Scalata e "metodi"

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda lingerie » mer nov 19, 2008 19:06 pm

gug ha scritto:
Fokozzone ha scritto:L' altra insidia del metodo grizzly, è quella di mettersi sempre su vie di resistenza di grado superiore al proprio, in cui i singoli sono semplici ma non si regge la continuità. Allora nasce l' illusione della difficoltà, spezzata dai resting, ma la difficoltà non la si affronta, perché è data proprio dalla continuità.


Infatti questo è un rischio reale, ma proprio per questo credo che quando si entra nel campo del lavorato, allora non ci devono essere compromessi: un tiro è chiuso quando è chiuso e non vale alcuna approssimazione.
Mi è capitato di tornare in una falesia per chiudere una via la settimana successiva a un tentativo fallito per un singolo resting di 5 secondi sull'ultimo chiodo.



a me è capitato di rirornarci il di dopo x lo stesso motivo resting di 5 secondi ..quindi (scaldato a casa su sbarra un po di trazioni partito con un mio amico "che ha fatto sicurezza 5 volte al massimo" in macchina scaldato li sul posto giro di ricognizione sul tiro e posizionamento dei ganci rip. 30 min e poi chiuso il tiro) tutto in una pausa pranzo di 2 ore (x arrivare alla falesia ci van 35 min) questo è un metodo ..il metodo del pirla comunque ho chiuso il tiro...
Un abbraccio a tutti voi...non scordate mai le piccole cose, le piu preziose...
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Messaggioda gug » gio nov 20, 2008 13:00 pm

lingerie ha scritto:
a me è capitato di rirornarci il di dopo x lo stesso motivo resting di 5 secondi ..quindi (scaldato a casa su sbarra un po di trazioni partito con un mio amico "che ha fatto sicurezza 5 volte al massimo" in macchina scaldato li sul posto giro di ricognizione sul tiro e posizionamento dei ganci rip. 30 min e poi chiuso il tiro) tutto in una pausa pranzo di 2 ore (x arrivare alla falesia ci van 35 min) questo è un metodo ..il metodo del pirla comunque ho chiuso il tiro...


Eh, ti capisco però!
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Messaggioda Cubo » gio nov 20, 2008 13:31 pm

lingerie ha scritto:
gug ha scritto:
Fokozzone ha scritto:L' altra insidia del metodo grizzly, è quella di mettersi sempre su vie di resistenza di grado superiore al proprio, in cui i singoli sono semplici ma non si regge la continuità. Allora nasce l' illusione della difficoltà, spezzata dai resting, ma la difficoltà non la si affronta, perché è data proprio dalla continuità.


Infatti questo è un rischio reale, ma proprio per questo credo che quando si entra nel campo del lavorato, allora non ci devono essere compromessi: un tiro è chiuso quando è chiuso e non vale alcuna approssimazione.
Mi è capitato di tornare in una falesia per chiudere una via la settimana successiva a un tentativo fallito per un singolo resting di 5 secondi sull'ultimo chiodo.



a me è capitato di rirornarci il di dopo x lo stesso motivo resting di 5 secondi ..quindi (scaldato a casa su sbarra un po di trazioni partito con un mio amico "che ha fatto sicurezza 5 volte al massimo" in macchina scaldato li sul posto giro di ricognizione sul tiro e posizionamento dei ganci rip. 30 min e poi chiuso il tiro) tutto in una pausa pranzo di 2 ore (x arrivare alla falesia ci van 35 min) questo è un metodo ..il metodo del pirla comunque ho chiuso il tiro...


respect....
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Messaggioda Ricard » mer nov 26, 2008 16:19 pm

Ho provato anche io, in effetti è divertente e da soddisfazione, credo sia anche molto allenante in effetti.

D'altra parte però penso che questo sistema porti a un miglioramento molto legato al grado, alla difficoltà pura. La vecchia idea di scalare molto sotto il proprio livello, perfezonando quindi molto i movimenti e levando molte paure come l'andar da primi, è un sistema altrettanto valido più orientato al "saper scalare".

Si possono fare entrambe le cose secondo me.
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Messaggioda Fokozzone » ven nov 28, 2008 13:28 pm

Ricard ha scritto:Ho provato anche io, in effetti è divertente e da soddisfazione, credo sia anche molto allenante in effetti.

