Martello e vie classiche

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda Giorgio Travaglia » lun nov 09, 2009 12:30 pm

Premesso che io non ho il pianta spit ne il perforatore e non li ho mai usati,ce da dire che se un eventuale ripetitore decide di salire ad esempio una via come la ''Piussi Redaelli '' alla Trieste e si trova ad un certo punto davanti a un pressione rotto cosa fa ?
Prova a piantare un altro chiodo normale? Se Piussi non c'e riuscito perche ci deve riuscire lui che sicuramente il tarvisiano era piu bravo a chiodare del presunto ripetitore.
Prova in libera? cosi su quella roccia notoriamente friabile sa cade sbottona un po di chiodi e magari qualche altro pressione .
Torna in dietro e lascia ad altri l'onere della decisione?
Altri che si troverebbero nella sua stessa situazione.
Sfodera il suo perforatore che si e portato solo ed esclusivamente per utilizzarlo in situazioni del genere,pianta un altro pressione e conquista la vetta :?:
Avatar utente
Giorgio Travaglia
 
Messaggi: 1244
Images: 229
Iscritto il: sab dic 13, 2008 19:01 pm
Località: Genova

Messaggioda sergio-ex63-ora36 » lun nov 09, 2009 12:57 pm

_GiO_ ha scritto:Premesso che io non ho il pianta spit ne il perforatore e non li ho mai usati,ce da dire che se un eventuale ripetitore decide di salire ad esempio una via come la ''Piussi Redaelli '' alla Trieste e si trova ad un certo punto davanti a un pressione rotto cosa fa ?
Prova a piantare un altro chiodo normale? Se Piussi non c'e riuscito perche ci deve riuscire lui che sicuramente il tarvisiano era piu bravo a chiodare del presunto ripetitore.
Prova in libera? cosi su quella roccia notoriamente friabile sa cade sbottona un po di chiodi e magari qualche altro pressione .
Torna in dietro e lascia ad altri l'onere della decisione?
Altri che si troverebbero nella sua stessa situazione.
Sfodera il suo perforatore che si e portato solo ed esclusivamente per utilizzarlo in situazioni del genere,pianta un altro pressione e conquista la vetta :?:


kliff non ha parlato della Piussi alla trieste...ha parlato in genere, di un "abitudine"...è ben diverso o no?
:wink:
Avatar utente
sergio-ex63-ora36
 
Messaggi: 2598
Images: 22
Iscritto il: mar apr 25, 2006 0:58 am
Località: Giudicarie (TN)

Messaggioda Giorgio Travaglia » lun nov 09, 2009 13:05 pm

sergio-ex63-ora36 ha scritto:
_GiO_ ha scritto:Premesso che io non ho il pianta spit ne il perforatore e non li ho mai usati,ce da dire che se un eventuale ripetitore decide di salire ad esempio una via come la ''Piussi Redaelli '' alla Trieste e si trova ad un certo punto davanti a un pressione rotto cosa fa ?
Prova a piantare un altro chiodo normale? Se Piussi non c'e riuscito perche ci deve riuscire lui che sicuramente il tarvisiano era piu bravo a chiodare del presunto ripetitore.
Prova in libera? cosi su quella roccia notoriamente friabile sa cade sbottona un po di chiodi e magari qualche altro pressione .
Torna in dietro e lascia ad altri l'onere della decisione?
Altri che si troverebbero nella sua stessa situazione.
Sfodera il suo perforatore che si e portato solo ed esclusivamente per utilizzarlo in situazioni del genere,pianta un altro pressione e conquista la vetta :?:


kliff non ha parlato della Piussi alla trieste...ha parlato in genere, di un "abitudine"...è ben diverso o no?
:wink:

Ho solo fornito l' esempio di una via, non credo di essere andato cosi tanto fuori tema...
Avatar utente
Giorgio Travaglia
 
Messaggi: 1244
Images: 229
Iscritto il: sab dic 13, 2008 19:01 pm
Località: Genova

