da AlbertAgort » ven feb 17, 2006 23:32 pm
da Siloga66 » sab feb 18, 2006 0:43 am
AlbertAgort ha scritto:non vedo l'ora che inventino qualcosa che si attacca alla roccia (tipo ventosa) e si stacca a comando come un friend, altrimenti con forza non inferiore ai 20kn..
sai che ridere, fine degli spit e dei chiodi..., tranne che per le calate
poi inventeranno una tuta a reazione a energia nucleare, e tutti si metteranno a volare verso l'alto, magari per fare feste trasgressive in cima alle montagne...
spero che avvenga dopo il 2100
da Siloga66 » sab feb 18, 2006 11:24 am
da MarcoS » sab feb 18, 2006 11:49 am
AlbertAgort ha scritto:non vedo l'ora che inventino qualcosa che si attacca alla roccia (tipo ventosa) e si stacca a comando come un friend, altrimenti con forza non inferiore ai 20kn..
sai che ridere, fine degli spit e dei chiodi..., tranne che per le calate
poi inventeranno una tuta a reazione a energia nucleare, e tutti si metteranno a volare verso l'alto, magari per fare feste trasgressive in cima alle montagne...
spero che avvenga dopo il 2100
da AlbertAgort » sab feb 18, 2006 12:38 pm
MarcoS ha scritto:
allora, supertecnologia per supertecnologia, meglio un piccolo dispositivo antigravità d'emergenza che se cadi ti fa da paracadute così puoi arrampicare slegato senza pericolo. però deve riportarti fino a terra, così tocca ripartire dall'attacco tutte le volte
da Supergnàs » lun apr 03, 2006 15:46 pm
Una serie di riflessioni sul tema ?Alpinismo in Dolomiti: sicurezza nel rispetto della tradizione? vengono sintetizzate in un documento del Club Alpino Accademico Italiano nelle pagine dello Scarpone a corollario del convegno nazionale svoltosi il 24 settembre al passo Pordoi con la partecipazione di oltre 70 accademici. La relazione introduttiva del presidente del Gruppo orientale, organizzatore del convegno, riguardava la debolezza delle ragioni addotte per giustificare la modifica con perforazione dello stato di chiodatura delle vie alpinistiche storiche. ?Questi itinerari tracciati dai nostri padri?, ha sottolineato a sua volta Rolando Larcher, ?sono come le macchine d?epoca: vanno mantenute certamente in sicurezza ma con materiali e pezzi di ricambio originali dell?epoca. La scusa della sicurezza sarebbe un grande errore storico?. Al termine del dibattito sono state sintetizzate alcune riflessioni. ?Concetti tipo ?mettere in sicurezza? una via?, si legge, ?sono ambigui e pericolosi. Con l?infissione di anelli resinati e/o spit alle soste l?alpinista tende a ritenersi più sicuro ed è portato ad arrampicare con lo stesso spirito con cui ci si muove nelle falesie attrezzate, dove non vige il motto ?vietato volare?; in realtà le conseguenze, in caso di caduta in montagna, sono sempre drammaticamente più gravi e nulla cambia se la sosta è rinforzata a perforazione in considerazione che il carico dinamico su di essa, se realizzata con due buoni ancoraggi tradizionali, non sarà mai tale da determinarne il collasso?. Il CAAI rivolgendosi quindi a tutto l?ambiente alpinistico auspica che:
1) si sospendano le inutili azioni di perforazione sulle vie classiche invitando nel contempo ogni alpinista esperto a sostituire con chiodi tradizionali e cordini le eventuali protezioni ormai obsolete e malsicure ogni qualvolta si presenti il caso;
2) le scuole di alpinismo riprendano con più energia l?istruzione sull?uso del martello, chiodi attrezzatura di una sosta e, nel contempo, diano anche più spazio alla storia e alla cultura generale dell?alpinismo;
3) si apra un confronto tra le varie generazioni alpinistiche di ogni zona alpina per valutare eventuali interventi di risanamento tradizionale e/o ripristino di situazioni preesistenti.
