandezze--per cercare di conservarli, allora sono i fatti a dire che quegli anni "straordinari"sono stati davvero formidabili. MARIO CAPANNA

resistere, resistere

E mi permetto di citare ancora Mario Capanna, quando diceva
(e saran passati 15 anni almeno):

"Non sono finiti i tempi delle generose lotte. Mandiamo via questa
banda di lestofanti, truffaldini e rapaci!"



Miao.
Bruno.

[Roberto]

Oggi possiamo solo cercare di non farci sopraffare del tutto, ormai la "partecipazione" è fuori moda, delegare è la parola d' ordine. Disinformazione, nel caso migliore, se non malainformazione, regnano e non è possibile lottare contro un potere opprimente se non sai che il potere opprime.