Lampade a basso consumo: sono una buona idea?

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Lampade a basso consumo: sono una buona idea?

Messaggioda gug » sab dic 19, 2009 16:07 pm

Riporto un'intervento interessante, su un blog che parla di energia, sulle lampadine a basso consumo, che diventeranno obbligatorie entro poco.

Prof. Ugo Bardi ha scritto:Nel suo romanzo ?Le ceneri di Angela? Frank McCourt ci racconta di quando era bambino in Irlanda, negli anni 1930 e 1940. Uno dei suoi ricordi è di quando viveva in casa da suo zio, il quale si portava con se al lavoro, ogni mattina, i fusibili dell?impianto elettrico di casa. Era per risparmiare sulla bolletta evitando che suo nipote accendesse la luce per leggere nella nebbiosa Limerick.

Lo zio di Frank McCourt non era di certo un ecologista. Era semplicemente uno che cercava di risparmiare in un?epoca in cui il costo dell?elettricita era ben superiore a quello attuale, in termini relativi. Le cose sono ben diverse, oggi, e credo che tutti possiamo raccontare di familiari e conoscenti che lasciano accesa la luce tutta la notte; ?tanto costa poco?.

In effetti, per quanto cozzi contro la coscienza ecologica di molti di noi, è vero che l?illuminazione è una voce molto piccola sui consumi domestici. In un post di Gianluca Ruggeri su ASPO-Italia troviamo che, in media, l?illuminazione rappresenta circa il 12% dei consumi elettrici domestici. A loro volta, i consumi elettrici rappresentano circa il 16% dei consumi energetici domestici, quindi l?illuminazione rappresenta meno del 2% del totale in termini di quantità di energia usata in casa. In termini monetari è un po? di più dato che l?energia elettrica costa più cara di altre forme, ma è comunque una frazione molto piccola. Un modo alternativo di quantificare le cose è di considerare che i consumi elettrici domestici, secondo federconsumi, sono circa il 23% del totale dei consumi elettrici in Italia. Ovvero, l?illuminazione domestica rappresenta meno del 3% dei consumi elettrici totali.

Nonostante questa piccola incidenza sui consumi, sembra che la commissione Europea abbia considerato molto importante risparmiare in quest?area ed è andata a promulgare un decreto decisamente pesante in merito: dal 1 Settembre 2009 in tutta l?Unione Europea è vietata la vendita delle tradizionali lampadine a filamento di tungsteno. Si possono commerciare soltanto le lampadine a basso consumo, principalmente di tre tipi: fluorescenti, alogene o a LED. Nella pratica, quasi tutte le nuove lampadine sono fluorescenti compatte, con un risparmio sui vecchi tipi a filamento di circa il 70%-80%. Considerato questo fattore e assumendo che il ?parco lampade? esistente sia tutto a incandescenza, il risparmio totale del provvedimento è di circa il 2% dei consumi elettrici totali e poco più dell?1% dei consumi energetici domestici.

Non è che sia una cosa entusiasmante e, in effetti, leggiamo sul ?Sole 24 ore? che il risparmio sulla bolletta domestica per una famiglia dovrebbe ?aggirarsi intorno ai 20 euro? all?anno con le lampade a basso consumo. Non è una cosa che risolva il problema di far quadrare il bilancio familiare e, decisamente, non sono più i tempi dello zio di Frank McCourt che per risparmiare sulla bolletta si portava via i fusibili di casa. Inoltre, queste stime potrebbero essere molto ottimistiche dato che non tengono conto dei fattori legati al cosiddetto ?paradosso di Jevons?. In pratica, se l?illuminazione costa meno va a finire che si tengono le lampadine accese per più tempo e non si risparmia niente o quasi.

Valeva la pena, allora, intervenire così pesantemente sul mercato per ottenere dei vantaggi così limitati (e forse inesistenti)? Si potrebbe rispondere con il vecchio detto Toscana, ?meglio che nulla, marito vecchio?. Tuttavia, come spesso succede, il diavolo sta nei dettagli. Risparmiare va bene, ma quali sono gli effetti collaterali?

