ah che belli i discorsi di una volta

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ah che belli i discorsi di una volta

Messaggioda giorgiolx » mar mar 24, 2009 13:45 pm

era anni che non mi sentivo così veneto...da quando mia nonna non è più lucida o da quando io sono in giro per il mondo...e non ho più molti contatti con i mie zii.

Sabato scorso sono andato a torino con mio papà a trovare le mie due zie suore, una appena tornata dall'africa e l'altra anzianotta.
Anni che non si vedevano assieme..allora? come va? bene e tu bene, hai sentito di andrea?
si, poverino e suo fratello carlo? chi quello sposato con vera? noooo non vera ma sunta; sunta chi? sunta quella della famiglia dei marchet? si..lei!!!suo papà era cugino della nonna; era proprio cativo...non si poteva mai giocare nel loro cortile, e quella volta che per dispetto te e bortolo gli avete fatto scappare le galline? Bortolo chi? bortolo della famiglia dei vensati, non ti ricordi? chi il figlio di grazia della famiglia dei campanari...grazia?la sorella di maria?. Ah si adesso ricordo la figlia di gioachino..si proprio lei. che sfortunata che è stata lei....si...proprio come aronne dei todeschi...poveraccio...tutta la vita in belgio e quando è tornato i suoi tre figli gli hanno fatto un servizio poco da ridere...come tre figli? ma guarda che aveva 4 maschi e 2 donne...davvero? si, corona, antonietta, giuseppe, gaetano, vittore e vito...ma vito è figlio di aronne? credevo fosse figlio di toni quello via della campagna...no ti sbagli, quello era lino, lino dei boscher..ah già hai ragione...quello sposato con santina...tavevano 7 figli...etc etc etc


Ovviamente al mio paese nessuno è conosciuto per il cognome ma solo per il soprannome di famiglia...io sono giorgio dei lamonet....imparentato con i mori...mia mamma è dei menathi...mia nonna materna dei caloneghe.

4 ore così, a inseguire parenti e alberi genealogici del paese...che bello e quante ore da bambino passavo ad ascoltare mia nonna, i miei genitori e gli zii parlare inutilmente di persone, senza raccontare niente, senza arrivare a niente ma solo per passare il tempo...

Ovviamente tutto in dialetto delle valli feltrine...quello di 40 anni fa, quando mio papà e le mie zie hanno preso la loro strada.

peccato, chissà quando mi capiterà ancora
Ultima modifica di giorgiolx il mar mar 24, 2009 16:00 pm, modificato 1 volta in totale.
vado a uccidere il frigorifero che mi sta fissando

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Messaggioda Gibolla » mar mar 24, 2009 15:16 pm

E' sempre uno spettacolo cercare di tirar le fila delle famiglie tra 'strasinòm ed incroci di parentele veramente labirintici. :lol:


Piacere.

Andrea 'd Frulìndo
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...maybe someday we will meet
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Messaggioda MarcoS » mar mar 24, 2009 16:14 pm

mi capita tutte le volte che vado a trovare i miei su a vidor. incubi genealogici... :lol:
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Messaggioda Davide.DB » mar mar 24, 2009 17:24 pm

AHHhhhrrggghhh..

I classici discorsi che fanno i miei quando si trovano con i vari parenti..

e il bello è che più mi concentro per seguire il discorso meno ci capisco.. ](*,)

Per non parlare di quando si va a trovar mia zia da Forni di Sopra.. il discorso, tutto in dialetto del luogo diventa una cosa impossibile da capire.. :smt101
<Non seguitemi, mi sono perso anch'io>
"Lo Yeti."

Letta sul paraurti di un furgone.

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Messaggioda grip » mar mar 24, 2009 18:54 pm

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Messaggioda Falco5x » mer mar 25, 2009 16:15 pm

Sono nostalgie che prendono chi è lontano, quando anche la più schifosa brodaglia che preparava la nonna si ricorda con tenerezza perché richiama i bei tempi andati e l'odore di casa.
Parlare di cosa è successo a chi, per alcuni è argomento di conversazione perenne, probabilmente l'unico diversivo della sua vita.
Ricordo benissimo che discorsi così da piccolo ne ho ingoiati a fiumi, ma mi entravano da un orecchio e uscivano dall'altro senza lasciare traccia. E anche adesso non me n'importa un fico di cosa ha fatto la sorella di tizio o cosa è succeso al figlio di caio. Con l'unica differenza che adesso so fingere benissimo e sembro un ascoltatore perfetto; sempre che alla fine del racconto qualcuno non mi interroghi, perché altrimenti si scoprirebbe il bluff. In realtà discorsi così lasciano in me una traccia assolutamente evanescente, perché io fingo soltanto di ascoltare mentre invece penso ai casi miei. Ma riesco tuttavia ad emettere di tanto in tanto i versi giusti e ad assumere meccanicamente espressioni in perfetta sintonia col racconto; e così con me il narratore si sente sempre pienamente appagato e rassicurato circa il mio interesse su quanto mi sta dicendo. Un'arte che in anni di esperienza è divenuta per me assolutamente istintiva e automatica.
Però sono sicuro che se abitassi a Milano vedrei le cose diversamente.
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Messaggioda giorgiolx » mer mar 25, 2009 16:32 pm

