pasasò ha scritto:Avremmo voluto che fosse diverso e abbiamo fallito
invitando il figlio all'espatrio, escamotage di promozione individuale credo che l'autore dell'articolo finisca per rinnegare un percorso collettivo di cui la sua generazione è stata protagonista.
Pur con le dovute sconfitte avrei preferito un invito affinchè i fallimenti precedenti non investano i destini e le batteglie delle future generazioni, per ritagliersi qui ed ora un futuro migliore.
L'autoesilio mi sembra comunque una bella sconfitta
Avevo pensato anche io qualcosa di simile.
Poi però, visto che nelle generazioni che dovrebbero fare qualcosa, ci sono, anzi, ci siamo, e che non si può sperare nelle 'future generazioni' sempre, visto che nel mio microambiente ho cercato e sto cercando di 'fare qualcosa', non posso dimenticarmi che non appena ho cercato di 'cambiare le regole del gioco' in un micro un pochino meno micro ne sono uscito regolarmente con le ossa più o meno ammaccate.
E per cambiare qualcosa devi giocare 'con le loro regole', e magari sei anche capace ma ti resta il dubbio che a un certo punto non saprai più distinguere tra quelle che era ciò che volevi e ciò che erano 'le loro regole'.
E intanto i giornali e la testa della gente son sempre più pieni di veline, di gf, di trans e tutto sommato di cagate e non c'è nessuno che dica basta.
Ecco, tutto considerato, la vedo dura.