Tv in lutto, è morto Mike Bongiorno

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Tv in lutto, è morto Mike Bongiorno

Messaggioda Marco89 » mar set 08, 2009 15:40 pm

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Messaggioda roby4061 » mar set 08, 2009 15:53 pm

sinceramente mi dispiace, certe sue battute e scene in TV rimarranno un mito :wink:
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Messaggioda M@zzo » mar set 08, 2009 16:25 pm

...
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Messaggioda pasasò » mar set 08, 2009 16:26 pm

"allegria..."

nel bene e nel male tutti lo conoscevano nessuno lo dimenticherà
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Messaggioda M@zzo » mar set 08, 2009 16:26 pm

Prima di essere il noto presentatore capace di gaffe memorabili tipo quella della 'caduta sull'uccello' e di stucchevoli televendite, prima di ottenebrare la mente delle casalinghe italiane il sig. Mike fu questo:

Italoamericano, figlio di madre torinese. Il nonno paterno, Michelangelo Bongiorno, era emigrato da Campofelice di Fitalia a quel tempo frazione di Mezzojuso in Sicilia, dove aveva una bottega. Tornò, ancora piccolo, con la madre a Torino, dove frequentò il liceo classico. Durante la seconda guerra mondiale, abbandonò gli studi e, grazie alla sua conoscenza dell'inglese, fu impiegato come staffetta per le comunicazioni tra Alleati e gruppi partigiani. Fu catturato dalla Gestapo e messo al muro per essere fucilato, ma si salvò perché fu perquisito e gli agenti tedeschi gli trovarono i documenti americani. Allora essi lo portarono nel carcere di San Vittore a Milano, dove fu detenuto per 7 mesi, per poi venire deportato dapprima nel campo di transito di Bolzano (dove fu testimone delle atrocità commesse da Michael Seifert, alias "Misha"), poi nel campo di concentramento austriaco di Mauthausen. Fu liberato prima della fine del conflitto grazie ad uno scambio di prigionieri di guerra tra Stati Uniti e Germania.

Tornò a New York, e dal 1946 lavorò presso la sede radiofonica del quotidiano Il progresso italo-americano. Con Corrado era il presentatore più popolare in Italia, ove, nel 1953, si trasferì per contribuire alla nascita della televisione. E, seppure Corrado apparve prima nelle trasmissioni sperimentali TV, dalla Triennale di Milano, fu Bongiorno a presentare la prima trasmissione in onda dalla TV di Stato italiana (RAI), cioè Arrivi e partenze.


Io l'ho scoperto da poco e mi ha colpito molto.
Quanto spessore c'era dietro a certi personaggi una volta...
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Messaggioda cinetica » mar set 08, 2009 16:28 pm

M@zzo ha scritto:prima di ottenebrare la mente delle casalinghe italiane il sig. Mike


eh già
se la casaligna di voghera è ottenebrata: tutta colpa di Mike. :lol:
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Messaggioda Dolmen » mar set 08, 2009 16:31 pm

Sinceramente mi dispiace! non mi faceva impazzire ma è stato cmq un personaggio che ha segnato la storia della TV italiana.
Ed è comunque segno di un' epoca che se ne va, del tempo che cambia!
...A VOLTE LA MIGLIORE MUSICA E' IL SILENZIO...
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Messaggioda rediquadri » mar set 08, 2009 16:40 pm

Dolmen ha scritto:Sinceramente mi dispiace! non mi faceva impazzire ma è stato cmq un personaggio che ha segnato la storia della TV italiana.
Ed è comunque segno di un' epoca che se ne va, del tempo che cambia!

Condivido quanto detto da Dolmen
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Messaggioda Falco5x » mar set 08, 2009 19:59 pm

Nel grigio panorama della RAI burocratizzata degli anni '70 un coraggioso che ha visto lungo credendo subito nella TV commerciale.
Onore al fiuto, anche se alla lunga la TV commerciale è stata la tomba della buona televisione... ma non si può certo imputare a lui tutto lo sfacelo che ne è seguito.
Insomma, un Forrest Gump della comunicazione.
A suo modo un grande, mi associo al cordoglio.
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.
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Messaggioda simo il 4 CG » mer set 09, 2009 8:54 am

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Messaggioda cinetica » mer set 09, 2009 9:16 am

simo il 4 CG ha scritto:http://www.corriere.it/spettacoli/09_settembre_08/mike_bloccato_cervino_38ab1e8a-9c8d-11de-a226-00144f02aabc.shtml


ma no
credevo che fosse salito con le sue gambe
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Messaggioda Siloga66 » mer set 09, 2009 9:59 am

Speravo non morisse mai. A me dispiace, è un po come se fosse stato sempre un amico di casa. :cry:
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
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Messaggioda Elisetta » mer set 09, 2009 10:34 am

