ieri sera ero in palestra (parete rossa, Milano)
parto per fare un tiro + o - al limite delle mie difficoltà
salgo, arrivando senza grossi problemi all'ultimo rinvio, lo passo e poi mi incasino pochi centimetri sotto la catena
movimento sbagliato, ghisa di braccia e mi rendo conto di non riuscire a rinviare in catena
va beh, nessun problema, sono in strapiombo e penso: "adesso mi lascio andare e volo sull'ultimo rinvio", quando... non so perché ma mi viene di fare un passo indietro, tornare con l'ultimo rinvio alle ginocchia e dire "blocca!"
con mia sorpresa la corda non si blocca, anzi, scivolo giù per un metro circa... mi volto verso il basso e vedo il mio assicuratore preoccupato che non riesce a bloccare...
insomma: aveva messo il gri-gri con la corda al contrario !!! se fossi volato mi sarei fatto 10 metri diretti a terra !!!



ora, al di là del brivido e dell'incazzatura (che mi è venuta a freddo, più tardi), la cosa mi ha fatto riflettere non poco sui principi di base del gioco-arrampicata. Io arrampico su gradi infimi, ma mi sono reso conto che tutti i miei recenti progressi sono basati quasi esclusivamente sulla componente pisco-motivazionale: sono sicuro di non farmi male, non ho paura di volare e provo movimenti al limite.
in altri termini, sono convinto che il progredire dipenda al 90% dalla fiducia nel "sistema arrampicata": assenza di rischio e possibilità pertanto di spingersi al limite. Ma che questa FIDUCIA non può essere data A PRIORI, ma va verificata, testata e costruita.
mi piacerebbe sapere se avete avuto anche voi esperienze di questo tipo e, sopratutto, come avete fatto a crearvi questa "fiducia", così indispensabile e importante nel nostro sport