ARVA obbligatorio in Piemonte.

Area di discussione su argomenti di montagna in generale.

Messaggioda Kliff 62 » sab nov 14, 2009 12:37 pm

Maki ha scritto: Spero di sbagliare, ma sia gli ultimi incidenti di cui ho sentito parlare sia le statistiche sull'efficacia dell'ARVA mi danno poche speranze.
Vero, ma senza ne avresti molte di meno. Questo manuale non dovrebbe mancare nella bibioteca di chi usa l' ARVA http://www.montagna.org/it/content/manu ... so-valanga
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Messaggioda giuba » sab nov 14, 2009 13:29 pm

E' di questa mattina la notizia che per sciare in piemonte è necessaria l'assicurazione.

Sentito la notizia di sfuggita per radio.

Qualcuno può confermare?
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Messaggioda Kliff 62 » sab nov 14, 2009 14:45 pm

giuba ha scritto:E' di questa mattina la notizia che per sciare in piemonte è necessaria l'assicurazione.

Sentito la notizia di sfuggita per radio.

Qualcuno può confermare?
http://www.cai.it/fileadmin/documenti/Comunicati_stampa_2009/Sicurezza_sugli_sci/Sicurezza_sugli_sci__la_legge_regionale_del_Piemonte.pdf
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Ultime notizie dal Cai

Messaggioda AlpinMonster » mer nov 18, 2009 18:00 pm

Sicurezza sugli sci. La legge regionale del Piemonte attività Invernali

di Massimiliano Gastaldi del 04.11.2009

Il Piemonte, nel gennaio scorso, si è dotato di una nuova legge sulla sicurezza negli sport invernali da discesa e da fondo, frutto di un importante confronto d?idee anche con il CAI. Tra le principali novità introdotte dalla legge, che per il 2009 ha stanziato più di sette milioni d?euro, si segnalano: l?assicurazione obbligatoria per i gestori degli impianti per gli infortuni provocati dagli sciatori, il divieto di circolazione per le motoslitte, l?obbligo per chi fa fuori pista di avere con se gli strumenti per essere facilmente individuati in caso d?incidente, i contributi economici per le piccole stazioni sciistiche, le risorse necessarie alla messa in sicurezza delle aree in cui si scia e per l?innevamento artificiale. La legge promuove la creazione di un elenco regionale delle piste e la classificazione delle aree sciabili fatta da un?apposita Commissione di cui faranno parte i rappresentanti di tutto il comparto sciistico. Ci sono precisi obblighi (sanzionabili) per gestori e sciatori nel rispettare le norme di sicurezza ed il divieto di circolazione per le motoslitte (salvo i mezzi di servizio ed alcune deroghe in limitati casi). I trasgressori dovranno pagare forti multe ed il mezzo sarà messo sotto sequestro. Per fare in modo che tutti siano informati sulle nuove regole, la legge prevede anche corsi d?aggiornamento per i gestori delle piste, per gli operatori del primo soccorso e per gli sciatori (soprattutto giovani). La legge si occupa anche dello sviluppo delle attività turistiche sulle piste da sci nei mesi estivi: in questo caso, si disciplina l?uso delle mountain-bike, assimilandolo a quello degli sci, con l?applicazione delle stesse norme comportamentali e istituisce apposite aree riservate (i bikepark). Per l?attuazione della legge, a favore dello sviluppo economico di quest?importante comparto del turismo invernale, lo stanziamento del 2009 sarà così ripartito: cinque milioni sono destinati agli interventi di riqualificazione e tre milioni per le piccole stazioni invernali e la sicurezza delle aree sciabili, che comprendono anche l?innevamento artificiale (per questo sono previsti contributi fino ad un terzo delle spese e rigorose norme di tutela ambientale con il divieto dell?uso d?additivi chimici). In Piemonte le stazioni sciistiche sono 53, di cui cinque di grandi dimensioni e le altre piccole o piccolissime, dotate di circa 300 impianti di risalita, collegati con 1.600 km di piste da discesa. I centri del fondo sono una trentina con uno sviluppo di oltre 650 km tracciati per lo sci nordico. E' un settore, quello dello sci, dove lavorano - come dipendenti- duemila persone, ai quali aggiungere i tanti che hanno un lavoro a tempo parziale o stagionale, e che produce 50 milioni di fatturato diretto che, considerato l?indotto, arrivano più o meno a 600 milioni d?euro. E' evidente che il "Piemonte bianco" attendeva con ansia una legge che garantisce l?incremento dei livelli di sicurezza delle aree sciabili, il miglioramento qualitativo degli impianti e delle relative attrezzature, i servizi di soccorso sanitario per gli utenti, gli interventi di manutenzione estiva delle piste e, infine, la riqualificazione ambientale dei complessi sciistici esistenti, agevolando l?utilizzo dell?innevamento programmato. Quest'insieme di norme, piuttosto complesse, che saranno accompagnate da numerosi regolamenti attuativi, consentono che sia applicata la legge nazionale n.363 del 2003, puntando molto sulla sicurezza. E', ovviamente, una legge perfettibile. Tant'è che alcune modifiche sono state apportate con altri provvedimenti legislativi che rimandano alla disciplina regolamentare. Con la nuova stagione invernale ormai alle porte si sono manifestate, negli ultimi tempi, alcune preoccupazioni da parte d?alcune associazioni che praticano le attività escursionistiche sulla neve. Il problema sarebbe legato soprattutto alla norma contenuta nell?articolo 30 che rende obbligatorio l?utilizzo di strumenti di segnalazione e ricerca per sci alpinisti, escursionisti e amanti delle racchette da neve.

