SCHIODANDO ALLEGRAMENTE...

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda AlbertAgort » ven feb 17, 2006 23:32 pm

non vedo l'ora che inventino qualcosa che si attacca alla roccia (tipo ventosa) e si stacca a comando come un friend, altrimenti con forza non inferiore ai 20kn..

sai che ridere, fine degli spit e dei chiodi..., tranne che per le calate

poi inventeranno una tuta a reazione a energia nucleare, e tutti si metteranno a volare verso l'alto, magari per fare feste trasgressive in cima alle montagne...
spero che avvenga dopo il 2100
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Messaggioda Siloga66 » sab feb 18, 2006 0:43 am

AlbertAgort ha scritto:non vedo l'ora che inventino qualcosa che si attacca alla roccia (tipo ventosa) e si stacca a comando come un friend, altrimenti con forza non inferiore ai 20kn..

sai che ridere, fine degli spit e dei chiodi..., tranne che per le calate

poi inventeranno una tuta a reazione a energia nucleare, e tutti si metteranno a volare verso l'alto, magari per fare feste trasgressive in cima alle montagne...
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AlbertAgort: ma che tipo di giuggiole ti cali il sabato notte? colombe, star lights, dollari, CCCP, o cosa? (scherzo eh, mica arrabbiarti. :wink: ).
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
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Messaggioda Silvio » sab feb 18, 2006 1:10 am

secondo me si fuma i mughi, il nostro caro albertagort.


:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Messaggioda Siloga66 » sab feb 18, 2006 11:24 am

azzzzzz.....non ci avevo pensato.
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Messaggioda MarcoS » sab feb 18, 2006 11:49 am

AlbertAgort ha scritto:non vedo l'ora che inventino qualcosa che si attacca alla roccia (tipo ventosa) e si stacca a comando come un friend, altrimenti con forza non inferiore ai 20kn..

sai che ridere, fine degli spit e dei chiodi..., tranne che per le calate

poi inventeranno una tuta a reazione a energia nucleare, e tutti si metteranno a volare verso l'alto, magari per fare feste trasgressive in cima alle montagne...
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allora, supertecnologia per supertecnologia, meglio un piccolo dispositivo antigravità d'emergenza che se cadi ti fa da paracadute così puoi arrampicare slegato senza pericolo. però deve riportarti fino a terra, così tocca ripartire dall'attacco tutte le volte 8)
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Messaggioda AlbertAgort » sab feb 18, 2006 12:38 pm

MarcoS ha scritto:
allora, supertecnologia per supertecnologia, meglio un piccolo dispositivo antigravità d'emergenza che se cadi ti fa da paracadute così puoi arrampicare slegato senza pericolo. però deve riportarti fino a terra, così tocca ripartire dall'attacco tutte le volte 8)


ci avevo già pensato...fidatevi, tutto questo ACCADRA' 8O
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Messaggioda Supergnàs » lun apr 03, 2006 15:46 pm

