restaurata la cassin alla ovest!

Arrampicata e alpinismo su roccia in montagna

Messaggioda federicopiazzon » mer ago 12, 2009 15:08 pm

Sinceramente non so dire come fosse lo stato originario del passo: Cassin ha lasciato 60 ch questo si sa...supponendo che 40 di questi siano sul traverso fa una media di 1 ogni 2,5m.
Dubito che fosse completamente attrezzato.
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Messaggioda marcov » ven ago 14, 2009 19:39 pm

E' in ogni caso una assurdità totale dover arrampicare su vie aperte 50 anni fa usando gli stessi chiodi degli apritori.
La cosa da fare, se si rifiuta il concetto di rendere piu sicure per tutti le salite, sarebbe allora di schiodare completamente gli itinerari e poi ognuno parte col suo equipaggiamento e la sua etica.

Usare un chiodo in montagna è già un compromesso, usare le file di chiodacci vecchi e arrugginiti magari in artificiale su difficoltà che oggi sono banali fa sentire "ganzi" solo per un supposto sprezzo del pericolo.

Mi sembra strano sentire parlare di etica alpinistica e rispetto per l'ambiente a persone che magari tirano piu' chiodi oggi degli apritori di 30-40-50-60 anni fa.

Comunque per tenermi fuori dalle polemiche da tempo non arrampico piu' su vie "storiche" dove uno "spit" sarebbe considerato "sacrilego" e men che mai andrei a mettere chiodi proibiti su vie aperte da altri.

Ma i blitz per "mettere in sicurezza" le vie su storiche pareti e i controblitz per andare a "ripristinare" la verginità delle vie mi fanno sorridere, quando leggo che Comici ripeté la sua via sulla nord della Cima Grande nella metà e anche meno del tempo che una cordata media super equipaggiata impiega oggi. Il commento di Comici fu che aveva visto troppi chiodi in parete. Adesso se uno mette uno spit, l'escursionista della Domenica si arrabbia e organizza una gita per levarlo, tirando accuratamente su tutti gli altri chiodi piantati da chissà chi...

mv
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Messaggioda Drugo Lebowsky » ven ago 14, 2009 21:59 pm

marcov ha scritto: Adesso se uno mette uno spit, l'escursionista della Domenica si arrabbia e organizza una gita per levarlo, tirando accuratamente su tutti gli altri chiodi piantati da chissà chi...

mv


tesi estremamente interessante.
ed anche suggestiva.

ma, di grazia e per genuina curiosità, tu checcazzo ne sai che il prode escursionista tirerà tutti i chiodi presenti per arrivare al sacrilego spit???
grazie.
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Messaggioda -frollo- » dom ago 16, 2009 16:36 pm

marcov ha scritto:
Usare un chiodo in montagna è già un compromesso, usare le file di chiodacci vecchi e arrugginiti magari in artificiale su difficoltà che oggi sono banali fa sentire "ganzi" solo per un supposto sprezzo del pericolo.


mv


certo perchè il traverso della cassin è banale....

ma va a fare 2 pugnette, va...
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Messaggioda alberto60 » dom ago 16, 2009 22:16 pm

marcov ha scritto:E' in ogni caso una assurdità totale dover arrampicare su vie aperte 50 anni fa usando gli stessi chiodi degli apritori.
La cosa da fare, se si rifiuta il concetto di rendere piu sicure per tutti le salite, sarebbe allora di schiodare completamente gli itinerari e poi ognuno parte col suo equipaggiamento e la sua etica.

Usare un chiodo in montagna è già un compromesso, usare le file di chiodacci vecchi e arrugginiti magari in artificiale su difficoltà che oggi sono banali fa sentire "ganzi" solo per un supposto sprezzo del pericolo.

Mi sembra strano sentire parlare di etica alpinistica e rispetto per l'ambiente a persone che magari tirano piu' chiodi oggi degli apritori di 30-40-50-60 anni fa.

Comunque per tenermi fuori dalle polemiche da tempo non arrampico piu' su vie "storiche" dove uno "spit" sarebbe considerato "sacrilego" e men che mai andrei a mettere chiodi proibiti su vie aperte da altri.