Ci sono rimasta un pò... diciamo che son quelle cose che sai che succedono ma speri sempre non arrivino... un pò come una persona immortale... mi dispiace molto, sono quelle persone che in tv vedo da quando son piccola (vedi Baudo, Costanzo, Carrà ecc) e quindi dici, "caxxo, non può essere che ora non ci sia più" .... boh, so che non c'entra niente e son due persone che non hanno niente in comune, ma diciamo che come faccio ancora ora fatica a capacitarmi delal morte di Jackson (che mi è sempre piaciuto fin da piccola), farò fatica a capacitarmi della morte di Mike, che ho sempre pensato fin da bambina fosse un vecchietto un pò "rinco" e mi faceva morir dal ridere :(
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Messaggioda ccb » mer set 09, 2009 12:30 pm

da 4:38
[youtube]http://www.youtube.com/v/UrDU3FFTR0M[/youtube]
da 4:38
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Messaggioda Marco89 » mer set 09, 2009 14:02 pm

ccb ha scritto:da 4:38
[youtube]http://www.youtube.com/v/UrDU3FFTR0M[/youtube]
da 4:38


il bello è che se ne vantava :!:
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Messaggioda pasasò » lun set 14, 2009 13:14 pm

un po' in ritardo ma ho trovato questo scritto di U.Eco, correva l'anno 1961... non è proprio un necrologio però... copie ed incollo

Il caso più vistoso di riduzione del superman all?everyman lo abbiamo in Italia nella figura di Mike Bongiorno e nella storia della sua fortuna. Idolatrato da milioni di persone, quest?uomo deve il suo successo al fatto che in ogni atto e in ogni parola del personaggio cui dà vita davanti alle telecamere traspare una mediocrità assoluta unita (questa è l?unica virtù che egli possiede in grado eccedente) ad un fascino immediato e spontaneo spiegabile col fatto che in lui non si avverte nessuna costruzione o finzione scenica: sembra quasi che egli si venda per quello che è e che quello che è sia tale da non porre in stato di inferiorità nessuno spettatore, neppure il più sprovveduto. Lo spettatore vede glorificato e insignito ufficialmente di autorità nazionale il ritratto dei propri limiti.

Per capire questo straordinario potere di Mike Bongiorno occorrerà procedere a una analisi dei suoi comportamenti, ad una vera e propria ?Fenomenologia di Mike Bongiorno?, dove, si intende, con questo nome è indicato non l?uomo, ma il personaggio.

Mike Bongiorno non è particolarmente bello, atletico, coraggioso, intelligente. Rappresenta, biologicamente parlando, un grado modesto di adattamento all?ambiente. L?amore isterico tributatogli dalle teen ager va attribuito in parte al complesso materno che egli è capace di risvegliare in una giovinetta, in parte alla prospettiva che egli lascia intravvedere di un amante ideale, sottomesso e fragile, dolce e cortese.

Mike Bongiorno non si vergogna di essere ignorante e non prova il bisogno di istruirsi. Entra a contatto con le più vertiginose zone dello scibile e ne esce vergine e intatto, confortando le altrui naturali tendenze all?apatia e alla pigrizia mentale. Pone gran cura nel non impressionare lo spettatore, non solo mostrandosi all?oscuro dei fatti, ma altresì decisamente intenzionato a non apprendere nulla. In compenso Mike Bongiorno dimostra sincera e primitiva ammirazione per colui che sa. Di costui pone tuttavia in luce le qualità di applicazione manuale, la memoria, la metodologia ovvia ed elementare: si diventa colti leggendo molti libri e ritenendo quello che dicono. Non lo sfiora minimamente il sospetto di una funzione critica e creativa della cultura. Di essa ha un criterio meramente quantitativo. In tal senso (occorrendo, per essere colto, aver letto per molti anni molti libri) è naturale che l?uomo non predestinato rinunci a ogni tentativo.

Mike Bongiorno professa una stima e una fiducia illimitata verso l?esperto; un professore è un dotto; rappresenta la cultura autorizzata. È il tecnico del ramo. Gli si demanda la questione, per competenza. L?ammirazione per la cultura tuttavia sopraggiunge quando, in base alla cultura, si viene a guadagnar denaro. Allora si scopre che la cultura serve a qualcosa. L?uomo mediocre rifiuta di imparare ma si propone di far studiare il figlio.

Mike Bongiorno ha una nozione piccolo borghese del denaro e del suo valore («Pensi, ha guadagnato già centomila lire: è una bella sommetta!»).

Mike Bongiorno anticipa quindi, sul concorrente, le impietose riflessioni che lo spettatore sarà portato a fare: «Chissà come sarà contento di tutti quei soldi, lei che è sempre vissuto con uno stipendio modesto! Ha mai avuto tanti soldi così tra le mani?».

Mike Bongiorno, come i bambini, conosce le persone per categorie e le appella con comica deferenza (il bambino dice: «Scusi, signora guardia?») usando tuttavia sempre la qualifica più volgare e corrente, spesso dispregiativa: «Signor spazzino, signor contadino».

