Giornata Internazionale della Donna

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Messaggioda Burbetta » dom mar 08, 2009 22:40 pm

Enzolino ha scritto:Ovviamente la donna e' piu' coinvolta dell'uomo nella nascita del figlio. Ma anche l'uomo ha le sue responsabilita' di padre.
Ricordarsi del padre solo dopo la nascita o per assistere la donna prima della nascita, ed ignorare ogni suo punto di vista per quanto riguarda la scelta se portare avanti la gravidanza o meno, non mi sembra coerente ne' giusto.


La responsabilita' sentimentale e morale non ha a che fare con il trauma fisico che puo' subire una donna a portare avanti una gravidanza indesiderata.
Voi potrete mai avere idea di cosa significhi portare in grembo un bambino senza desiderarlo o dover partorire? No, quindi non vedo dove il vostro parere possa avere rilevanza. Obbligare una donna a portare avanti una gravidanza non desiderata e' una cosa ignobile, specie se la decisione viene presa da persone che non capiranno mai cosa vuol dire.
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Messaggioda Burbetta » dom mar 08, 2009 22:51 pm

arteriolupin ha scritto:Perché, cara Burbetta, se è vero che noi facciamo poca fatica a dare il nostro contributo al concepimento (cosa molto piacevole), non è vero che un compagno non possa condividere gioie, ansie e dolori e della maternità, e della crescita del(dei figlio/i.


Sicuramente Arterio, ma trovo che, come hai detto tu stesso, l'ultima parola debba comunque essere della donna, visto che il corpo e' il suo, di certo non riduco al silenzio completo l'uomo, ma visto che la decisione finale non spetta a lui, non deve intromettersi in tale decisione. Di certo si pensa che di solito se una donna rimane incinta comunque consulti il padre del bambino, ma questo non deve imporsi sulla decisione della compagna in quanto il corpo e' il suo e nessuno apparte lei puo' capire cosa e' giusto per se stessa.
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Messaggioda arteriolupin » dom mar 08, 2009 22:57 pm

Burbetta, se rileggi tutto quello che ho scritto, trovi quanto necessario alla tutela della volontà e del potere di decisionalistà femminile.
Il mio è un richiamo - tra l'altro - al concetto di gravidanza desiderata, in primis...
In secundiis, credo di aver scritto in modo chiaro - e se non è abbastanza chiaro lo ribadisco - che, in caso di indecisione, per quanto il compagno possa essere vicino, spetterà sempre alla donna la decisione. Ed ho anche scritto chiaramente che enti o organizzazioni che per anni si sono arrogati il diritto di decidere per conto della donna non devono avere la possibilità di farlo.
Se è il Vaticano a stabilire che una donna deve portare a compimento una gravidanza o no, arriviamo ad essere simili a regimi teocratici come quello dei Talebani, per i quali, in buona sostanza, la donna è solo una fattrice e non un a persona (a palese disprezzo, tra l'altro, di quanto scritto nel testo sacro dell?islam, che, evidentemente, i Taliban non leggono se non per quello che vogliono leggere).

Spero di essermi spiegato
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Messaggioda Burbetta » dom mar 08, 2009 23:04 pm

arteriolupin ha scritto:Burbetta, se rileggi tutto quello che ho scritto, trovi quanto necessario alla tutela della volontà e del potere di decisionalistà femminile.
Il mio è un richiamo - tra l'altro - al concetto di gravidanza desiderata, in primis...
In secundiis, credo di aver scritto in modo chiaro - e se non è abbastanza chiaro lo ribadisco - che, in caso di indecisione, per quanto il compagno possa essere vicino, spetterà sempre alla donna la decisione. Ed ho anche scritto chiaramente che enti o organizzazioni che per anni si sono arrogati il diritto di decidere per conto della donna non devono avere la possibilità di farlo.
Se è il Vaticano a stabilire che una donna deve portare a compimento una gravidanza o no, arriviamo ad essere simili a regimi teocratici come quello dei Talebani, per i quali, in buona sostanza, la donna è solo una fattrice e non un a persona (a palese disprezzo, tra l'altro, di quanto scritto nel testo sacro dell?islam, che, evidentemente, i Taliban non leggono se non per quello che vogliono leggere).