Ma i blitz per "mettere in sicurezza" le vie su storiche pareti e i controblitz per andare a "ripristinare" la verginità delle vie mi fanno sorridere, quando leggo che Comici ripeté la sua via sulla nord della Cima Grande nella metà e anche meno del tempo che una cordata media super equipaggiata impiega oggi. Il commento di Comici fu che aveva visto troppi chiodi in parete. Adesso se uno mette uno spit, l'escursionista della Domenica si arrabbia e organizza una gita per levarlo, tirando accuratamente su tutti gli altri chiodi piantati da chissà chi...

mv


Marco

pochi giorni fa abbiamo ripetuto la Hasse sulla nord della cima Grande di Lavaredo.Per salire abbiamo fatto dell'artificiale.....ma ti garantisco che pur attaccandosi ai chiodi non era proprio roba da escursionisti.....come li definisci te. Un escursionista non ci mette 10 ore per fare 500 metri.

Mentre salivo non ho potuto non pensare alla grandezza di un HUBER che sale questa via in solitaria e per giunta sciolto !!!!!UN MARZIANO!!!!!

Ma questo fatto non giustifica che la via debba essere schiodata ma nemmeno che sulla via siano stati infissi addirittura del golfari resinati come se fosse una serie di monotiri uno sopra l'altro tipo Muzzerone.
I chiodi vecchi e marci si possono anche sostituire con altri chiodi. Questo fa parte dell'impegno e dell'arte di salire dell'alpinista che non si limita solamente al gesto arrampicatorio . Per questo ci sono altri luoghi e altri momenti.

ciao e piano con rosticciana e sarcicce :wink:
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Messaggioda marcov » lun ago 17, 2009 8:12 am

-frollo- ha scritto:
marcov ha scritto:
Usare un chiodo in montagna è già un compromesso, usare le file di chiodacci vecchi e arrugginiti magari in artificiale su difficoltà che oggi sono banali fa sentire "ganzi" solo per un supposto sprezzo del pericolo.


mv


certo perchè il traverso della cassin è banale....

ma va a fare 2 pugnette, va...


Ecco le verginelle.... parlate di sesto, 6a, 6b, mi sembrano difficoltà banali al giorno d'oggi; poi se uno non vuole farle da sciolto o protetto da un grumo di ruggine, è un altro discorso.

mv
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Messaggioda -frollo- » lun ago 17, 2009 8:30 am

magari (!!) sarà banale in falesia ( e neanche tanto) ma una via di 6a-6b in montagna non è banale.....

quindi non dire cavolate, please
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Messaggioda marcov » lun ago 17, 2009 8:42 am

alberto60 ha scritto:
Marco

pochi giorni fa abbiamo ripetuto la Hasse sulla nord della cima Grande di Lavaredo.Per salire abbiamo fatto dell'artificiale.....ma ti garantisco che pur attaccandosi ai chiodi non era proprio roba da escursionisti.....come li definisci te. Un escursionista non ci mette 10 ore per fare 500 metri.

Mentre salivo non ho potuto non pensare alla grandezza di un HUBER che sale questa via in solitaria e per giunta sciolto !!!!!UN MARZIANO!!!!!

Ma questo fatto non giustifica che la via debba essere schiodata ma nemmeno che sulla via siano stati infissi addirittura del golfari resinati come se fosse una serie di monotiri uno sopra l'altro tipo Muzzerone.
I chiodi vecchi e marci si possono anche sostituire con altri chiodi. Questo fa parte dell'impegno e dell'arte di salire dell'alpinista che non si limita solamente al gesto arrampicatorio . Per questo ci sono altri luoghi e altri momenti.

ciao e piano con rosticciana e sarcicce :wink:


Ciao albè, certo dire "escursionista" è una provocazione, come quella di dire che la via H-B dovrebbe essere fittonata dall'inizio alla fine. Pero' non si puo' pretendere che l'impegno di una via di sesto grado (difficoltà piu' che banali oggigiorno) debba rimanere nella chiodatura inaffidabile o nella roccia rotta. A questo punto io lo chiamo escursionismo e non arrampicata.