Messaggioda Roberto » lun nov 09, 2009 13:38 pm

La capacità di rinunciare è una delle doti fondamentali dell' alpinista, mentre il voler passare a tutti i costi (anche di bucare), è secondo me, il modo peggiore di intendere l' alpinismo.
Se su una via con passi obbligati si stacca una presa fondamentale, non per questo ci si sente autorizzati a scavarne una nuova o avvitarne una in resina. Si cerca l' alternativa naturale.
Poi oggi i mezzi "non invasivi" sona tanti e dove Piussi ha messo un chiodo a pressioe, si passa di certo con un clif, un micronut, un rurp .... non c' è bisogno di "spittare".
Piantare uno spit su una classica è come rompere un argine, dopo quel primo spit ne arriveranno altri, leggittimati dal primo.
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)
Avatar utente
Roberto
 
Messaggi: 51739
Images: 500
Iscritto il: mer lug 31, 2002 23:41 pm
Località: Padania meridionale (Nord di Roma)

Messaggioda il Duca » lun nov 09, 2009 13:47 pm

Roberto ha scritto:La capacità di rinunciare è una delle doti fondamentali dell' alpinista, mentre il voler passare a tutti i costi (anche di bucare), è secondo me, il modo peggiore di intendere l' alpinismo.
Se su una via con passi obbligati si stacca una presa fondamentale, non per questo ci si sente autorizzati a scavarne una nuova o avvitarne una in resina. Si cerca l' alternativa naturale.
Poi oggi i mezzi "non invasivi" sona tanti e dove Piussi ha messo un chiodo a pressioe, si passa di certo con un clif, un micronut, un rurp .... non c' è bisogno di "spittare".
Piantare uno spit su una classica è come rompere un argine, dopo quel primo spit ne arriveranno altri, leggittimati dal primo.


Hai più che ragione :!:
Si passa se si riesce a passare usando ciò che la montagna ha messo a disposizione, adattandosi alla roccia. Se non si è capaci si torna indietro e si lascia il passo a chi può riuscirci.
Credo infatti che l'alpinismo stia nel rapporto con la montagna. Se invece si cerca di passare ad ogni costo, arrivando a modificare la montagna a proprio piacimento, allora si è già perso il senso autentico di andar per monti.
http://www.respirodelvento.blogspot.com

RACCONTI DI GHIACCIO E ROCCIA

"nel muoversi in montagna guardate alle capre prima che alle scimmie" crodaiolo
Avatar utente
il Duca
 
Messaggi: 4045
Images: 12
Iscritto il: lun ago 24, 2009 17:35 pm
Località: Conca dei Giganti

Messaggioda Giorgio Travaglia » lun nov 09, 2009 13:49 pm

Roberto ha scritto:La capacità di rinunciare è una delle doti fondamentali dell' alpinista, mentre il voler passare a tutti i costi (anche di bucare), è secondo me, il modo peggiore di intendere l' alpinismo.
Se su una via con passi obbligati si stacca una presa fondamentale, non per questo ci si sente autorizzati a scavarne una nuova o avvitarne una in resina. Si cerca l' alternativa naturale.
Poi oggi i mezzi "non invasivi" sona tanti e dove Piussi ha messo un chiodo a pressioe, si passa di certo con un clif, un micronut, un rurp .... non c' è bisogno di "spittare".
Piantare uno spit su una classica è come rompere un argine, dopo quel primo spit ne arriveranno altri, leggittimati dal primo.

La penso anche io cosi ( mi pare siano gia stati messi alcuni spit al posto di qualche pressione saltato sia di passaggio che di sosta)
Approposito della prima libera della via,da questo stesso sito:
la relazione di Rolando Larcher:
''La via si suddivide in quattro settori: il primo tratto iniziale è composto da 5 facili tiri. Il secondo, lo scudo giallo, di 8 tiri impegnativi tutti valutabili intorno al 7b. Il terzo, i diedri dopo la cengia, 7 tiri sempre impegnativi ed atletici, con delle punte fino al 7b. Infine il quarto ed ultimo settore composto da altre 6 lunghezze con difficoltà tradizionali. Noi siamo usciti involontariamente per la variante Hasse, seguendo la direttiva logica. Delle 26 soste fatte, 4 nel secondo settore e due del terzo sono state rinforzate con uno spit da 8 mm piantato a mano. Nel primo settore abbiamo trovato uno spit da 10 mm e nel secondo due da 8 mm, uno alla prima sosta e l?altro sul traverso del settimo.''
Avatar utente
Giorgio Travaglia
 
