Fu vera libera?

Area di discussione a carattere generale sull'arrampicata.

Messaggioda pf » lun mar 17, 2008 18:42 pm

Certo, ovvio. I numeri, volente o nolente, sono numeri. Sull'artificiale penso che già intorno all'A2 New Age le vie siano serie
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Messaggioda grizzly » lun mar 17, 2008 18:49 pm

alberto60 ha scritto:"Sea of Dreams" al Capitan di Jim Bridwell grado A5 .

Io non l'ho fatta ma è una famosa via in artif. dove nulla è obbligatorio se non il fatto di passare senza bucare la roccia.

Se sbagli...addio!!!

E' una via al limite oppue no??? E' "Seria" ???


Qui però siamo nell'artificiale puro o almeno così lo percepisco io, non avendo il "senso" di cosa vorrebbe dire una libera di quella via...
Comunque il mio discorso è legato al passaggio, che c'è stato nel corso dello sviluppo della storia alpinistica, dall'indefinito, confuso, modo di salire: libera-artificiale-A0... alle regole imposte dalla libera come modo migliore, pulito. Pur con l'uso di spit per la protezione. Ma su questo ramo del discorso si apre una infinito potenziale...
C'è una frase di Huxley: è sorte usuale delle nuove idee principiare come eresie e finire come supertizioni. Le nuove idee (in realtà non nuove in assoluto... ma in relazione al grado di difficoltà raggiunto certamente si) furono eretiche nel vedere la possibilità di passare in libera su vie aperte a suon di chiodi, con un indifferenziato modo che amalgamava spesso diversi stili. E questo è stato un passo in avanti, senz'altro. Non foss'altro per la chiarificazione.
Ora spesso (e da qui il mio mettere "libera" tra virgolette) lo stile in sè lo vedo diventare come una supertizione. Perchè lavorare una via all'inverosimile per memorizzare ogni singolo movimento... è libera?
Però il ragionamento sulle vie che "non consentono altro che la libera" stuzzica ulteriori argomentazioni...
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Re: Fu vera libera?

Messaggioda Enzolino » lun mar 17, 2008 18:58 pm

grizzly ha scritto:Quante volte capita di far una salita un po? più impegnativa, un po? sopra il proprio livello. E zac? qualcosina qui e là si tira. Si munge il rinvio, il chiodo, magari ci si aiuta con un friend un piccolo nut?
Vabbè ok, non si è saliti completamente puliti, vabbè? magari ?n?altra volta si passerà?
Ma la mia domanda è: vi è già capitato invece di non affrontare una salita perché già si sa che sarà difficile salirla completamente in libera?
E in definitiva, tutte ?ste etiche sulla libera, invece di ?liberare? non è che impastoiano, intralciano? bloccano? La libera fu vera "libera"?
Credo che ognuno abbia una sua etica.

Io, ad esempio, rinuncio a certe vie a priori perche' so che non le farei a vista e quindi non sono all'altezza di quelle via (anche se posso accettare un minimo di sfida).

Contare di fermarsi ad ogni rinvio ancoraggio e' un compromesso come tanti altri ...

L'unico modo di salire senza compromessi e' a vista, slegati, scalzi e senza magnesite, come proclamava Henry Barbier ...
... tutto il resto e' compromesso ... :wink:
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Messaggioda gug » lun mar 17, 2008 20:07 pm

Io penso che dipenda anche dal tipo di via: quelle nate per la libera è un conto, mentre quelle aperte in artificiale e fatte per anni in quel modo è un altro.
"montagne che varcai, dopo varcate, sì grande spazio d'in su voi non pare"

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Messaggioda Drugo Lebowsky » lun mar 24, 2008 20:42 pm

V+A0 atletico, dinamico, dolomitico! :smt003 ... e che 'a sia finìa! 8)
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Re: Fu vera libera?