C'era uno qua in qialche topic del forum che si lamentava che essendo tornato all'arrampicata dopo 20 anni non riusciva a capire dove era l'evoluzione dell'arrampicata/alpinismo dato che continuavano a consigliarli le stesse vie di 20 anni fa con lo stesso equipaggiamento.

Invece basta guardarsi un po in giro e vedere dov'è l'evoluzione dell'arrampicata: è nel livello tecnico che si è evoluto a livelli stratosferici. Di vie ce n'è a centinaia, ma nessuno o quasi tra quelli che si dilettano ancora con la lotta con l'alpe ci mette il naso!

Certo ognuno ha il diritto di fare quello che vuole ed è giusto che ci sia una parte di terreno di scalata che debba rimanere preservato anche per motivi "storici".

Ma continuare a fare le verginelle oggigiorno (drugo lebowski che mi chiede come faccio a dire che la gente tira i chiodi, ma va a cagare, semplicemente mi guardo intorno) e scagliarsi in modo isterico contro le richiodature parziali o complete senza valutare caso per caso è ridicolo.

Se si decide di lasciare la montagna come terra di nessuno, si rimane liberi di chiodare e schiodare a piacimento e questo non puo' che portare a danni certi.

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Messaggioda ettore » lun ago 17, 2009 14:29 pm

ripetuto la via nel giorno di ferragosto, vorrei a riguardo fare due affermazioni:

inanzitutto è stata un esperienza elettrizzante percorrere con un amico le tracce del grande Riccardo su questa vertiginosa parete, muovendosi su di essa era inevitabile immaginarsi quei grandi uomini scrivere la storia del verticale.
le intenzioni di rendere omaggio al recentemente scomparso apritore, ci hanno portato ad iniziare dall'attacco originale (sx), ma con molto rammarico abbiamo rinunciato alla vetta dato che la luce ci stava abbandonando...

in secondo luogo, a causa dell'attrezzatura della via sul tiro in questione i movimenti sono duretti ma non impossibili, inoltre l'ultima delle molte protezioni sotto non è affatto lontana, quindi esposto ed impegnativo ma non pericoloso...
io son contento di aver trovato così la via e la soddisfazione che ne abbiamo tratto è proporzionale all'impegno che ci è stato richiesto...

riguardo invece alla piega etica che ha inevitabilmente preso il topic:
l'evoluzione dell'uomo (in questo caso alpinista) secondo me consiste proprio nel capire cosa vuole veramente e perseguirlo affinchè sia felice, indipendentemente da come si comporta il gregge e nel rispetto di tutti, se non c'è libertà nemmeno in montagna ...

ciao
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Messaggioda federicopiazzon » lun ago 17, 2009 16:35 pm

marcov ha scritto:E' in ogni caso una assurdità totale dover arrampicare su vie aperte 50 anni fa usando gli stessi chiodi degli apritori.
La cosa da fare, se si rifiuta il concetto di rendere piu sicure per tutti le salite, sarebbe allora di schiodare completamente gli itinerari e poi ognuno parte col suo equipaggiamento e la sua etica.

Usare un chiodo in montagna è già un compromesso, usare le file di chiodacci vecchi e arrugginiti magari in artificiale su difficoltà che oggi sono banali fa sentire "ganzi" solo per un supposto sprezzo del pericolo.

Mi sembra strano sentire parlare di etica alpinistica e rispetto per l'ambiente a persone che magari tirano piu' chiodi oggi degli apritori di 30-40-50-60 anni fa.

Comunque per tenermi fuori dalle polemiche da tempo non arrampico piu' su vie "storiche" dove uno "spit" sarebbe considerato "sacrilego" e men che mai andrei a mettere chiodi proibiti su vie aperte da altri.