Spero di essermi spiegato


Perche' stiamo discutendo se diciamo la stessa cosa? :roll:
Sono sempre troppo aggressiva su questi argomenti :roll:
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Messaggioda Falco5x » lun mar 09, 2009 0:33 am

Io non ho mai regalato mimose.
La mimosa è un simbolo che dovrebbe passare da donna a donna come testimone di consapevolezza, altrimenti si cade sempre nella solita mercificazione e l'8 marzo diventa un giorno di consumismo come tanti, tipo san valentino o la festa della mamma o del papà.
Riguardo agli spogliarelli maschili e alle torte a forma di c***o non sono contrario ma mi intristiscono, perché dimostrano che molte donne invece di cercare una propria originale strada verso la parità si limitano a scimmiottare gli uomini (copiando ovviamente solo il peggio).
Chuck Norris ha contato fino a infinito. Due volte.
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Messaggioda Enzolino » lun mar 09, 2009 8:06 am

Burbetta ha scritto:
Enzolino ha scritto:Ovviamente la donna e' piu' coinvolta dell'uomo nella nascita del figlio. Ma anche l'uomo ha le sue responsabilita' di padre.
Ricordarsi del padre solo dopo la nascita o per assistere la donna prima della nascita, ed ignorare ogni suo punto di vista per quanto riguarda la scelta se portare avanti la gravidanza o meno, non mi sembra coerente ne' giusto.


La responsabilita' sentimentale e morale non ha a che fare con il trauma fisico che puo' subire una donna a portare avanti una gravidanza indesiderata.
Voi potrete mai avere idea di cosa significhi portare in grembo un bambino senza desiderarlo o dover partorire? No, quindi non vedo dove il vostro parere possa avere rilevanza. Obbligare una donna a portare avanti una gravidanza non desiderata e' una cosa ignobile, specie se la decisione viene presa da persone che non capiranno mai cosa vuol dire.
Ma chi sta parlando di trauma fisico?
Riconduci tutti i casi d'aborto ad una situazione unica?
Non tutti gli aborti sono una conseguenza del trauma fisico e/o psicologico e non mi pronuncio su questo.
Conosco casi di aborto, ad esempio, dovuti alla leggerezza nel gestire la propria sessualita'.
Mi pronuncio, da uomo, sulla leggerezza della scelta.
Mi pronuncio sull'idea generale, secondo me sbagliata, per cui una donna e' l'unica ad avere il diritto di scegliere se abortire prima della nascita del pargolo.
Se cosi' fosse avrebbero dovuto fare il referendum solo le donne?
Troppo comodo dare voce in capitolo ad un uomo solo dopo che nasce un pupo.
La donna gravida ha una responsabilita' non solo nei confronti del proprio corpo, ma anche della vita che le nasce dentro.
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Messaggioda Enzolino » lun mar 09, 2009 8:08 am

Burbetta ha scritto:
arteriolupin ha scritto:Perché, cara Burbetta, se è vero che noi facciamo poca fatica a dare il nostro contributo al concepimento (cosa molto piacevole), non è vero che un compagno non possa condividere gioie, ansie e dolori e della maternità, e della crescita del(dei figlio/i.


Sicuramente Arterio, ma trovo che, come hai detto tu stesso, l'ultima parola debba comunque essere della donna, visto che il corpo e' il suo, di certo non riduco al silenzio completo l'uomo, ma visto che la decisione finale non spetta a lui, non deve intromettersi in tale decisione. Di certo si pensa che di solito se una donna rimane incinta comunque consulti il padre del bambino, ma questo non deve imporsi sulla decisione della compagna in quanto il corpo e' il suo e nessuno apparte lei puo' capire cosa e' giusto per se stessa.
Ah ... ecco ...
Non l'avevo letto.
Su quello che hai scritto allora siamo d'accordo ...
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Messaggioda Burbetta » lun mar 09, 2009 9:21 am

Falco5x ha scritto:Riguardo agli spogliarelli maschili e alle torte a forma di c***o non sono contrario ma mi intristiscono, perché dimostrano che molte donne invece di cercare una propria originale strada verso la parità si limitano a scimmiottare gli uomini (copiando ovviamente solo il peggio).


Quoto in pieno :roll:
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Messaggioda scheggia » lun mar 09, 2009 9:42 am

arteriolupin ha scritto:Adoro 'sto topic...

Dall'8 marzo alle arti marziali, passando per l'aborto...

Avete inserito tutti interessanti spunti di riflessione... O di approfondimento...

Peccato siano spesso solo accenni (per quanto si veda che gli stessi sono decisamente meditati e motivati).

Non entro nel campo delle arti marziali (un qualcosa di estremamente più complesso e coinvolgente di una semplice - per quanto avvincente - disciplina sportiva): mi limito a sottolineare con piacere l'accostamente fatto dalla Burbetta, ovvero la similitufine Arti Marziali - Sport ? Alpinismo - Arrampicata.