Messaggi: 1244
Images: 229
Iscritto il: sab dic 13, 2008 19:01 pm
Località: Genova

Messaggioda Giorgio Travaglia » lun nov 09, 2009 13:53 pm

il Duca ha scritto:
Roberto ha scritto:La capacità di rinunciare è una delle doti fondamentali dell' alpinista, mentre il voler passare a tutti i costi (anche di bucare), è secondo me, il modo peggiore di intendere l' alpinismo.
Se su una via con passi obbligati si stacca una presa fondamentale, non per questo ci si sente autorizzati a scavarne una nuova o avvitarne una in resina. Si cerca l' alternativa naturale.
Poi oggi i mezzi "non invasivi" sona tanti e dove Piussi ha messo un chiodo a pressioe, si passa di certo con un clif, un micronut, un rurp .... non c' è bisogno di "spittare".
Piantare uno spit su una classica è come rompere un argine, dopo quel primo spit ne arriveranno altri, leggittimati dal primo.


Hai più che ragione :!:
Si passa se si riesce a passare usando ciò che la montagna ha messo a disposizione, adattandosi alla roccia. Se non si è capaci si torna indietro e si lascia il passo a chi può riuscirci.
Credo infatti che l'alpinismo stia nel rapporto con la montagna. Se invece si cerca di passare ad ogni costo, arrivando a modificare la montagna a proprio piacimento, allora si è già perso il senso autentico di andar per monti.

Quindi Piussi ,Aste ,Hasse, Couzy e tanti altri ''modificatori della montagna a proprio piacimento persero il senso autentico di andar per monti''?
Avatar utente
Giorgio Travaglia
 
Messaggi: 1244
Images: 229
Iscritto il: sab dic 13, 2008 19:01 pm
Località: Genova

Messaggioda Roberto » lun nov 09, 2009 14:09 pm

Premetto che il modo di intendere l' alpinismo è sempre persnale, anche se dovrebbe seguire un' atica di base:
In alpinismo "modificare" significa scavare, sia per mettere un chiodo a pressione che per scavare una presa.
Il primo sistema è eticamente valido nel caso di apertura, sempre rapportandosi alle proprie possibilità (anche se il fatto di non passare non leggittima la fila di spit, occorre considerare che altri potrebbero superare l' ostacolo senza perforazione) e lo considero sbagliato in ripetizione.
Il secondo va da se che è deprecabile e basta.
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)
Avatar utente
Roberto
 
Messaggi: 51739
Images: 500
Iscritto il: mer lug 31, 2002 23:41 pm
Località: Padania meridionale (Nord di Roma)

Messaggioda Giorgio Travaglia » lun nov 09, 2009 14:16 pm

Roberto ha scritto:Premetto che il modo di intendere l' alpinismo è sempre persnale, anche se dovrebbe seguire un' atica di base:
In alpinismo "modificare" significa scavare, sia per mettere un chiodo a pressione che per scavare una presa.
Il primo sistema è eticamente valido nel caso di apertura, sempre rapportandosi alle proprie possibilità (anche se il fatto di non passare non leggittima la fila di spit, occorre considerare che altri potrebbero superare l' ostacolo senza perforazione) e lo considero sbagliato in ripetizione.
Il secondo va da se che è deprecabile e basta.

Ok vedo che siamo d'accordo :smt023
Avatar utente
Giorgio Travaglia
 
Messaggi: 1244
Images: 229
Iscritto il: sab dic 13, 2008 19:01 pm
Località: Genova

Messaggioda il Duca » lun nov 09, 2009 14:25 pm

_GiO_ ha scritto:
il Duca ha scritto:
Roberto ha scritto:La capacità di rinunciare è una delle doti fondamentali dell' alpinista, mentre il voler passare a tutti i costi (anche di bucare), è secondo me, il modo peggiore di intendere l' alpinismo.
Se su una via con passi obbligati si stacca una presa fondamentale, non per questo ci si sente autorizzati a scavarne una nuova o avvitarne una in resina. Si cerca l' alternativa naturale.
Poi oggi i mezzi "non invasivi" sona tanti e dove Piussi ha messo un chiodo a pressioe, si passa di certo con un clif, un micronut, un rurp .... non c' è bisogno di "spittare".
Piantare uno spit su una classica è come rompere un argine, dopo quel primo spit ne arriveranno altri, leggittimati dal primo.