Ma i blitz per "mettere in sicurezza" le vie su storiche pareti e i controblitz per andare a "ripristinare" la verginità delle vie mi fanno sorridere, quando leggo che Comici ripeté la sua via sulla nord della Cima Grande nella metà e anche meno del tempo che una cordata media super equipaggiata impiega oggi. Il commento di Comici fu che aveva visto troppi chiodi in parete. Adesso se uno mette uno spit, l'escursionista della Domenica si arrabbia e organizza una gita per levarlo, tirando accuratamente su tutti gli altri chiodi piantati da chissà chi...

mv



ma quanti numeri di pareti ti sei sciroppato e imparato a memoria??? :lol:

L'idea di un' "etica della libera" da applicarsi sulle vie in montagna è ancor più anacronistica del VI+ azzerato su ciodo marso anni 30.

Purtroppo le palestre di plastica sfornano climber capaci più velocemente di quanto le librerie e biblioteche forniscano loro una cultura alpinistica all'altezza delle loro capacità tecniche.(non è detto sia il tuo caso) così il mondo si stà riempendo di personaggi che la pensano come te a riguardo.

Qui nessuno vuole sentirsi figo, per quello non serve andar sulla O di lavaredo, ci sono tante palestre pèer body builder, negozi di macchine sportive, discoteche e ristoranti extrain. Nessuno si bea del rischio preso.
Non si scala in montagna con questi presupposti, chi te lo farebbe fare??
Se uno vuole scalare e punto ha millemila vie di arrampicata sportiva e millemila altre sfumature sino ai tiri dei big con uno spit ogni kiloparsec su difficoltà che gli esseri umani guardano con il binocolo.

C'è chi preferisce l'alpinismo classico, lo ritiene superiore come "espressione umana"pur rispettando chi non lo pratica, sa che c'è chi danza sulle difficoltà egli arranca mettendo chiodi staffe, protezioni psicologiche, chi sale sciolto sulle difficoltà che lui chiama IMPOSSIBILE.

Quello che lo distingue e che rende ancora attuale quello che fa è l'accettazione della sfida ad armi PARI, quel gioco stupendo che da cento anni si fa mettendo in gioco tutte le capacità umane più nobili.
Trasuda un romanticismo stantio?
forse...
E' anacronistico?
solo per un osservatore esterno, poco acuto e assai freddo.
Avrà fine?
ci sono tutti i presupposti perchè le pulsioni umane ci spingano a distruggere e dimenticare...la società odierna sembra sempre più distante dal mondo che partorì un espressione come l'alpinismo degli anni 30(ma anche 40 50 60...dipende dal come, non dal quando!!) Però le vie le aprono le cordate, non le correnti, quindi finchè ci sarà chi accetterà fino in fondo la sfida, chi spingerà sull'ultimo gradino accettando il rischio della sfida ad armi pari con la roccia.. finche ci sarà chi guarderà l'esperienza prima della prestazione e cercherà l'avventura prima del grado questa storia non avrà fine.
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Messaggioda -frollo- » lun ago 17, 2009 16:52 pm

ma quanti numeri di pareti ti sei sciroppato e imparato a memoria??? :lol:

L'idea di un' "etica della libera" da applicarsi sulle vie in montagna è ancor più anacronistica del VI+ azzerato su ciodo marso anni 30.

Purtroppo le palestre di plastica sfornano climber capaci più velocemente di quanto le librerie e biblioteche forniscano loro una cultura alpinistica all'altezza delle loro capacità tecniche.(non è detto sia il tuo caso) così il mondo si stà riempendo di personaggi che la pensano come te a riguardo.

Qui nessuno vuole sentirsi figo, per quello non serve andar sulla O di lavaredo, ci sono tante palestre pèer body builder, negozi di macchine sportive, discoteche e ristoranti extrain. Nessuno si bea del rischio preso.
Non si scala in montagna con questi presupposti, chi te lo farebbe fare??
Se uno vuole scalare e punto ha millemila vie di arrampicata sportiva e millemila altre sfumature sino ai tiri dei big con uno spit ogni kiloparsec su difficoltà che gli esseri umani guardano con il binocolo.