C?è prima di tutto un problema di inquinamento: le lampade a basso consumo, come abbiamo detto, sono quasi tutte a fluorescenza e le lampade a fluorescenza contengono mercurio. Di quanto mercurio stiamo parlando? Beh, si stimano circa 4 mg di mercurio per lampada. Allora, se in Europa ci sono ? diciamo ? 5 lampade a persona per 350 milioni di europei, questo vuol dire circa un miliardo e mezzo di lampade. Ammesso che durino 10 anni l?una, si parla di sostituirne 150 milioni l?anno, ma il realtà i dati disponibili parlano di 200 milioni e oltre all?anno. Fatti i dovuti conti, in totale, si crea un giro di quasi una tonnellata di mercurio all?anno soltanto in Europa.

Secondo il ?consorzio ecolamp? il mercurio si può recuperare quasi al 100% nello smaltimento di queste lampade (vedi anche questo articolo dell?Environment Protecion Agency). Siccome il mercurio costa caro, conviene recuperarlo. Però, ogni lampadina ne contiene talmente poco che il suo valore economico è praticamente zero. Quindi, con tutta la buona volontà, non tutte le lampade fluorescenti verranno smaltite correttamente. E? difficile dire quante di queste lampade finiranno nei cassonetti dei rifiuti, ma sicuramente parecchie. Questo è specialmente vero per quelle lampade che andranno a finire nei paesi del terzo mondo dove mancano le risorse per mettere insieme sistemi di smaltimento moderni. Sia da noi che nei paesi poveri, le lampade non smaltite correttamente andranno a finire in discarica, oppure in un inceneritore. Ammesso che dall?inceneritore il mercurio non finisca nell?atmosfera, finirà comunque in discarica come ceneri da incenerimento. Inoltre, un certo numero di lampade finirà rotto durante l?uso, disperdendo il mercurio nell?ambiente domestico. Non è chiaro quali effetti questo potrà avere sulla salute umana, ma sicuramente il mercurio è un veleno molto potente. Ne bastano nanogrammi per millilitro nel sangue per avere effetti dannosi e il contenuto di mercurio in una singola lampada è più che sufficiente per arrivare a queste concentrazioni in un essere umano.

Una lampada rotta in un ambiente poco ventilato potrebbe fare seri danni, ma ? fortunatamente ? dovrebbe essere un evento raro. In ogni caso, è probabile che con le lampade fluorescente sparpaglieremo qualcosa come mezza tonnellata di mercurio all?anno nell?ambiente, nella sola Europa. In termini relativi, è una quantità limitata. Tanto per dare un?idea, la produzione mondiale attuale di mercurio è di circa 1000 tonnellate l?anno e le emissioni di mercurio da parte di processi di combustione ? principalmente le centrali a carbone ? sono molto superiori. Si calcola che una lampada a fluorescenza contiene meno mercurio di quello che emetterebbe una centrale a carbone per alimentare una lampada a filamento di pari potenza. In realtà, tuttavia, questi calcoli sono fatti per paesi dove ci sono molte centrali a carbone e non valgono per l?Italia; dove ce ne sono poche. Da noi si usa principalmente il gas naturale, che non contiene mercurio. Lo stesso vcale se usiamo energia rinnovabile. Insomma, queste tonnellate di mercurio sparse nell?ambiente non faranno (forse) gravi danni, ma il concetto di spargerle va contro il principio di base che dice ?primo non nuocere?.

C?è poi un altro problema. In questi ultimi tempi, ci stiamo focalizzando al 100% sull?energia senza considerare l?altro gravissimo problema che ci sta di fronte: quello del graduale esaurimento delle materie prime (vedi per esempio il mio articolo su ?The Oil Drum?). Allora, abbiamo abbastanza mercurio per tutte queste lampade?

