da praseodimio » gio gen 10, 2008 2:26 am
da scheggia » gio gen 10, 2008 5:13 am
da n!z4th » gio gen 10, 2008 7:55 am
da Enzolino » gio gen 10, 2008 11:37 am
da Max Z. » gio gen 10, 2008 21:31 pm
Enzolino ha scritto:Anch'io mi sono avvicinato alla montagna con la tua stessa prospettiva.
Il fatto e' che quello che all'inizio era estremo, poi e' diventato difficile ed infine facile. Allora il livello di avventura si e' ridotto sempre piu'.
La montagna e' sempre la stessa, ma la percezione che noi abbiamo di essa, la nostra sensibilita' nei suoi confronti diventano piu' acuti in situazioni estreme ed impegnative.
Inoltre il sogno era reso impossibile dai miei limiti.
Il mio limite non mi dava la liberta' di realizzare certi sogni.
Ed e' cosi' che ho iniziato a dedicare piu' tempo a coltivare la tecnica e l'allenamento, per poi trovarci sempre piu' gusto. Perche' diventavano un modo per conoscere ed esprimere me stesso.
E quindi il masso, la falesia o la parete non sono rimasti un mezzo, ma un fine.
Al di la' di questo certi percorsi in montagna, con neve, ghiaccio e roccia offrono sempre certe emozioni al di la' delle difficolta' tecniche. Perche' l'impegno fisico e mentale esiste sempre.
Ciao![]()
Lorenzo
da VYGER » gio gen 10, 2008 22:24 pm
da Rampegon » ven gen 11, 2008 13:52 pm
da praseodimio » mer gen 16, 2008 14:49 pm
da celaf » mer gen 16, 2008 14:53 pm
praseodimio ha scritto:Mi chiedevo...
dopo anni di escursionismo attivo su tutte le zone delle mie amate apuane mi sono avvicinato all'alpinismo classico invernale. partecipando a un corso cai roccia e ghiaccio mi sono trovato spesso a riflettere sulla strana dicotomia che mi assale... il fatto è che mi sento terribilmente attratto dalle cime e dai crinali innevati, dal ghiaccio e dai ramponi e dalle piccozze, dalla natura violenta ed estrema, dalla conquista della vetta. per me è bello vivere questa comunione con la montagna in maniera armonica e estremamente rispettosa.
dall'altro lato l'arrampicata su roccia mi appare come una cosa "fredda", sportiva, più una sfida con se stesso e con il proprio io che una comunione con la natura e questo ha finito per rendere l'arrampicata un soggetto molto meno attraente ai miei occhi, tanto da farmi preferire un buon trekking in estate a una scalata fine a se stessa.
riconoscendo tuttavia l'importanza tecnica di un appoccio completo alla montagna ho deciso di approfondire anche questa attività, ma più peer giovarne di inverno, sulla neve e sul ghiaccio, che sulla roccia o in palestra.
ora quello che mi chiedo è:
un alpinista dovrebbe sentirsi attratto da entrambe le cose, dovrebbe praticare entrambe le discipline per considerarsi "completo" e ben allenato o è solo una questione di gusti, c'è chi preferisce l'una, chi l'altra, chi tutto?
in conclusione, voi come vivete questo approccio metafisico al ghiaccio e alla roccia?
p.s.: sono cosciente che sono seghe mentali.. ma scusate è tardi e il sonno mi assale.
grazie a tutti
da shunt2003 » mer gen 16, 2008 17:45 pm
da alberto60 » mer gen 16, 2008 18:35 pm
praseodimio ha scritto:Mi chiedevo...
dopo anni di escursionismo attivo su tutte le zone delle mie amate apuane mi sono avvicinato all'alpinismo classico invernale. partecipando a un corso cai roccia e ghiaccio mi sono trovato spesso a riflettere sulla strana dicotomia che mi assale... il fatto è che mi sento terribilmente attratto dalle cime e dai crinali innevati, dal ghiaccio e dai ramponi e dalle piccozze, dalla natura violenta ed estrema, dalla conquista della vetta. per me è bello vivere questa comunione con la montagna in maniera armonica e estremamente rispettosa.
dall'altro lato l'arrampicata su roccia mi appare come una cosa "fredda", sportiva, più una sfida con se stesso e con il proprio io che una comunione con la natura e questo ha finito per rendere l'arrampicata un soggetto molto meno attraente ai miei occhi, tanto da farmi preferire un buon trekking in estate a una scalata fine a se stessa.
riconoscendo tuttavia l'importanza tecnica di un appoccio completo alla montagna ho deciso di approfondire anche questa attività, ma più peer giovarne di inverno, sulla neve e sul ghiaccio, che sulla roccia o in palestra.
ora quello che mi chiedo è:
un alpinista dovrebbe sentirsi attratto da entrambe le cose, dovrebbe praticare entrambe le discipline per considerarsi "completo" e ben allenato o è solo una questione di gusti, c'è chi preferisce l'una, chi l'altra, chi tutto?
in conclusione, voi come vivete questo approccio metafisico al ghiaccio e alla roccia?
p.s.: sono cosciente che sono seghe mentali.. ma scusate è tardi e il sonno mi assale.
grazie a tutti
Il Forum è uno spazio dincontro virtuale, aperto a tutti, che consente la circolazione e gli scambi di opinioni, idee, informazioni, esperienze sul mondo della montagna, dellalpinismo, dellarrampicata e dellescursionismo.
La deliberata inosservanza di quanto riportato nel REGOLAMENTO comporterà l'immediato bannaggio (cancellazione) dal forum, a discrezione degli amministratori del forum. Sarà esclusivo ed insindacabile compito degli amministratori stabilire quando questi limiti vengano oltrepassati ed intervenire di conseguenza.