da quilodicoequilonego » lun apr 03, 2006 16:57 pm
da cuorpiccino » lun apr 03, 2006 17:13 pm
da Supergnàs » mar apr 04, 2006 17:59 pm
Ecco il testo che citavo.Una serie di riflessioni sul tema ?Alpinismo in Dolomiti: sicurezza nel rispetto della tradizione? vengono sintetizzate in un documento del Club Alpino Accademico Italiano nelle pagine dello Scarpone a corollario del convegno nazionale svoltosi il 24 settembre al passo Pordoi con la partecipazione di oltre 70 accademici. La relazione introduttiva del presidente del Gruppo orientale, organizzatore del convegno, riguardava la debolezza delle ragioni addotte per giustificare la modifica con perforazione dello stato di chiodatura delle vie alpinistiche storiche. ?Questi itinerari tracciati dai nostri padri?, ha sottolineato a sua volta Rolando Larcher, ?sono come le macchine d?epoca: vanno mantenute certamente in sicurezza ma con materiali e pezzi di ricambio originali dell?epoca. La scusa della sicurezza sarebbe un grande errore storico?. Al termine del dibattito sono state sintetizzate alcune riflessioni. ?Concetti tipo ?mettere in sicurezza? una via?, si legge, ?sono ambigui e pericolosi. Con l?infissione di anelli resinati e/o spit alle soste l?alpinista tende a ritenersi più sicuro ed è portato ad arrampicare con lo stesso spirito con cui ci si muove nelle falesie attrezzate, dove non vige il motto ?vietato volare?; in realtà le conseguenze, in caso di caduta in montagna, sono sempre drammaticamente più gravi e nulla cambia se la sosta è rinforzata a perforazione in considerazione che il carico dinamico su di essa, se realizzata con due buoni ancoraggi tradizionali, non sarà mai tale da determinarne il collasso?. Il CAAI rivolgendosi quindi a tutto l?ambiente alpinistico auspica che:
1) si sospendano le inutili azioni di perforazione sulle vie classiche invitando nel contempo ogni alpinista esperto a sostituire con chiodi tradizionali e cordini le eventuali protezioni ormai obsolete e malsicure ogni qualvolta si presenti il caso;
2) le scuole di alpinismo riprendano con più energia l?istruzione sull?uso del martello, chiodi attrezzatura di una sosta e, nel contempo, diano anche più spazio alla storia e alla cultura generale dell?alpinismo;
3) si apra un confronto tra le varie generazioni alpinistiche di ogni zona alpina per valutare eventuali interventi di risanamento tradizionale e/o ripristino di situazioni preesistenti.
da quilodicoequilonego » mar apr 04, 2006 18:23 pm
da sergio-ex63-ora36 » gio ago 31, 2006 0:28 am
da gug » gio ago 31, 2006 11:56 am
sergio-ex63-ora36 ha scritto:scusate ma ho solo nostalgia di "belle" discussioni....
da Giorgio Travaglia » mer set 02, 2009 18:33 pm
valbelluna ha scritto:Anche questa volta voglio introdurre un argomento di "dibattito" che mi sta davvero a cuore.
Sulle orme dei famosi Schiodatori della Valle del Biois degli anni 70-80 (il cui obbiettivo era riportare le vie classiche dolomitiche alle condizioni originali di chiodatura), da oltre un decennio pratico un'accurata e puntuale schiodatura delle classiche dolomitiche.
Preciso, in caso di dubbi, che questa mia attività parallela alla scalata non ha lo scopo di "arraffare" materiale, ma di dare la possibilità a chi passerà dopo di me di rivivere, almeno un pò, l'avventura dei pionieri
...e scusate se è poco.
BUONE AVVENTURE A TUTTI!!!!!!!!!!!!
da peach » mer set 02, 2009 20:06 pm
da Liviell » gio set 03, 2009 8:01 am
da simo il 4 CG » gio set 03, 2009 9:12 am
da Giorgio Travaglia » gio set 03, 2009 10:36 am
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