Visto che sta ritornando la bella stagione, pubblico questo articolo trovato su Lo Scarpone di qualche tempo fa (gennaio?).E' presente anche nell'ultimo numero della stessa pubblicazione un trafiletto che dice, in sintesi, che il quanto riportato è stato sottoscritto dalle Guide del Trentino, dell'Alto Adige, dal CNSAS ed altri organismi, ad eccezione delle Guide del Veneto. Non ho sottomano il testo, che si trova in un trafiletto blu: se qualcuno volesse pubblicarlo mi sembra una interessante opportunità di discussione. Una mia curiosità: La sensibilità verso questo tipo di problematiche è presente solo in zone tipo le Dolomiti, come citato nel testo, oppure c'è una certa sensibilità anche in altre zone?
Una serie di riflessioni sul tema ?Alpinismo in Dolomiti: sicurezza nel rispetto della tradizione? vengono sintetizzate in un documento del Club Alpino Accademico Italiano nelle pagine dello Scarpone a corollario del convegno nazionale svoltosi il 24 settembre al passo Pordoi con la partecipazione di oltre 70 accademici. La relazione introduttiva del presidente del Gruppo orientale, organizzatore del convegno, riguardava la debolezza delle ragioni addotte per giustificare la modifica con perforazione dello stato di chiodatura delle vie alpinistiche storiche. ?Questi itinerari tracciati dai nostri padri?, ha sottolineato a sua volta Rolando Larcher, ?sono come le macchine d?epoca: vanno mantenute certamente in sicurezza ma con materiali e pezzi di ricambio originali dell?epoca. La scusa della sicurezza sarebbe un grande errore storico?. Al termine del dibattito sono state sintetizzate alcune riflessioni. ?Concetti tipo ?mettere in sicurezza? una via?, si legge, ?sono ambigui e pericolosi. Con l?infissione di anelli resinati e/o spit alle soste l?alpinista tende a ritenersi più sicuro ed è portato ad arrampicare con lo stesso spirito con cui ci si muove nelle falesie attrezzate, dove non vige il motto ?vietato volare?; in realtà le conseguenze, in caso di caduta in montagna, sono sempre drammaticamente più gravi e nulla cambia se la sosta è rinforzata a perforazione in considerazione che il carico dinamico su di essa, se realizzata con due buoni ancoraggi tradizionali, non sarà mai tale da determinarne il collasso?. Il CAAI rivolgendosi quindi a tutto l?ambiente alpinistico auspica che:
1) si sospendano le inutili azioni di perforazione sulle vie classiche invitando nel contempo ogni alpinista esperto a sostituire con chiodi tradizionali e cordini le eventuali protezioni ormai obsolete e malsicure ogni qualvolta si presenti il caso;
2) le scuole di alpinismo riprendano con più energia l?istruzione sull?uso del martello, chiodi attrezzatura di una sosta e, nel contempo, diano anche più spazio alla storia e alla cultura generale dell?alpinismo;
3) si apra un confronto tra le varie generazioni alpinistiche di ogni zona alpina per valutare eventuali interventi di risanamento tradizionale e/o ripristino di situazioni preesistenti.
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun apr 03, 2006 16:57 pm

Dio sia lodato :roll:
enzo
Avè rot le bale, basta spit 'n Dolomiti, tanto i cavan tuti...
In arrampicata, cosa c'è di più artificiale del trapano ?
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Messaggioda cuorpiccino » lun apr 03, 2006 17:13 pm

VIVA LO SPIT OVUNQUE!
Il più grande alpinista è quello che si diverte di più
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Messaggioda Supergnàs » mar apr 04, 2006 17:59 pm

Capisco che l'argomento possa essere trito e ritrito, ma se da una parte chiediamo una presa di posizione da parte degli organismi o autorità- vedi la lettera per il rispetto delle rocce in un altro topic- e dall'altra parte, quando questo accade, facciamo finta di nulla, non mi sembra granchè maturo. Lungi da me ritirare fuori discorsi che avete già affrontato, ma questo documento e le relative sottoscrizioni sono piuttosto recenti e, in fondo, piuttosto 'sensazionali' nella loro posizione.
Una serie di riflessioni sul tema ?Alpinismo in Dolomiti: sicurezza nel rispetto della tradizione? vengono sintetizzate in un documento del Club Alpino Accademico Italiano nelle pagine dello Scarpone a corollario del convegno nazionale svoltosi il 24 settembre al passo Pordoi con la partecipazione di oltre 70 accademici. La relazione introduttiva del presidente del Gruppo orientale, organizzatore del convegno, riguardava la debolezza delle ragioni addotte per giustificare la modifica con perforazione dello stato di chiodatura delle vie alpinistiche storiche. ?Questi itinerari tracciati dai nostri padri?, ha sottolineato a sua volta Rolando Larcher, ?sono come le macchine d?epoca: vanno mantenute certamente in sicurezza ma con materiali e pezzi di ricambio originali dell?epoca. La scusa della sicurezza sarebbe un grande errore storico?. Al termine del dibattito sono state sintetizzate alcune riflessioni. ?Concetti tipo ?mettere in sicurezza? una via?, si legge, ?sono ambigui e pericolosi. Con l?infissione di anelli resinati e/o spit alle soste l?alpinista tende a ritenersi più sicuro ed è portato ad arrampicare con lo stesso spirito con cui ci si muove nelle falesie attrezzate, dove non vige il motto ?vietato volare?; in realtà le conseguenze, in caso di caduta in montagna, sono sempre drammaticamente più gravi e nulla cambia se la sosta è rinforzata a perforazione in considerazione che il carico dinamico su di essa, se realizzata con due buoni ancoraggi tradizionali, non sarà mai tale da determinarne il collasso?. Il CAAI rivolgendosi quindi a tutto l?ambiente alpinistico auspica che:
1) si sospendano le inutili azioni di perforazione sulle vie classiche invitando nel contempo ogni alpinista esperto a sostituire con chiodi tradizionali e cordini le eventuali protezioni ormai obsolete e malsicure ogni qualvolta si presenti il caso;
2) le scuole di alpinismo riprendano con più energia l?istruzione sull?uso del martello, chiodi attrezzatura di una sosta e, nel contempo, diano anche più spazio alla storia e alla cultura generale dell?alpinismo;
3) si apra un confronto tra le varie generazioni alpinistiche di ogni zona alpina per valutare eventuali interventi di risanamento tradizionale e/o ripristino di situazioni preesistenti.
Ecco il testo che citavo.
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Messaggioda quilodicoequilonego » mar apr 04, 2006 18:23 pm