Messaggioda Mr.k » mer mar 26, 2008 21:09 pm

grizzly ha scritto:Quante volte capita di far una salita un po? più impegnativa, un po? sopra il proprio livello. E zac? qualcosina qui e là si tira. Si munge il rinvio, il chiodo, magari ci si aiuta con un friend un piccolo nut?
Vabbè ok, non si è saliti completamente puliti, vabbè? magari ?n?altra volta si passerà?
Ma la mia domanda è: vi è già capitato invece di non affrontare una salita perché già si sa che sarà difficile salirla completamente in libera?
E in definitiva, tutte ?ste etiche sulla libera, invece di ?liberare? non è che impastoiano, intralciano? bloccano? La libera fu vera "libera"?


stai scherzando???????

secondo me sono discorsi che non esistono
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Messaggioda pf » gio mar 27, 2008 20:06 pm

Rispondo a Grizzly.

Sì, è capitato, praticamente capita sempre, ad inizio stagione. E comunque è una domanda che neppure si pone di fronte a certe vie che non hanno scorciatoie e mezze misure. O fai la libera, o ti fai male. Vie dove l'inderogabile è molto vicino all'obbligatorio.
Faccio un esempio. A me piacerebbe un casino andare a fare "due spit alla fine", di Manolo, aperta la scorsa Estate. Ma il ragazzo che era con lui ( che ha salito tranquillamente il Pesce e numerose altre vie ) mi ha detto al telefono il livello mentale e tecnico per salirla. E ho passato la mano. E non c'è verso, su quella via, di cavarsela in A0, A1, A2 e quant'altro. Se non fai il 7c molti metri sopra una protezione, ti fai male. Molto. Magari ti ammazzi. E certo la frase "sulle vie a spit torni dove e come vuoi" ha il sapore del Petrus la mattina a colazione.
Queste e altre vie sono vie senza compromessi, indipendentemente dalla protezione esistente. Su Fram, alla Marmolada, via sicuramente molto alpinistica e mentale, un mago dell'artificiale ci passeggia e fa poca libera. Ci sono tonnellate di buchi e buchetti anche sui tiri dove non c'è niente, io e Matteo mettevamo da 3 a 5 friends a tiro, ma volendo se ne potevano mettere anche di più e andare in artificiale in molti punti ( anche se, ad occhio, comunque meno del 6c in libera non potevi NON fare ).
Sulla via di Manolo, come su altre del genere, o fai la libera o stai a casa.
Questo vale anche per vie non così estreme. Achtibahn al Ratikon, per esempio. Massimo 6c. Ma inderogabile e non artificiabile, provare per credere. E non c'è verso neanche di andare con mazza e chiodi. Muro appena accennato, 4 spit in 40 metri, caduta vietata nel 99% della via.
Libera o libera.
Onestamente, sono le vie che mi piacciono ( poi quando ci sei sopra piangi), perchè sono intrinsicamente etiche.
E, comunque, salire in libera, come mi disse Berhault, è la liberazione dello Spirito, prima che del gesto.
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Messaggioda Mr.k » gio mar 27, 2008 21:50 pm

io ho una canna da pesca che uso per montare le vie, fino a dieci metri ci arrivo benissimo...
se volessi potrei azzerare qualsiasi cosa.

Ma, vi vorrei domandare, le vie lunghe non dovrebbero essere salite in libera visto che non si tratta di alpinismo ma pur sempre di arrampicata sportiva??
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Messaggioda lingerie » ven mar 28, 2008 9:03 am

pf ha scritto:Rispondo a Grizzly.