Falco5x ha scritto:Sono nostalgie che prendono chi è lontano, quando anche la più schifosa brodaglia che preparava la nonna si ricorda con tenerezza perché richiama i bei tempi andati e l'odore di casa.
Parlare di cosa è successo a chi, per alcuni è argomento di conversazione perenne, probabilmente l'unico diversivo della sua vita.
Ricordo benissimo che discorsi così da piccolo ne ho ingoiati a fiumi, ma mi entravano da un orecchio e uscivano dall'altro senza lasciare traccia. E anche adesso non me n'importa un fico di cosa ha fatto la sorella di tizio o cosa è succeso al figlio di caio. Con l'unica differenza che adesso so fingere benissimo e sembro un ascoltatore perfetto; sempre che alla fine del racconto qualcuno non mi interroghi, perché altrimenti si scoprirebbe il bluff. In realtà discorsi così lasciano in me una traccia assolutamente evanescente, perché io fingo soltanto di ascoltare mentre invece penso ai casi miei. Ma riesco tuttavia ad emettere di tanto in tanto i versi giusti e ad assumere meccanicamente espressioni in perfetta sintonia col racconto; e così con me il narratore si sente sempre pienamente appagato e rassicurato circa il mio interesse su quanto mi sta dicendo. Un'arte che in anni di esperienza è divenuta per me assolutamente istintiva e automatica.
Però sono sicuro che se abitassi a Milano vedrei le cose diversamente.



credo che tu non abbia capito esattamente di che discorsi io stia parlando...non è chiedere chi sta come e chi ha fatto cosa...è invece più tipo un gioco di ruolo, un esercizio mnemonico dove vince chi ha più memoria o chi riesce ad aggiungere un anello alla catena.
Non è importante chi è il soggetto iniziale del discorso, nemmeno il grado di parentela o di amicizia...

nel mio paese adesso di sono 600 persone, i cognomi sono 10 e le famiglie si riconoscono per soprannomi...e si conoscono tutti...

Il gioco consiste ne partire da una persona e collegarlo ad un'altra persona legata in un qualche modo...e così via fino a quando si arriva ad un punto morto...allora si re-inizia da un'altra persona di un altra generazione e si riprende...
Più antica la persona da cui si inizia più difficile il gioco.

Credo fosse il passatempo preferito durante i filò...Io non conosco nessuno di queste persone che vengono nominate...magari sono morte da 80 anni...ma sono assolutamente affascinato dalla ragnatela che si crea e potrei ascoltare questo elenco di nomi-cognomi-soprannomi per ore e ore
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Messaggioda crodaiolo » mer mar 25, 2009 16:40 pm

giorgiolx ha scritto:Il gioco consiste ne partire da una persona e collegarlo ad un'altra persona legata in un qualche modo...e così via fino a quando si arriva ad un punto morto...allora si re-inizia da un'altra persona di un altra generazione e si riprende...
Più antica la persona da cui si inizia più difficile il gioco.

Credo fosse il passatempo preferito durante i filò...Io non conosco nessuno di queste persone che vengono nominate...magari sono morte da 80 anni...ma sono assolutamente affascinato dalla ragnatela che si crea e potrei ascoltare questo elenco di nomi-cognomi-soprannomi per ore e ore

wow, affascinante :D

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Messaggioda crodaiolo » mer mar 25, 2009 16:41 pm

...
Ultima modifica di crodaiolo il sab mar 28, 2009 21:36 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda Falco5x » mer mar 25, 2009 19:33 pm

giorgiolx ha scritto:Il gioco consiste ne partire da una persona e collegarlo ad un'altra persona legata in un qualche modo...e così via fino a quando si arriva ad un punto morto...allora si re-inizia da un'altra persona di un altra generazione e si riprende...
Più antica la persona da cui si inizia più difficile il gioco.

Sì, questa variante è più interessante, e somiglia a quando si parla dei tempi di scuola con ex compagni ritrovati dopo 40 anni. La classica rimpatriata, discorsi tutti sul filo del vi ricordate di tizio e caio, oppure vi ricordate di quella volta che..., e si scava nella memoria per aggiungere un tassello in più, per collegare nomi a nomi, e quando ci si riesce a riesumare qualcosa che agli altri era sfuggito si gode di una gloria effimera. Per una volta lo potrei anche fare, e l'ho fatto, ma di più non lo reggerei. Guardare troppo indietro non lo sopporto per molto, prima o poi mi viene il torcicollo.
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