io dicevo sul serio eh !

Cuorpiccino dà segni di noia :D
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Messaggioda sergio-ex63-ora36 » gio ago 31, 2006 0:28 am

scusate ma ho solo nostalgia di "belle" discussioni.... :lol:
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Messaggioda gug » gio ago 31, 2006 11:56 am

sergio-ex63-ora36 ha scritto:scusate ma ho solo nostalgia di "belle" discussioni.... :lol:


...questa è "la madre di tutte le discussioni"! :wink:
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda simo il 4 CG » mer set 02, 2009 16:54 pm

LA STORIA DI PM!

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Re: SCHIODANDO ALLEGRAMENTE...

Messaggioda Giorgio Travaglia » mer set 02, 2009 18:33 pm

valbelluna ha scritto:Anche questa volta voglio introdurre un argomento di "dibattito" che mi sta davvero a cuore.

Sulle orme dei famosi Schiodatori della Valle del Biois degli anni 70-80 (il cui obbiettivo era riportare le vie classiche dolomitiche alle condizioni originali di chiodatura), da oltre un decennio pratico un'accurata e puntuale schiodatura delle classiche dolomitiche.
Preciso, in caso di dubbi, che questa mia attività parallela alla scalata non ha lo scopo di "arraffare" materiale, ma di dare la possibilità a chi passerà dopo di me di rivivere, almeno un pò, l'avventura dei pionieri
...e scusate se è poco.

BUONE AVVENTURE A TUTTI!!!!!!!!!!!!

ringrazio sempre gente come te quando trovo di tratti da richiodare...
gente che mi fa battagliare un po con la parete
sono completamente d'accordo
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Messaggioda peach » mer set 02, 2009 20:06 pm

sono discorsi da pippaioli chiodare e schiodare sembrate cani che si annusano il culo a vicenda: uno chioda oltremodo e l'altro mette chi cercherà di fare la via in una situazione di pericolo...
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Messaggioda Cosacco » mer set 02, 2009 20:31 pm

minchia che palle questo argomento...
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Messaggioda Liviell » gio set 03, 2009 8:01 am

...si certo...meglio lasciare che tutti facciano il caxxo che vogliono eh!?!? :x
Sappi che il vero spit è nella tua testa e lo devi serrare di continuo! (cit. Specie)
...camminate per la vostra strada, un piede avanti all'altro senza scordare di sorridere (SCOTT)
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Messaggioda simo il 4 CG » gio set 03, 2009 9:12 am

questo è un topic storico, indipendentemente da ciò che uno pensa!
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Messaggioda Giorgio Travaglia » gio set 03, 2009 10:36 am

Inoltre, un dubbio: ma come fa il piccolo volonteroso schiodatore delle dolomiti a sapere com'era la via dopo la sua apertura? Esattamente quanti e quali chiodi hanno lasciato in parete gli apritori?

il modo migliore e toglierne un po....non tutti ma magari quelli piu rognosi da mettere o su tratti imegnativi o da percorrere in artificiale....quelli sono i chiodi che piu danno soddisfazione quando si riescono a mettere
per il resto puoi star sicuro che su una via lunga e impegnativa i primi salitori non anno lasciao l'ombra di un chiodo semplicemente per il fatto che poi quei chiodi sono stati utilizzati per aprire tiri successivi......
la cosa che molti non capiscono e che gli alpinisti aprendo le vie non toglievano i chiodi per fare un dispetto ad altri ma solo per aprire i tiri successivi....basta pensare maestri sulla roda di vael...ha utilizzato 300 chiodi..ma mica e partito da casa con tutta quella ferramenta...mi pare ne avesse 50 e baladassarri con un crick per macchine schiodava...ma non per dispetto
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