Per l'8 Marzo, sarà l'età, ma, per quanto regali fiori alla mia compagna, faccio in modo di far sì che l'8 marzo sia ogni giorno.
Aspetti negativi, se tali vogliamo considerarli, sono la commercializzazione della festa e una piccola consderazione: se continuiamo a festeggiare l'8 marzo come un momento di "evasione", una "una tantum", sembra quasi che sia una sorta di salvacondotto lasciato alle donne una volta all'anno.. Salvo poi rientrare e tornare a non rompere i coglioni...
Siamo passati dagli eccessi delle "femministe" che, esacerbando il tutto, erano arrivate all'odio verso il genere maschile, ad una sorta di riflusso per il quale, alla giusta ricerca del "ruolo", ad una quantità non insignificante di donne piaceva l'idea id tornare ad essere una sorta di "angelo del focolare".
La società italiana è ancora profondamente patriarcale e misogina. La donna viene vista, se non come oggetto, come un qualcuno di cui non fidarsi troppo e da "sottomettere", quasi fosse una puledra da ammaestrare. Questo vale nei rapporti umani e anche in quelli lavorativi.
Piaccia o no, ma siamo nel 1009 e la parità di opportunità è ancora lontana dall'essere realtà.

Una piccolissima considerazione, su un tema estremamente intimo e serio come quello dell'aborto...
E' chiaro che a portare un figlio in grembo sia la donna... Io un figlio ce l'ho e ho seguito dall'A alla Z il tutto... Per cui so cosa deve patire una donna, per quanto possa parlarne solo da esterno, essendo "masculo".
Meno chiaro è l'atteggiamento tardo-extrafemminista che vuole lasciare alla sola donna il potere decisionale. Io inserirei alcune postille etiche... Di riflessione.
Non intendo togliere alla donna il potere di decidere se abortire o meno (l'ultima parola, ovviamente, le DEVE spettare). Faccio solo presente che, all'interno di una coppia assodata, tale decisione andrebbe presa di comune accordo tra i partner.
A fare un figlio è sicuramente una donna... A crescerlo non è detto che sia solo una donna...
Per cui, per una materia così delicata e personale, auspicherei solo una sana introspezione ed una sana analisi interiore da parte di chi è coinvolto...

Lo Stato si dovrebbe solo limitare a garantire l'assistenza medica per chi si trova nella condizione di dover rinunciare alla gravidanza e chi è contrario per motivazioni religiose è libero di esprimere la propria opinione ma senza pretendere di esercitare potere o costrizione nei confronti di chi la pensa differentemente.
Anche in questo caso, comunque, è ora di passare oltre la contrapposizione uomo-donna tradizionale, maschilista, patriarcale e, allo stesso tempo, passare oltre l'odio verso il maschio istigato dalle estremiste femministe nelgi anni '70. I diritti delle donne devono essere dati per oggettivi ed acquisiti (con buona pace del Vaticano), ma le donne devono tornare a discutere col partner e non a tenerlo in disparte quando si tratta di prendere decisioni che riguardano anche lui. Perché, cara Burbetta, se è vero che noi facciamo poca fatica a dare il nostro contributo al concepimento (cosa molto piacevole), non è vero che un compagno non possa condividere gioie, ansie e dolori e della maternità, e della crescita del(dei figlio/i.

Ci sono stereotipi fermi da una cultuta plurisecolare che permangono.. Ma ic sono anche altri stereotipi, più recenti, che possono fare altrettanto male.

Il mio augurio per l'8 marzo è che tali stereotipi divengano presto solo argomenti di studio per sociologi che si occupano di storia recente... E penso che migliore augurip per le donne, ora come ora, non saprei trovare.

Una mimosa vituale a tutte e buone montagne a tutte e tutti.

Arterio


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Messaggioda Enzolino » lun mar 09, 2009 10:03 am

Falco5x ha scritto:Io non ho mai regalato mimose.
La mimosa è un simbolo che dovrebbe passare da donna a donna come testimone di consapevolezza, altrimenti si cade sempre nella solita mercificazione e l'8 marzo diventa un giorno di consumismo come tanti, tipo san valentino o la festa della mamma o del papà.
Riguardo agli spogliarelli maschili e alle torte a forma di c***o non sono contrario ma mi intristiscono, perché dimostrano che molte donne invece di cercare una propria originale strada verso la parità si limitano a scimmiottare gli uomini (copiando ovviamente solo il peggio).
Neanche a me interessano gli spogliarelli, ma se c'e' gente a cui piacciono ... Piuttosto se spogliarelli e torte di c a z z o sono cosi' popolari e' proprio come una forma di trasgressione nei confronti di una cultura moralista ...

