Ci sono vie storiche, su grandi pareti, che incutono il giusto timore; ci sono vie che non conosci, ma il cui nome ritorna nei progetti dei soci più navigati, e allora sfogli una guida, cerchi la linea, ti informi e decidi che può essere salita. Venerdì sera parto con Joker con questo spirito, il Barbarossa e Vito ci aspettano già al rifugio Gianetti. Sabato mattina ci dirigiamo all?attacco, la neve ha creato curiose terminali che obbligano a un po? di attenzione. La via è severa per l?ambiente e per la ricerca della migliore linea di salita. Pochi chiodi in via, quasi tutte le soste sono state attrezzate con uno spit, corda fissa ben piazzata sul traverso del tiro chiave. Da questo punto l?arrampicata diventa ancora più bella, con passaggi su bellissime lame, verticali e solidissime. Si sbuca al bivacco, da qui si scende per la normale prima a piedi poi con una serie di doppie fino al nevaio alla base.
Grazie a tutti gli amici per aver condiviso questa linea su questa magnifica cattedrale di granito.
Ecco qualche foto:
Il tramonto dal rifugio Gianetti
Verso il badile
Muri nevosi
Neve sotto l?attacco
L1: risalire facili gradoni e placchette III ? Il Barba cerca subito la variante su placca di V!
Vito lo segue
La rampa del secondo tiro
Diventa più verticale con buone prese
Metolius fiorito
Naufraghi in un mare di granito
Bel diedro fessurato
Vieni quando vuoi!
Barba supera alla grande il tiro chiave
Bellissime lame
La prima doppia
Ultimi raggi di sole
