La linea (diedro al centro e tetto sulla sinistra) è bella anche se l'arrampicata vera e propria un po' cortina
questo è l'attacco per i (vedi oggetto) che vorranno cimentarsi
la roccia è nel gran complesso buona anche se molto da ripulire, la chiodatura c'è ma necessita di integrazioni veloci e le difficoltà sono sul V/VI con un bel tiro bello duro di a1 (si sale a dx)
Dopo i cinque tiri effettivi dei via siamo entrati in un canale boscoso e poi per una paretina instabile (proprio la paretina) di una cinquantina di metri che ci ha condotti ad un'altra cengia erbosa dove ben annidati negli sterpi alti come pali della luce probabilmente potevamo trovare gli ultimi Kmer Rossi. Abbiamo deciso che l'uscita al sentiero dei Pizzetti necessitava di diserbante a base di Napal non compreso nella nostra normale dotazione alpinistica e quindi tre doppie su alberi e poi doppie sulla via per arrivare a terra...
e assoporare la fine di una giornata insolita in un bell'angolo di lecchese verticale.
Complimenti doverosi all'aimè scomparso Ciapin, alla sua logica nel vedere la via e maestria a superare il difficoltoso tetto.