Sì, è capitato, praticamente capita sempre, ad inizio stagione. E comunque è una domanda che neppure si pone di fronte a certe vie che non hanno scorciatoie e mezze misure. O fai la libera, o ti fai male. Vie dove l'inderogabile è molto vicino all'obbligatorio.
Faccio un esempio. A me piacerebbe un casino andare a fare "due spit alla fine", di Manolo, aperta la scorsa Estate. Ma il ragazzo che era con lui ( che ha salito tranquillamente il Pesce e numerose altre vie ) mi ha detto al telefono il livello mentale e tecnico per salirla. E ho passato la mano. E non c'è verso, su quella via, di cavarsela in A0, A1, A2 e quant'altro. Se non fai il 7c molti metri sopra una protezione, ti fai male. Molto. Magari ti ammazzi. E certo la frase "sulle vie a spit torni dove e come vuoi" ha il sapore del Petrus la mattina a colazione.
Queste e altre vie sono vie senza compromessi, indipendentemente dalla protezione esistente. Su Fram, alla Marmolada, via sicuramente molto alpinistica e mentale, un mago dell'artificiale ci passeggia e fa poca libera. Ci sono tonnellate di buchi e buchetti anche sui tiri dove non c'è niente, io e Matteo mettevamo da 3 a 5 friends a tiro, ma volendo se ne potevano mettere anche di più e andare in artificiale in molti punti ( anche se, ad occhio, comunque meno del 6c in libera non potevi NON fare ).
Sulla via di Manolo, come su altre del genere, o fai la libera o stai a casa.
Questo vale anche per vie non così estreme. Achtibahn al Ratikon, per esempio. Massimo 6c. Ma inderogabile e non artificiabile, provare per credere. E non c'è verso neanche di andare con mazza e chiodi. Muro appena accennato, 4 spit in 40 metri, caduta vietata nel 99% della via.
Libera o libera.
Onestamente, sono le vie che mi piacciono ( poi quando ci sei sopra piangi), perchè sono intrinsicamente etiche.
E, comunque, salire in libera, come mi disse Berhault, è la liberazione dello Spirito, prima che del gesto.



è una libera un po' pericolosa 8O
io non me la sentirei gia' in estate mi è capitato sul Bianco un tiro di M.M.OTTO 55 m 6a 3 spit quando sono arrivato in sosta mi si era ghisata la mente .e si poteva integrare, comunque mi ha scosso c'era un traverso sopra un tetto che se venivi via finivi con le corde a strisciare ben bene il bordo tagliente del tetto e a penzoloni almeno a 60m da terra.
vi garantisco che prima di andar via dall'ultimo spit dove mi sono appeso c'è voluto un bel po'. :roll:
Un abbraccio a tutti voi...non scordate mai le piccole cose, le piu preziose...
...camminate per la vostra strada, un piede avanti all'altro senza scordare di sorridere.

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Messaggioda quilodicoequilonego » ven mar 28, 2008 9:27 am

Mr.k ha scritto:io ho una canna da pesca che uso per montare le vie, fino a dieci metri ci arrivo benissimo...
se volessi potrei azzerare qualsiasi cosa.

Ma, vi vorrei domandare, le vie lunghe non dovrebbero essere salite in libera visto che non si tratta di alpinismo ma pur sempre di arrampicata sportiva??


da oggi le chioda a venti :lol:

per zentrar el bus tirete drìo 'l canocial :smt003
enzo
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Messaggioda pf » ven mar 28, 2008 9:42 am

La canna da pesca non serve assolutamente a niente, una via mica è rettilinea! E voglio vedere chi stacca la mano da certe situazioni per armare il braccio...
Arrampicata sportiva????
Secondo Alpinist e l'American Alpine Journal, è alpinismo di massimo valore.
D'altronde, non potrebbero dire altrimenti.
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Messaggioda gug » ven mar 28, 2008 19:03 pm

:?: :roll: mica ho capito io come si monta una via con la canna da pesca :?:
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Messaggioda quilodicoequilonego » ven mar 28, 2008 19:13 pm

gug ha scritto::?: :roll: mica ho capito io come si monta una via con la canna da pesca :?:


in pratica anche il primo arrampica da secondo... :smt044
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Messaggioda VYGER » ven mar 28, 2008 20:41 pm

gug ha scritto::?: :roll: mica ho capito io come si monta una via con la canna da pesca :?:


Ridete, ridete.
Ma, a me, su "Vertigine" il vecchio lancio da pesca col cimino rotto è servito.
Verso la fine della via, poco prima della sosta col verricello, si era creato un varco tra i micro-fix che avevano usato gli apritori [1 protezione sfilata] e per risparmiare tempo, ho sistemato col nastro un rinvio sul cimino troncato, ci ho infilato la corda [nel rinvio] e... zac! Sono andato a piazzare il rinvio nell'occhiello del golfaro 3 m. buoni più in alto...

Giusto per parlare di "Fu vera libera" :lol:
Non cesseremo di esplorare - E alla fine dell'esplorazione - Saremo al punto di partenza - Sapremo il luogo per la prima volta. T.S. Eliot
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Messaggioda lungo » dom mar 30, 2008 21:14 pm

Vera libera...personalmente a me piace tantissimo,l'artif mi da' veramente poca soddisfazione.Pero' non son abbastanza estremista da tornare indietro,se posso ovviamente.

