Roberto ha scritto:C' è chi ha avuto il coraggio di parlare, chi ha scritto libri e chi va in giro per le scuole italiane per insegnare ai ragazzi di diffidare di chi promette "risultati facili" nello sport agonistico, sono pochi e spesso restano isolati.
Pantani è stato zitto, poteva aiutare tanti altri nella sua stessa condizione ("O ti dopi o sei fuori dalla squadra!"), non lo ha fatto.
Ha pagato perché era troppo forte o perchè è stato sfortunato, non era il solo nel cicismo a doparsi, ma appunto perché si è sentito capro espiatorio, avrebbe dovuto vuotare il sacco ed invece, per paura, per omertà o perchè chissà cosa altro, si è portato tutto nella tomba.
Prendiamo esempio dalla Francia, dove non hanno paura di far passare il tour per una corsa dopata, fanno i controlli e sbattono fuori i pescati positivi. Qui da noi, al giro, non si trova mai un positivo e non è perché sono tutti puliti ....
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A me questa faccenda del doping ha fatto venir meno completamente l'entusiasmo verso il ciclismo,quello agonistico, perchè quello semplice e amatoriale lo pratico sempre con piacere.