Dopo i rilievi glacio-nivologici al passo Venerocolo del sabato (275 cm di trincea nella neve, per 4 ore mezza di lavoro, dopo 1700 m di dislivello),
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la notte all?invernale del Garibaldi rimette me e Mattia quasi a nuovo. Sotto la mastodontica parete N dell?Adamello ci sentiamo piccoli piccoli. E, in via, io, che sono al primo assaggio di questo versante, mi rendo conto di come le vie della parete siano ancora lontane, lontane, lontane? Siamo proprio nel [c]cuore[/c] della montagna: una prospettiva diversa dalla solita. I primi 3 tiri in goulotte sono spettacolari. Purtroppo c?è dell?acqua che rende la progressione delicata, ancora qualche spicozzata o una botta prolungata di caldo e non ci sarà che roccia. Mattia mi lascia condurre: viti e friend per proteggersi e siamo all?attacco dello scivolo di neve. Si procede bene e presto il sole ci innonda. Raggiunta la vetta, la discesa dal Passo degli Inglesi, in ottime condizioni, è solo una formalità. Sarà invece infinito il rientro alla macchina. Bella bella bella. Grazie a Mattia per aver condiviso l?ennesima avventura, che ci rimarrà a lungo nel?cuore

Il reportage completo qua:
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Un assaggio?
L?ambiente
Corno Bianco, Passo Inglesi, Monte Falcone, Adamello
La linea
La goulotte
Lo scivolo