C'è chi preferisce l'alpinismo classico, lo ritiene superiore come "espressione umana"pur rispettando chi non lo pratica, sa che c'è chi danza sulle difficoltà egli arranca mettendo chiodi staffe, protezioni psicologiche, chi sale sciolto sulle difficoltà che lui chiama IMPOSSIBILE.

Quello che lo distingue e che rende ancora attuale quello che fa è l'accettazione della sfida ad armi PARI, quel gioco stupendo che da cento anni si fa mettendo in gioco tutte le capacità umane più nobili.
Trasuda un romanticismo stantio?
forse...
E' anacronistico?
solo per un osservatore esterno, poco acuto e assai freddo.
Avrà fine?
ci sono tutti i presupposti perchè le pulsioni umane ci spingano a distruggere e dimenticare...la società odierna sembra sempre più distante dal mondo che partorì un espressione come l'alpinismo degli anni 30(ma anche 40 50 60...dipende dal come, non dal quando!!) Però le vie le aprono le cordate, non le correnti, quindi finchè ci sarà chi accetterà fino in fondo la sfida, chi spingerà sull'ultimo gradino accettando il rischio della sfida ad armi pari con la roccia.. finche ci sarà chi guarderà l'esperienza prima della prestazione e cercherà l'avventura prima del grado questa storia non avrà fine.[/quote]

finalmente uno che la pensa come me....
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Messaggioda federicopiazzon » lun ago 17, 2009 16:55 pm

Un altra cosa:
si è vero il mondo degli alpinisti è pieno di gente che tira chiodi.
Io quando la vetta è distante e le difficoltà difficilmente alla mia portata li tiro, non mi sento di fare nulla di male.
Se fossi passato in libera avrei avuto una soddisfazione in più, peccato.
Su certe vie non è nemmeno così, certe vie si vanno a fare per tirare i chiodi e penzolare nel vuoto, si chiama artificiale, può essere bello e ha l stessa dignità dell'arrampicata libera.

E con questo?
Il nuovo mattino è finito e forse ha lasciato molto meno di ciò che si pensava, forse ha lasciato il peggio.

ti sei chiesto perchè la gente tira i chiodi, perchè non si fanno le "cose estreme" in alpinismo rispetto al grado che la gente fa in palestra?

Gli alpinisti ormai in media sono vecchi, gerontospugne tipo il drugo e compagnia cantante che magari ai lro tempi i gradi li facevano ma adesso preferiscono arrivare in cima, veloci e sicuri, bere una birra e correre a casa invece che rischiare un bivacco o un volaccio per fare il passo in libera. I giovanio vengono su sulla plastica, capiscono solo di gradi, boulder, video su youtube, urlaccia quando si lancia. Vanno a fare al massimo vie "in ambiente" (checcazzovuoldire??? :evil: )e solo perche sono a 1500m slm stanno 2 lettere sotto al limite anche se le vie che fanno sono dei tiri di falesia impilati..
Qui a padova di gente che tira dvvero duro in parete ce n'è , cazzuti sul serio, un po' matti, posso garantire.
Gente che in falesia fa 1/2 lettera di più che a vista su una grande parete e una protezione di merda distante.
Queste persone ci sono(non sempre rtaccontano cosa vanno a fare) e ci saranno sempre, ma NON POSSONO DIVENTARE MODELLO PER LE MASSE e industrie giornali ecc vogliono invece un arrampicata sport di massa.
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Messaggioda alberto60 » lun ago 17, 2009 18:16 pm

marcov ha scritto:
alberto60 ha scritto:
Marco

pochi giorni fa abbiamo ripetuto la Hasse sulla nord della cima Grande di Lavaredo.Per salire abbiamo fatto dell'artificiale.....ma ti garantisco che pur attaccandosi ai chiodi non era proprio roba da escursionisti.....come li definisci te. Un escursionista non ci mette 10 ore per fare 500 metri.

Mentre salivo non ho potuto non pensare alla grandezza di un HUBER che sale questa via in solitaria e per giunta sciolto !!!!!UN MARZIANO!!!!!