In un articolo scritto insieme a Marco Pagani abbiamo notato come la produzione mondiale di mercurio abbia piccato ormai da decenni. Siamo scesi oggi a una produzione, come dicevo , di circa 1000 tonnellate all?anno. Ora, se tutto il mondo usasse lampade a fluorescenza, avremmo bisogno di solo qualche decina di tonnellate all?anno di mercurio, ma la produzione tende a scendere e a lungo andare ci troveremo in difficoltà. In secondo luogo, stiamo sparpagliando nell?ambiente risorse minerali in formne che non saranno mai più recuperabili. Probabilmente, di mercurio per le lampade ne avremo ancora per parecchi decenni ma, comunque vada, lasceremo senza mercurio i nostri discendenti, qualunque uso ne vogliano fare.

In confronto, una lampadina a incandescenza tradizionale è tutta un?altra cosa: rame, vetro e il filamento di tungsteno. Tutto materiale facilmente riciclabile quasi al 100%. Anche se è finito in discarica si può recuperare lo stesso senza pericolo per chi lo fa (non dall?inceneritore, però). In effetti, esiste già oggi una fiorente industria che recupera il tungsteno dalle lampadine scartate. Se smettiamo di incenerire, possiamo continuare per secoli a fare lampadine a incandescenza senza privare i nostri discendenti di nessuna risorsa, anzi facendogli trovare tungsteno in forma metallica e facilmente utilizzabile.

In sostanza, la lampada fluorescente nasce da ottime intenzioni e ? a breve termine ? porta dei vantaggi innegabili, anche se modesti. Nella pratica, tuttavia, è una di quelle soluzioni che a lungo andare portano problemi difficili da risolvere. Prima di forzare i cittadini europei a usare queste lampade, si sarebbe potuto e dovuto investigare un po? di più sulle conseguenze a lungo termine di questa scelta.

Ovviamente, non ci sono solo le lampade a fluorescenza fra quelle a basso consumo. Ce ne sono almeno altri due altri tipi: quelle dette ?alogene? e quelle dette ?a LED? dove ?LED? sta per ?light emitting diode?. I LED sono ancora per certi versi sperimentali, ma si stanno sviluppando rapidamente. Hanno il vantaggio rispetto alle fluorescenti di non contenere materiali velenosi. Il problema è che quasi tutte fanno uso di metalli molto rari e in via di esaurimento: quasi sempre gallio, spesso indio. Mancano dati sulle quantità di gallio usate, che sono comunque molto piccole. In ogni caso, il recupero del gallio e dell?indio dalle lampade, al momento, non sembra possibile. Anche qui, dunque, stiamo utilizzando risorse non rinnovabili in modo insostenibile.

Rimangono le lampade alogene; discendenti dirette delle vecchie lampade a filamento. Contengono un alogeno (iodio) che permette di tenere il filamento a temperature più alte, migliorando l?efficienza delle emissioni. Lo iodio è, in principio, un elemento abbastanza abbondante anche se viene estratto da riserve limitate. Anche qui è difficile dire esattamente quanto sia sostenibile il suo uso nelle lampade. Probabilmente il problema è meno grave che negli altri due casi di lampade a basso consumo, ma esiste comunque.

Ma, allora, esiste un?illuminazione veramente sostenibile e a basso consumo? Ci sono tantissimi modi di eccitare materiali a emettere luce, ma pochi che siano a basso costo, pratici, e che si possano avvitare su un portalampade. Se potessimo trovare il modo di fare dei LED basati sul silicio, avremmo una sorgente basata su un materiale abbondante. Putroppo, la cosa è molto difficile per via di certi problemi intrinseci con la struttura elettronica del silicio che rendono il LED al silicio poco efficiente. Ci sono anche lampade fluorescenti senza mercurio ma, alla fine dei conti, non sono più efficienti delle lampade tradizionali a filamento.