E? bene fare un po? di chiarezza. L?articolo 30 della LR 2/2009 (modificato con le leggi regionali n. 7 e n.22 sempre del 2009) prevede per chi pratica lo sci alpinismo, lo sci fuori pista e le attività escursionistiche (anche con le racchette da neve) l?obbligo di utilizzare (? al di fuori delle aree sciabili e fuori da specifici percorsi individuati e segnalati dai comuni?), appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca. In altre parole, per consentire un idoneo intervento di soccorso, bisogna avere con sé ? e ovviamente usare correttamente ? quello che in gergo è chiamato ?Arva?. Com?è noto si tratta del dispositivo elettronico che ? indossato sotto il pile durante le escursioni - trasmette un segnale radio in grado di indicare la posizione in cui si trova la persona che lo porta anche - e soprattutto - se questa si trova disgraziatamente sepolta sotto metri di neve. Un apparecchio del genere (n?esistono diversi modelli: analogici e digitali, più o meno cari, con caratteristiche differenti pur avendo tutti le funzioni base di trasmissione e ricezione) può costare intorno ai 200 euro, ma sul mercato ce ne sono un po' per tutte le tasche. Quella che è vista da alcuni come una scocciatura è in realtà una strumentazione utile a salvare la vita in caso di pericolo (a patto che si usi correttamente). In caso di valanga il tempo d?intervento è decisivo. Il primo quarto d?ora è fondamentale per estrarre un travolto da valanga con qualche speranza di trovarlo vivo. Questa norma, motivata dalla necessità di garantire la maggior sicurezza possibile, era stata formulata concordemente con le principali associazioni, a partire dal Club Alpino Italiano e dal Soccorso Alpino. Nello stesso articolo, proprio perché molto complesso, si demandava ad un apposito provvedimento della Giunta Regionale la definizione delle modalità e dei criteri per l?attuazione, sentita la Commissione tecnico-consultiva prevista dalla legge e la commissione consiliare competente.

Questo regolamento ancora non c?è e sarà emanato solo dopo una larga e condivisa intesa tra tutti i soggetti interessati. Con ogni probabilità non se ne parlerà fino alla primavera prossima. In ogni caso, in questi giorni, proporremo di rinviare di almeno un anno questo punto della legge, consentendo un ampio confronto e la più larga condivisione. E? evidente che, non applicando la norma non si applicano le conseguenti sanzioni.

Dunque, messi da parte gli allarmismi non giustificati, è utile lavorare perché si realizzino le condizioni per garantire il massimo della sicurezza di chi va in montagna sulla neve senza penalizzare la fruizione sportiva ed escursionistica delle nostre montagne. Siamo ben consapevoli che le leggi di per se non bastano e che occorre una vera e propria cultura dell'andare in montagna - con gli sci ai piedi e senza -, rispettando le regole di sicurezza, con una forte autodisciplina che si accompagni a robusti interventi formativi ed a campagne d?informazione altrettanto importanti. Siamo altrettanto convinti che confidare nelle buone pratiche e nel senso di responsabilità, spesso, non mette al riparo dai pericoli. Nessuno ha intenzione di "imbragare" con norme e codicilli l'attività alpinistica ma il tema della sicurezza merita grand?attenzione, consapevoli che sia meglio avere con se - come del resto tutti affermano, nessuno escluso - qualche strumento di garanzia in più.



Marco Travaglini
Presidente del Gruppo Amici della Montagna dl Consiglio Regionale del Piemonte
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Re: Ultime notizie dal Cai

Messaggioda Maki » gio nov 19, 2009 22:47 pm

AlpinMonster ha scritto:Dunque, messi da parte gli allarmismi non giustificati,


Ecco, appunto, guardiamo alle reali dimensione del fenomeno e non trasformiamo l'APS nel siero antivipera degli anni 2000. Lasciamolo a chi sa cosa fa.

AlpinMonster ha scritto:Siamo altrettanto convinti che confidare nelle buone pratiche e nel senso di responsabilità, spesso, non mette al riparo dai pericoli.


Se anzichè ragionare su convinzioni, luoghi comuni e calcoli a tavolino si guarda alla realtà, fin'ora ha funzionato.

AlpinMonster ha scritto:consapevoli che sia meglio avere con se - come del resto tutti affermano, nessuno escluso - qualche strumento di garanzia in più.


Escludetemi pure, grazie.
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