Ma questo fatto non giustifica che la via debba essere schiodata ma nemmeno che sulla via siano stati infissi addirittura del golfari resinati come se fosse una serie di monotiri uno sopra l'altro tipo Muzzerone.
I chiodi vecchi e marci si possono anche sostituire con altri chiodi. Questo fa parte dell'impegno e dell'arte di salire dell'alpinista che non si limita solamente al gesto arrampicatorio . Per questo ci sono altri luoghi e altri momenti.

ciao e piano con rosticciana e sarcicce :wink:


Ciao albè, certo dire "escursionista" è una provocazione, come quella di dire che la via H-B dovrebbe essere fittonata dall'inizio alla fine. Pero' non si puo' pretendere che l'impegno di una via di sesto grado (difficoltà piu' che banali oggigiorno) debba rimanere nella chiodatura inaffidabile o nella roccia rotta. A questo punto io lo chiamo escursionismo e non arrampicata.

C'era uno qua in qialche topic del forum che si lamentava che essendo tornato all'arrampicata dopo 20 anni non riusciva a capire dove era l'evoluzione dell'arrampicata/alpinismo dato che continuavano a consigliarli le stesse vie di 20 anni fa con lo stesso equipaggiamento.

Invece basta guardarsi un po in giro e vedere dov'è l'evoluzione dell'arrampicata: è nel livello tecnico che si è evoluto a livelli stratosferici. Di vie ce n'è a centinaia, ma nessuno o quasi tra quelli che si dilettano ancora con la lotta con l'alpe ci mette il naso!

Certo ognuno ha il diritto di fare quello che vuole ed è giusto che ci sia una parte di terreno di scalata che debba rimanere preservato anche per motivi "storici".

Ma continuare a fare le verginelle oggigiorno (drugo lebowski che mi chiede come faccio a dire che la gente tira i chiodi, ma va a cagare, semplicemente mi guardo intorno) e scagliarsi in modo isterico contro le richiodature parziali o complete senza valutare caso per caso è ridicolo.

Se si decide di lasciare la montagna come terra di nessuno, si rimane liberi di chiodare e schiodare a piacimento e questo non puo' che portare a danni certi.

marco


ciao Marco

hai detto bene "evoluzione dell'arrampicata" però l'alpinismo classico è un'altra cosa, c'è la dimensione avventurosa che non può essere cancellata. Pena la morte di questa assurda ma bellissima attività.
L'arrampicata artificiale non è solo tirare di chiodo in chiodo ma può essere un giochino ben più complicato e pericoloso di quello che può sembrare a prima vista che per essere fatto richiede un bagaglio tecnico ed un livello di rischio molto ma molto alto.
Queste cose le fanno anche in Verdon e non solo in Dolomiti o in California.
Se gli alpinisti classici non devono essere ottusi nemmeno gli arrampicatori lo devono essere .

L'altro giorno sulla Hasse lungo il diedro strapiombante obliquo, c'era un tratto con chiodatura molto lunga , in libera non sarei passato ma sono riuscito a mettere un ottimo chiodo in una fessurina che poi abbiamo recuperato. Mettere quel chiodo risolvendo il problema, mi ha dato molta soddisfazione come quando porti a termine un buon lavoro.

Non so se riesci a capire questa mia soddisfazione.
Poi non nego che se riesco a passare in libera dove prima si passava in artif. mi dia grande soddisfazione. Ieri ero al Procinto con il Commissario e abbiamo fatto la Danza dei Tendini, l'ho fatta pulita e mi sono compiaciuto con me stesso. Però fondamentalmente resto un'alpinista classico, amante del VI grado quanto del III, del ghiaccio di cascata quanto dei canali classici e del terreno misto.
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Messaggioda francesco vinco » mar ago 18, 2009 9:08 am

...concordo con federicopiazzon e + ancora con alberto60....
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Messaggioda Drugo Lebowsky » mer ago 19, 2009 20:18 pm

marcov ha scritto:Ma continuare a fare le verginelle oggigiorno (drugo lebowski che mi chiede come faccio a dire che la gente tira i chiodi, ma va a cagare, semplicemente mi guardo intorno) e scagliarsi in modo isterico contro le richiodature parziali o complete senza valutare caso per caso è ridicolo.