Alla fine dei conti, se in futuro avremo energia rinnovabile abbondante e a basso costo ci potrebbe convenire tornare alle vecchie lampadine a incandescenza. Saranno poco efficienti ma non inquinano e si riciclano. Se usate con parsimonia, non ci sarà bisogno di mettersi i fusibili di casa in tasca tutte le mattine, come faceva lo zio di Frank McCourt.

E se non avremo l?energia rinnovabile? Beh, ci dovremo contentare di olio di balena o grasso di foca.


http://www.aspoitalia.it/blog/nte/2009/ ... uona-idea/
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Messaggioda Sbob » lun dic 21, 2009 10:22 am

Questo articolo mi lascia un po' perplesso: mi pare che prenda alcuni punti per ingigantirli e farne notizie sensazionali.

Andiamo con ordine. Il passaggio al fluorescente rappresenterebbe "solo" una riduzione del 2% dei consumi. A me pare un risultato buono gia' da solo, ma a questo si aggiunge la politica su tutti gli altri settori: l'obbligo di mantenere una classe di efficienza minima se non erro e' gia' presente in molti altri settori, quali ad esempio gli elettrodomestici.
Inoltre si ha una riduzione del 60% dei consumi nel settore, un risultato enorme!

In altri termini, la riduzione dei consumi si ottiene con tanti piccoli interventi che presi singolarmente non fanno molto ma nel complesso possono ottenere ottimi risultati.

In quanto al mercurio, tralasciando il terrorismo sulla lampadina rotta (ho rotto non so quanti termometri e non sono mai morto...), dai numeri che lui stesso fornisce si avrebbe un incremento del consumo dello 0.1%... a fronte di una riduzione dei consumi energetici del 2% mi sembra un ottimo risultato non ti pare?
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Messaggioda Davide.DB » lun dic 21, 2009 10:33 am

Sbob ha scritto: (ho rotto non so quanti termometri e non sono mai morto...)


:lol:

Per fortuna se no saremmo in 2.. Cmq quelli al mercurio li hanno gia tolti dal commercio.

Certo che basterebbe un piccolo sforzo, per una raccolta diferenziata delle lampadine e si risolve anche il problema del inquinamento da mercurio e altri metalli, dovuto alle stesse.
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Messaggioda mcorobic » lun dic 21, 2009 11:16 am

Bisogna aspettare qualche hanno ancora che calano i prezzi dei led.

La tecnologia led uccide ogni basso consumo in commercio.
Corrente continua a basso voltaggio.

Bisogna solo aspettare che i led-ultraluminosi diventino piu economici, ora come ora si trovano a basso prezzo solo i led da 1W classici ma che buttano fuori pochi lumen.
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Messaggioda Sbob » lun dic 21, 2009 11:21 am

mcorobic ha scritto:Corrente continua a basso voltaggio.

Questo non e' un gran vantaggio :?
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Messaggioda gug » lun dic 21, 2009 14:15 pm

Sbob ha scritto:Questo articolo mi lascia un po' perplesso: mi pare che prenda alcuni punti per ingigantirli e farne notizie sensazionali.

Andiamo con ordine. Il passaggio al fluorescente rappresenterebbe "solo" una riduzione del 2% dei consumi. A me pare un risultato buono gia' da solo, ma a questo si aggiunge la politica su tutti gli altri settori: l'obbligo di mantenere una classe di efficienza minima se non erro e' gia' presente in molti altri settori, quali ad esempio gli elettrodomestici.
Inoltre si ha una riduzione del 60% dei consumi nel settore, un risultato enorme!

In altri termini, la riduzione dei consumi si ottiene con tanti piccoli interventi che presi singolarmente non fanno molto ma nel complesso possono ottenere ottimi risultati.

In quanto al mercurio, tralasciando il terrorismo sulla lampadina rotta (ho rotto non so quanti termometri e non sono mai morto...), dai numeri che lui stesso fornisce si avrebbe un incremento del consumo dello 0.1%... a fronte di una riduzione dei consumi energetici del 2% mi sembra un ottimo risultato non ti pare?


