da arteriolupin » gio mar 26, 2009 11:40 am
Ragazzi, per favore...
Evitiamo il banale...
Troppo facile, per uno come me, cresciuto a pane e Dolomiti, rispondere che QUELLE sono le montagne più belle, più ardite, più avvincenti del mondo...
Sarebbe un cadere in un errore madornale.
Ogni ambiente montano presenta particolarità uniche, piccole meraviglie più o meno nascoste, così come può anche riservare sonore disillusioni e delusioni.
Valutare le montagne solo in base all'altezza?
Non ha senso...
Sarebbe come valutare il cibo in un ristorante solo in base alla porzione fornita...
Io lascio sempre tutti liberi di dire ciò che vogliono, ma mi prendo la libertà di dire la mia...
Ho sempre trovato bellezza in tutti gli ambienti montani, dal collinare al boschivo, dalla dolomite al calcare al granito e così via...
L'arditezza di alcuni "paracarri" dolomitici si fa beffe di molte montagne ben più blasonate e alte... Ma anche altri "paracarri", alti meno di tremila e a volte anche meno di duemila metri riservano gioie e visuali incredibili...
Orobie, Grigne, Prealpi e Appennini nascondono gioielli estetici e di piacere "interiore" per chi li sa gustare.
Saper gustare ogni singolo angolo, ogni singolo aspetto della montagna, quello siì che è elevarsi dalla massa...
Anche se, in tutta franchezza, il concetto di elevarsi dall amassa mi lascia sempre piuttosto interdetto.. I falsi snobismi, generalment,e mi provocano solo ilarità.
In montagna non si va per elevarsi dalla massa... Si va per gustare la montagna ed il proprio, singolo, unico, irripetibile rapporto con la stessa.
Andarci per "differenziarsi" significa - a mio umile modo di vedere - sbagliare in partenza... Ci si va perché la si ama. Ed ognuno la ama un po' come crede.
Per quanto riguarda le discipline e l'etica, basta trasferire i concetti ai tipi di pratica... C'è chi ha sempre più bisogno di "altro" per trovare una propria particolarità e va ad inventarsi pratiche eticamente discutibili come quelle indicate dall'ottimo Pasasò.
Ma anche in questo caso si torna al punto di partenza... La propria particolarità, il proprio unicum di vita, la propria essenza uno la dovrebbe trovare in sé stesso, non nel "differenziarsi" o, come spesso capita, nel denigrare ciò che è altrui...
E' triste, per presentarsi, dover dire "io non sono XXY", quando sarebbe così bello semplicemente dire "io sono XY".
Spero di essermi spiegato.
...Se tuti i bechi gavesse un lampion... Gesummaria che iluminasiòn!
Canto popolare veneto