Tra l'altro,si parla ovviamente di ripetizioni in libera poiche' per la stragrande maggioranza delle vie estreme.in apertura si e' usato eccome l'artif,per lo meno per piazzare le protezioni.

Secondo me,il massimo e' aprire in libera una via estrema,(con questo intendo non attaccarsi ad ausili artificiali nemmeno per chiodare).
Liberere una via e' sicuramente bello ma snatura in parte la via.
lungo
 
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Messaggioda gug » lun mar 31, 2008 10:06 am

Io mi chiedo, e Fabio sicuramente potrà rispondermi, ad oggi quale è stata la massima apertura in libera a vista su calcare (su granito immagino sia più facile e c'è il discusso 8a di Bubu su Women and Chalk).
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Messaggioda quilodicoequilonego » lun mar 31, 2008 10:28 am

secondo me a. huber, in questo, è il più forte

quando si vedono certe cose.... vien voglia di darsi alla pesca (vedi Drugo :twisted: )
http://www.planetmountain.com/News/shownews4.lasso?l=1&keyid=34200

http://www.planetmountain.com/News/shownews4.lasso?l=1&keyid=34879
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Messaggioda pf » lun mar 31, 2008 12:37 pm

Mah, Guglielmo, non saprei.
Tieni conto che c'è calcare e calcare. Un conto è aprire sulla Sud della Marmolada ( dove stai sui piedi e ti puoi proteggere parecchio), un conto al ratikon ( dove stai sui piedi ma non ti puoi mai proteggere ), un conto al Wenden ( dove non stai sui piedi e raramente ti puoi proteggere ) e un conto su una parete anche strapiombante ma con fessure.
Sono terreni di apertura completamente diversi. Non mi sorprenderebbe, da sosta a sosta, una 7c a vista in apertura in Marmolada, al ratikon o in Wenden sarebbe fantascienza ( alla Adam Ondra portato in montagna, per dire ). Di fatto la fantascienza è sempre destinata, prima o poi, a diventare realtà. L'importante è che la gente capisca la differenza fra le cose, o che ci ragioni su, senza preconcetti. Ripetendo le vie ti fai un quadro della cosa, ma in fondo perfino in falesia puoi capire cosa vuol dire salire a vista in apertura.
Su muro non proteggibile mi sembra che solo Ben Heason sia andato in free solo a vista sull'8a. Una via di placca aleatoria. Una prestazione formidabile. Ora pensala in montagna. Una cosa d'altro mondo. Ora pensala in strapiombo. Una cosa da altro universo.
Ecco perchè io guardo alle vie, e le considero da tanti punti di vista. Anche dall'anno di apertura. Batman 1988 al Wenden, per esempio, è stata davvero una cosa avveniristica, guardando al terzo tiro di 7a. Fisico, praticamente strapiombante, chiodatura kilometrica e in apertura volo vietato sempre. Oggi ci sono decine e decine di tiri più impegnativi, e aperture molto più estreme da tutti i punti di vista, ma 1988 è 1988. Allora si apriva su quel grado in placca e proteggendosi molto di più.
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Messaggioda gug » lun mar 31, 2008 14:27 pm

Infatti sono pienamente d'accordo con te che su queste prestazioni influisce pesantemente il terreno, come del resto sul tipo di protezioni che si possono o meno utilizzare in generale in apertura (per questo il dibattito spit si-spit no lo trovo un pò fine a se stesso).

Ho l'impressione però che quello dell'innalzamento del livello di apertura a vista sia un obiettivo che viene poco perseguito, mentre lo è molto di più l'innalzamento del grado in libera in apertura. E' probabile che sia perchè è un parametro che è più "visibile", mentre l'altro, appunto, dipende maggiormente dalle condizioni al contorno.
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Messaggioda pf » lun mar 31, 2008 15:12 pm

No, non credo che la tua impressione sia giusta.
Uno vede una linea e se ne innamora, ma la scarta se la reputa troppo difficile o che richiederebbe una chiodatura troppo fitta ( che, dal mio punto di vista, è sinonimo di scelta della linea sbagliata per le proprie capacità ).
Fabio

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