Il discorso è che a fronte di vantaggi limitati ci sono degli effetti collaterali che forse non sono stati abbastanza presi in considerazione, primo fra tutti quello della sostenibilità dello sfruttamento delle materie prime necessarie a costruire una lampada.
Poi naturalmente c'è l'aspetto degli effetti dannosi del mercurio: sono stati analizzati abbastanza? Dire che si sono rotti molti termometri senza che sia accaduto nulla non vuol dire niente: probabilmente le persone che lavoravano alla Eternit per molti anni potevano dire lo stesso per il rischio amianto e poi....
A me sinceramente mi ha stupito l'obbligatorietà del passaggio, anche perchè il risparmio in una simile situazione, conduce sempre a consumare di più e ad annullare il risparmio. Se ho un'auto che consuma meno farò più chilometri e ciò avverrà sicuramente con le lampade a basso consumo, che tra l'altro in molte situazioni hanno prestazioni peggiori.
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Messaggioda Sbob » lun dic 21, 2009 15:28 pm

A me il discorso sul pericolo *diretto* per la salute non convince: nella lampada ce ne sono pochi milligrammi, anche ammettendo che quando si rompe una lampada un disgraziato si metta ad annusare il contenuto e riesca - dio solo sa come - ad inalare tutti i vapori prima che si disperdano, siamo piu' di 1000 volte sotto la dose letale.

Il riferimento al termometro e' perche' da almeno un secolo utilizziamo termometri al mercurio, che da almeno un secolo si rompono... senza che nessuno si sia mai preoccupato. Perche' preoccuparsi ora per qualcosa che usa meno mercurio, che molto piu' di rado si rompera' (di solito le lampadine le butti perche' non funzionano piu', non perche' le hai rotte facendole cadere)

L'obbligatorieta' del passaggio non e' nulla di strano: mi pare che su tutti gli elettrodomestici ci sia gia' una classe di efficienza minima da rispettare, non stupisce che sia stato applicato lo stesso principio anche alle luci.


Tornando al rapporto costi/benefici: -2% consumi combustibili fossili, +0.1% consumo mercurio. Mi pare vantaggioso, no?
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Messaggioda Davide.DB » lun dic 21, 2009 16:04 pm

Mi ripeto basta creare una filiera di riciclo/smaltimento delle lampadine.
(che appunto le si sostituisce e butta, almeno il grosso, perché non vanno più, non perché rotte/spaccate).

Il problema dei danni da mercurio non credo dipenda da un contatto diretto con quello che fuoriesce dai termometri o dalle lamapadine ma da una sua dispersione nell'ambiente e nelle falde acquifere, e da qui all'uomo.
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Messaggioda gug » lun dic 21, 2009 21:59 pm

Il fatto è che per la lavatrice, la lavastoviglie o il riscaldamento non c'è il rischio di utilizzarle di più perchè consumano meno: una volta che abbiamo lavato il necessario o siamo arrivati alla temperatura desiderata non c'è motivo per continuare ad usarli.
Per l'illuminazione invece il rischio di lasciare accese le luci perchè "tanto consumano meno" è reale e quindi sono scettico su quel -2%.
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Messaggioda Sbob » mar dic 22, 2009 0:06 am

Quanti di noi spengono le luci per la bolletta? Alla fine lo sappiamo che sono comunque pochi euro risparmiati, incandescente o fluorescente che sia. E' piu' un fatto di abitudine.

Comunque lo stesso discorso potresti farlo su tutto, dalla macchina (consuma meno, allora la uso di piu') al frigo (consuma di meno, tanto vale avere il freezer e congelare tutto quello che capita).
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Messaggioda gug » mar dic 22, 2009 14:11 pm

Sbob ha scritto:Comunque lo stesso discorso potresti farlo su tutto, dalla macchina (consuma meno, allora la uso di piu') al frigo (consuma di meno, tanto vale avere il freezer e congelare tutto quello che capita).


Per l'auto si, ma come dicevo per il riscaldamento o la lavatrice o la lavastoviglie non direi.
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