E 'sti cazzi!!!!

[granparadiso]

http://www.planetmountain.com/News/show ... eyid=36893

[elenapollo]

http://www.planetmountain.com/News/shownews1.lasso?l=1&keyid=36893

ora a roberto dobbiamo dare del "vossia"?!?!???!


dimenticavo, il cappellino con la stella rossa è molto carino...dove l'hai comprato roberto?

[Roberto]

Non voleva essere sfoggia di impresa, la via non è un exploit, non è da pagina di PM, è una riflessione che mi è venuta spontanea nel salire la via, anzi, per la verità ci rimuginavo sopra già mentre salivo il sentiero.
Il nome "Viaggiatore incantato" mi ha sempre colpito, sia come nome da dare ad un itinerario alpinistico, sia in riferimento a Marco, che era un po sul genere "viaggiatore incantato", o per lo meno aveva sempre l' aria di essere su un altro livello, meno terra-terra, più sognatore, entusiasta, scopritore di cose per noi invisibili.
L' idea è che l' alpinista debba saper "viaggiare incantandosi", scoprendo sempre qualcosa che prima non aveva notato, anche dove è passato 100 volte; che lo scalatore per assaporare veramenre il significato vero dell' alpinismo deve continuare a riuscire ad emozionarsi ogni volta, senza stare troppo a sindacare sul grado, la difficoltà, il mito di un via, ma lasciandosi prendere dall' aspetto scoperta, sorpresa di quello che arrampica, sia sulla SUCAI, che su una via durissima.

(Il copricapo delle forze armate russe l' ho preso su ebay)

[gug]

Bello, davvero, davvero bello!

[Omselvadegh]

bravo robbè!

[Davide62]

Questo qui è uno che non scherza

[elenapollo]

Questo qui è uno che non scherza

concordo!

[granparadiso]

Questo qui è uno che non scherza

concordo!

no.... con fettuccie

[Roberto]

Questo qui è uno che non scherza

Chi sarebbe questa persona anziana, con il doppio mento? Non lo conosco

[lingerie]

bravo bravissimo ROBBE'...

[Roberto]

Grazie, ma i complimenti, anche se graditi, non li dovete fare per la via, vi assicuro che è solo questione di essere allenati alla fatica, le difficoltà non sono di quelle da "prima pagina".
Il breve racconto è per comunicare una specie di percorso che mi ritrovo a fare con queste arrampicate da solo, dove stai zitto tutto il giorno (a parte qualche imprecazione ) ma dentro hai un' affollamento esagerato.
Lo senti che devi cercare di passare ad altri quallo che vivi, non tanto per il passaggio difficile, quanto per lo stato d' animo, la sensazione di essere sospesi nello spazio e nel tempo.
Mentre sei li, preso da quello che fai, non hai una visione allargata oltre la parete che scali, la concentrazione ti porta ad eccentuare il tuo stato di "meditazione scalatoria", sei lontano da tutto e tutti, a parte cercare con lo sguardo ogni tanto, giù sul sentieo, se le voci che senti lontane si sono fermate a guadare quello che fa quel matto da solo, lassù.
Accumuli dentro una tale quantità di "emozione" che la devi scaricare ad altri. Se poi, a questo ci aggiungi uno stimolo, come in questo caso il nome della via, che ti porta a fare delle congetture, quasi delle scoperte sul perché fai certe cose, la cosa si aggrava e la presunzione di essere capace di comunicare con la parola scritta, ti travolge.
Già lo scrivere di se è una piacevole rielaborare la scalata, riviverla senza i patimenti e con la soddisfazione di avercela fatta, aggiungi il piacere di sapere che chi legge apprezza, ed il gioco è fatto: diventi narratore.

[albertograia]

E a noi fa piacere che queste tue esperienze le condividi con noi, non ricordo dove ma ho letto di chi scriveva che l'esperienza diventa tale solo dopo la condivisione con gli altri.
Non è detto che chi ama star solo, poi non ami stare con gli amici, seduto anche attorno a un tavolo virtuale a raccontarsi un poco.


certo che attorno an tavolo vero con un buon bicchiere de vino è meio

[grizzly]

Bravo Robbè! Anche a me piace molto il nome della via.