un'altra foto
ovviamente tutte e due di pesce d'aprile ...
poi vuoi mettere i locals ce ne sono di fortissimi ...
... io ovviamente no!
ed anche qualche info presa su internet così alla veloce ...
e questo è solo il primo nome a caso che mi è venuto in mente!!
difficoltà: D+ max 5c ::
esposizione arrampicata: Sud
località partenza: Noasca [Noasca(Torino) - Piemonte]
copertura della rete cellulare
- vodafone : 100% di copertura , 4/5 di segnale
- tim : 86% di copertura , 2/5 di segnale
vedi anche:
Rock Paradise M. Oviglia versante sud 2000
note:
Prima salita: M. Kosterlitz, G. P. Motti, U. Manera, G. Morello e R. Bianco, il 31 Marzo 1973
Portare nut e friends sino al 3
descrizione:
Avvicinamento: Salire verso la cascata (cartello), girare dietro la chiesa e imboccare il sentiero che porta nel vallone di Noaschetta. Proseguire nel bosco sino ad un bivio, andare a destra (scritte su roccia) sino alla base della torre nei pressi dell''attacco del Pesce d'Aprile (20/25 minuti).
Attacco all'inizio del canale a sinistra della torre, nei pressi del sentiero d'accesso, spit visibile.
L1, 4b: seguire una rampa che sale obliquamente verso destra (spit) proseguendo su cengia sino alla base di un diedro. Rinviarsi alla sosta presente sulla cengia e attaccare il diedro per la sua faccia destra. Il diedro non è attrezzato ma ci si protegge bene con nut e un friend n°3. Uscire a destra oltre lo spigolo pervenedo alla sosta su spit. Conviene non sostare alla base del diedro in quanto la lunghezza successiva determinerebbe forti attriti per le corde.
L2, 5a: Dalla sosta salire diritti per placca sin contro le rocce. Prendere un bel lamone e seguendolo traversare a destra (facile ma sprotetto sino al lamone) sino a che la lama si verticalizza (1 ch) superare la lama (1 ch) e uscire a destra sulla comoda cengia. Proseguire sulla cengia sino alla base del bellissimo diedro. Probabilmente questo tiro è una variante o fa parte della via dello Spigolo, riporto la descrizione della lunghezza data da M. Oviglia su Rock Paradise.
L2a, 5b: dalla sosta compiere una lunga traversata verso destra sfruttando una cornice più volte interrotta; incastrarsi dietro un blocco e raggiungere una cengetta erbosa sotto un muro chiaro e compatto. Salire a destra una lastra in opposizione e per placche facili pervenire alla cengia che dà accesso al diedro.
L3, 5c: salire la lama a destra che conduce nell'evidente diedro. La parte iniziale è più semplice (friend n°2), seguono poi due metri molto difficili (spit) da superare in dulfer con la fessura sul fondo spesso interrotta (friend n° 2.5). Il tratto seguente, pur difficile, si sale agevolmente sempre in dulfer ora netta (friend n° 2/2.5) sino a delle belle tacchette (spit) sulla sinistra e da queste in breve alla sosta posta sulla faccia sinistra del diedro.
L4, 5b: salire per fessura a destra, poi a sinistra, raggiungendo un evidente chiodo. Salire un diedro strapiombante, ben proteggibile (in posto 1 nut incastrato e 1 ch) . Superato il diedro (spit) salire obliquamente verso destra alla sosta nei pressi di un albero.
L5, 4c, 5a: raggiungere un albero, scavalcarlo (spit) seguire integralmente la magnifica fessura sovrastante, prima verticale, poi appoggiata, proteggibile con friend 1,5/2/2.5. Al suo termine salire per rocce rotte e cespugli (spit), attenzione ad eventuali massi instabili, ed uscire in cima sostando su alberi, oppure deviare a destra alla sosta su spit di Papaveri e Papere
Discesa su una delle vie moderne o a piedi sulla sinistra
una sola cosa leggendo la relazione potresti trovare la parola spit quà e là ... potrebbero non esserci più ... quindi abbonda un po col materiale per proteggerti!
