Ecco la scheda. I gradi delle vie sono ancora "temporanei", ma non dovrebbero subire grandi variazioni. Usate pure liberamente, ma per favore citate la fonte
Dopo trent?anni di ?pausa di riflessione?, il 7 novembre 2009 ha riaperto la Cava di Avigliana, una delle prime (e ai tempi più amate) falesie della cintura Torinese, che vanta l?ulteriore distinzione di essere - in assoluto ? il sito di arrampicata più vicino al capoluogo piemontese. E? ricavata da una cava di pietra abbandonata, appena fuori dall?abitato di Avigliana, all?imbocco della Val di Susa. I suoi primi utilizzatori furono gli alpini del battaglione ?Susa?, che sfruttarono la cava come luogo di esercitazioni arrampicatorie, marcando le vie con tracce di vernice. Subito dopo arrivarono i climber locali, e fra loro Giancarlo Grassi, che anche qui tracciò molti itinerari. Per un certo periodo il ?rocciodromo? di Avigliana (come lo definì Giancarlo) fu assai popolare, attirando nomi famosi come Gianpiero Motti, Mike Kosterlitz, e perfino Walter Bonatti, che qui aprì una breve (e bella) vietta, ripreso dalla RAI in un filmato tuttora esistente.
Alla fine degli anni ?70, una serie interminabile di litigi fra la proprietà della cava e il comune di Avigliana portarono alla chiusura del sito, nel frattempo gradualmente abbandonato a favore delle ?nuove? falesie della Bassa Val di Susa (Caprie, Borgone, Foresto, etc). Vari tentativi di riapertura fallirono, e pian piano la Cava seguì la sorte di molti altre falesie storiche piemontesi: invasa dalle erbacce, deturpata da scritte in vernice cubitali, e infine dimenticata. Fino a quest?anno, quando un accordo fra il Comune e i proprietari ha portato allo sblocco della situazione, e quindi alla restituzione alla comunità arrampicante piemontese (e non) di questa piccola ma gradevole ?falesia urbana?.
Il lavoro di sistemazione è stato condotto da Roberto Bonis, Franco Girodo e Renzo Luzi, guide alpine della Val di Susa, e finanziato grazie a fondi del Comune di Avigliana e del CAI di locale.
Accesso - La falesia si trova al fondo di una stradina asfaltata, a sinistra di via IV Novembre, sul lato ovest di Avigliana, a sua volta raggiungibile da Torino in 30 minuti, via tangenziale e autostrada A32 del Frejus (uscita Avigliana Est - poi seguire le indicazioni Avigliana Centro fino al centro commerciale COOP. Via IV Novembre inizia subito dietro.)
Appena superato il centro sportivo polivalente ?La Fabbrica? parcheggiare in via IV Novembre (NON nella stradina!), poi imboccare la stradina stessa fra case di recente costruzione. Superare un ponticello su un canale di irrigazione, e arrivare al fondo di fronte ad un cantiere edile. A destra si apre un brevissimo sentiero (per ora stretto fra due recinzioni metalliche) che in 50 metri porta all?anfiteatro della falesia.
Vie ? Le vie sono in tutto 33, monotiri con lunghezze che variano da 30 metri (lato sinistro) a poco meno di 15 (lato destro). Trenta delle vie restaurate seguono i vecchi tracciati (con qualche variante), mentre tre sono completamente nuove. Tutte le vie avranno alla base una targhetta con indicazione del nome, grado e ? dove disponibile ? il nome dei primi salitori.
Difficoltà - Dal 3 al 7a+. I gradi sono stati rivisti traducendo (e dove possibile rispettando) le valutazioni originali di Grassi.
Roccia - Serpentino, di qualità più compatta nelle vie di sinistra (quelle più lunghe). Diventa un po? unta in caso di umidità. La falesia è stata completamente ripulita da materiale instabile e vegetazione, ma la roccia rimane in alcuni punti ancora un po? sporca, particolarmente a destra (problema che scomparirà con l?utilizzo).
Attrezzatura - Fix resinati e moschettone automatico di sicurezza alle soste. La densità di protezione è ?giusta? rispetto al tipo di falesia, nel senso che non banalizza completamente le vie, ma non crea neppure patemi d?animo agli ansiosi?.
Tipo di arrampicata - Abbastanza varia, con diedrini, fessure, strapiombi, placche. Privilegiati i movimenti tecnici rispetto a quelli di forza.
Esposizione - Sud.
Stagioni di utilizzo - Vista l?altitudine bassissima e l?esposizione, la falesia può essere utilizzata per tutto l?anno, ad esclusione dei periodi molto caldi (quando il piccolo anfiteatro diventa un forno).