D'altra parte però penso che questo sistema porti a un miglioramento molto legato al grado, alla difficoltà pura. La vecchia idea di scalare molto sotto il proprio livello, perfezonando quindi molto i movimenti e levando molte paure come l'andar da primi, è un sistema altrettanto valido più orientato al "saper scalare".

Si possono fare entrambe le cose secondo me.

D' accordissimo. Personalmente mi dedico di più al primo metodo in falesia (accanirmi su tiri per me difficili) e al secondo metodo sulle vie. Naturalmente non scelgo solo vie dove passeggio, ma vie lunghe che mi impegnino un po' e anche alcune su cui nutro qualche dubbio di uscire.
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Messaggioda federicopiazzon » ven nov 28, 2008 18:24 pm

Ricard ha scritto: La vecchia idea di scalare molto sotto il proprio livello, perfezonando quindi molto i movimenti e levando molte paure come l'andar da primi, è un sistema altrettanto valido più orientato al "saper scalare".
.


Per me sempre stata 'na cazzata... un paio di annetti fa abbondanti scalavo molto di più in falesia, facevo(risc a parte) solo tiri al limite del liberabile sempre fino al volo sempre lavorati/superlavorati.. avevo un costante e lento miglioramento e ho liberato dei tiri che assomigliavano a 7a+ 7a/b max(almeno così stava scritto sulle guide) nonostante i miei 85 kg e una forza poco proporzionata ad essi anche l'avvista stava 1 lettera e mezzo sotto che è normale... poi ho iniziato a scalare meno e a fare tanti tiri facili sotto il limite giusto perchè andavo in falesia e se non hai stimoli stai a cazzeggiare.. risultato: non solo non ho mantenuto il grado ma l'ho proggressivamente perso! Sopratutto scalo molto ma molto peggio.

Salvo un annetto all'inizio secondo me l'unico metodo è scalare cattivi e rabbiosi volare e volare e chiudere un po' alla volta tutti i tiri che si provano a furia di giri e giri sempre più incattiviti.
Tra l'altro è l'unica maniera in cui trovo interessante la falesia.
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Messaggioda lingerie » ven nov 28, 2008 18:44 pm

federicopiazzon ha scritto:
Ricard ha scritto: La vecchia idea di scalare molto sotto il proprio livello, perfezonando quindi molto i movimenti e levando molte paure come l'andar da primi, è un sistema altrettanto valido più orientato al "saper scalare".
.


Per me sempre stata 'na cazzata... un paio di annetti fa abbondanti scalavo molto di più in falesia, facevo(risc a parte) solo tiri al limite del liberabile sempre fino al volo sempre lavorati/superlavorati.. avevo un costante e lento miglioramento e ho liberato dei tiri che assomigliavano a 7a+ 7a/b max(almeno così stava scritto sulle guide) nonostante i miei 85 kg e una forza poco proporzionata ad essi anche l'avvista stava 1 lettera e mezzo sotto che è normale... poi ho iniziato a scalare meno e a fare tanti tiri facili sotto il limite giusto perchè andavo in falesia e se non hai stimoli stai a cazzeggiare.. risultato: non solo non ho mantenuto il grado ma l'ho proggressivamente perso! Sopratutto scalo molto ma molto peggio.

Salvo un annetto all'inizio secondo me l'unico metodo è scalare cattivi e rabbiosi volare e volare e chiudere un po' alla volta tutti i tiri che si provano a furia di giri e giri sempre più incattiviti.
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NON posso che quotarti . :wink:
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Messaggioda Cubo » ven nov 28, 2008 21:45 pm

lingerie ha scritto:
federicopiazzon ha scritto:
Ricard ha scritto: La vecchia idea di scalare molto sotto il proprio livello, perfezonando quindi molto i movimenti e levando molte paure come l'andar da primi, è un sistema altrettanto valido più orientato al "saper scalare".
.