dio prete.
bravo a guardarti attorno, complimenti, ci vedi!
ma generalizzare, come hai fatto tu e di cui alla mia cortese domanda, è indici di sboronaggine.

per una volta che mi pareva d'essere forbito e cortese... :roll:

màgname 'a tèga, cojòn.
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Messaggioda Siloga66 » mer ago 19, 2009 20:52 pm

Drugo Lebowsky ha scritto:
marcov ha scritto:Ma continuare a fare le verginelle oggigiorno (drugo lebowski che mi chiede come faccio a dire che la gente tira i chiodi, ma va a cagare, semplicemente mi guardo intorno) e scagliarsi in modo isterico contro le richiodature parziali o complete senza valutare caso per caso è ridicolo.


dio prete.
bravo a guardarti attorno, complimenti, ci vedi!
ma generalizzare, come hai fatto tu e di cui alla mia cortese domanda, è indici di sboronaggine.

per una volta che mi pareva d'essere forbito e cortese... :roll:

màgname 'a tèga, cojòn.


:lol: :lol: :lol: Diomio. Io voglio bene a questo ragazzo. Giuro!
Passano le mode ma in Germania la moda dei calzini con i sandali passerà mai.
Ma i tedeschi son fighi lo stesso.
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Messaggioda Bokko » gio ago 20, 2009 10:01 am

concordo anch'io con federicopiazzon e alberto60,
io sono anni che vado in montagna ma alla raccia è da poco che ci sono passato ed è stato amore a prima vista. Io non sono uno da alti gradi (marcov il tuo snobbare il sesto è un pò offensivo dato che per me è un sogno tirare un 6b in falesia o un VII in montagna) mma ritengo che tutto sia comunque bello e appassionante, basta viverlo e goderlo.

Esiste l'arrampicata in falesia, quella degli alti gradi, dei passaggi fatti alla perfezione, dei puristi.
Esiste l'alpinismo, vie lunghe con chiodi e tente autoprotezioni, nata per conquistare una cima e non per sfida sul passaggio più elegante o ben fatto. E' un altro mondo, un altro modo di andare in montagna.

Io preferisco l'alpinismo, giro sul IV o V (punto max dopo 1 anno dal corso CAI un VI da primo al Pertusio, Grigna) e ne sono orgoglioso, così posso fare quasi tutte le classiche delle alpi, ammiro e stimo che farà le vie di gradi superiori che magari io non farò mai ma in quello c'è il bello, la varietà. Ogniuno fa e si allena su quello che può e riesce a fare. Già ci si ammazza tutti i giorni al lavoro, io in montagna mi voglio rilassare e godere tutto il paesaggio che è la cosa più importante
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Messaggioda francesco vinco » gio ago 27, 2009 9:36 am

brando ha scritto:
grizzly ha scritto:E poi che state a discutere sul VII più o meno... lì è tutto ED... Erba & Dedriti... :lol:

sinceramente, se trovi erba su quella parete ti offro da bere :roll:
:wink:

provo a postare una foto.....dopo dovresti offrire da bere (se si vede la foto!)
http://picasaweb.google.it/fvinco72/140 ... 8107472754
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Messaggioda pasasò » gio ago 27, 2009 9:59 am

l'evoluzione dell'uomo (in questo caso alpinista) secondo me consiste proprio nel capire cosa vuole veramente e perseguirlo affinchè sia felice, indipendentemente da come si comporta il gregge


:smt023

non ho null'altro da sottolineare
Le previsioni davano brutto tempo, ma noi siamo Guzzisti e per noi l'acqua non è un problema, purché non ci tocchi di berla...by G.C Mandello
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Messaggioda marcov » gio ago 27, 2009 17:31 pm

Ultima modifica di marcov il gio ago 27, 2009 17:50 pm, modificato 1 volta in totale.
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