Mike Bongiorno accetta tutti i miti della società in cui vive: alla signora Balbiano d?Aramengo bacia la mano e dice che lo fa perché si tratta di una contessa (sic). Oltre ai miti accetta della società le convenzioni. È paterno e condiscendente con gli umili, deferente con le persone socialmente qualificate. Elargendo denaro, è istintivamente portato a pensare, senza esprimerlo chiaramente, più in termini di elemosina che di guadagno. Mostra di credere che, nella dialettica delle classi, l?unico mezzo di ascesa sia rappresentato dalla provvidenza (che può occasionalmente assumere il volto della Televisione).

Mike Bongiorno parla un basic italian. Il suo discorso realizza il massimo di semplicità. Abolisce i congiuntivi, le proposizioni subordinate, riesce quasi a tendere invisibile la dimensione sintassi. Evita i pronomi, ripetendo sempre per esteso il soggetto, impiega un numero stragrande di punti fermi. Non si avventura mai in incisi o parentesi, non usa espressioni ellittiche, non allude, utilizza solo metafore ormai assorbite dal lessico comune. Il suo linguaggio è rigorosamente referenziale e farebbe la gioia di un neopositivista. Non è necessario fare alcuno sforzo per capirlo. Qualsiasi spettatore avverte che, all?occasione, egli potrebbe essere più facondo di lui. Non accetta l?idea che a una domanda possa esserci più di una risposta. Guarda con sospetto alle varianti. Nabucco e Nabuccodonosor non sono la stessa cosa; egli reagisce di fronte ai dati come un cervello elettronico, perché è fermamente convinto che A è uguale ad A e che tertium non datur. Aristotelico per difetto, la sua pedagogia è di conseguenza conservatrice, paternalistica, immobilistica.

Mike Bongiorno è privo di senso dell?umorismo. Ride perché è contento della realtà, non perché sia capace di deformare la realtà. Gli sfugge la natura del paradosso; come gli viene proposto, lo ripete con aria divertita e scuote il capo, sottintendendo che l?interlocutore sia simpaticamente anormale; rifiuta di sospettare che dietro il paradosso si nasconda una verità, comunque non lo considera come veicolo autorizzato di opinione.
Evita la polemica, anche su argomenti leciti. Non manca di informarsi sulle stranezze dello scibile (una nuova corrente di pittura, una disciplina astrusa? «Mi dica un po?, si fa tanto parlare oggi di questo futurismo. Ma cos?è di preciso questo futurismo?»). Ricevuta la spiegazione non tenta di approfondire la questione, ma lascia avvertire anzi il suo educato dissenso di benpensante. Rispetta comunque l?opinione dell?altro, non per proposito ideologico, ma per disinteresse. Di tutte le domande possibili su di un argomento sceglie quella che verrebbe per prima in mente a chiunque e che una metà degli spettatori scarterebbe subito perché troppo banale: «Cosa vuol rappresentare quel quadro?». «Come mai si è scelto un hobby così diverso dal suo lavoro?». «Com?è che viene in mente di occuparsi di filosofia?».

Porta i clichés alle estreme conseguenze. Una ragazza educata dalle suore è virtuosa, una ragazza con le calze colorate e la coda di cavallo è ?bruciata?. Chiede alla prima se lei, che è una ragazza così per bene, desidererebbe diventare come l?altra; fattogli notare che la contrapposizione è offensiva, consola la seconda ragazza mettendo in risalto la sua superiorità fisica e umiliando l?educanda. In questo vertiginoso gioco di gaffes non tenta neppure di usare perifrasi: la perifrasi è già una agudeza, e le agudezas appartengono a un ciclo vichiano cui Bongiorno è estraneo. Per lui, lo si è detto, ogni cosa ha un nome e uno solo, l?artificio retorico è una sofisticazione. In fondo la gaffe nasce sempre da un atto di sincerità non mascherata; quando la sincerità è voluta non si ha gaffe ma sfida e provocazione; la gaffe (in cui Bongiorno eccelle, a detta dei critici e del pubblico) nasce proprio quando si è sinceri per sbaglio e per sconsideratezza. Quanto più è mediocre, l?uomo mediocre è maldestro. Mike Bongiorno lo conforta portando la gaffe a dignità di figura retorica, nell?ambito di una etichetta omologata dall?ente trasmittente e dalla nazione in ascolto.

Mike Bongiorno gioisce sinceramente col vincitore perché onora il successo. Cortesemente disinteressato al perdente, si commuove se questi versa in gravi condizioni e si fa promotore di una gara di beneficenza, finita la quale si manifesta pago e ne convince il pubblico; indi trasvola ad altre cure confortato sull?esistenza del migliore dei mondi possibili. Egli ignora la dimensione tragica della vita.

Mike Bongiorno convince dunque il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore della mediocrità. Non provoca complessi di inferiorità pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rappresenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché chiunque si trova già al suo livello. Nessuna religione è mai stata così indulgente coi suoi fedeli. In lui si annulla la tensione tra essere e dover essere. Egli dice ai suoi adoratori: voi siete Dio, restate immoti.
Umberto Eco
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