Per me sempre stata 'na cazzata... un paio di annetti fa abbondanti scalavo molto di più in falesia, facevo(risc a parte) solo tiri al limite del liberabile sempre fino al volo sempre lavorati/superlavorati.. avevo un costante e lento miglioramento e ho liberato dei tiri che assomigliavano a 7a+ 7a/b max(almeno così stava scritto sulle guide) nonostante i miei 85 kg e una forza poco proporzionata ad essi anche l'avvista stava 1 lettera e mezzo sotto che è normale... poi ho iniziato a scalare meno e a fare tanti tiri facili sotto il limite giusto perchè andavo in falesia e se non hai stimoli stai a cazzeggiare.. risultato: non solo non ho mantenuto il grado ma l'ho proggressivamente perso! Sopratutto scalo molto ma molto peggio.

Salvo un annetto all'inizio secondo me l'unico metodo è scalare cattivi e rabbiosi volare e volare e chiudere un po' alla volta tutti i tiri che si provano a furia di giri e giri sempre più incattiviti.
Tra l'altro è l'unica maniera in cui trovo interessante la falesia.


NON posso che quotarti . :wink:

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Messaggioda Ricard » sab nov 29, 2008 1:32 am

federicopiazzon ha scritto:poi ho iniziato a scalare meno e a fare tanti tiri facili sotto il limite giusto perchè andavo in falesia e se non hai stimoli stai a cazzeggiare.. risultato: non solo non ho mantenuto il grado ma l'ho proggressivamente perso! Sopratutto scalo molto ma molto peggio.


Però mi sembra che uno hai scalato meno e due lo facevi piuttosto scazzato, forse il problema non era il tiro facile ma il tempo investito e soprattutto la testa. Forse andando spesso e con voglia avresti avuto dei buoni miglioramenti.

Ma ripeto de gustibus, secondo me sono due sistemi validi e non necessariamente da contrapporre.
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Messaggioda gug » lun dic 01, 2008 14:34 pm

Ricard ha scritto:
federicopiazzon ha scritto:poi ho iniziato a scalare meno e a fare tanti tiri facili sotto il limite giusto perchè andavo in falesia e se non hai stimoli stai a cazzeggiare.. risultato: non solo non ho mantenuto il grado ma l'ho proggressivamente perso! Sopratutto scalo molto ma molto peggio.


Però mi sembra che uno hai scalato meno e due lo facevi piuttosto scazzato, forse il problema non era il tiro facile ma il tempo investito e soprattutto la testa. Forse andando spesso e con voglia avresti avuto dei buoni miglioramenti.

Ma ripeto de gustibus, secondo me sono due sistemi validi e non necessariamente da contrapporre.


Scalare molti tiri sotto il limite è utile per non perdere o per riguadagnare la dimestichezza con l'arrampicata e con l'ambiente, ma non può assolutamente essere un metodo di allenamento, dato che l'allenamento (sia tecnico che fisico, sia per l'a vista che per il lavorato) necessita di stimoli oltre il limite per innescare la sovracompensazione.
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Messaggioda grizzly » lun dic 01, 2008 16:36 pm

Comunque io non dicevo che ci sia un metodo in assoluto giusto e altri sbagliati. Anche scalare sotto al proprio limite per certi versi può risultare utile.
Io volevo sottolineare il fatto (derivato dalla mia, poca, esperienza in sala boulder, dove provando tutto quello che capita ci si accorge che dopo un po' si riescono a risolvere boulder che manco si rimaneva attaccati, indipendentemente dal "crederci" o meno...) che anche sui monotiri in falesia questo metodo quantomeno toglie dal condizionamento psicologico di NON provare i tiri perchè superiori ad un certo grado. E di sicuro se non si provano mai non si chiuderanno mai, sporchi, puliti, lavati, o avvista che si voglia...
Mi accorgo però che su questo aspetto potrebbe esserci l'obiezione di chi, a livello psicologico, preferisce provare un tiro solo quando è a "tiro", cioè quando è a portata dell'a-vista. E quindi il fatto di provarlo prima preclude la realizzazione. Questo aspetto penso che sia abbastanza individuale, nel senso che è difficile obiettare sui gusti di altri. Dal mio punto di vista però questo è un ragionamento che potrebbe mascherare un atteggiamento di sottomissione psicologica verso una soglia, che per ciascuno è diversa. Cioè la classica scusa, e nelle scuse la psiche è maestra, quel tiro lo voglio fare a-vista quindi adesso non lo provo... e alla fine non si proverà mai...
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