Ma non e' che tu e burbetta siete un po' troppo seriosi? :roll:
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Messaggioda Enzolino » lun mar 09, 2009 10:04 am

arteriolupin ha scritto:Adoro 'sto topic...

Dall'8 marzo alle arti marziali, passando per l'aborto...

Avete inserito tutti interessanti spunti di riflessione... O di approfondimento...

Peccato siano spesso solo accenni (per quanto si veda che gli stessi sono decisamente meditati e motivati).

Non entro nel campo delle arti marziali (un qualcosa di estremamente più complesso e coinvolgente di una semplice - per quanto avvincente - disciplina sportiva): mi limito a sottolineare con piacere l'accostamente fatto dalla Burbetta, ovvero la similitufine Arti Marziali - Sport ? Alpinismo - Arrampicata.

Per l'8 Marzo, sarà l'età, ma, per quanto regali fiori alla mia compagna, faccio in modo di far sì che l'8 marzo sia ogni giorno.
Aspetti negativi, se tali vogliamo considerarli, sono la commercializzazione della festa e una piccola consderazione: se continuiamo a festeggiare l'8 marzo come un momento di "evasione", una "una tantum", sembra quasi che sia una sorta di salvacondotto lasciato alle donne una volta all'anno.. Salvo poi rientrare e tornare a non rompere i coglioni...
Siamo passati dagli eccessi delle "femministe" che, esacerbando il tutto, erano arrivate all'odio verso il genere maschile, ad una sorta di riflusso per il quale, alla giusta ricerca del "ruolo", ad una quantità non insignificante di donne piaceva l'idea id tornare ad essere una sorta di "angelo del focolare".
La società italiana è ancora profondamente patriarcale e misogina. La donna viene vista, se non come oggetto, come un qualcuno di cui non fidarsi troppo e da "sottomettere", quasi fosse una puledra da ammaestrare. Questo vale nei rapporti umani e anche in quelli lavorativi.
Piaccia o no, ma siamo nel 1009 e la parità di opportunità è ancora lontana dall'essere realtà.

Una piccolissima considerazione, su un tema estremamente intimo e serio come quello dell'aborto...
E' chiaro che a portare un figlio in grembo sia la donna... Io un figlio ce l'ho e ho seguito dall'A alla Z il tutto... Per cui so cosa deve patire una donna, per quanto possa parlarne solo da esterno, essendo "masculo".
Meno chiaro è l'atteggiamento tardo-extrafemminista che vuole lasciare alla sola donna il potere decisionale. Io inserirei alcune postille etiche... Di riflessione.
Non intendo togliere alla donna il potere di decidere se abortire o meno (l'ultima parola, ovviamente, le DEVE spettare). Faccio solo presente che, all'interno di una coppia assodata, tale decisione andrebbe presa di comune accordo tra i partner.
A fare un figlio è sicuramente una donna... A crescerlo non è detto che sia solo una donna...
Per cui, per una materia così delicata e personale, auspicherei solo una sana introspezione ed una sana analisi interiore da parte di chi è coinvolto...

Lo Stato si dovrebbe solo limitare a garantire l'assistenza medica per chi si trova nella condizione di dover rinunciare alla gravidanza e chi è contrario per motivazioni religiose è libero di esprimere la propria opinione ma senza pretendere di esercitare potere o costrizione nei confronti di chi la pensa differentemente.
Anche in questo caso, comunque, è ora di passare oltre la contrapposizione uomo-donna tradizionale, maschilista, patriarcale e, allo stesso tempo, passare oltre l'odio verso il maschio istigato dalle estremiste femministe nelgi anni '70. I diritti delle donne devono essere dati per oggettivi ed acquisiti (con buona pace del Vaticano), ma le donne devono tornare a discutere col partner e non a tenerlo in disparte quando si tratta di prendere decisioni che riguardano anche lui. Perché, cara Burbetta, se è vero che noi facciamo poca fatica a dare il nostro contributo al concepimento (cosa molto piacevole), non è vero che un compagno non possa condividere gioie, ansie e dolori e della maternità, e della crescita del(dei figlio/i.

Ci sono stereotipi fermi da una cultuta plurisecolare che permangono.. Ma ic sono anche altri stereotipi, più recenti, che possono fare altrettanto male.

Il mio augurio per l'8 marzo è che tali stereotipi divengano presto solo argomenti di studio per sociologi che si occupano di storia recente... E penso che migliore augurip per le donne, ora come ora, non saprei trovare.