Hai più che ragione :!:
Si passa se si riesce a passare usando ciò che la montagna ha messo a disposizione, adattandosi alla roccia. Se non si è capaci si torna indietro e si lascia il passo a chi può riuscirci.
Credo infatti che l'alpinismo stia nel rapporto con la montagna. Se invece si cerca di passare ad ogni costo, arrivando a modificare la montagna a proprio piacimento, allora si è già perso il senso autentico di andar per monti.

Quindi Piussi ,Aste ,Hasse, Couzy e tanti altri ''modificatori della montagna a proprio piacimento persero il senso autentico di andar per monti''?


Per quanto mi riguarda in parte sì, perchè ritengo più onesto un terzo grado aperto da uno sconosciuto in modo pulito che la via di Maestri al Torre spittata da cima a fondo
Ultima modifica di il Duca il lun nov 09, 2009 14:27 pm, modificato 1 volta in totale.
http://www.respirodelvento.blogspot.com

RACCONTI DI GHIACCIO E ROCCIA

"nel muoversi in montagna guardate alle capre prima che alle scimmie" crodaiolo
Avatar utente
il Duca
 
Messaggi: 4045
Images: 12
Iscritto il: lun ago 24, 2009 17:35 pm
Località: Conca dei Giganti

Messaggioda il Duca » lun nov 09, 2009 14:27 pm

Roberto ha scritto:Premetto che il modo di intendere l' alpinismo è sempre persnale, anche se dovrebbe seguire un' atica di base:
In alpinismo "modificare" significa scavare, sia per mettere un chiodo a pressione che per scavare una presa.
Il primo sistema è eticamente valido nel caso di apertura, sempre rapportandosi alle proprie possibilità (anche se il fatto di non passare non leggittima la fila di spit, occorre considerare che altri potrebbero superare l' ostacolo senza perforazione) e lo considero sbagliato in ripetizione.
Il secondo va da se che è deprecabile e basta.


Scusa ma cosa rende eticamente ammissibile la prima e non la seconda? Dov'è scritta questa regola? Secondo me sono due porcate entrambe. Poi certo ognuno può intendere l'alpinismo come vuole e avere un suo perchè per andare in montagna
Ultima modifica di il Duca il lun nov 09, 2009 14:29 pm, modificato 1 volta in totale.
http://www.respirodelvento.blogspot.com

RACCONTI DI GHIACCIO E ROCCIA

"nel muoversi in montagna guardate alle capre prima che alle scimmie" crodaiolo
Avatar utente
il Duca
 
Messaggi: 4045
Images: 12
Iscritto il: lun ago 24, 2009 17:35 pm
Località: Conca dei Giganti

Messaggioda Giorgio Travaglia » lun nov 09, 2009 14:28 pm

il Duca ha scritto:
_GiO_ ha scritto:
il Duca ha scritto:
Roberto ha scritto:La capacità di rinunciare è una delle doti fondamentali dell' alpinista, mentre il voler passare a tutti i costi (anche di bucare), è secondo me, il modo peggiore di intendere l' alpinismo.
Se su una via con passi obbligati si stacca una presa fondamentale, non per questo ci si sente autorizzati a scavarne una nuova o avvitarne una in resina. Si cerca l' alternativa naturale.
Poi oggi i mezzi "non invasivi" sona tanti e dove Piussi ha messo un chiodo a pressioe, si passa di certo con un clif, un micronut, un rurp .... non c' è bisogno di "spittare".
Piantare uno spit su una classica è come rompere un argine, dopo quel primo spit ne arriveranno altri, leggittimati dal primo.


Hai più che ragione :!:
Si passa se si riesce a passare usando ciò che la montagna ha messo a disposizione, adattandosi alla roccia. Se non si è capaci si torna indietro e si lascia il passo a chi può riuscirci.
Credo infatti che l'alpinismo stia nel rapporto con la montagna. Se invece si cerca di passare ad ogni costo, arrivando a modificare la montagna a proprio piacimento, allora si è già perso il senso autentico di andar per monti.

Quindi Piussi ,Aste ,Hasse, Couzy e tanti altri ''modificatori della montagna a proprio piacimento persero il senso autentico di andar per monti''?


Per quanto mi riguarda in parte sì, perchè ritengo più onesto un terzo grado aperto da uno sconosciuto che la via di Maestri al Torre spittata da cima a fondo

Quello e un caso particolarissimo senza precedenti e eguali.
Io mi riferisco a vie dove e stato necessario un limitato uso di cesello rispetto a quello dei chiodi normali. Vedi imprese di personaggi citati prima
Avatar utente
Giorgio Travaglia
 
Messaggi: 1244
Images: 229
Iscritto il: sab dic 13, 2008 19:01 pm
Località: Genova

Messaggioda Roberto » lun nov 09, 2009 14:30 pm

il Duca ha scritto:
Roberto ha scritto:Premetto che il modo di intendere l' alpinismo è sempre persnale, anche se dovrebbe seguire un' atica di base:
In alpinismo "modificare" significa scavare, sia per mettere un chiodo a pressione che per scavare una presa.
Il primo sistema è eticamente valido nel caso di apertura, sempre rapportandosi alle proprie possibilità (anche se il fatto di non passare non leggittima la fila di spit, occorre considerare che altri potrebbero superare l' ostacolo senza perforazione) e lo considero sbagliato in ripetizione.
Il secondo va da se che è deprecabile e basta.


Scusa ma cosa rende eticamente ammissibile la prima e non la seconda, dov'è scritta questa regola? Secondo me sono due porcate entrambe. Poi certo ognuno può intendere l'alpinismo come vuole e avere un suo perchè per andare in montagna
Fammi capire, per te sarebbe una porcata una via con uno spit messo in apertura per proteggere un passaggio, o anche una via su El Capitan con dei rivetti?
Ultima modifica di Roberto il lun nov 09, 2009 14:54 pm, modificato 1 volta in totale.
"LIBERTA' E' PARTECIPAZIONE"
L' unico modo per essere liberi è essere colti (J. Martì)
Avatar utente
Roberto
 
Messaggi: 51739
Images: 500
Iscritto il: mer lug 31, 2002 23:41 pm
Località: Padania meridionale (Nord di Roma)

Messaggioda Giorgio Travaglia » lun nov 09, 2009 14:32 pm

il Duca ha scritto:
Roberto ha scritto:Premetto che il modo di intendere l' alpinismo è sempre persnale, anche se dovrebbe seguire un' atica di base:
In alpinismo "modificare" significa scavare, sia per mettere un chiodo a pressione che per scavare una presa.
Il primo sistema è eticamente valido nel caso di apertura, sempre rapportandosi alle proprie possibilità (anche se il fatto di non passare non leggittima la fila di spit, occorre considerare che altri potrebbero superare l' ostacolo senza perforazione) e lo considero sbagliato in ripetizione.
Il secondo va da se che è deprecabile e basta.


Scusa ma cosa rende eticamente ammissibile la prima e non la seconda? Dov'è scritta questa regola? Secondo me sono due porcate entrambe. Poi certo ognuno può intendere l'alpinismo come vuole e avere un suo perchè per andare in montagna

quindi la Piussi alla Trieste e una porcata?
cerchiamo di non dire porcate :roll:
Avatar utente
Giorgio Travaglia
 
Messaggi: 1244
Images: 229
Iscritto il: sab dic 13, 2008 19:01 pm
Località: Genova

Messaggioda lamontagnadiluce » lun nov 09, 2009 15:10 pm

_GiO_ ha scritto: Io mi riferisco a vie dove e stato necessario un limitato uso di cesello rispetto a quello dei chiodi normali. Vedi imprese di personaggi citati prima


90 ch./e sulla sud della Trieste un limitato lavoro di cesello...? :roll:
Avatar utente
lamontagnadiluce
 