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Non avrei saputo scriverlo meglio!!!
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Messaggioda Falco5x » lun mar 09, 2009 15:04 pm

Enzolino ha scritto:Ma non e' che tu e burbetta siete un po' troppo seriosi? :roll:

[size=0]no, è che sto cercando di sedurla... shhhh![/size]
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Messaggioda Raven » lun mar 09, 2009 15:50 pm

..
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Messaggioda Burbetta » lun mar 09, 2009 17:45 pm

Enzolino ha scritto:Ma non e' che tu e burbetta siete un po' troppo seriosi? :roll:


Affrontare seriamente argomenti seri non e' essere "seriosi"? :? (perdona il gioco di parole :roll:)
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Messaggioda Enzolino » lun mar 09, 2009 17:54 pm

Raven ha scritto: la festa della mamma

la festa del papà

la festa del lavoro

la festa della donna

la festa

nonostante io ami e stimi 365 giorni l'anno mia madre il giorno della festa della mamma è comunque per me un giorno importante perchè la festa è un momento particolare che si dedica a qualcosa o "qualcuno" di speciale. non si festeggia qualcosa che è privo di valore.

per quel che riguarda certe feste che dire???

la festa dei lavoratori: nasce dalla storia concatenata di centinaia di anni di lotte e di morti
la festa della donna: stesse origini di lotta e dolore e morti alla ricerca di una difficile linea di equilibrio tra parità, superiorità, inferiorità.......per raggiungere il pari rispetto della specificità del genere femminile e quello maschile.


parlo per me.
io non voglio assolutamente acquisire gli stessi ruoli sociali e culturali degli uomini. soprattutto non voglio rinunciare ai miei ruoli, quelli che millenni di archetipi hanno messo addosso a figure femminili, la tela del ragno, la tela di penelope, la montagna grande madre.... l'attesa, la pazienza, la comprensione, il fatto di "saper stare".
sai arterio, io sono una di quelle che ama essere l'angelo del focolare anche se ce ne sono voluti tanti di anni per ammetterlo. tanti anni di indipendenza, di fuga, di moti di ribellione. eppure pur continuando ad essere (così almeno mi sembra ) una donna estremamente indipendente, tanto da sfiorare a volte il delirio dell'onnipotenza ho imparato che non potrei rinunciare anche a questo altro aspetto che è così radicato dentro di me: prendermi cura della mia famiglia, accudire, accogliere, aspettare.........
mi piace andare a scalare e mi piace stirare camicie per i miei uomini.......... e non ho mai voluto mimose perchè quei fiori gialli sono belli attaccati ai loro rami ma se qualcuno mi dà un bacio la mattina dell'8 marzo e mi dice auguri sono felice!
Io la penso come te ... sinche' c'e' una festa, e' bello celebrarla ...

Sull'ultima parte del messaggio ... penso che ognuno debba seguire la propria sensibilita' e vocazione.
L'importante e' avere l'opportunita' di realizzarla.
Io credo che ancora oggigiorno per una donna sia piu' difficile rispetto ad un uomo realizzarsi professionalmente a causa della sua vocazione alla maternita'.
E credo che, al di la' delle sensibilita' personali, questa differenza di opportunita' debba essere superata.

Inoltre, penso che sia importante, per se stessa, che una donna sia emancipata economicamente rispetto ad un uomo.
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Messaggioda Enzolino » lun mar 09, 2009 17:55 pm

Burbetta ha scritto:
Enzolino ha scritto:Ma non e' che tu e burbetta siete un po' troppo seriosi? :roll:


Affrontare seriamente argomenti seri non e' essere "seriosi"? :? (perdona il gioco di parole :roll:)
No.
Non ti perdono.
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Messaggioda Raven » mar mar 10, 2009 12:37 pm

..
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Messaggioda costocost » mar mar 10, 2009 12:51 pm

Burbetta ha scritto:
Enzolino ha scritto:Ma non e' che tu e burbetta siete un po' troppo seriosi? :roll:


Affrontare seriamente argomenti seri non e' essere "seriosi"? :? (perdona il gioco di parole :roll:)



:smt033 :smt033 :smt033 :smt033

su che ti passa tutta questa serietà.... :lol: :lol: :lol:
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Messaggioda Burbetta » mar mar 10, 2009 13:04 pm

costocost ha scritto:
:smt033 :smt033 :smt033 :smt033

su che ti passa tutta questa serietà.... :lol: :lol: :lol:


Ma anche no... :smt003
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Messaggioda Burbetta » mar mar 10, 2009 13:07 pm

Enzolino ha scritto: No.
Non ti perdono.


E allora...

:smt098 :smt003
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