Messaggi: 2080
Images: 710
Iscritto il: ven set 26, 2008 21:59 pm

Messaggioda il Duca » lun nov 09, 2009 15:16 pm

Io non sto dicendo che queste vie siano delle porcate in sé, me ne guardo bene, tuttavia non ritengo mezzi leciti tutti quelli che arrivano a modificare la montagna per passare ad ogni costo. Ritengo infatti che si debba sfruttare solo ciò che la montagna presenta, altrimenti la si è già in qualche modo tradita.
Questo per lo meno è il mio modo d'intendere l'alpinismo.
http://www.respirodelvento.blogspot.com

RACCONTI DI GHIACCIO E ROCCIA

"nel muoversi in montagna guardate alle capre prima che alle scimmie" crodaiolo
Avatar utente
il Duca
 
Messaggi: 4045
Images: 12
Iscritto il: lun ago 24, 2009 17:35 pm
Località: Conca dei Giganti

Messaggioda Giorgio Travaglia » lun nov 09, 2009 15:17 pm

lamontagnadiluce ha scritto:
_GiO_ ha scritto: Io mi riferisco a vie dove e stato necessario un limitato uso di cesello rispetto a quello dei chiodi normali. Vedi imprese di personaggi citati prima


90 ch./e sulla sud della Trieste un limitato lavoro di cesello...? :roll:

in proprozione, rispetto ai 330 normali e 45 cunei non sono poi cosi tanti
Avatar utente
Giorgio Travaglia
 
Messaggi: 1244
Images: 229
Iscritto il: sab dic 13, 2008 19:01 pm
Località: Genova

Messaggioda Giorgio Travaglia » lun nov 09, 2009 15:19 pm

il Duca ha scritto:Io non sto dicendo che queste vie siano delle porcate in sé, me ne guardo bene, tuttavia non ritengo mezzi leciti tutti quelli che arrivano a modificare la montagna per passare ad ogni costo. Ritengo infatti che si debba sfruttare solo ciò che la montagna presenta, altrimenti la si è già in qualche modo tradita.
Questo per lo meno è il mio modo d'intendere l'alpinismo.

Ah sei un Messneriano :D
Avatar utente
Giorgio Travaglia
 
Messaggi: 1244
Images: 229
Iscritto il: sab dic 13, 2008 19:01 pm
Località: Genova

Messaggioda lamontagnadiluce » lun nov 09, 2009 15:28 pm

_GiO_ ha scritto:
lamontagnadiluce ha scritto:
_GiO_ ha scritto: Io mi riferisco a vie dove e stato necessario un limitato uso di cesello rispetto a quello dei chiodi normali. Vedi imprese di personaggi citati prima


90 ch./e sulla sud della Trieste un limitato lavoro di cesello...? :roll:

in proprozione, rispetto ai 330 normali e 45 cunei non sono poi cosi tanti


330+45+90=465 chiodi/cunei

La via ha uno sviluppo di 750mt....

750:465=1.6........1 ch. ogni 1.6mt. :roll:
Avatar utente
lamontagnadiluce
 
Messaggi: 2080
Images: 710
Iscritto il: ven set 26, 2008 21:59 pm

Messaggioda il Duca » lun nov 09, 2009 15:35 pm

_GiO_ ha scritto:
il Duca ha scritto:Io non sto dicendo che queste vie siano delle porcate in sé, me ne guardo bene, tuttavia non ritengo mezzi leciti tutti quelli che arrivano a modificare la montagna per passare ad ogni costo. Ritengo infatti che si debba sfruttare solo ciò che la montagna presenta, altrimenti la si è già in qualche modo tradita.
Questo per lo meno è il mio modo d'intendere l'alpinismo.

Ah sei un Messneriano :D

Credo che anche un tipetto quale Bonatti sarebbe d'accordo con me :!:
http://www.respirodelvento.blogspot.com

RACCONTI DI GHIACCIO E ROCCIA

"nel muoversi in montagna guardate alle capre prima che alle scimmie" crodaiolo
Avatar utente
il Duca
 
Messaggi: 4045
Images: 12
Iscritto il: lun ago 24, 2009 17:35 pm
Località: Conca dei Giganti

PrecedenteProssimo

Torna a Arrampicata in montagna

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 5 ospiti

Forum.Planetmountain.com

Il Forum è uno spazio d’incontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dell’alpinismo, dell’arrampicata e dell’escursionismo.

La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.